lunedì 29 marzo 2010

La coppa del Garda

Tratta da "Cioccolata & C." n. 40, pag. 66 ss.
Montare due tuorli con 6 cucchiai da tavola di zucchero in una bastardellafino ad ottenere una crema morbida. Aggiungere 2 bicchierini di liquore di limoncello e cuocere, sempre montando (io ho usato una frusta elettrica) a bagnomaria per circa dieci minuti. Lasciare intiepidire e versare il composto i 500 ml di panna montata senza zucchero. Nelle coppette monouso sbriciolare grossolanamente 100 gr. di amaretti e 100 gr. di savoiardi. Io ho usato amaretti e i resto del biscuit al cioccolato avanzato dai ritagli delle tortina. Inzuppare il composto di biscotti con una miscela preparata con caffè (una caffettiera da 3) e un cucchiaio di limoncello. Sopra questo versare la crema preparata prima.
Miri
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Polpette alle olive


Ho amalgamato 500 gr. di carne di manzo tritata con 2 fette di pan carrè bagnate in mezzo bicchiere di vino bianco, un uovo, 50 gr. di patè di olive verdi, un ciuffo di prezzemolo tritato, una bella presa di timo secco, 40 gr. di grana padano grattuggiato, un pizzico di sale e una spolverata di pepe. Ho formato delle polpette (ne sono venute fuori una ventina, grosse come una noce circa) che ho cotto in questo modo. In una casseruola ho fatto sobbolire a crudo circa 600 gr. di passata allungata con 2 bicchieri di acqua, una presa di sale, uno scalogno intero e un filo di olio evo. Al bollore ho immerso le polpette. Ho aspettato che questo riprendesse e quindi ho messo la fiamma al minimo con il coperchio scoperto da un lato in modo da far fuoriuscire il vapore. Ho lasciato cuocere per un'ora scuotendo la casseruola di tanto in tanto. Poi ho controllato la consistenza del sugo e ho fatto restringere ancora, senza coperchio per dieci minuti.
Le ho servite poi scaldate per un minuto al MO. Il sugo rimasto è ottimo per condire la pasta, ha un lieve sentore di oliva davvero stuzzicante.
miri
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TORTA DI COMPLEANNO



Ieri era il mio compleanno, ho preparato questa torta pensando alla mia mamma che era golosissima di dolci, quindi la dedico a lei.

SAINT HONORE’ ERETICA nadia

Per la pasta choux:

170 g farina
130 g burro
300 g acqua
un pizzico di sale
un cucchiaio di zucchero
5 uova medie

Per la crema:

300 g latte
200 g panna fresca
3 tuorli d’uovo
una bacca di vaniglia
1 tavoletta di cioccolato bianco
3 g colla di pesce
25 g amido di mais
25 g amido di riso
50 g zucchero

per completare
300 g panna fresca
3 g colla di pesce
600 g fragole

Mettere l’acqua sul fuoco con il burro a pezzetti, il sale e lo zucchero. Non appena prende il bollore e il burro è sciolto, buttare tutta la farina in un colpo solo e rimestare vigorosamente. Far cuocere la panade per circa 5’, deve essere bella asciutta. Mettere nella ciotola della planetaria e fare intiepidire. Iniziare ad aggiungere le uova uno alla volta, non incorporare il successivo finchè il precedente non è ben amalgamato. L’ultimo uovo va aggiunto poco alla volta per constatare se il composto va bene.
Mettere il composto in una tasca da pasticcere con bocchetta spizzata. Su un foglio di carta forno disegnare due dischi di 20 cm di diametro. Rivoltare il foglio e sul rovescio, seguendo i contorni, formare con il composto due dischi pieni. Infornare a 200° per 10’, abbassare il forno a 170° e cuocere altri 15’. Con il restante composto formare i bignè (ne sono venuti 22) e cuocerli con le stesse modalità dei dischi.

Preparare la crema: scaldare il latte e la panna con i semi del bacello di vaniglia. Sbattere i tuorli con lo zucchero, unire gli amidi sempre sbattendo con la frusta, aggiungere questo composto al latte caldo sbattendo con la frusta per non formare grumi, sempre sul fornello, continuare a mescolare fino a quando la crema è pronta. A questo punto, fuori dal fuoco, aggiungere il cioccolato a pezzetti e la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua fredda. Mescolare fino a quando è tutto ben amalgamato. Fare raffreddare.
Lavare ed asciugare le fragole, tagliarne un terzo a fettine, lasciare le altre intere.
Scaldare una piccola parte della panna sul fuoco ed aggiungere la colla di pesce prima ammollata in acqua fredda. Montare il resto della panna ben ferma, prelevarne un cucchiaio ed unirlo alla panna sciolta intiepidita, mescolare bene, quindi unire questa panna a quella già montata continuando a montare con le fruste per amalgamare bene il tutto. Sempre continuando a montare con le fruste alla velocità più bassa, unire la crema pasticcera a cucchiaiate. Si otterrà una chantilly italiana al cioccolato bianco.
Mettere la crema in una sacca da pasticcere con bocchetta spizzata.
Montare il dolce. Disporre un disco direttamente sul piatto da portata, coprire con la crema chantilly, disporre le fragole tagliate sulla crema, coprire con il secondo disco e coprire anche questo con la crema. Riempire i bignè con la crema, praticando un foro sul fondo. Allinearli sul dolce una fianco dell’altro sul bordo della torta. All’interno del cerchio disporre le fragole intere, completare con ciuffi di crema. Mettere in frigo per circa un’ora e servire.

Considerazioni mie: La torta è buonissima, per i miei gusti, ho commesso alcuni errori.
Primo: la cottura dei dischi. Ho infornato i dischi contemporaneamente in vertendo le teglie su cui erano poggiati a metà cottura. Questo abbassamento della temperatura ha un po’ limitato la lievitazione della pasta. La prossima volta cotture separate. I bignè invece erano perfetti.
Secondo: la torta era poco dolce. Non ho considerato che la pasta choux non è dolce, ho preparato la crema riducendo lo zucchero perché c’era il cioccolato bianco e temevo che venisse stucchevole.
Terzo: la crema non ha retto le decorazioni. Avrei dovuto mettere la crema prima in frigo per un paio d’ore in modo che la colla di pesce facesse il suo lavoro, quindi procedere con la decorazione.


Con questa ricetta partecipo al contest di Nunzia?s World Se tu fossi un piatto cosa saresti? 


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ANGELICA DELLA STREGA



hihihihihi...anche le streghe a volte fanno cose dolci, anzi angeliche!
Dovete sapere che sabato 20 marzo avevamo in programma di andare a cena da amici che non vediamo da tempo e io ho promesso di portare l'angelica come dolce. Mai fatta!!!! :-) lo so che sono temeraria, mi piace il rischio!!!!!
Invece l'imprevisto si è materializzato sotto forma di un bel mal di pancia di Miftah che mi ha chiamato da scuola con nausea e crampi. Stupita perchè lui non stà MAI male. Ma tant'è che devo fare? Telefono a Paola scusandomi e rimandiamo la cena a dopo Pasqua.
Ma cosa me ne faccio della pasta brioche che stavo preparando quando Miftah mi ha chiamato? Ormai è lì che lievita!
Ecchecaspita! La faccio lo stesso, intanto vedo come viene!!!!

..........poi la maggior parte l'ho tagliata a fette e Antonio domenica l'ha portata in barca per tutto l'equipaggio! ...pensavate mica che la mangiassi tutta io? :-)


Ho usato la ricetta delle Simili e stavolta con pochissime varianti mie, stranissimo!!!
Vi riporto la ricetta con le mie modifiche fra parentesi



ANGELICA DELLE SIMILI - da Pane e roba dolce

Fatti gli impasti con il ken, quindi come consigliano inserisco prima i liquidi e poi i solidi.
Vi scrivo gli ingredienti nell’ordine di utilizzo.

Pasta per la brioche:

Lievitino:
13 gr lievito di birra (io ne ho messo mezzo cubetto, quasi giusto!)
75 gr acqua non fredda
135 manitoba
(io ho aggiunto un cucchiaino di zucchero)
sciogliere il lievito nell’acqua e zucchero, poi aggiungere la farina e impastare con il gancio a vel 1, mettere in una ciotola, fare il taglio a croce e lasciare lievitare in luogo tiepido 30 min (raddoppia)

Impasto:
120 gr latte tiepido
3 tuorli uovo
1 cucchiaino sale
75 gr zucchero
400 gr farina Manitoba
120 gr burro non troppo freddo e a pezzettini
impastare con il gancio a vel 1 finchè non è perfettamente amalgamato (pochi minuti), allargare un po’ l’impasto e mettere al centro il lievitino che sarà pronto.
Impastare di nuovo a vel 1 finchè i due impasti non sono perfettamente amalgamati e non si vedono più striature di colore e finchè l’impasto non è “incordato”, ben elastico.
Togliere dalla ciotola, ungere bene le pareti con il burro e rimettere l’impasto in ciotola coperto a lievitare per un’ora (levare il gancio che altrimenti resta nell’impasto lievitato).

Glassa:
1 albume
150 gr zucchero a velo
(io ho aggiunto 1 cucchiaino di succo di limone)
amalgamare bene tutto con una forchetta. Deve restare una glassa lucida e liscia, ben densa

Altri ingredienti:
75 gr uvetta (io ne ho messi 100)
75 gr scorza di arancia candita
50 burro fuso non caldo
Rovesciare la pasta lievitata sul tavolo infarinato e stenderla formando un rettangolo di circa 2-3 mm di spessore, senza lavorarla.
Pennellare abbondantemente con metà del burro fuso, cospargere di uvetta ammollata a asciugata e di scorza di arancia tritata (io dopo averla tritata l’ho inumidita con un goccio di rum perché si potesse distribuire meglio). Arrotolare il lato più lungo. Tagliare il rotolo a metà per il lungo con un coltello affilato e sottile. Separare i due pezzi e arrotolarli delicatamente a treccia facendo in modo che il lato tagliato resti il più possibile all’esterno. Mettere su una teglia da forno chiudendo a ciambella.
Pennellare con l’altra metà del burro fuso e fare lievitare coperto per altri 30 o 40 minuti (io l’ho messo nel forno stiepidito perché non ho un coperchio o pentola abbastanza largo!!!!)
Cuocere in forno a 200° per 20/25 minuti (io ho cotto per 25 min, ma la prossima volta metto il forno a 180°, magari per 30 min).
Appena l’angelica esce dal forno spennellare abbondantemente con la glassa che deve colare nelle pieghe, ma non troppo. Vedrete che il calore stesso della brioche la farà asciugare velocemente.
Se resistete fate raffreddare.
La dose basta sicuramente per 10 o 12 persone. Dividere la pasta in 2 e fare 2 ciambelle piccole, mi sembra però un po’ difficile. Da provare.
Baxi, Vitto

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Buffet a casa mia





Carissimi amici, sabato ho invitato degli amici a casa e non potendo (per questioni di spazio) far sedere tutti a tavola ho dovuto ripiegare per un buffet. Ho preparato per 10 persone, da sola, una faticaccia improba.... il buffet elargiva ai miei ospiti:
Insalata russa (nei bicchierini alla vostra destra, ricetta di Vittoria)
Waffel salati (piatto centrale) da accompagnare con sottoli (vasetti forniti da parenti vari) e con i salumi che nella specie erano: culatello, mortadella di Prato, crudo di parma, coppa, salame al coltello fresco, cacciatorino piemontese
Olive in crosta (nelle coppette azzurre, ricetta di Nadia)
Rifreddo emiliano (nel piatto bianco alla sinistra del piatto di waffel, ricetta di Nadia) su un letto di cavolo capuccio a listerelle condito con olio, sale e pepe, idea datami da Stefano)
Sformato di peperone e ricotta (nella terrina di coccio, ricetta mia)
Tortillas di patate e cipolla al forno (piatto alla sinistra del bicchiere azzurro con gli spiedini di legno, ricetta di Stefano)
Caprino, tomino fresco, toma stagionata da accompagnare con la marmellata di pomodori verdi regalatami da Vittoria
Piccolini spiedini con mozzarelline, pomodorini ciliegia e basilico da condire a piacere con sale e origano e olio d'oliva della Sardegna
Involtini di melanzane ripieni di maccheroni al sugo di pomodoro e parmigiano (ricetta ispirata da una ricetta di "Fidelini alle melanzane" di un numero di "Sale e Pepe")
Polpette al patè di olive verdi al pomodoro (ricetta da me modificata di un polpettone al forno da un numero di "Sale e Pepe)
Inoltre non fotografate: verdure grigliate e due torte salate non preparate da me.
Piatti dolci:
Piccole (simil) sacher (del biscuit al cioccolato, farcito con marmellata di albicocche e ricoperto di glassa al ciccolato)
Piccole (simil) foresta nera (stesso biscuit al cioccolato ma farcito con panna e ciliegie sciroppate)
Le coppette del Garda (ricetta dal n. 40 di "Cioccolata e C.)
Cioccolatini al cocco (simil Bounty, ricetta da "Anice e Cannella")
Ciligie sciroppate
Baci
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sabato 27 marzo 2010

La colomba alle albicocche.


Eccoci, domani è la domenica delle Palme, entriamo nella settimana santa... Pasqua ormai è qui, quindi come tutti gli anni mi son messa all'opera per "colombare" :-)
Fino a qualche anno fa mi sembrava impossibile che certi dolci come colomba, pandoro e panettone si potessero fare in casa...poi su CucinaIt ho scoperto che non solo mi sbagliavo, ma che tutto sommato non è nemmeno tanto complicato.... almeno per quanto riguarda la colomba.
Ai tempi non avevo ancora il mio carissimo Ken e la colomba è stato il primo dolce lievitato che ho provato ad impastare a mano... una faticaccia!!!! Ogni impasto ho dovuto lavorarlo per più di un'ora, ma comunque il risultato mi aveva enormemente soddisfatta!
Quindi, anche chi non ha un'impastatrice può tranquillamente provare a farla, basta armarsi di parecchio olio di gomito e pazienza, ma con questa ricetta il risultato è garantito!
E per Anna che al telefono mi chiedeva:"...ma Paolè.... quando la mangi somiglia a una colomba vera?" la risposta è: è meglio di una colomba industriale! Un profumo indescrivibile e una morbidezza da provare!

Ecco la ricetta:
Colomba di Gennarino modificata da Elisabetta Moretti - dosi x 2 colombe da 750 gr.
(metto in BLU le mie indicazioni sugli orari)
Polish: (venerdì mattina, ore 7)
5 gr di lievito di birra
125 ml di latte
125 gr di Manitoba (io Molino Chiavazza)

Mescolare tutti gli ingredienti in una ciotola e lasciar lievitare per 8-12 ore.

Primo impasto: (venerdì sera ore 19)
tutto il polish
65 gr di zucchero
50 gr di tuorli (3 tuorli)
95 gr di acqua
70 gr di burro
250 gr di Manitoba

Stemperare il polish con l'acqua tiepida (devi avvertire appena il tepore dell'acqua).
Aggiungere qualche cucchiaio di farina, quindi lo zucchero e metà dei tuorli. Continuare ad impastare, quindi aggiungere la restante farina. Quando l'impasto è ben asciutto aggiungere i restanti tuorli e lavorare finche limpasto non assorbe i tuorli e torna asciutto ed elastico; non deve attaccare alle mani. Aggiungere quindi il burro morbido (non sciolto!). Incordare bene, quindi mettere la pasta a lievitare fino a quanto non avrà triplicato il volume, circa 12 ore o più.

Secondo impasto: (sabato mattina ore 8)
il primo impasto
65 gr di zucchero
5 gr di miele
25 gr di acqua
50 gr di tuorli (sempre 3)
125 gr di farina 00 (io ho usato sempre manitoba!)
4 gr di sale
65 gr di burro
125 gr di canditi (consigliati i cubetti di arancia) ( io ho usato albicocche!)
1 pizzico di vaniglia (io ho usato 1 cucchiaino di estratto di vaniglia)

Prendere il primo impasto e aggiungere lo zucchero, il miele, l'acqua e metà dei tuorli. Dopo qualche minuto aggiungere la farina, lavorare il tutto e quando l'impasto è bello asciutto incorporare i tuorli restanti. Continuare a impastare e quando il composto prende nervo ed elasticità aggiungere il sale, la vaniglia, il burro sciolto e intiepidito (io ho usato burro morbido, non sciolto) e successivamente i canditi. Lasciar riposare l'impasto per circa 45-60 minuti. Dividere quindi in due e mettere negli stampi per colomba. Mettere a lievitare 4-5 ore.

Ghiaccia per colomba:
15 gr di mandorle dolci
75 gr di zucchero semolato
albume q.b.

Macinare mandorle e zucchero aggiungendo albume fino ad ottenere una pasta fine spalmabile.
In pasticceria si usa la raffinatrice, ma si può sostituire con un qualsiasi tritatutto.
Spalmare la superficie delle colombe con la ghiaccia. Cospargere con mandorle intere e granella di zucchero. Spolverare di zucchero a velo prima di infornare.
Cuocere a 190-200 gradi in forno ventilato per circa mezz'ora (nel mio forno a 160 gradi 30 minuti; gli ultimi 10 minuti coprendo con alluminio per non far scurire troppo la superficie).

Quest'anno invece di mettere i canditi come al solito, ho provato ad aggiungere le albicocche denocciolate tagliate a dadini, io le chiamo albicocche secche, ma sono morbide...avete presente le prugne secche? Ecco.... quella consistenza lì.... "sono stata spiegata"???? :-D
Per farle raffreddare senza correre il rischio che la colomba "spanci" e si sgonfi, appena fuori dal forno le infilzo con degli aghi d'acciaio e le capovolgo sopra una cassettina di legno che le sostiene senza farle appoggiare.

Sulla superficie di una delle due colombe, invece delle mandorle intere ho messo le mandorle a filetti, volevo vedere che effetto faceva..... eccola qua! A me piace molto!


Ed ecco qui una foto dell'interno!!!! Sofficissimo!!!

Buona serata a tutti!
Paola

PS. con questa ricetta partecipo alla raccolta "Pasqua nel piatto" di Cicciapasticcia!


Aggiornamento del 11 aprile 2011: con questa ricetta partecipo al contest del Molino Chiavazza: Una raccolta di ricette pasquali


19 febbraio 2012: con questa ricetta partecipo al contest Pasqua lievitata di aboutfood
PASQUA

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TORTA DELLA NONNA !



Mi pare di avere già raccontato nel forum di Tina ( temporibus illis) delle mancate virtù culinarie di mia suocera, che non va più in là della bistecchina ai ferri e l’insalata ( rigorosamente solo lattuga), il che ha rappresentato per me un enorme vantaggio, perché in quaranta e passa anni di matrimonio, mio marito non mi ha mai detto “ Ah, ma come cucinava mia madre….!”
Tutta questa premessa per spiegare il nome della torta ( almeno sul mio data-base):
Torta di mele della nonna! (con punto esclamativo).
Non so da dove derivi questa facile e buona ricetta che lei mi ha suggerito:

gr 250 di farina
gr 150 di zucchero
3 uova
uvetta , pinoli e cannella
gr 100 di burro
una tazzina di rum
3 mele renette
una bustina di lievito per dolci, un pizzico di sale e la buccia grattata di un limone
12 amaretti

Sbucciare le mele e tagliarle a cubetti; metterle in fusione con il rum e aggiungere l’uvetta rinvenuta in acqua , i pinoli e un po’ di cannella in polvere.
Battere le uova con lo zucchero, unire la farina setacciata, il burro fuso e per ultimo il lievito.
Unire alle mele e versare in una tortiera unta di burro e cosparsa degli amaretti sbriciolati ( io li frullo)
180° per 30 minuti circa. Controllare la cottura, che potrebbe avere bisogno di qualche altro minuto
Questa volta ho fatto qualche variante, ma siccome la mangiamo oggi, vi farò sapere dopo se ci ho indovinato! Un abbraccio. Rosella
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mercoledì 24 marzo 2010

Daikon... secondo atto!!!


Ok...lo dico subito, stavolta il daikon ha superato la prova!
Ve lo avevo promesso che gli avrei dato una seconda possibilità e devo ammettere che sono stata parecchio incoraggiata dai pareri favorevoli di Valeria, dai suggerimenti di Cleo riguardo varie ricette e poi insomma... pare che "sto carotone" faccia benissimo quindi perchè rinunciare a mangiarlo solo perchè il primo assaggio non è stato entusiasmante? Bene, quindi ho dato una sbirciata al cucinario di nonna Ivana (cliccate QUI per andare da lei a curiosare) e stasera ho preparato la mia versione del pasticcio di daikon. Ultima cosa.... GRAZIE a voi per aver insistito!

Pasticcio di daikon
- di piccoLINA

700 gr di daikon
350 gr di salsiccia
400 gr di polpa di pomodoro
1/2 cipolla
2 spicchi d'aglio
2 foglie di alloro
3 chiodi di garofano
1 bacca di ginepro
grani di pepe
vino bianco
formaggio a fette tipo edamer o fontina
mascarpone (facoltativo, ma era in frigo aperto e si offerto per la causa!)
formaggio grattugiato

Ho fatto un ragù veloce con la salsiccia: in una pentola larga ho messo un giro d'olio, la cipolla a dadini e l'aglio. Soffritto leggermente quindi aggiunta la salsiccia schiacchiata con una forchetta e fatto cuocere a fiamma alta. Sfumato con del vino bianco, quindi aggiunto la polpa di pomodori e portato a cottura. In tutto ci son voluti 30 minuti.
Mentre il sugo cuoceva, ho pelato il daikon e l'ho lessato in acqua salata a cui ho aggiunto un pò di aromi: l'alloro, il ginepro, i chiodi di garofano e i grani di pepe. Devo ammettere che ho esagerato con i grani di pepe, me ne sono scivolati dentro una decina e infatti il sapore del daikon era piccantino, ma a me è piaciuto molto e i bambini non si sono lamentati, quindi... :-)
Il daikon l'ho messo in acqua fredda e messo quindi sul fornello. Lessato per 15 minuti dall'inizio del bollore.
Cotto il daikon e scolato ho assemblato il pasticcio: strato di daikon - ragù - daikon - edamer e mascarpone - daikon - ragù con residuo di mascarpone e spolverata di formaggio grattugiato.
In forno a 180 gradi per 20 minuti!

E' risultato un piatto unico molto soddisfacente.
Il daikon poi ha solo 100 calorie per 100 grammi, quindi può essere usato anche da chi è a dieta perchè vi assicuro... tiene pasto! Certo magari il ragù di salsiccia e il mascarpone andrebbero sostituiti da qualcosa di più leggero...magari ci penso per il prossimo esperimento! :-)
Per ora dal fronte daikon è tutto!
Un abbraccio e buona serata a tutti
Paola
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venerdì 19 marzo 2010

Ciambelle per il papa'!


Auguri, auguri, auguri a tutti i papa'!
Per festeggiare il mio ho pensato di fare queste ciambelle al vino!
La ricetta arriva direttamente dalla cucina della mitica zia Marisa, lei le prepara spesso, sono buonissime!!! Un giorno ero da lei con i bimbi e le aveva appena preparate...c'era un profumino in casa che non potete immaginare!
Cosi' lei che e' sempre dolcissima con me e i bambini, ci ha preparato un sacchettino con qualche ciambellina da portare a casa. Devo dirvelo... le ho mangiate tutte io!!!! Bhe...non e' mica colpa mia se i bimbi non amano l'uvetta nell'impasto! :-)
Ieri sera quindi ho preparato queste ciambelle, facendo pero' qualche modifica alla ricetta della zia, ma ora vi scrivo tutto per filo e per segno!

Ciambelle per il papa' - della zia marisa e di piccoLINA (le mie modifiche in BLU)
Ingredienti:
1 bicchiere di vino rosso (io 1 e 1/2)
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di olio (io meta'! )
3 bicchieri di farina (io 4 e 1/2)
1 bicchiere di uvetta (io 50 gr di arancia candita e 1 cucchiaino di semi di anice pestati)
1 bustina di lievito

Il procedimento è semplicissimo, si mescolano tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo, si preleva quindi una parte di impasto, si fa un salametto e lo si arrotonda a ciambella. Si passa la ciambellina nello zucchero e la di mette quindi sulla placca del forno coperta di carta forno. Cuocere a 180 gradi per circa 20 minuti.

Le indicazioni sulla farina sono molto diverse...in effetti io ho iniziato con 3 bicchieri ma l'impasto era davvero troppo liquido per riuscire a mantenere una forma, figuriamoci lavorarlo con le mani! Il "pronto intervento Zia" comunque mi ha detto di aggiungere farina fino ad ottenere la consistenza dell'impasto per gli gnocchi e quindi sono arrivata a 4 bicchieri e 1/2.
Potete usare un qualsiasi vino rosso, io ho usato un Sangue di Giuda. Buono!
Che dire... provatele. Oggi le hanno assaggiate anche le belve esclamando "buonissimeeee!"
Devo ammettere che il binomio arancia-anice è stato davvero indovinato, col retrogusto del vino fanno un mix profumatissimo e molto aromatico!

Un abbraccio e auguri ancora a tutti i papà!!!
Paola

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mercoledì 17 marzo 2010

Il Daikon


La settimana scorsa ho accompagnato mia mamma a fare la spesa; eravamo al banco frutta e verdura e vedo una signora infilare in un sacchetto uno dietro l'altro 5 o 6 radici, tuberi...non sapevo esattamente cosa fossero... sembravano delle ENORMI carote, ma bianche!
Con totale indifferenza gironzolo lì attorno per cercare di leggere sul display della bilancia il nome di questo ortaggio: Daikon! Mah, mai sentito!!!
Arriva in quel momento mia mamma e mi dice "oh...che rape grosse!" . Ma come...lei le conosce??? Spiega un pò??? E così mentre mi sta dicendo che sono delle radici della famiglia delle rape, che hanno un sapore amarognolo, si riavvicina la signora che ne aveva acquistate in quantità e ci mettiamo a discutere amichevolmente, anche col commesso che ignorava (come me) di cosa stessimo parlando!
La signora in questione comunque ci tranquillizza dicendo che "NooOoOOOoooo.... sono dolcissime!!!!"
Vuoi mica contraddirla??? Ne ha comprati solo 4 chili, lo saprà bene lei!!!
Così decido di comprarne una per assaggiarla e redimermi da tanta ignoranza...ahahahah!!!
Le chiedo però come si consumano e lei mi spiega che il suo cuoco giapponese (niente meno!) le taglia a filettini come le carote, le butta in acqua ghiacciata e poi si mangiano semplicemente in insalata condite con olio, sale e limone.
Ho comunque cercato in rete per farmi un minimo di cultura in merito; sembra che sto Daikon sia un ortaggio molto salutare, leggete qui!!!

Daikon:
è una sorta di grande ravanello bianco, dalla consistenza carnosa e dal sapore piccante. Proviene dal Giappone (ma cresce benissimo anche in Italia per tutto l’inverno) dove è considerato un vero e proprio alimento medicina. Le sue virtù sono numerose: è diuretico e drenante del fegato, utile per eliminare l’eccesso d’acqua nei tessuti. E’ apprezzato per la sua preziosa azione mucolitica, ma soprattutto come bruciagrassi naturale, ottimo a tavola per accompagnare i fritti. La radice fresca si usa cruda grattugiata nelle insalate, oppure cotta nelle zuppe e saltata con altre verdure. Va acquistata ben soda e con la buccia lucente. La radice di daikon esiste anche nella versione secca, facilmente reperibile in erboristeria. In questo caso si mette a bagno, si strizza e si cuoce nelle zuppe e negli stufati. (fonte:Lifegate.it)

Azione mucolitica...perfetto per dare il colpo di grazia a questo raffreddore che non mi lascia da troppo tempo!!!! Sento che ho fatto l'acquisto giusto!!!
Bhe... ho dovuto ricredermi sull'acquisto!
L'ho provato, esattamente come il cuoco giapponese, buttato in acqua gelida, scolato e condito con sale, olio e limone.... mi credete se vi dico che sembrava di mangiare il nulla???
Nessun sapore...nemmeno quello dell'olio o del limone. Ho provato ad aggiungere anche una salsa di quelle che condiscono anche le insalate....almeno con quella si sentiva il sapore...ma solo della salsa, perchè sto daikon ha il sapore dell'acqua, nient'altro.
Perchè questo post allora???
Bhe...casomai qualcuno avesse voglia di provarlo e confrontarsi, sicuramente esistono tante ricette da provare....ma direi che dopo questa prima esperienza la posso continuare a vivere serenamente anche senza Daikon.

Baci a tutti!
Paola
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Rotolo di tacchino al latte al ginepro

Mi spiace che non ci sia la foto, ma provvederemo se mai qualcuno ripetesse l'esperimento.
In realtà questa ricetta è una rielaborazione di una ricetta firmata da Rossidibi del blog "machetiseimangiato" (Fesa di tacchino, latte ginepro e mandorle) e l'arista al latte e aglio pubblicata da Nadia. Il rotolo di tacchino era farciti con prosciutto prugne e albicocche secche.
Allora: ho fatto arrivare al bollore 1/2 litro di latte intero con 6 bacche di ginepro. Ho rosolato in una casseuola il rotolo con 30 gr di burro e 2 cucchiai di olio, salvia, rosmarino e alloro. Poi ho versato un bicchiere di vino bianco e ho lasciato evaporare. Ho versato il latte al ginepro (con le bacche), mezza cipolla tagliata sottile e uno spicchio di aglio; ho cotto il rotolo per 45 minuti, aggiungendo sale e pepe. Poi al termine della cottura ho levato dal fuoco il rotolo, le bacche e i rametti di rosmarino e salvia e ho frullato il liquido. Questo poi l'ho rimesso nel fuoco con 200 ml di panna e un cucchiaio generoso di maizena. Ho rimesso nel fuoco alto ed ho mescolato la salsa fino ad ispessimento. Ho poi tagliato a fette il rotolo e servito nella salsa.
Come contorno ho preparato del purè di patate, solo con burro e latte che poi ho fatto gratinare in forno con fiocchetti di burro e noce moscata.
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lunedì 15 marzo 2010

INCONTRO PIACEVOLE

Ieri ho passato una bellissima domenica con Miriam. Ha fatto un pranzetto apprezzatissimo da tutti. Mio marito ha fatto le foto, ma poiché non è un cuoco ha solo fatto le foto di noi seduti a tavola e non i piatti e di ciò mi dispiaccio perché Miriam è una cuoca perfetta.

Ecco il menù
-Entrèè di salumi e formaggio accompagnato da una marmellata squisita di pomodori verdi (che mi ha detto ha avuto in dono)
-Come primo una vellutata di lattuga e asparagi (favolosa)
-Secondo.: tacchinella alle prugne e albicocce (superba) con salsa alla panna accompagnata da una purea di patate dorata al forno
-E .. dulcis in fundo… una torta di frolla con un interno da leccarsi le dita.
Ringrazio ancora pubblicamente Miriam per la sua affettuosa accoglienza.

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Tiramisù classico!


Altra puntata del divertimento in onda nella mia cucina: bimbi all'opera!
A scuola hanno frequentato, tutti e due, un laboratorio di cucina il che li ha coinvolti ancora di più in questo fantastico mondo! Sami alla fine è tornato a casa col suo bel ricettario stampato (ancora stiamo aspettando quello di Matteo, i corsi erano diversi!) e dopo avermi scritto la lista della spesa, ieri mi ha annunciato solennemente che avrebbe preparato la merenda per tutti, un bel TIRAMISU'!!! Potevo rifiutare????? Nooooooo....mai rifiutare uno dei dolci più buoni al mondo!!!
E devo dire che ieri è stata la volta in cui io ho aiutato davvero pochissimo, hanno fatto tutto loro due insieme con un risultato veramente ottimo! Bravi i miei cuccioli!
Certo il tiramisù è il classico dolce di cui ognuno ha la sua minima variante, il tocco segreto che lo rende il migliore in assoluto, io ad esempio ci sbriciolo degli amaretti tra biscotti e crema, ma questo, in tutta la sua semplicità mi è sembrato superlativo, forse perchè i due cuochetti ci hanno messo davvero l'anima nel prepararlo e poi....dovevate vedere Sami, il piccolino, con quanta serietà seguiva suo fratello, gli diceva cosa doveva fare, decideva se le chiare erano montate al punto giusto...insomma, sembrava un professionista in miniatura!
E che sorriso mi hanno fatto quando li ho coperti di complimenti dopo averlo assaggiato... bellissimi!!!!
La ricetta che abbiamo seguito era questa:

Tiramisù - di Matteo e Samuele
400 gr di savoiardi
350 gr di mascarpone
4 uova
5 cucchiai di zucchero
6 tazze di caffè espresso zuccherato
cacao amaro q.b.

Separare i tuorli dagli albumi. Montare i tuorli con lo zucchero finchè diventano bianchi e spumosi, quindi aggiungere il mascarpone mescolando bene e quindi aggiungere in ultimo gli albumi montati a neve.
Inzuppare i biscotti velocemnete nel caffè e fare uno strato su cui distribuire metà della crema; fare un secondo strato di biscotti imbevuti di caffè e terminare la crema. Cospargere con abbondante cacao amaro.

Ed ecco qua i cuochetti in azione!

Bacissimi
Paola

PS di Tina per pastorizzare le uova:
occorre fare bollire la metà dello zucchero con l'acqua: usando una parte di acqua e 3 parti di zucchero,
fino a 120°. In assenza di termometro: dopo che appena il composto ha raggiunto il bollore aspettare qualche secondo fino a che inizia a fare tante bollicine.Versare il composto bollente sui tuorli e continuare a montare fino a quando si raffredda. Questo è il metodo per pastorizzare il composto di uova, sia intere, rossi o solo albume .
Io però spesso uso solo un paio di cucchiai di acqua bollente.
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COCCOLE PER NADIA



In questi giorni Nadia ha bisogno di coccole e conforto, e io che sono imbranata e impacciata con le parole le dedico questa ricetta creata l'altra sera.
In fondo l'ispirazione me l'ha data proprio lei con il so pasticcio di crepes ai carciofi!
Nadia un bacione e un abbraccio forte

PASTICCIO DI CREPES INTEGRALI BIETOLE ZUCCA ZOLA
Per vari motivi in casa stiamo cercando di eliminare il più possibile alimenti con farina bianca, quindi Ho provato a fare le crepes con solo farina integrale al 100%.
Devo dire che sono venute buonissime anche se rimangono un po’ più spesse di quelle fatte con farina bianca raffinata!

Crepes:
2 uova medie
100 gr di farina integrale 100%
100 gr latte
2 cucchiaini di olio di oliva
sale

Mescolare bene tutto finchè resta bello liscio senza grumi. Importante farlo riposare almeno un’ora perché la farina integrale assorbe il liquido piano piano.
Dopo il riposo l’impasto è risultato troppo denso e non scorreva nella padella, quindi ho aggiunto acqua, ma non so quanta, sicuramente altri 100 gr, probabilmente di più.
Bisogna andare a occhio, o meglio a “polso”, quando ruotate la padella per rivestirla di impasto, questo deve scorrere facilmente.
Ho unto come al solito il padellino con un velo di burro; il sistema di mettere un pezzetto di burro nello scottex e passarlo nella padella calda funziona benissimo!
La mia padella per crepes ha un diametro di 24 o 26 cm…. non mi ricordo! Sono venute 6 crepes senza contare la prima che era circa metà ed è stata “assaggiata” subito.

Ripieno:
Zucca mantovana cotta in forno finchè morbida; ricavata la polpa con un cucchiaio e ridotta in purea schiacciandola con una forchetta.
Bietole (erano le coste, ho usato solo la parte verde) lavate e pulite, sbollentate, tagliate grossolanamente e passate in padella con scalogno. Io non ho usato olio perché non devo, ma con un cucchiaio di olio vengono migliori.
Una volta pronte le bietole ho aggiunto la polpa di zucca e insaporito con pepe e un trito di salvia e maggiorana.

Topping:
Una salsa bianca fatta con latte, sale e farina (questa volta bianca, ma proverò con l’integrale).
Non è besciamella perché è senza burro!
Addensata la salsa ci ho fatto sciogliere dentro un pezzo di gorgonzola e uno di toma che giacevano in frigo disperati e volevano suicidarsi.

Montaggio del piatto in una pirofila di ceramica da forno tonda e bassa:
ho velato il fondo con 2 cucchiai di salsa al formaggio un po’ diluita, poi una crepe, ripieno, crepe, ….. sull’ultima crepe invece del ripieno, la salsa al formaggio.
Si può aggiungere una spolverata di parmigiano, io non l’ho fatto.
Mezz’ora prima di andare in tavola mettere sotto il grill a gratinare e scaldare.

Baxi Vitto
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venerdì 12 marzo 2010

Crostata senza burro


Non è niente di particolare, solo una crostata con marmallata di more home made la cui base deriva da un dolce al limone di Dolcechiara di CI. Volevo provare se riesco ad inserire la foto.

Comunque, a chi interessasse, la "frolla" è fatta con 350gr di farina, 150 di zucchero, due uova, un bicchiere d'olio ( uso quello d'arachide) , una bustina scarsa di lievito per dolci, e una grattatina di buccia di limone. Tutto qui
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giovedì 11 marzo 2010

Dopo il cuore in cucina....facciamo un gesto col cuore!

Amici... stamattina gironzolando tra blog ho trovato questa bella iniziativa a cui non potevamo non aderire...
Siamo un blogghino in erba, siamo solo una goccia in questo mare di blog, ma senza di noi ci sarebbe comunque una goccia in meno, giusto? E allora diamo il nostro contributo per una buona causa, aiutare l'Abruzzo in difficoltà!
Tutto quel che occorre sapere lo trovate splendidamente spiegato QUI .Prendetevi 5 minuti di pausa, mettetevi comodi e leggete, merita tutta la nostra attenzione!

E poi guardate il blog nato appositamente per questa iniziativa: http://99colombe.blogspot.com/

Un abbraccio a tutti!
Paola
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Il cuore in cucina!

Un altro contest... mi sta piacendo un sacco!!! Questo è di Sarah, di Fragola&Limone.

Qui non si richiede una ricetta, ma semplicemente di fotografare un angolo della nostra cucina e siccome io ci passo praticamente tutto il tempo se non sono in ufficio, ho trovato divertente l'iniziativa!
La mia cucina non è grande, ma è mia, e devo ammettere mi rispecchia molto! Non è la classica cucina con le pareti regolari, io dico che è tutta storta, altri dicono che è asimmetrica.... non che io sia storta o asimmetrica, eh... semplicemente sono un pò... matta! :-)
E' gialla, l'ho voluta di questo colore perchè mi mette allegria, è solare!
E non ci sono spigoli! Il tavolo è una penisola stondata e tutti i mobili sono incassati tra le pareti.
C'è anche una grande porta finestra che dà su un balconcino dove in estate io e le mie belve facciamo colazione...
E cosa ho pensato di mostravi della mia cucina??? I cassetti!!!!


Non sono stata a mettere in ordine per fare delle belle foto, li ho semplicemente fotografati così come li vedo io ogni giorno quando li apro. I due cassettoni con le mie pentole, quelle con cui gioco sempre e tre altri cassetti tra i quali uno, quello centrale, ribattezzato dalle belve "il cassetto del disordine"!
Devo ammettere che li dentro regna sovrano il caos, ma è un disordine ordinato, nel senso che io ci trovo comunque tutto quel che mi serve senza problemi! Vero anche che fino a poco tempo fa non era così straripante di contenuto, c'erano gli attrezzi indispensabili.... coltelli, sottopentole, mestoli e cucchiai di legno, spatole, cavatappi.... poi ho conosciuto un gruppo (adorabile) di caccavellari scatenati che mi ha contagiato con questa (bellissima) passione per le caccavelle e quindi sto povero cassetto ormai è stracolmo!
Bene... non avete idea del divertimento per fare queste foto.... mi sono arrampicata ovunque in cucina, a un tratto ero in piedi sul piano di lavoro, in equilibrio precario per scattare la foto dall'alto dei tre cassetti.


Fortuna che ero in casa da sola, così nessuno mi ha preso per matta... non più del solito insomma!!! :-)
Ed eccolo qui....il cassetto del disordine in tutto il suo traboccante caos!


Vabbè dai... vi lascio anche un'immagine di un angolino "caldo" che mi piace tanto!


Dalla mia cucina è tutto...
Un abbraccio
Paola
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mercoledì 10 marzo 2010

Torta con ramo di mimosa





Questa torta,non faceva parte assolutamente dei miei piani.Ma si sa......la vita e' bella,perche' e' imprevedibile.Giovedi',mio figlio,tornando da scuola,mi dice:"Mamma,la prof di italiano,vorrebbe fare una sorpresa alla preside,le piacerebbe,che tu preparassi una torta da regalarle per la festa della donna,con una mimosa sopra,ma fatta da te!. Appena sento la frase"una mimosa fatta da te"mi giro imbufalita,COSAAAAAA? La mimosa in pdz non l'ho mai fatta! (lo spiegavo ,proprio ieri alla nostra capa,durante una delle tante piacevolissime telefonate)Pensavo di cavarmela,con una cosa molto semplice,invece no! la PROF,voleva la mimosa in pdz! Vi confesso,che sono andata un po' in panico. La mimosa,non e' che mi piaccia tanto,di conseguenza,non l'avrei mai fatta per una torta. Da quel momento in poi......e' stato uno scervellarmi continuo. Vi assicuro,che cercare di riprodurre una mimosa,cercando di dare un aspetto il piu' naturale possibile,non e' per niente facile. Vogliamo cominciare dalle palline? bene! Sono stata mezza giornata ad arrotolare palline,riempendo una teglia intera(quelle per cuocere la pizza),cercando di farle piu' uguali possibile. Ma i fiorellini della mimosa come sono? Sono PELOSI! Come riprodurre la pelosita? Mi vengono in mente 3 o 4 soluzioni. Pds sbriciolato e passato sulle palline,zucchero semolato,colorato di giallo,oppure,fare una ghiaccia reale, e con un beccuccio molto piccolo,spremere tanti piccoli puntini su ogni pallina,(questa soluzione,sarebbe stata allucinante).
Chiedo consiglio a Paola Lazzari,lei, mi dice,che il pds sbriciolato puo' andare molto bene,mi consiglia anche il cocco. Lei mi suggerisce di fare una prova in tutti i modi,cosi',da vedere qual'e' l'effetto piu' reale. Decido per il cocco! avete una vaga idea di cosa significhi passare il cocco su ogni pallina? Si rendeva necessario escogitare qualcosa,non potevo, assolutamente,prendere una pallina alla volta, arrotolarla nella colla(e' una colla edibile,serve per incollare soggetti in pdz sulle torte)e poi...passarla nel cocco,una roba da manicomio. Mi viene l'idea! Prendo un piattino,con un pennello passo la colla su tutto il fondo,prendo una manciata di palline e con il palmo della mano le giro nella colla,coprendole tutte,poi,le metto nel sacchettino con il cocco colorato e le ricopro,continuo cosi',fino ad esaurimento(non solo delle palline). Portata a termine questa operazione,devo passare alle foglie,anche quelle sono particolari,vanno tutte tagliuzzate,per avvicinarsi il piu' possibile a quelle vere. Sapete,quante ne ho rotte? La colpa era della pdz ,non era abbastanza elastica,quindi,quando le ho tagliate,molte si sono rotte.Finalmente,porto a termine anche questa operazione. E' stato un lavoraccio che non vi dico. Tutto sommato,essendo stata la prima volta in assoluto ad aver realizzato una mimosa,mi ritengo abbastanza soddisfatta.


Quando l'hanno vista a scuola,non credevano che l'avessi fatta io,pensavano che era di pasticceria,i complimenti,mi hanno compensato per tutto il lavoro. Scusate, se sono stata un po' lunga,ma volevo condividere con voi tutta l'esecuzione. Come base,ho fatto la Sacher,non vi posto la ricetta,perche' e' gia' presente nel blog.

Che DIO vi benedica!
Anna.
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martedì 9 marzo 2010

Scones al parmigiano


Oggi fa freddo... ma davvero freddo considerando che è già marzo! Nevica!
Così per riscaldare l'atmosfera e anche un pò la cucina :-) oggi ho fatto fare gli straordinari al forno....ma poi nemmeno troppi!
Ho sfornato un filone di pane toscano, mai riuscito così bene! E poi questi scones al parmigiano!
Li avevo visti QUI dove Claudia, di Scorza d'arancia, dice di averli rubati a Sigrid, una garanzia, ma li avrei provati comunque perchè già solo la foto di Claudia mi ha ingolosito, così oggi ho deciso di farli, apportando però alcune modifiche, piiiiiccole però! Ma per comodità riporto tutta la ricetta:
Scones al parmigiano - di Sigrid - con varianti di piccoLINA in BLU
Ingredienti:
200 g di farina 00
130 g parmigiano grattugiato (io 120)
120 g di burro morbido (io formaggio spalmabile simil philadelphia)
130 g di farina di mais tipo fioretto
100 ml di latte
3 uova
1 cucchiaino di lievito per dolci non zuccherano ne vanigliato
1 cucchiaio di zucchero abbondante
1/2 cucchiaino di sale
1 presa di peperoncino in polvere (io 1/2 cucchiaino di pepe)

Setacciate la farina con il lievito. Nella planetaria con la frusta K mettete le farine, il sale, lo zucchero, il peperoncino (o il pepe) e il burro a pezzetti (o il formaggio cremoso), azionate al minimo aggiungendo gradatamente il formaggio grattugiato. In una terrina sbattete 2 uova con il latte, versate sull'impasto fino ad ottenere un prodotto omogeneo. Stendete la pasta con un matterello a 2 cm di spessore, con un coppapasta di 6 cm di diametro (io 5 cm) ritagliate gli scones, poneteli distanziati, su una placca foderata con carta forno, spennellate con il terzo uovo sbattuto, infornate in forno caldo a 200°C per 20-25 minuti (nel mio forno 180 gradi per 20 minuti!)

Non vi dico il profumo che sprigionano in cottura.... in effetti appena sfornati suonano al campanello di casa, era il SignorNO che si è sottoposto volentieri alla prova assaggio promuovendoli e portandosene via una buona parte!!!
Sono davvero gustosi, ottimi come aperitivo e per accompagnare un piatto di salumi.
Buona serata a tutti!
Paola

PS: anche con questa ricetta partecipiamo alla raccolta di Sapore di Vaniglia "Il cibo in un boccone".
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Per PiccoLina

Ciao, Paoletta. Mi piacerebbe avere un'immagine, tra i sostenitori: la Miri ed io sembriamo fantasmi!!! Che devo fare? Ti mando una foto ( non mia, che farei scappare tutti)? Dimmi te, che io eseguo! Grazie, cara. Rosella con delicato abbraccio
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lunedì 8 marzo 2010

Un pensiero,oggi, a tutte quelle donne che per questo hanno dato la vita ed a tutte quelle donne in Italia e nel Mondo che ancora non sono libere d'avere la Dignità d'essere Donne...
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Un bicchiere di mimosa!


Auguri, auguri, auguri a tutte le donne!
Non potevo lasciar passare questo giorno senza pensare a un augurio speciale per tutte le mie amiche fantastiche, tutte le donne eccezionali che conosco e tutte le nostre "vicine di blog" che passano di qui a leggere!
Quindi, fatevi avanti...ce n'è per tutte!!!
Ho pensato di mettere la mimosa nel bicchiere, anche se rispetto alla torta originale ho fatto delle modifiche. Il risultato mi è piaciuto tantissimo, spero sia così anche per voi!

Bicchieri di mimosa - di piccoLINA
Ingredienti:
1 pan di spagna
crema pasticcera
dulce de leche

Venerdì ho preparato un pan di spagna con 4 uova, 150 gr di zucchero,150 gr di farina e mezzo cucchiano di estratto di vaniglia.
La ricetta è di Sergio Salomoni che uso sempre e adoro (lui però usa la vanillina)
Nel Ken con la frusta ho montato le uova con lo zucchero per una decina di minuti a velocità massima. Ottenuta una bella massa bianca e spumosa ho aggiunto la farina setacciata mescolando con molta delicatezza dal basso in alto. Infornato a 170 gradi per 25-30 minuti (fate la prova stecchino).
Sabato ho preparato il Dulce de Leche con la ricetta che mi aveva dato Anna, ottimo!
La trovate QUI. Ho preparato anche la crema pasticcera.
Ieri per prima cosa ho tagliato il pan di spagna in 3 dischi. Quindi ho assemblato i bicchieri: due cucchiaini di Dulce de Leche sul fondo, un dischetto di pan di spagna tagliato a misura e bagnato poi con latte e rum, due cucchiai di crema pasticcera e infine le briciole di pan di spagna spruzzate poi con dulce de leche.
Semplice e veloce ma fa la sua bella figura!

Apro una piccola parentesi per le golosastre come me: ho fatto una prova bicchierINO (mooolto piccolo) usando la Nutella invece della crema pasticcera.... Non aggiungo altro! Sono ncora in estasi!!! Chiusa parentesi!!!


Buona giornata a tutte e ancora auguri!
Paola
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domenica 7 marzo 2010

Un simpatico incontro tra amiche







Non so perchè, quando ci incontriamo, il tempo passa sempre troppo in fretta! Sono talmente tante le cose da dirsi, da raccontarsi, che in un lampo è già il momento di separarci!Così è stato ieri. Sono venute a trovarmi due delle mie migliori amiche, Vitto e Miriam, abbiamo pranzato insieme e...il tempo è volato!

Nell'ordine:
Insalata con radicchio di Castelfranco, sedano rapa, finocchi, arance e noci
arista con salsa all'aglio
soufflè di crespelle con carciofi e speck
pan brioche di Vittoria (magnifico!)
crema di peperonci e focaccia alla salvia
crostata all'arancia

Questa è una vecchia ricetta della Cucina Italiana dei tempi d'oro:

ARROSTO DI MAIALE AL LATTE

Lonza di maiale kg 1,200
Panna liquida 200 gr
1 cipolla
almeno 10 spicchi d'aglio
fecola
burro
latte ½ lt
vino bianco
salvia

Rosolare nel burro la carne con un rametto di salvia, sfumare con poco vino bianco e quando sarà evaporato unire una cipolla tagliata a fettine, gli spicchi d'aglio possibilmente giovane privati dell'eventuale germoglio e il latte. Incoperchiare parzialmente e fare cuocere lentamente per circa 1 ora e ½ , alla fine unire la panna, eliminare la salvia e frullare il fondo di cottura unendo un cucchiaio di fecola o fiocchi di patate. Rimettere la salsa sul fornello e fare addensare dolcemente.


SOUFFLE' DI CRESPELLE CONCARCIOFI E SPECK
Per le crepes: ho preparato una pastella con 500 g latte, 250 g farina, 4 uova, un pizzico di sale e noce moscata. Vengono circa 25 crespelle. Ho tagliato a spicchietti sottili 8 carciofi (almeno uno a testa) li ho rosolati in padella con un poco di olio, uno spicchio d'aglio e due rametti di timo. Una parte dei carciofi li ho frullati insieme ad un litro di besciamella preparata nel modo classico. Ho imburrato bene uno stampo dai bordi alti (l'intenzione era di sformare il pasticcio, poi nella fretta non l'ho fatto) poi ho proseguito con gli strati, crepes, besciamella ai carciofi, fettine di carciofo, pezzettini di speck, spolverata di formaggio grana e così via. In forno a 180° per mezz'ora circa.

Il Pan Brioche che ha fatto Vittoria è la ricetta delle Simili, meraviglioso, l'aveva già preparato altre volte sempre con lo stesso ottimo risultato. Non so se abbia apportato delle modifiche alla ricetta, Vitto? E' sempre molto creativa, vi metto la ricetta originale.

PAN BRIOCHE delle Simili
Ingredienti:
Per il lievitino
150 g farina 00 di forza
90 g di acqua
30 g di lievito di birra

Fare il lievitino e farlo riposare per 40/45 minuti fino al suo raddoppio.

Per l'impasto
350 di farina 00 di forza
50 g di acqua
100 g di burro
30 g di zucchero
10 g di sale
2 uova

Esecuzione:
Fare un impasto sul tavolo con il resto degli ingredienti e lavoratelo bene.
Appena il lievitino è pronto mettetelo sul tavolo schiacciatelo bene e tiratelo con le mani, mettete al centro il secondo impasto, richiudete a fagottino, poi cominciate a lavorarlo battendo finchè non ci saranno più striature bianche, il che indica che i due impasti si sono già completamente amalgamati.
Mettere in una ciotola unta di burro e farlo lievitare per 1 ora-1 ora e mezza. Rovesciate sul tavolo, dividete a metà e formate due filoni che metterete in due stampi rettangolari di circa cm25x10, coprite a campana e lasciate lievitare per 45/50 minuti fino a quando cioè la cupola uscirà dal bordo dello stampo.
Pennellare delicatamente con un uovo intero battuto e cuocere in forno a 200° per 30/40 minuti.

La crema di peperoncini è una ricetta della mia amica Marina, bravissima cuoca.

CREMA DI PEPERONCINI
Pulire 700 g di peperoncini rossi piccanti (quelli tondi), svuotati dei semi e metterli a bagno nell'aceto per 5 o 6 ore. Farli scolare bene.

Frullare i peperoncini, tagliati a pezzetti, con 50 g capperi, 4 acciughe sotto sale, 100 g di noci, 100 g pinoli, uno spicchio d'aglio e olio quanto basta per rendere il composto cremoso. Mettere nei vasetti e conservare in frigo.

FOCACCIA ALLA SALVIA Nadia

Farina 0 gr 250
farina manitoba gr 250
mezzo cubetto di lievito di birra
olio evo
sale
un mazzetto di salvia ben lavata e tritata grossolanamente
In una ciotola unire le farine, la salvia, 3 cucchiai di olio, circa 250 gr di acqua tiepida in cui si sarà sciolto il lievito e sale, diciamo un pò più abbondante di quando si fa la pizza. Mescolare prima con una forchetta poi con le mani formando un impasto un pò appiccicoso alle dita, dargli la forma di una palla, ungere leggermente di olio, coprire e mettere a lievitare in luogo tiepido per circa un'ora. Io lo metto in forno appena riscaldato. Sarà diventato bello gonfio, non rimpastarlo altrimenti riprende il "nervo" e stenderlo in una teglia ben unta d'olio. Le dimensioni dipendono da quanto si vuole alta la focaccia. A noi piace bassa per cui lo metto in un tegame che è un pò più piccolo della leccarda del forno. Va steso con le dita unte d'olio. Rimettere in forno e fare lievitare per un'altra ora. Dopo la seconda lievitazione fare delle fossette nella pasta con i polpastrelli delle dita. Preparare un'emulsione, circa mezzo bicchiere, di acqua e olio in parti uguali ed abbondante sale, sbattere bene e spennellare in abbondanza la focaccia, nelle fossette deve restare del liquido. Mettere in forno a 200° per circa mezz'ora. Deve risultare croccante fuori e morbida dentro. Quando è pronta, appena uscita dal forno spennellarla di solo olio, verrà subito assorbito, ripetere l'operazione una seconda volta.

Anche per la crostata sono partita da una vecchissima ricetta della Cucina Italiana, che ho completamente rielaborato.

CROSTATA ALL'ARANCIA

Per la frolla al cacao:
210 g farina 00
50 g fecola
40 g cacao amaro
la buccia grattugiata di una arancia non trattata
1 cucchiaio di essenza di vaniglia
1 uovo
100 g zucchero

Farcia frangipane:
150 g mandorle
2 uova
100 g panna
100 g zucchero
un cucchiaio essenza di vaniglia

3 arance non trattate
300 g zucchero
1 cucchiaio essenza di vaniglia

Preparare la frolla: unire in una ciotola le farine, il cacao egli aromi. Aggiungere il burro morbido a pezzetti e formare con le mani un briciolame. Unire lo zucchero, l'uovo e impastare velocemente. Formare una palla e porla a riposare in frigo per un'ora. Fare tostare leggermente le mandorle in una padella, fare raffreddare e tritarle fini al mixer con un cucchiaio di zucchero. Sbattere le due uova con lo zucchero rimasto e la vaniglia, unire la farina di mandorle ed amalgamare bene.

Ungere uno stampo da crostata cm 26 di diametro con poco burro (foderare il fondo con carta forno) e rivestirlo con pasta frolla stesa con il matterello. Completare con la farcia alle mandorle e porre in forno 180° per circa 25'.

Mettere al fuoco una pentola con 250 g di acqua, 300 g di zucchero e il cucchiaio di vaniglia, fare sobbollire leggermente per dieci minuti. Tagliare le arance a fette orizzontali sottili, eliminare eventuali semi, unire allo sciroppo e fare bollire a fuoco basso per altri dieci minuti. Spegnere e fare raffreddare.

Una volta fredda la crostata, bucherellare la farcia alle mandorle con i rebbi di una forchetta, quindi bagnare con parte dello sciroppo all'arancia. Disporre le fettine d'arancia, leggermente accavallate, in cerchi concentrici. Versare ancora un poco di sciroppo sulle arance e servire.
Nadia
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