lunedì 30 luglio 2012

Di compleanni, sorprese e.... espresso cake!

Ci sono anni in cui il compleanno è una prova da superare, anni in cui l'hai trascorso piangendo, delusa, anni in cui sei rimasta ad aspettare qualcosa dicendoti che "si, stavolta è quella buona" e non era mai l'anno giusto, compleanni carichi di aspettative sempre disilluse, anni in cui il cambio delle decine ti ha mandato in crisi perchè ti sei ritrovata "grande" e ancora non ti sentivi pronta.... e poi arriva lui.... il compleanno da cui vuoi scappare, che fai finta di dire che non te ne frega niente, che hai imparato a non aspettarti nulla e sarà un giorno come tanti altri e invece si trasforma nel compleanno perfetto!
Ed è quello che è successo a me pochi giorni fa!
E sto piangendo di felicità mentre scrivo, ma ormai se mi conoscete lo avrete già immaginato!

Ebbene si... sono arrivata anche io nei temutissimi "anta" e non mi sono mai sentita meglio!
Grazie alla mia famiglia, che mi ha stretto in un grande abbraccio dimostrandomi tutto l'amore che prova per me, grazie alle mie belve che sono sempre meravigliose, grazie a Parigi, dove ho trascorso due giorni indimenticabili che hanno reso questo compleanno davvero unico e  grazie alle mie fantastiche amiche del blog che mi hanno ingannata e tramato alle mie spalle e organizzato una festa a sorpresa per me e mi hanno inondata di messaggi d'auguri e anche un post apposito (oltre a 6 fiale di siero effetto lifting immediato.... stronze...aordinarie!)

Ecco... ci sono giorni perfetti, dove vorresti fermare il tempo perchè ti senti addosso tutto l'amore e l'affetto di chi ti è vicino. La settimana appena trascorsa è stata una settimana perfetta!!!!
Quindi grazie davvero di cuore a tutte le persone che hanno reso possibile questa magia!
Sono feliiiiiiiice!!!!!!


Vi va una fetta di torta????
L'avevo vista da Minù ed è stato amore a prima vista...vi copio la ricetta pari pari.

Espresso cake
Ingredienti e procedimento (tortiera da 24 cm):
Pan di spagna al caffè:
5 uova
180 g di zucchero
180 g di farina 00
1 cucchiaino di estratto puro di vaniglia
2 cucchiaini colmi di caffè solubile (nescafè) sciolti in pochissima acqua bollente

Nella planetaria o con delle fruste elettriche montate le uova con lo zucchero, il caffè e la vaniglia per almeno 20 minuti, finché il composto risulterà gonfio, chiaro e spumoso. Sarà pronto quando le uova "scriveranno", ossia quando facendo cadere un po' di impasto "a filo" dalla frusta dello sbattitore, questo non affonderà immediatamente, ma resterà sulla superficie dell'impasto come un disegno o, appunto, una scritta.
* Un metodo per velocizzare la montatura delle uova è quello di scaldare a fuoco basso le uova con lo zucchero, mescolando con una frusta a mano di continuo. Dovranno diventare appena tiepide e lo zucchero si dovrà sciogliere completamente. La temperatura raggiunta e lo zucchero completamente sciolto permetteranno alle uova di montare prima e meglio!
A questo punto setacciate la farina direttamente sul composto di uova (in 2-3 riprese) e con una spatola o cucchiaio di legno amalgamatela con movimenti veloci ma delicati, dal basso verso l'alto, facendo attenzione a non smontare il composto.
Imburrate e infarinate una teglia rotonda da 26 cm, versatevi il composto e infornate (forno preriscaldato) a 170 ° per 30 minuti (senza mai aprire il forno prima dei 25 minuti, mi raccomando!). Prova stecchino sempre valida!

Crema diplomatica al caffè espresso:
3 tuorli a temperatura ambiente
450 ml di latte
130 g di zucchero
stecca di vaniglia oppure 1 cucchiaino di estratto di vaniglia puro
50 g di farina
60 ml di caffè espresso zuccherato
150 ml di panna montata fresca

In un pentolino scaldate il latte con la stecca di vaniglia incisa nel senso della lunghezza, spegnete il fuoco e lasciate in infusione per 30 minuti, dopodiché filtrate il latte e aggiungete il caffè, ottenendo così un caffelatte aromatizzato alla vaniglia.
In una boule lavorate i tuorli con lo zucchero senza montarli (non avrebbe nessuna utilità) quindi aggiungete la farina setacciandola e quando sarà perfettamente amalgamata versate a filo metà del latte per stemperare il composto di uova. A questo punto versate il composto di uova nel pentolino dove c'è il latte rimanente, portatelo su fiamma bassa e fate addensare la crema mescolando continuamente con una frusta a mano.
Quando la crema sarà fredda amalgamatevi la panna montata molto delicatamente.

Per la bagna:
150 ml di acqua
80 g di zucchero
80 ml di rum

Portate a bollore l'acqua con lo zucchero, quindi spegnete e aggiungete il rum.

Per guarnire:
150 g di scagliette di cioccolato fondente
chicchi di cioccolato fondente al caffè

Quando tutte le preparazioni saranno fredde passate all'assemblaggio della torta.
Tagliate il vostro pds in 2 o 3 strati, che spennellerete con la bagna e farcirete con la crema diplomatica al caffè (lasciandone un pò per ricoprire la torta e per realizzare i ciuffetti).
Ricoprite la superficie e i bordi della torta con la crema, guarnitene i lati con le scagliette di cioccolato e decorate i bordi della torta con ciuffetti di crema e chicchi di cioccolato al caffè.

Modifiche mie: non ho fatto la bagna al rum perchè la torta l'hanno mangiata anche dei bambini, quindi io ho bagnato il pan di spagna col latte.
Per guarnire non ho usato scagliette di cioccolato ma quei biscotti riconoscibilissimi dalla foto, al gusto caffè. E i chicchi di caffè sulla panna erano chicchi veri, non di cioccolato.

Ecco l'interno della torta! E' buonissima! Il pan di spagna al caffè è davvero una grande scoperta e la cremaaaaa....di un goloso pazzesco! Fatela!


Ed ecco alcuni attimi perfetti!




E chiudo in bellezza facendo gli auguri alla Vitto che invece compie gli anni proprio oggi!!!!
Strega bella.... sei la migliore!!!! Tanti cari auguri e mille baci

Paola

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mercoledì 25 luglio 2012

alla mia Paoletta..

questo mio brevissimo post.. non  è per inserire ricette o foto(che comunque faro' a breve)ma,semplicemente,per fare gli auguri di buon compleanno alla nostra Paoletta...una persona a cui voglio un gran bene e che stimo molto...ho sentito di volerlo fare su questo blog da lei voluto fortemente,nato con l'intento di non farci perdere di vista e ricreare quell'armonia e intimita' che si era creata nel forum.Grazie tesoro!!!
Con tutto il mio cuore...TANTI CARI AUGURI DI BUON COMPLEANNO!!!
Anna.
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martedì 24 luglio 2012

UNO STORICO PACIUGO

di Vittoria

Eccomi presente per l’ultima puntata dell’MTC prima delle vacanze estive.

Mi spiace un po’ che per agosto non ci sia da arrovellarsi e inventare nulla.
Ma insomma!!!! Come si permettono le ragazze di MT di andare in ferie? :-)))
Dai scherzo ovviamente e che si riposino e tornino a settembre ben cariche di idee vulcaniche come sempre!
Grazie Ale e Dani, io mi diverto un sacco con voi, imparo moltissimo!!!!!

E questo mese Mapi ci ha dato l’occasione di metterci alla prova su un tema estivissimo:
IL GELATO!



Io che non amo particolarmente i dolci invece adoro il gelato.
A patto che non sia stucchevole.
Non per niente mi piacciono di più i gusti alla frutta rispetto alle creme e fra queste ultime scelgo senza esitare il cioccolato amaro.
Più è amaro, più mi piace.
E vi confesserò che il gelato lo mangio più volentieri in inverno che in estate.

Dopo tutte queste confessioni passiamo al vero lavoro.
Mapi ci ha fornito moltissimi dettagli tecnici e ora della teoria gelatesca SO TUTTO!
Però mi sono anche divertita a farmi consigliare da un gelatiere professionista che ha lavorato per molti anni in una storica gelateria della riviera di levante.
Chi va a fare una passeggiata domenicale a Recco inevitabilmente dopo la focaccia al formaggio di rito va prendere il gelato da loro. Questo succede da prima che ci portassero me bambina quindi da ben più di 50 anni!
Questo bravissimo gelatiere qualche anno fa ha aperto una stupenda gelateria tutta sua qui a Priaruggia, storico quartiere nel levante di Genova, di fronte alla spiaggia dove convivono vele, bagnanti e pescatori.
Insomma sono andata a chiedergli se mi svelava qualche “segreto” perché ancora non avevo idea di cosa preparare.
Il tema era chiaro, ma come interpretarlo?
Ormai sapete che comunque amo proporre interpretazioni delle ricette che si riallaccino alle tradizioni storiche del cibo della mia regione.
Ma sul gelato proprio non mi raccapezzavo.
Vittorio (questo il nome del gelatiere) mi ha spiegato molti dettagli tecnici interessanti, ma in fondo poco applicabili alla lavorazione casalinga per mancanza di attrezzature tecniche indispensabili.
Il discorso è diventato interessante quando siamo passati all’argomento “gusti”.
Loro sono abbastanza classici. Fanno parecchi gusti, ma sempre tradizionali e stagionali.
Allora quale può essere il gusto tipico ligure? Nessuno in particolare, ma proprio nel Golfo del Tigullio e precisamente a Portofino pare sia stata inventata una coppa di gelato speciale con un nome assolutamente non accattivante
.......tipico ligure “buttare giù”, sminuire le cose, nasconderle.
I raffinati e moderni lo chiamano “understatement”, molto english….come i genovesi.
Molto schivi.
Da fuori vedi un muro a secco di pietre grezze, ma se ti aprono la porta è un’esplosione di fiori, agrumi e profumi di erbe di un giardino!
E pure il cibo è così!
Cos’ha di accattivante un involucro di pasta cotta al forno?
Magari un po’ arrostita e un po’ sfaldata?
Provate ad aprire l’involucro della torta, a tagliarne una fetta e chiuso dentro c’è il ripieno di verdure, erbe, formaggio… tutto sapore e profumo!
Lo stesso per la famosa coppa di gelato. L’aspetto non è accattivante e li nome?
Paciugo..........
 PACIUGO?????  
eh si...proprio PACIUGO!!!!


Ma vi viene voglia di ordinare un gelato che di chiama PACIUGO? 
Noooooo?
E fate male!




E’ buonissimo, ma attenti che dovete saltare la cena per gustarvelo al meglio!
Questa coppa è sempre necessariamente molto grande perché i gusti devono essere almeno 5, a scelta fra creme e frutta. Quelli che più vi piacciono.
Vittorio mi ha detto che se il cliente non da indicazioni mettono crema, cioccolato, nocciola, stracciatella e torroncino. Sotto c’è un bel po’ di frutta fresca tagliata e sopra panna montata, amarene sciroppate e granella di nocciola. Decorato con la cialda che non ci facciamo mancare nulla!
Capite bene che non si può proprio fare una coppetta piccola!


E infatti ecco qui il mio PACIUGO quasi regolamentare …..a proposito vi faccio una raccomandazione: se venite nel levante genovese e ordinate il Paciugo chiedete prima come lo fanno perché ho fatto un giretto per gelaterie di vario tipo e ne ho sentite di tutti i colori.. Qualcuno fa una semplice coppetta con 2 gusti e 2 amarene sciroppate sopra rifinite da un misero ciuffetto di panna spray. Aaaaaaaggggggghhhhhhhhhh …che tristezza!

Fidatevi che quello VERO è quello di Vittorio (non solo il suo però!)




PACIUGO DEL TIGULLIO
Storica di Portofino – Versione Vitto – ricetta base del gelato di Mapi

Ho scelto di fare 4 gusti che si accordassero fra loro, che piacessero a me e ai miei, che fossero realizzabili con le basi date da Mapi QUI che mi sembrano perfette e quindi un ottimo punto di partenza. Ho seguito scrupolosamente le sue norme igieniche e i consigli sugli ingredienti e le sono grata per tutto. Ricetta infallibile.



Per i primi due gusti ho preparato una base CREMA con le dosi consigliate da lei che riporto velocemente.


Gelato alla Vaniglia

(Da: Caroline Widder, Robin Weir – Gelati e Sorbetti – Newton Compton)
300 ml latte
150 g zucchero semolato
1 baccello di vaniglia

150 g zucchero semolato
45-50 g tuorli (da 3 uova grandi)
250 ml panna fresca

Per i dettagli del procedimento vi consiglio di passare da Mapi che è veramente esaustiva.
Io vi riassumo in breve quello che ho fatto.

Ho scaldato latte, zucchero e vaniglia e nel frattempo montato i tuorli con il restante zucchero, aggiunto il latte caldo aromatizzato e cotto la crema inglese su fuoco basso finchè ha velato il cucchiaio, controllando pure la temperatura con il termometro (mai stata così precisa, Mapi mi sta traviando! Hehehe).




A questo punto ho raschiato i semini di vaniglia dal bacello, ma forse ho raschiato troppo perché mi sono rimasti dei grumetti e ho dovuto filtrare tutto sciogliendoli bene con il cucchiaio. Fatta raffreddare velocemente la crema e messa in frigo per una notte. Aggiunta poi la panna liquida. A questo punto avevo ottenuto circa 900 ml di composto. Metà l’ho messo in gelatiera per 20 minuti e poi trasferito in un contenitore, coperto con carta forno e messo a consolidare in freezer intanto che preparavo gli altri.

 




Gelato Malaga

Secondo voi potevo esimermi dal fare almeno un gusto alcolico? Poco poco, giusto il sapore, ma c’è! Le tradizioni sono importanti, no?

450 ml di base gelato alla vaniglia (vedi sopra)
50 gr di uvetta sultanina
mezzo bicchierino di rum scuro invecchiato

Messo in gelatiera la seconda metà del composto alla vaniglia e impostato 30 min. Dopo 20 minuti di raffreddamento e montaggio ho aggiunto l’uvetta precedentemente ammollata nel rum e un cucchiaio del rum di ammollo. Non ho osato aggiungerne di più perché rallenta l’indurimento del gelato, ma la dose era sufficiente a dare sapore. Ottimo. L’uvetta va aggiunta quasi all’ultimo altrimenti le lame la spappolano completamente.
Anche questo trasferito in vaschetta coperto con carta forno aderente e in freezer a consolidare e comunque per effetto dell’alcool non indurisce mai del tutto, neanche dopo 3 giorni in freezer. Stranamente dopo 3 giorni in freezer aveva preso una consistenza leggermente collosa, ma appena appena.









Per gli altri due gusti ho usato la base al Cioccolato proposta da Mapi
Riporto velocemente le dosi e per i dettagli del procedimento vi mando da lei QUI


Gelato ricco al Cioccolato

(Da: Caroline Widder, Robin Weir – Gelati e Sorbetti – Newton Compton)
3 cucchiai rasi di cacao amaro in polvere (cucchiai-misurini da 15 ml)
40 g zucchero semolato
375 ml latte fresco intero
100 g di cioccolato fondente col 50% di cacao (in ogni caso non inferiore al 45%)
io ho usato Venchi fondente 85% perché lo volevo ben amaro

40 g zucchero semolato
45-50 g tuorli (da 3 uova grandi)
1 cucchiaino raso di estratto naturale di vaniglia (cucchiaino-misurino da 5 ml)
io ho usato vaniglia naturale in polvere una punta di cucchiaino.
250 ml panna fresca


Mescolare cacao e zucchero sciogliendo i grumetti del cacao e sciogliere bene con qualche cucchiaio di latte. Diluire poi con il resto del latte scaldato. Portare a bollore e fare cuocere per 6 minuti mescolando continuamente. Togliere dal fuoco e aggiungere il cioccolato tritato in scaglie e mescolare con la frusta x farlo sciogliere completamente. Montare i tuorli con il resto dello zucchero e versare il composto al cioccolato sbattendo bene per amalgamare. Cuocere la crema inglese al cioccolato fino a che non velerà il cucchiaio. Aggiungere la vaniglia, abbattere velocemente la temperatura e mettere in frigo una notte.

Aggiungere la panna ottenendo circa 900 ml di composto al cioccolato. Amalgamare bene e dividere in 2 parti
Mettere la prima metà in gelatiera per 20 minuti, poi trasferire in vaschetta, coprire con carta forno aderente e mettere in freezer a consolidare.




Gelato Cioccarancio

450 ml di base gelato al cioccolato amaro (vedi sopra)
50 gr di scorza di arancia candita
2 o 3 gocce di estratto naturale di arancia

Mettere in gelatiera la seconda metà del composto al cioccolato e dopo 10 minuti aggiungete circa 50 gr di scorza di arancia candita tagliata a cubetti piccoli (non comprate quella nelle vaschette già tagliata che non sa di nulla) e le 2 gocce di estratto di arancia. Lasciate montare e gelare ancora 10 minuti, poi trasferite in vaschetta coprite con la carta forno a contatto e mettete in freezer a consolidare.




E finalmente……. il montaggio del PACIUGO!!!!!



Per 4 coppe grandi
Frutta fresca a piacere pulita e tagliata a pezzetti: io ho usato banana, pesca, albicocca, prugnette nere piccole, fragole.
Gelato casalingo 4 gusti (ma va?!!!) una pallina a testa per ogni gusto.
Amarene sciroppate almeno 4 a testa; le mie casalinghe (ricetta in fondo) sono minuscole quindi il doppio.
Un cucchiaio a testa di sciroppo delle amarene.
Un bel ciuffone a testa di panna montata leggermente zuccherata.
Una o due cialdine lingue di gatto a testa (ricetta in fondo)


I due gelati di crema sono rimasti morbidi anche dopo un giorno abbondante in freezer. Quelli al cioccolato erano molto duri anche se grazie ai consigli di Mapi non avevano fatto gli aghi di ghiaccio in superficie. Bisogna prevedere di estrarli dal freezer almeno mezz’ora prima del montaggio. Per le creme bastano 10 minuti.
Preparare le cialde tonde di circa 6-8 cm di diametro e farle raffreddare.
Preparare la frutta fresca tagliata e leggermente spruzzata di limone perché non annerisca.
Montare la panna ben ferma.

Montare il Paciugo in 4 coppe grandi preferibilmente larghe.
Disporre sul fondo uno strato di frutta, poi 4 palle di gelato di 4 gusti diversi, guarnire con ciuffi di panna montata, decorare con le amarene sciroppate e un cucchiaio o due di sciroppo. Aggiungere una cialda ogni coppa e servire immediatamente.
Servire a parte altre amarene allo sciroppo e altre cialde.

Se proprio volete essere precisi spolverate il tutto con un pochino di granella di nocciole.
A me sembrava eccessiva e non l’ho messa.


Lingue di gatto di Alda



mescolare, nell'ordine,
100g di burro fuso e raffreddato,
100g di zucchero a velo,
100g di farina,
3 albumi non montati;
con la siringa fare dei bastoncini lunghi come un pollice, ben distanziati, (poi si allargano) sulla placca del forno ricoperta con l'apposita carta, cuocere a 180° finché il bordo è dorato e l'interno giallo chiaro.

Con lo stesso impasto si possono fare le coppelle: l'impasto va spalmato sottile a forma di disco; Fai due cerchi per volta e sorveglia bene la cottura. Appena tolto dal forno, ogni disco va posato su una tazza rovesciata, e coperto con un'altra tazza più grande, perché prenda la forma (per sicurezza, ungile con un velo d'olio neutro o di burro, ma proprio un velo). Le coppelle, raffreddate, si conservano in una scatola di latta o un barattolo grande di vetro appena tolto dal forno, ogni disco va posato e modellato su una tazza rovesciata, perché prenda la forma. Le coppelle si servono riempite di macedonia di frutta, gelato, zabaglione...
Altra possibilità,
le tegole: si procede come per le coppelle, ma i dischi, appena tolti dal forno, vengono messi sul mattarello perchè prendano la forma concava.
Arrotolando gli stessi dischi sul manico di un cucchiaio in legno si ottengono le 'sigarette'.


Amarene Sciroppate



Passate un pomeriggio a raccogliere amarene selvatiche graffiandovi parecchio e il pomeriggio successivo a eliminare rami rametti e piccioli e poi a snocciolarle accuratamente. Se non vi hanno ancora legato e portato alla neuro, allora siete a buon punto. Il grosso del lavoro è fatto!
Pesate le amarene e fatele macerare una notte con uguale peso di zucchero e il succo di un limone per ogni chilo di frutta.
Il giorno dopo lo zucchero si sarà sciolto e avrete un bel po’ di succo.
Portate lentamente tutto a bollore mescolando spesso e fate bollire per 5 minuti.
Lasciate fino a raffreddamento. Ripetete 3 volte.
Se il succo non è diventato sciropposo togliete le amarene con una schiumarola e fate addensare lo sciroppo. Rimettete dentro i frutti, portate a bollore e invasate in vasetti piccoli. Chiudete subito e raffreddando faranno il sottovuoto.
Perfette sul gelato, durano anche 2 anni …………se non le mangiate tutte prima!!!!



Un grazie di cuore a Mapi che mi ha dato la possibilità di imparare una nuova tecnica e pure di raccontarvi di questa specialità genovese un po’ in disuso.


Grazie anche a Dani, Ale e Giorgia che continuano a ospitare su Menuturistico questo gioco per darci sempre nuove e belle occasioni di confronto.


Buon lavoro, Vitto

Ah…. Una precisazione….. io sono a dieta, ma dopo tutto questo lavoro ne ho mangiata una bella coppa anche io!!!! E chissene della dieta!!!!!



Questa ricetta partecipa all’MTC di Luglio
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sabato 21 luglio 2012

Crostata di ricotta, melanzane e pomodorini confit





Questa crostata viene da Juls' Kitchen con qualche modifica, naturalmente.  Ha il vantaggio di poter essere preparata prima e servita fredda,  per un aperitivo o un secondo accompagnata da  un'insalata

Crostata di ricotta con melanzane e pomodorini confit di Juls' Kitchen
Ingredienti per il guscio:
250 g farina00
125 g burro freddo
1 cucchiaio di origano
acqua ghiacciata q.b.
Ingredienti per il ripieno:

ricotta 300 g
panna acida, 250 ml (io yogurt greco)
melanzana, 1
sale e pepe
origano
olio extravergine di oliva
Ingredienti per i pomodorini confit:

pomodorini Pachino
olio extravergine di oliva
sale e pepe
origano
 1 spicchio d'aglio

Per i pomodorini confit: riscaldare il forno a 160°C, disporre i pomodorini lavati e tagliati a metà, in una teglia e condirli con olio, sale, pepe ed abbondante origano. Tagliare l’aglio sottilmente e spargerlo sui pomodorini. Infornare e lasciare cuocere per almeno un’ora, finché non sono rugosi ma sempre di un bel rosso brillante.

Per il ripieno della torta: mentre cuociono i pomodorini, mettere in forno anche una melanzana tagliata a metà per lungo, incisa e condita con un filo d’olio. Lasciare cuocere anche questa per circa 45 minuti, finché non sarà morbida e ben cotta. Togliere dal forno e scavala con un cucchiaio. Tagliare la polpa al coltello e ridurla a pezzettini piccoli, mischiare il tutto con la ricotta e la panna acida. Condire con olio, sale, pepe ed origano e mettere da parte.

Per il guscio: mescolare con le mani burro e farina , fino a che non raggiunge una consistenza  briciolosa. Unire origano sale e pepe. Unire due cucchiai di acqua fredda: impastare fino a formare un composto morbido ed elastico. Avvolgere nella pellicola trasparente e lasciare riposare in frigo per 30 minuti. A questo punto, togliere dal frigo e stendere sottile: foderare una teglia da forno, bucare tutta la superficie con una forchetta e mettere in frigo di nuovo per 15 minuti.

Togliere dal frigo, coprire con carta da forno e usare dei pesi per schiacciare la pasta, dei fagioli andranno benissimo. Preriscaldare il forno a 200°C e cuoci per circa 10 – 12 minuti. Togli dal forno, rimuovere i fagioli e cuocere per altri 5 minuti. Togliere di nuovo dal forno e spennellare con un albume leggermente sbattuto per far sì che la pasta si sigilli e non diventi molliccia quando si mette il ripieno. Cuocere per l’ultima volta per una decina di minuti e togliere definitivamente dal forno!

Assemblaggio finale. Una volta fredda, rimuovere il guscio dalla teglia, riempire con il composto di ricotta e melanzana e decorare con i pomodorini confit, aggiungendo anche qualche cucchiaio di sughetto dei pomodori. Servire fresca.
Nadia
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lunedì 16 luglio 2012

Albicocche farcite con chantilly e amaretti






Un dolcetto delizioso, fresco e goloso. Da servire come fine pasto o quando si ha voglia di una coccola. Semplice e veloce, l'unico accorgimento che consiglio è di scegliere delle albicocche molto sode perchè in cottura, seppur breve, tendono a disfarsi

ALBICOCCHE FARCITE CON CHANTILLY E AMARETTI di Alice Magazine
12 albicocche mature ma sode
150 g latte
2 tuorli
90 g zucchero
15 g farina
15 g fecola
1 cucchiaino essenza di vaniglia
170 g panna montata
80 g amaretti
2 g colla di pesce (mia aggiunta)
Lavorare i tuorli con lo zucchero, aggiungere le farine, la vaniglia e il latte caldo a filo sempre mescolando. Portare sul fuoco e, sempre mescolando, fare addensare. Fuori dal fuoco aggiungere la colla di pesce ammollata in acqua fredda e strizzata. Fare raffreddare.
Lavare e tagliare a metà le albicocche, denocciolarle e scottarle per due minuti in uno sciroppo di acqua e 2/3 cucchiai di zucchero portato a bollore. Fare raffreddare le albicocche nello sciroppo.
Unire la panna montata alla crema fredda. Sbriciolare gli amaretti e aggiungerli alla crema, tenendone da parte un paio di cucchiai.
Farcire le albicocche con la crema preparata, ricomponendole, passarle negli amaretti tenuti da parte. Una volta pronte, conservarle in frigorifero per un paio d'ore.
Nadia
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sabato 14 luglio 2012

Pasta al pesto per festeggiare, invece di una torta!

Ormai è risaputo che non ho un gran feeling con fiori e piante.... cioè... a me piacciono davvero tanto, soprattutto i fiori, ma dato il mio pollice nero (e verso) non c'è modo che qualcuna mi sopravviva, così ho provato a coltivare qualche piantina di pomodoro in un grande vaso sul balcone; il primo anno, sarà stata la fortuna dei principianti, mi son cresciute tre belle piante che mi hanno dato grande soddisfazione e due cene a base di pomodori ciliegia ottimi! Il secondo anno una catastrofe...tante cure per ottenere DUE, giuro DUE, pomodorini! Ridete, ridete... rido ancora io a ripensarci!
Quest'anno mi son data alle piante aromatiche! Basilico, salvia e rosmarino!

Non crediate che sia andata meglio, eh!!!! Il basilico si è suicidato dopo 2 giorni! Schiattato senza recupero, macchenesò io!!!! Fortuna che salvia e rosmarino invece crescono arzilli e rigogliosi, vai a sapere...!
Poi un giorno l'Adele mi prepara un vaso col del basilico e mi dice:
"te, portal a cà, ta vidaret che bon!" (tieni, portalo a casa, vedrai che buono!)
"mamma, ho appena ammazzato una pianta, ci ho messo solo 2 giorni.... "
"ta vidaret, quest chi al vegn bel!" (vedrai, questo qui diventa bello!)

Bhe... da non credere... ho una foresta di basilico sul balcone!!!!



 Così quando Sami una sera mi ha detto: "Mamma, facciamo una bella pasta al pesto?" senza esitazione sono andata dal mio bellissimo basilico, ma non potendo resistere ad aggiungere un tocco in più a questa pasta, alla fine ci ho messo pure zucchine, patate e.... una nota profumata!
Buona, buona, buona!!!! E anche veloce, il tempo di scaldare l'acqua e cuocere la pasta e il tutto è pronto!


Pasta al pesto, zucchine e limone - mia
Ingredienti per 2 persone:
200 gr di spaghetti integrali (avevamo molta fame!!!)
3-4 rami di basilico (ben pieni di foglie!)
2 cucchiai (abbondanti) di formaggio grattugiato
1 patata
1 zucchina
1 cucchiaio di formaggio philadelphia
1 manciata di pinoli
olio evo q.b
limone
sale, pepe e spezie

Mettere a scaldare l'acqua della pasta. Sbucciare la patata, tagliarla a dadini piccoli e metterli nell'acqua (quella dovce cuoceranno gli spaghetti) a cuocere.
Pulire e tagliare a fettine sottili la zucchina e stufarla in un cucchiaio di olio e aromi a piacere (io un mix di spezie per insalate) finchè non inizierà a colorire. Ci vorranno 10 minuti scarsi!
Nel frattempo preparare il pesto: lavare le foglie di basilico, metterle in un contenitore con i pinoli, (aglio se piace, io sto giro non l'ho usato), l'olio extravergine, sale e pepe e frullare con il minipimer fino ad ottenere una crema.
Apro una parentesi:
So che questo procedimento veloce fa accapponare la pelle dei genovesi, non me ne voglia nessuno!!! Il procedimento tradizionale prevede di pestare il basilico e i pinoli nel mortaio con l'aggiunta di granelli di sale grosso che aiutano a frullare; ho il mortaio regolamentare (regalo del SignorNO) e una volta l'ho fatto, giuro.... ho avuto male al braccio una settimana, un lavoro faticosissimo!
Quindi se devo scegliere tra un pesto industriale e uno fatto col frullatore....buona la seconda!
Chiusa parentesi!

Aggiungere alla crema il formaggio grattugiato e il philadelphia (da me va via meglio del pane!) e mescolare fino a rendere il tutto ben omogeneo. Se necessario aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
Scolate la pasta e le patate, condite con il pesto, aggiungete le zucchine e date una grattugiata di buccia di limone! Mescolate bene il tutto e servite! E' buona anche tiepida!
Io ho decorato con dei rametti di fiori di basilico!

Se il profumo è fantastico il sapore è ancora meglio, provatela!


E con questo piatto vorrei augurare un buonissimo compleanno a Carola, un'amica cara che non si offenderà se non le ho postato una torta, ma che apprezzerà il pesto che le ricorda la sua Genova, e gradirà le aggiunte un pò diverse proprio perchè lei è come questa pasta, dolce come le zucchine, forte come il basilico  e unica come il profumo del limone! E so che quando leggerà quello che ho scritto scoppierà in una grandissima risata come solo lei sa fare!!!
Auguriiiiiii!!!!!

Un abbraccio a tutti e buon fine settimana
Paola

Paola
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giovedì 12 luglio 2012

Peperoni con la feta















Un antipastino sfizioso, gustoso e fresco ma può essere anche un accompagnamento a carni alla brace, come ho fatto io in occasione di una cena con amici

Peperoni con la feta

4 peperoni misti del tipo olandese
200 g di feta
due manciate di olive nere
due spicchi d'aglio giovane
basilico e timo abbondanti
sale e pepe
olio evo

Lavare i peperoni tagliarli in 4 e pulirli di semi e filamenti bianchi. Disporli sulla leccarda del forno con la pelle rivolta verso l'alto e farli grigliare fino a quando la pelle non sarà raggrinzita. Farli raffreddare avvolti nell'alluminio quindi spellarli e dividerli a falde.
In una terrina disporre a strati falde di peperoni, basilico spezzettato con le mani, timo sfogliato (ho messo anche del timo limone), aglio a fettine, olive nere a fettine, pepe e poco sale e la feta sbriciolata. Versare un filo di olio e proseguire con gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Porre in frigo ad insaporire per un paio d'ore.
Nadia
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martedì 10 luglio 2012

Tartine di caprino fresco e fragole

E' stato un attimo.... non ho avuto nemmeno il tempo di realizzarlo, ho sentito un grande rumore, una bella botta, mi sono sentita schiacciare contro il sedile e poi ho realizzato! Mi hanno tamponato!!!
Ma nooooo!!!!!
Guardo nello specchietto retrovisore e il colpevole è li, con le mani nei capelli (pochi in realtà), che scuote la testa e borbotta tra se...ho immaginato che si stesse dando del deficiente!!!!
Accostiamo e scendo dalla macchina...tutto bene, sto bene, è stata solo una bottarella, ma tremo!
Lui candidamente ammette: "è colpa mia...stavo guardando dietro!" 
Inizio a compilare il modulo per l'assicurazione con una mano tremante e una calligrafia che manco stessi scrivendo con la mano sinistra!
Sembra solo un colpetto... faccio per aprire il bagagliaio e..... nooooooo, è bloccato!!!! Ho tutta la spesa li dentro, come faccio???????
Anche lui, mi fa notare, ha un'ammaccatura sul cofano... machissene, se guardavi avanti non l'avresti e io potrei tornare a casa a sistemare la mia spesa e ho le belve da prendere all'oratorio ed è tardiiiii!!!!
Così corro a casa, smonto un sedile posteriore e cerco di recuperare nel bagagliaio tutta la spesa sparsa ovunque...le ciliegie ovviamente erano uscite dalla confezione, così tutto è più divertente!
Alla fine arrivo in oratorio con 10 minuti di ritardo e mi sento pure il cazziatone delle belve!
" Mamma, sei in RITARDOOOOOO, dove sei stataaAaaaaAA????"
o__O
"Zitti! Che potevate essere due orfanelli! Abbracciatemi!"
Adoro esagerare per farmi coccolare da loro....ahahaha, sono tremendissima!!!!!

Non ricetta presa da Garden Party! Veloce, facile e ottima!
Tartine di caprino fresco e fragole - da Garden Party (Nathalie Le Foll - Cléophée de Turckheim)

Spalmate un pò di formaggio di capra su alcune fette di baguette leggermente tostate (io ho usato un pane integrale), coprite con fragole intere o tagliate a fette, pepate.


Guardate questa foto...non sembra la copertina del libro???? ahahahah, invece è solo il mio piatto appoggiato sopra, ma l'effetto è simpatico, no?


Buona giornata a tutti!
Paola

Ps. Oggi è il compleanno della mia amica Carmen!!!! Anche se non leggerà questo messaggio: Augurissimi!!!!!!!
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mercoledì 4 luglio 2012

Coppette al lime e frutti di bosco...e sono tornata

Ehilaaaaa....sono a casaaa! C'e' nessuno????
No ragazzi, ma spiegatemi se e' possibile essere in vacanza e sentire la mancanza del blog!!!! Ma come son messa???? Da ricovero...decisamente!!!


Ma si dai, era solo perche' volevo tornare e raccontarvi della mia vacanza in Tirolo, Austria! Ben una settimana in montagna, che per me ha dell'incredibile! Infatti prima di partire mi sono trovata con Fausto (di cui vi avevo parlato QUI e QUI) per uno dei nostri pranzi in cui ci aggiorniamo su tutto e gli raccontavo che per me la montagna e' sempre troppo fredda!
Per  una freddolosa incredibile come me, una che aspetta l'estate tutto l'anno, che nemmeno accende l'aria condizionata in macchina quando fuori ci sono 40 gradi, una che appena nata (in piena estate!!!) non poteva prendere sonno se non avvolta stretta in una copertina di lana (la mia Adele TUTTI gli anni al mio compleanno mi ripete questa storia, ogni anno scuotendo la testa incredula, ancora non si capacita!)... ecco... ma posso io, di mia spontanea volonta' decidere di trascorrere una settimana, SETTE GIORNI, in montagna al FREDDO???
Bhe, si... dietro invito posso! ahahahah! Ma l'idea all'inizio non mi entusiasmava molto!
Poi pero' siamo arrivati a destinazione e...incredibile...scendo dalla macchina e ... fa caldo!
Anche lassu', a 1400 metri, faceva caldo! EVVIVAAAAAAAAA!!!!
Cosi' ho passato una settimana fantastica a zonzo tra boschi, rifugi, prati, sentieri, cascate, laghetti di montagna e giri in bici lungo il fiume!
E che risata mi sono fatta quando mi e' arrivato questo sms di Fausto: "Ciao Paola, come sta andando la vacanza? Spero tutto bene...a parte il freddo POLARE ovviamente!!! Ahahahah! Ciao ciao Fausto"
Se sapesse che mi sono addirittura azzardata a prendere il sole in costume!!!! Ma ora lo sapra'!!!!
Prossimamente vi faro' vedere anche qualche foto, promesso... ma non del costume eh!


Ora questo bicchierino fresco per riprenderci dalla calura di questi giorni!
Ho usato la crema del Dolce Vittoria al Lime che è davvero buonissima e anzi, se ancora non l'avete fatta vi consiglio di provarla!

Bicchieri con crema al lime e frutti di bosco 
Ingredienti:
3 uova
200 gr di panna
125 gr di zucchero
2 lime
10 gr di colla di pesce

pan di spagna a dadini
frutti di bosco misti (io mirtilli, lamponi e more)

Mescolare i tuorli con la panna liquida fresca e lo zucchero e in bagnomaria,  mescolando continuamente, proseguire la cottura fino a che inizia ad addensarsi- circa 15 mn - quindi fuori dal fuoco incorporare la scorza grattugiata di un lime e mescolando bene 10g di colla di pesce ammollata in acqua fredda, strizzata asciugata e disciolta in 2 cucchiaiate di crema calda.
Aggiungere al tutto il succo di tutti e due i lime e fare raffreddare a temperatura ambiente il composto ottenuto.
Montare a neve ferma gli albumi ed unirli al composto raffreddato ma NON rassodato, velocemente ma con molta delicatezza e con movimenti dal basso verso l’alto.

In un bicchiere mettere i dadi di pan di spagna, quindi i frutti di bosco (o altra frutta se preferite!) e coprire quindi con un abbondante strato di crema al lime!
Riporre in frigo a rassodare per almeno un paio d'ore. Prima di servire decorare con altra frutta!



Un abbraccio e a presto
Paola

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Dauly: La frutta la metto nel dolce

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