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sabato 9 giugno 2018

LE MISTERY FROLLE


di Vittoria

Nuova sfida di MTChallenge! Cambiano le regole Cambia il gioco ed è sempre più divertente, intrigante e stimolante.




Una meravigliosa MISTERY CLOCHE che sollevata scopre ben 7 ingredienti uno più stimolante dell'altro.

eccoli:


FRAGOLE, RISO, FARAONA, TRIGLIA, PISTACCHI, CAFFE’, LIMONE


dobbiamo usarne almeno 4 e le idee si affollano e si moltiplicano, troppe ovviamente!


Fatto assolutamente inconsueto per me, dalla Mistery Cloche ho scelto quattro ingredienti per realizzare un dolce.
Inconsueto perché non amo ne cucinare ne mangiare i dolci

……………. tranne i budini di riso.

Quelli toscani, con la frolla sottile e la crema di riso dentro, dalla superficie dorata.
Mi fanno impazzire, ma non ho mai provato a farli, li ho sempre mangiati a Firenze, friabili e buonissimi.




Stavolta colgo l’occasione al volo e trovo in questi budinetti l’ispirazione per realizzare un dolce che contenga

RISO
LIMONI
FRAGOLE
PISTACCHI

a cui ho aggiunto l’aroma del cardamomo  che, insieme al riso e ai pistacchi, caratterizza i budini di riso orientali, dalla Turchia all’India; altro dolce che amo moltissimo.

La mia personalissima variante Mistery ha la pasta frolla al pistacchio, la crema di riso al cardamomo, una gelatina ottenuta dalla profumatissima marmellata di limoni all’inglese e infine la freschezza delle fragole.

cominciamo a preparare le varie basi che ci serviranno per realizzare questi dolcetti ottimi come fine pasto, per colazione o per merenda





Gusci di pasta frolla al pistacchio
200 g di farina debole
100 g di pistacchi sgusciati non salati
200 g di burro freddo
100 g di zucchero semolato
1 uovo grande
1 pizzico di sale
Tritate molto finemente i pistacchi insieme a un cucchiaio di zucchero prelevato dal totale, finchè non saranno ridotti in farina.
Mettete nella planetaria le due farine e impastate velocemente con il burro a dadini con la frusta a K. Appena cominceranno ad amalgamarsi aggiungete lo zucchero, il sale e per ultimo l’uovo. Impastate il meno possibile, dividete l’impasto in 2, formate due dischi, copriteli di pellicola e metteteli a riposare in frigo per almeno un’ora.
Stendete la pasta sottile fra 2 fogli di carta da forno e ritagliate 12 dischi di diametro sufficiente a rivestire gli incavi di una teglia da muffin da 12 pezzi imburrata. Mettete in frigo a raffreddare bene prima di riempirli e cuocerli.

Crema di riso al cardamomo
100 g di riso originario
½ l di latte intero
½ l di acqua
5 bacche di cardamomo
50 g di zucchero di canna demerara
1 pizzico di sale
2 uova grandi
2 cucchiai di zucchero, eventualmente
Mettete tutti gli ingredienti, tranne le uova e lo zucchero aggiuntivo, in una capace pentola, portate a bollore, poi abbassate la fiamma e fate cuocere piano piano almeno un’ora e mezza, con lo spargi fiamma, finchè il riso non sarà quasi disfatto e il liquido ridotto a crema.  Togliete le bacche di cardamomo e are riposare in frigo qualche ora, meglio una notte.
Frullate tutto fino ad ottenere una crema liscia e infine aggiungete le 2 uova battute.
Regolate la dolcezza aggiungendo eventualmente 2 cucchiai di zucchero ridotto a velo nel tritatutto. Tenete in frigo fino al momento di usarla.


Lemon marmalade (per la gelatina)
500 g di limoni bio, 4 o 5 limoni
1 kg di zucchero semolato
acqua
Mettete i limoni in una casseruola dove stiano in uno strato solo e copriteli di acqua a filo.
Fateli bollire per circa mezz’ora bucherellandoli ogni tanto. Devono essere morbidi.
Fate intiepidire, poi estraete i limoni e conservate l’acqua di cottura in una caraffa graduata.
Tagliate i limoni in 4 recuperando tutto il liquido che va aggiunto nella caraffa.
Togliete semi e pelli più dure, mettete tutti gli scarti in una garza, e tagliate le scorze con la poca polpa a striscette sottili. Aggiungete eventuale succo alla caraffa e rabboccate con acqua fino ad avere 750 ml di liquido.  
Mettete le striscette in una casseruola con lo zucchero, il liquido della caraffa e la garza con gli scarti. Portate a bollore, abbassate la fiamma e fate sobbollire per circa un’ora con lo spargifiamma. Sembrerà molto liquida, ma addensa raffreddando. Invasate bollente e chiudete subito i coperchi. Raffreddandosi farà il sottovuoto.

Gelatina di limone
400 g circa di marmellata di limoni (un barattolo piccolo)
1 cucchiaino da caffè di agar agar
Colate la marmellata per ottenere 200 g di gelatina limpida, mescolatela con l’agar agar e scaldatela in un pentolino fino al bollore per attivare il potere gelificante. Tenete da parte.
Tagliate a dadini molto piccoli le bucce fino ad averne 12 cucchiaini (uno per ogni dolcetto)




Fette di limone candito
1 limone bio
Zucchero semolato
Rivestite una teglia con carta da forno, cospargetela di zucchero, appoggiate sopra delle fettine sottili di limone, ricopritele di zucchero e infornate a 160 gradi ventilato per 30 minuti o finchè saranno leggermente caramellate. Lasciate raffreddare su un piatto leggermente unto.


Fragole gelatinate
12 fragole grosse
Poca gelatina di limone
Tagliate le fragole a dadini piccolissimi, mescolatele alla gelatina e tenetele da parte



Realizzazione del dolce
Tirate fuori dal frigo i gusci di frolla preparati prima, riempiteli con la crema di riso e infornate a 170 gradi ventilato per 30 minuti o fino a quando la crema sarà addensata. Passatele sotto il grill per uno o due minuti per dorare la crema. Fate raffreddare completamente i dolcetti, la crema si abbasserà creando un incavo al centro. Sformateli con attenzione.
In ogni dolcetto mettete un cucchiaino di bucce di limone a dadini e ricoprite con la gelatina al limone ancora liquida. Lasciare solidificare perfettamente.
La gelatina si raddensa a temperatura ambiente, se si fosse già addensata basta metterla un momento sul fuoco e tornerà liquida.
Quando la gelatina sarà solidificata mettete al centro del budinetto un cucchiaino di fragole scolate dall’eccesso di gelatina e lasciate rassodare anche quello.




Per completare
1 cucchiaio abbondante di pistacchi
12 fogliette di menta o melissa
fette di limone candito
Tagliate le fette di limone in 4 spicchietti.
Pestate i pistacchi per ottenere una granella grossolana.
Spolverate sulle fragole un pochino di granella e decorate con il limone candito e la menta.



Questa ricetta partecipa alla prima Mistery Cloche! 

Ma come mi sono divertitaaaaa
















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sabato 27 gennaio 2018

IL MIO MULL FOR A COLD WINTER'S DAY PER IL CLUB DEL 27

di Vittoria



Anno nuovo, proposte nuove per il "Club del 27" di MTChallenge che si rinnova nei temi che tratteremo ogni 27 del mese. 






Da questo mese, da questo anno, ci sbizzariremo con le ricette tratte da un libro. 
Un libro che sarà particolare, innovativo nel genere e che siamo certe saprà stuzzicarvi e incuriosirvi. 

Cominciamo oggi con "A Pot of Marmalade: The ultimate guide to making and cooking with marmalade" di Sarah Randell. 
Un libro molto interessante tutto dedicato alle inglesissime marmalade di agrumi e stupende ricette in cui utilizzarle. 

Noi ne abbiamo provate parecchie, una più golosa dell'altra e le trovate tutte da oggi su MTChallenge
e questo è il bellissimo banner di questo mese realizzato dalla nostra geniale Mai Esteve.





Ho scelto di provare per voi una goduriosa marmalade di arance amare e zucchero di canna non raffinato, densa, scura e irresistibile e con questa ho preparato una speciale e corroborante bevanda calda invernale, perfetta per riscaldare le fredde serate e fare festa con gli amici.

I mulled wine sono una specialità anglosassone simile al nostro vin brulè, caldi dolci e speziati, realizzati con vino, liquori o sidro come in questo caso, con aggiunta di succhi, frutta e spezie profumate.






MULL FOR A COLD WINTER'S DAY

50 g di uva sultanina (o uvetta)
75 ml di rum scuro
1 baccello di vaniglia
1 clementina
8-10 chiodi di garofano
1 mela
Succo di mela non filtrato 250 ml
Sidro 500 ml (io uso il sidro vintage)
3 cucchiai di marmellata - arancia di Siviglia; dark and moody* o ai quattro frutti
1 bastoncino di cannella
1 grattata generosa di noce moscata


PER IL SACCHETTO DI SPEZIE
4 baccelli di cardamomo
3 bacche di pimento
un pezzo di radice di zenzero di 3 cm
4 grani di pepe nero




Mettete l'uva sultanina in una piccola ciotola, aggiungete 2 cucchiai di rum, mescolate e mettete da parte.
Ora dividete il baccello di vaniglia a metà per lungo e mettetelo in una pentola di medie dimensioni.
Infilate i chiodi di garofano nel clementino, eliminate il torsolo della mela e tagliatela (non c'è bisogno di sbucciarla). Aggiungete questi nella pentola insieme al rum rimanente, al succo, al sidro, alla marmellata, al bastoncino di cannella e una grattugiata di noce moscata.
Schiacciate i baccelli di cardamomo per aprirli, schiacciate leggermente anche le bacche di pimento e tritate lo zenzero (non c'è bisogno di sbucciarlo).
Mettete tutto, insieme ai grani di pepe su un quadrato di doppio strato di garza (o mussola) e chiudetelo per formare una bustina di spezie. Mettete il sacchetto nella pentola.
Scaldate e portare al punto di ebollizione, quindi riducete il calore al minimo e lasciate cuocere per 30 minuti; in superficie non dovrebbero esserci bollicine, deve cuocere molto lentamente .
Per servire, rimuovete e scartare il sacchetto delle spezie, filtrate il sidro caldo con un colino, quindi rimettetelo nella pentola per riscaldarlo delicatamente. Dividete l'uva sultanina o l'uvetta inzuppata in quattro bicchieri o tazze resistenti al calore e rabboccate con il sidro caldo.





DARK AND MOODY MARMALADE
Circa 8 vasi da 340 g

(fra parentesi le mie modifiche)
Una marmellata densa e scura fatta con il metodo della frutta intera. Ha un sapore delicato e tutte le caratteristiche ricche di una marmellata in stile Oxford - creata per la prima volta nel negozio di Frank Cooper di Oxford nel XIX secolo. 
La ricetta riesce bene anche con 2 kg di zucchero semolato invece del mix di demerara e muscovado, e il whisky è, ovviamente, facoltativo.

1 kg di arance amare di Siviglia
4 limoni
1,75 kg di zucchero demerara (io 1 kg)
250 g di zucchero muscovado scuro (io 700)
(io ho aggiunto 300 g di zucchero semolato)
50 ml di whisky (non li ho messi)



Mettete le arance intere in una casseruola e copritele con acqua. Portate al punto di ebollizione, quindi cuocete a fuoco lento, coperto, per 1½-2 ore, o fino a quando le arance sono veramente morbide; non dovrebbero più fare resistenza se forati con la punta di un piccolo coltello affilato. Tagliate a metà i limoni e spremete il succo.
Togliete le arance calde dalla casseruola, trasferitele in una ciotola con le pinze (io ho usato il mestolo forato) e versate il liquido di cottura in una brocca graduata.
Quando le arance saranno abbastanza fredde da poter essere maneggiate, foratele su un'estremità e spremete il succo in eccesso nella caraffa graduata - non ci sarà molto ma si recupera il prezioso liquido che altrimenti scorrerebbe sul tagliere.
Ora tagliate in quarti le arance, rimuovendo le estremità del frutto (io ho lasciato tutto), e affettate finemente. Mi piacciono le striscette di 3-6 mm per questa marmellata. (io ho affettato molto più fine al massimo 2 mm)
Mettete le striscette carnose di arancia in una pentola per conserve appena sono pronte e aggiungete dl'eventuale liquido sfuggito al liquido nella caraffa. Scartare i semi (vedi note).
Il liquido nella brocca dovrà essere 1,5 litri, quindi regolatevi aggiungendo acqua extra se necessario.
Aggiungetelo nella pentola con le bucce insieme al succo di limone e agli zuccheri.
Scaldate la marmellata a fuoco basso, mescolando per sciogliere lo zucchero. Quando tutto lo zucchero sarà sciolto, portate a ebollizione. Cuocere la marmellata per 30-35 minuti o fino al raggiungimento del punto di regolazione.
Togliere la pentola dal fuoco e aggiungete delicatamente il whisky, quindi lasciate la marmellata a riposare per 15 minuti prima di trasferirla in vasetti sterilizzati caldi. Sigillate e lasciate raffreddare.

Note:
- Ho cotto le arance solo un'ora ed erano già morbidissime.
- IMPORTANTE: dall'interno delle arance vanno levate le pellicine dure bianche e montagne di semi. Non togliete la parte bianca, che comunque sarà diventata trasparente e il poco di polpa che si trova.
Tutto questo va conservato perchè ricchissimo di pectina. Io ho messo tutto nel liquido ricavato, schiacciato e "sciacquato" bene e poi filtrato strizzando bene questi scarti. Avrei potuto chiuderli in una garza e farli ulteriormente bollire con la marmellata.
- La marmellata ha cotto ben più del tempo indicato, almeno il doppio, bisogna fare attenzione che non bruci.
- La marmellata è risultata parecchio scura sia per la cottura prolungata che per la presenza dello zucchero muscovado.






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