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mercoledì 27 novembre 2019

IL MIO CAKE AI DATTERI, BANANE, NOCI E RUM PER IL CLUB DEL 27

Di Vittoria





Eccoci al consueto appuntamento mensile con il Club del 27




Questo mese vi parliamo di Polenta, ma non la solita pietanza accompagnata da sughi e formaggi, bensì dei golosissimi dolci, tutti realizzati con la polenta.
In genere si usa farina di polenta macinata fina (polenta fioretto) o finissima (polenta fumetto)
Usando la farina di polenta macinata grossa (polenta bramata), i vostri dolci saranno più rustici e sempre deliziosi.


Oggi su MTChallenge trovate tante dolcissime ricette provate per voi 



Io vi propongo un cake gustosissimo, addolcito con i datteri, privo di grassi e perfetto se avete da smaltire qualche albume o qualche banana un po' troppo matura.
Ho usato una farina integrale di mais "Formenton" otto file Rosso macinata a pietra acquistata in Garfagnana, molto rustica e gustosa.

CAKE AI DATTERI, BANANA E RUM

250 g di datteri
1 banana grande o 2 piccole, circa 150 g
100 g di noci pecan, 12 lasciate intere, il resto tritate grossolanamente
100 g di uvetta sultanina
100 g di uvetta sultanina chiara
100 g di polenta fine
2 cucchiaini di spezie miste* 
2 cucchiaini di lievito in polvere
3 cucchiai di rum scuro
2 albumi d'uovo
qualche chip di banana e 1 cucchiaino di zucchero (opzionale), per decorare

Riscaldate il forno a 180 °C, ventilato 160 °C. 
Rivestite una teglia da plum cake da 1lt con carta da forno, usando un po' di olio per farla aderire allo stampo. 
Snocciolate i datteri, metteteli in un pentolino con 200 ml di acqua bollente e fate sobollire per 5 minuti. 
Scolateli, conservate il liquido e mettete i datteri in un robot da cucina. 
Aggiungete le banane più 100 ml del liquido di cottura e frullate fino a quando il composto sarà liscio. 
Mescolate le noci tritate, uvette, polenta, spezie e lievito in una ciotola, quindi aggiungete la purea di datteri e il rum e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. 
Montate gli albumi e aggiungeteli nella miscela in 2 o 3 volte, mescolando delicatamente. 
Versate nella forma, che risulterà abbastanza piena, e decorate con le noci pecan intere, le chips di banana e lo zucchero, se lo usate. 
Cuocete per 1 ora fino a quando non diventerà dorato e croccante e uno spiedino infilzato al centro, uscirà pulito. 
Lasciate raffreddare completamente prima di tagliare a fette.



*Tipica miscela di spezie utilizzata per dolci:
1 cucchiaio di pimento macinato
1 cucchiaio di cannella in polvere
1 cucchiaio di noce moscata macinata 
1 cucchiaino di chiodi di garofano macinati
1 cucchiaino di coriandolo in polvere
1 cucchiaino di zenzero macinato
Mescolare bene tutte le spezie e conservare in un barattolo sigillato lontano dalla luce.















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domenica 7 gennaio 2018

CANEDERLI DI FRATTAGLIE BIANCHE E LATTUGA PER IL CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO

Di Vittoria

Oggi per il Calendario del Cibo Italiano si festeggia la Giornata Nazionale dei Canederli,  piatto diffuso in tutto il nordest italiano di origine mitteleuropea, ricetta molto antica che permetteva il riciclo del pane raffermo e di altri avanzi di cucina.


 Sulla pagina di oggi del Calendario del Cibo Italiano troverete le versioni classiche e tante altre originali 




Nella cucina ligure il pane raffermo si usa moltissimo per tutta una serie di ripieni e ricette varie, per ammorbidire le farce.

Il borgo di Triora - foto da QUI
Il nostro entroterra è ricchissimo di ricette che usano principalmente il pane di recupero e le erbe che nascono spontanee nei prati, ma anche fra i sassi dei sentieri e dei muri a secco delle fasce.
Affinità di montagne ed erbe, mi hanno portato direttamente a Triora, paesino nell’entroterra imperiese. 
Il paese antico e bellissimo è famoso per i processi alle streghe (a fine del 1500 ce ne hanno anche bruciata qualcuna).


E se non sono le streghe che usano le erbe!




L'altra cosa per cui Triora è famosa è il PANE: fanno un pane ”antico” e delizioso, scuro e profumato, perfetto per questa ricetta. E’ un pane scuretto, senza grassi, realizzato semplicemente con acqua, sale, farina tipo 1 e lievito di birra e spolverato di crusca.










CANEDERLI DI FRATTAGLIE BIANCHE IN CREMA DI LATTUGA

C’è un altro piatto ligure che adoro, che sta cadendo in disuso e non si trova quasi più nei ristoranti.
Parlo delle “Lattughe ripiene in brodo”, altro piatto fatto con ingredienti poveri, dal risultato raffinato, delicato e squisito ovviamente. L’originale prevede un cuore di lattuga a porzione farcito con un ripieno di pane raffermo e un trito di carne, cervella, filoni, animelle ripassate in padella, macinato e condito con uovo, formaggio, erbe profumate. Richiusi a palla i cuori di lattuga vengono fatti sobbollire in brodo di carne e serviti nello lo stesso brodo fumante con qualche fogliolina di maggiorana. Una delizia dimenticata, ve lo assicuro. 
Ho mantenuto gli ingredienti del ripieno nei canederli e la lattuga è diventata una morbida passata di accompagnamento realizzata con base di brodo di carne e patata lessa.






I Canederli 
per 12 pezzi da 3-4 cm di diametro
Per la scelta del tipo di pane migliore per questa ricetta e per i consigli su come realizzare i canederli alla perfezione trovate QUI  tutti i dettagli per una realizzazione impeccabile.

100 g di pane di Triora secco (oppure affettato e seccato in forno a bassa temperatura perché non tosti)
50 g di latte intero
½ uovo battuto
20 g di pecorino sardo semistagionato
1 grattata di noce moscata
1 cucchiaino di erba cipollina tritata
1 cucchiaio raso di farina
200 g di farcia di carni tritate (ricetta qui di seguito)
4 foglie medie di lattuga sbianchite e asciugate
4-8 fogliette piccoline del centro della lattuga per guarnire

Tagliate il pane a fette e poi dadini piccoli, max 1 cm, meglio meno. Mescolate il latte e l’uovo con poco sale, amalgamate bene, poi versate sui dadini di pane, distribuite bene e lasciate riposare almeno 20 min mescolando ogni tanto. Il pane deve essere leggermente inumidito, non inzuppato.



Aggiungete al pane tutti gli altri ingredienti tranne la farina, mescolando velocemente, quindi unite la farina e impastate con le mani compattando e distribuendo bene gli ingredienti. 
Inumiditevi le mani e fate un canederlo di circa 3-4 cm compattando bene. Scaldate il brodo che deve sobbollire piano e fate la prova cottura cuocendo il canederlo 5 minuti. Non deve sfaldarsi ma restare compatto. Se si rompe aggiungete poco pangrattato all’impasto.
Realizzate tutti i canederli, con queste dosi ridotte me ne sono venuti 12 piccolini.
Fateli bollire nel brodo per circa 5 minuti finchè verranno a galla, poi scolare delicatamente.


La farcia di carni
100 g di carne tritata magra
100 g di filoni
100 g di animelle
100 g di cervella
2 cucchiai di trito di sedano carota cipolla porro
1 cucchiaio scarso di prezzemolo tritato
½ spicchi di aglio
20 g di burro
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 mestolo di brodo
Sale
Pepe
Pulire accuratamente animelle cervella e filoni, tagliarli a pezzetti piccoli e rosolarli con le verdure tritate in olio e burro. Bagnare con il brodo e cuocere a fiamma bassa semi coperto finchè non si è asciugato il liquido. Lasciare raffreddare e tritare non troppo fine. Ve ne serviranno 200 g.




Per completare il piatto:

La crema di lattuga
1 patata circa 250 g
½ lt di brodo di carne (qui di seguito)
1 lattuga (tenere 8 fogliette centrali per la decorazione e 4 medie per fasciare un canederlo a testa)
Pulire la patata e cuocerla a dadini nel brodo regolando il sale.
Quando la patata è cotta aggiungere la lattuga tagliata a striscette. Cuocere un attimo finchè appassisce appena senza perdere il colore brillante, poi togliere dal fuoco e frullare tutto. 

Il brodo di carne
300 gr di muscolo o matamà
1 pezzo di “ossette” o biancostato
1 coscia di pollo senza pelle
2 pezzetti di coda
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla bianca piccola
1 pezzo di porro
2 gambi di prezzemolo
2 pizzichi di timo
1 pomodoro secco
1 chiodo di garofano
1 foglia di alloro
2 bacche di ginepro
2 grani di pepe
4 capsule di cardamomo
Poco sale
Pulire le verdure e tagliarle a pezzi grossi, mettere tutto in pentola a freddo tranne il pollo, coprire di acqua e portare a bollore. Aggiungere il pollo e sobbollire schiumando per 2 ore. Filtrare e rimettere in pentola. Ne servirà almeno un litro per cuocere i canederli, qualche cucchiaio per la farcia di carni e mezzo litro per la crema di lattuga.


Composizione del piatto
Mettete mezzo mestolo di crema di lattuga calda sul fondo di ogni piatto, sopra due o tre canederli più uno rifasciato con la foglia di lattuga sbianchita per porzione, decorate con una o due fogliette di lattuga e servite caldi con altra crema ben calda a parte.



Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Canederli
https://it.wikipedia.org/wiki/Cucina_ligure
http://www.asmallkitcheningenoa.com/it/lattughe-ripiene-in-brodo/


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giovedì 14 dicembre 2017

L'AVVENTO DEI TRIFLE per l'MTC il GORDON ’S CHRISTMAS TRIFLE

di Vittoria

Natale si sta avvicinando a grandi passi e cosa c'è di meglio di un dolce per festeggiare?
Una coppa goduriosa dove si alternano strati di biscotti o soffice dolce, imbevuti di liquore o sciroppo, alternati a dolci creme, allegre gelatine e frutta fresca.
Vi stiamo parlando del Trifle, tipico dolce inglese molto amato anche dalla Regina Elisabetta, il cui corrispettivo italiano è la Zuppa Inglese.
Il Trifle, tradizionale sulle tavole natalizie inglesi insieme al Christmas pudding, viene declinato in mille varianti e anche i cuochi e pasticceri più famosi ne danno la loro personale e golosissima interpretazione.



Oggi con il Club del 27 vi proponiamo un ventaglio di Trifle superfirmati perfetti per rendere speciale i vostri pranzi di Natale.



Da noi trovate il Gordon's Christmas Trifle, tante altre proposte le troverete su MTChallenge per celebrare il quattordicesimo giorno di uno specialissimo Calendario di Avvento






GORDON ’S CHRISTMAS TRIFLE

Ricetta realizzata da Susy May  il Tema del Mese di MTC n. 61io ho fatto qualche variante

ingredienti per 4 bicchieri monoporzione
  
250 g Mascarpone
6 cucchiai di zucchero a velo
mezzo bicchiere di liquore cremoso tipo Baileys 
(io circa 50 ml di apricot brandy)
2 cucchiaini di cannella
scorza d’arancia q.b.
2 fette di panettone con i canditi
una spruzzata di Brandy (io sempre Apricot brandy e un bel po' di più di una spruzzata)
100 ml di panna liquida da montare
cioccolato fondente q.b
zucchero a velo per decorare (io non l'ho messo)




In una ciotola mettete il mascarpone, con lo zucchero a velo, il liquore cremoso tipo Baileys, la scorza d’arancia grattugiata e la cannella. Attenzione alla dose di liquore che non deve smollare troppo la crema
Amalgamate bene il tutto.
Montate la panna ed unitela al mascarpone.
Tagliate il panettone a cubetti, metteteli in una ciotola ed irrorateli con del Brandy, mescolate e passate alla composizione del bicchiere.
Mettete la crema in una tasca da pasticcere, distribuite uno strato di crema sul fondo del bicchiere, aggiungete uno strato di panettone, ancora un altro strato di crema e poi ancora il panettone.
Con un cucchiaio immerso in una bacinella con acqua caldissima, fate delle quenelle di crema al mascarpone e mettetele sopra al panettone. (io ciuffetti con la tasca da pasticcere)
Grattate abbondante cioccolato fondente e spolverate con zucchero a velo (io no)
Servite e godete.




Note:
Non ho usato un liquore cremoso, proprio non ce la faccio, ho sostituito con Apricot brandy, comunque abbastanza dolce, e l'aroma di albicocca, con il suo retrogusto amarognolo, mi è piaciuto molto. Anche il Cointreau ci sarebbe stato bene.

Niente zucchero a velo, mi piaceva l'effetto cioccolato sulla crema chiara e poi è già dolcissimo!


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lunedì 14 ottobre 2013

Torta di albumi al cacao

Io non sono brava a scrivere post accorati, a fare appelli che facciano presa sulla sensibilita' delle persone, a fare "marketing" ecco...
Scrivo e mi piace tantissimo e credo che sia l'unico modo in cui riesco a spiegare quel che ho dentro e quel che penso, ma funziona solo se devo dire di me, quindi non mi serve un eccessivo sforzo di fantasia! ^___^
E poi soprattutto trovo difficile parlare di un argomento di cui, per quanto ormai sia molto diffuso, non ho esperienza! La celiachia!
Perche' diciamolo.... finche' una cosa non ci tocca da vicino, e' difficile fare lo sforzo di cambiare le nostre abitudini alimentari...
Come direbbe mia nipote "zia, che sbatti! Ma solo per provare?"
Esatto, il punto sta li', solo per provare, perche' non ne ho una necessita', quindi la fatica e' maggiore!

Mi salva la curiosita'! :-)
Posso restare a bagno nella mia ignoranza??? Ma anche no! Quindi provo!
E prendo al balzo l'iniziativa della fornostar piu' famosa del web e taaaaac, ecco qua una tortina buona buona e gluten free!
Fantastica a colazione!
Perfetta se avete tanti albumi da smaltire!

Per Stefania: mi rendo conto che la ricetta non e' da stella michelin....tieni buono l'impegno, ecco!!! ^_____^


Torta di albumi al cacao - Paola
Ingredienti (per una teglia di 24 cm di diametro):
8 albumi
200 gr zucchero
100 gr fecola
100 gr burro fuso e freddo
50 gr cacao amaro
1 bustina lievito vanigliato
1 manciata di granella di nocciole
1 pizzico di sale

Mescolare bene il burro fuso con lo zucchero e aggiungere fecola, cacao e lievito setacciati insieme.
L'impasto sara' un po' sodo, ma va bene cosi'! Aggiungere gli albumi montati a neve ben ferma con un pizzico di sale; con una frusta mescolare il minimo indispensabile solo per amalgamare gli albumi agli altri ingredienti e porre poi in una tortiera ricoperta di cartaforno. Prima di infornare cospargere con la granella di nocciole. Cuocere a 180 gradi per 40-45 min




Questo e' il mio piccolo contributo alla campagna di conoscenza del problema che sta portando avanti Stefania, da lei trovate tantissime altre fantastiche ricette.


Buon inizio di settimana
Paola
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lunedì 7 novembre 2011

Zucchine snack... al forno!

Appena ho letto il tema del contest di Elena, non ho avuto dubbi circa la risposta alla sua domanda: e tu... di che peccato sei??? 


Allora.... escludo a priori l'ira e l'avarizia che davvero non mi appartengono, cosi' come l'invidia; generalmente non sono accidiosa, anzi... a volte bisognerebbe legarmi per farmi stare un po' ferma.... superba non lo sono mai stata... la gola....si, decisamente si! Sono golosa, ma davvero tanto, ma dire golosa non basta a capire quanto lo sia veramente...diciamo che potrei essere lussuriosamente golosa!!!!! Si, credo di si!!!! Pero' a volte arrivi a casa reduce da una settimana faticosa, non hai avuto modo nemmeno di fare la spesa e il frigo sta iniziando a lamentarsi, cosi' come il tuo stomaco!  Che fare??? Assalita da un attacco di pigrite ho improvvisato con quel che avevo a disposizione e senza fare un enorme sforzo e con davvero pochissimi ingredienti ecco qui uno snack buono, facile e veloce da gustare poi comodamente appollaiata sul divano guardando un film! Considerando anche che ho riciclato in modo diverso due albumi avanzati mi vien da dire che "non tutta la pigrizia viene per nuocere!" :-)


Ah... e siccome sono stata  pigra fino in fondo, l'idea originale l'avevo vista da Tania, ma non ricordandole alla perfezione l'ho fatta ...a sentimento!

Zucchine snack: la mia versione!
Ingredienti:
2 zucchine
2 albumi
100 gr di pangrattato
100 gr di formaggio grattugiato
origano

Pulire le zucchine e tagliarle a fette di 1 cm circa. Buttarle in una ciotola dove avete precedentemente sbattuto l'albume con un pochino di sale (non serve che sia montato). Passare quindi le zucchine nel pangrattato mescolato al formaggio grattugiato e all'origano (o altra erba o spezia a piacere). Disporle sulla placca del forno ricoperta di cartaforno e cuocere a 180 gradi fino a doratura, circa 20 minuti.

Nel frattempo godetevi una doccia calda, spalmatevi la vostra crema preferita, indossate un bel pigiama e poi sarete pronti a gustarvi questo snack in tutta pigrizia!!!!
Si capisce che con questa ricetta partecipo al contest di Ely per la categoria accidia??? :-) Anche se la ricetta, dato lo scarso numero degli ingredienti e considerando anche il riciclo degli albumi sarebbe forse piu' indicata  per l'avarizia.... Ely, fai tu!!!!!

Voi invece fidatevi e provate a farle...io le ho riproposte poi anche ai bambini e sono piaciute molto! Le trovo adatte sia per un antipasto che per un aperitivo!


Un abbraccio e buon inizio di settimana
Paola

Aggiornamento del 17 novembre: con questa ricetta partecipo anche al contest di Dolci creazioni e non solo



Aggiornamento del 14 novembre: Oggi ho ricevuto una mail da Enrica, autrice del blog Una cena con Enrica ... vi lascio il link al SUO post dove potete vedere la ricetta di queste fantastiche zucchine e la sua foto! Ebbene si... senza rendermene conto ho realizzato una fotografia identica alla sua! Enrica mi ha spiegato che la sua ricetta era stata inserita su Aboutfood (che io leggo sempre) e inconsciamente deve essermi rimasta impressa perche' nel momento in cui mi son messa per fotografare queste zucchine mi e' venuto normale scattare queste foto esattamente cosi'! Chi mi segue e mi conosce sa che io non farei mai una cosa simile (scopiazzare...non siamo mica a scuola!) volontariamente. Sono in buona fede. Enrica, che non mi conosce, avrebbe potuto prendersela e arrabbiarsi...lecito! Invece lei e' stata tanto carina da segnalarmi la cosa con tutta la gentilezza del mondo! Questa precisazione quindi era il minimo che potevo fare per lei, ma l'ho fatta davvero col cuore! Il lato bello di questa faccenda e' che ho scoperto un altro bel blog!
Grazie Enrica!
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venerdì 17 giugno 2011

I pisarei!


Io non sono piacentina... i miei sono nati e cresciuti qui in Brianza, da genitori nati e cresciuti qui, da nonni nati e cresciuti qui, ma prima di imparare a cucinare il risotto, ho imparato a impastare i pisarei, dei gnocchetti di farina e pan grattato tipici di Piacenza e dintorni.
Tutto merito della zia suora, di cui vi avevo raccontato QUI. Lei si e' sempre occupata dei bambini all'asilo e molti (troppi!) anni fa prestava servizio nel piacentino. Ha trascorso tanti anni a Travo, un paesino in Val Trebbia. L'asilo era meraviglioso, molto grande, pieno di giochi, con un'orto che si spingeva fin quasi al fiume...ricordo che avevano tantissime piante di rabarbaro!!! La mamma in estate ci mandava dalla zia a trascorrere le vacanze. Io e mia sorella trascorrevamo i pomeriggi a fare costruzioni e leggere fumetti! C'era una vecchina che abitava accanto all'asilo che spesso si metteva a preparare pisarei e la zia, orgogliosa di farle conoscere le sue nipoti, ci portava da lei che ci ha insegnato a farli!
La ricetta tradizionale prevede che si gustino con un sugo fatto con pancetta, fagioli borlotti, pomodori e prezzemolo; i "Pisarei e faso". A casa noi li prepariamo spesso, mia mamma rigorosamente con sugo tradizionale, io spazio dal semplice burro e salvia, al pesto...
Vi lascio la ricetta per preparare i pisarei cosi' come l'ho imparata io.

Pisarei piacentini
Ingredienti:
300 gr di farina bianca (io Molino Chiavazza)
200 gr di pangrattato
latte q.b.
1 pizzico di sale

Mescolare in una scodella la farina col pangrattato e il sale. Aggiungere latte a sufficienza per ottenere un impasto sodo, appena appiccicoso.
Lasciare riposare un quarto d'ora in uno straccio inumidito, poi procedere a formare i pisarei.
Bisogna formare dei serpentelli di pasta con le mani, spessi circa mezzo centimetro. Tagliarli quindi a tocchetti di 1 cm e poi affondare il pollice dentro ogni tocchetto strisciando il dito sul piano di legno in modo che l'impasto si arricci sull'unghia del dito. L'asse di legno e' indispensabile, altrimenti l'impasto scivolerebbe via e formare i gnocchetti risulterebbe impossibile!


Non servono strumenti particolari, si preparano velocemente e senza difficolta' (mi aiutano spessissimo anche le belve in questo!) e sono un'ottima alternativa al riciclo del pane raffermo.

Si cuociono in abbondante acqua salata.
Si possono anche congelare disponendoli su un ampio vassoio in modo da non sovrapporli. Una volta congelati si possono mettere in un sacchetto e all'occorrenza basta tuffarli in acqua bollente.


Con questa ricetta partecipo al contest "Paste regionali" organizzato dal Molino Chiavazza.



Un abbraccio
Paola
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mercoledì 11 maggio 2011

I FIGLI CRESCONO E INVITANO GLI AMICI ..................

............ ovvero de “La moltiplicazione dei pani e dei pesci”


di Vittoria



Non crediate che mi sia montata la testa e che mi creda Dio!!!
Davvero non mi permetterei mai! Lui è un vero Chef e ha sfamato con un gesto una moltitudine di persone disposte anche a digiunare pur di ascoltarlo, mentre a me non mi ascolta nessuno… o quasi, soprattutto in casa!
Ma si sa che figli danno per scontato che si esaudiscano i loro desideri (anche il marito, meno scontato!) anche espressi all’ultimo minuto.
E in fondo c’è anche una certa soddisfazione a renderli felici, a vedere loro e gli amici sorridenti e i piatti vuoti inequivocabile segno di apprezzamento.
Certo un grazie ogni tanto sarebbe prova che si rendono conto di come ti arrabatti per loro, ma sarebbe come piombare in un’altra dimensione, roba a Asimof che ci avrebbe fatto un bel racconto, magari con una mamma-robot che non si stanca neanche e mai si fa prendere da una crisi di nervi!
Tutto questo per raccontarvi che qualche giorno fa ho ricevuto la telefonata del figliolo che mi chiedeva se potevano venire a mangiare 2 amici. La telefonata ovviamente arriva alle 13.05, quando loro escono da scuola e io sto uscendo dall’ufficio per correre a casa. Portafoglio vuotissimo (stamattina non sono passata al bancomat, tanto che mi serviva!) e ora tarda assai, ergo non posso comprare nulla di nulla tranne 2 etti di focaccia per tappare le 3 bocche affamate.
Che gli faccio da mangiare? La pasta abbondante, ovvio, il pomodoro c’è sempre! E poi? Ho un pezzetto di petto di pollo e un pezzetto di salsiccia, ma non bastano ne l’uno ne l’altro per 3. Che si fa? Mi pare brutto dare una cosa a uno e una all’altro, e il terzo? Metà e metà? Nooooooooooo. Fa brutto assai! Raffazzonato e sa di avanzi (in effetti………..).
Idea luminosa: faccio dei mini-spiedini!
Detto fatto, la ricetta è velocissima.




Tagliare del petto di pollo a cubetti e la salsiccia a pezzetti, infilzare su uno stuzzicadenti un pezzo di salsiccia fra 2 pezzi di pollo, alternando con foglie di salvia. (io le ho messe solo in padella perché qualcuno dei ragazzi è noioso col cibo, maniman quella roba verde………..). Saltare gli spiedinetti in padella con olio, sale e pochissimo pomodoro, solo per dare un po’ di colore. Spruzzare di vino bianco, fare sfumare e rosolare. Servire caldissimi con patate al forno (io avevo solo un pacchetto di patatine fritte) o con insalatina verde.
Hanno avuto un successo incredibile e in effetti l’aspetto era molto molto invitante, molto più che un piatto con un pezzo di salsiccia e 2 fette di pollo anemiche.
Io sono riuscita ad assaggiarne ben uno!!!! …buonissimo!!!!

Adatti anche a un buffet, sono veloci da fare, economici, pratici da mangiare con le dita, oooopppppsssss …perfetti come finger-food, fa più figo!
Baxi, Vitto

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domenica 16 gennaio 2011

Charlotte di panettone






















Ricetta di recupero, per riciclare l'ultimo panettone avanzato, non so più cosa inventarmi. Ho già fatto muffins di panettone, budino di panettone e, finalmente con l'ultimo pezzo, questa charlotte di panettone e mele. Ricetta della mia mitica amica Vittoria, un mito in cucina e non solo. Vitto è stata il mio primo idolo quando mi sono affacciata in questo mondo culinario on line, sarà perchè come me ama la cucina del nostro territorio, la Liguria, sarà perchè è proprio brava, fantasiosa e creativa, mi è piaciuta subito, diretta e sincera.

Charlotte di panettone e mele di Vitto
Cuocere tre mele tagliate a fettine sottili con due cucchiai di zucchero, un pizzico di cannella e un poco di marsala. Deve risultare una purea abbastanza asciutta. Tagliare mezzo panettone (quello mi era avanzato!) a fettine, spalmarle leggermente di burro e tostarle in forno, non devono seccare. Imburrare uno stampo da soufflè (il mio da mezzo litro) e foderarlo con fette di panettone, versare sulla base metà della purea di mele, ancora panettone e purea di mele, finire con le fette di panettone. Cospargere con fiocchetti di burro e infornare fino a doratura, 15' /20'.
Vittoria suggerisce di arricchire il ripieno con scagliette di cioccolato o uvetta, il mio panettone era già abbastanza ricco e non è stato necessario.

Nadia

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Giallo Zafferano e Susanna: Ricette con gli avanzi.
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sabato 6 marzo 2010

Crema di foglie di sedano


Lo si può chiamare pesto di sedano, ma siccome per me il pesto è uno solo, quello genovese fatto col basilico, questa la chiamerò crema, ma volendo anche salsa...in effetti gli usi che se ne possono fare sono tantissimi!
Mi ha spifferato l'idea la mia carissima amica Alessandra, la zia Sandra dei miei bimbi, la mia Drocchina per me! Una sera al telefono mi dice: " Ma tu cosa ci fai con le foglie del sedano?"... bhe... vi giro la domanda, voi cosa ci fate con le foglie del sedano??? Io il sedano lo compro solo per sgranocchiarmelo quando torno dall'ufficio onde evitare di buttarmi su schifezze varie e rovinarmi poi la cena! Quindi insomma.... io le foglie le butto! Le ho sempre buttate finora!
Poi la mia Drocchina mi mice: " ho fatto un pesto con le foglie del sedano, esattamente come fare il pesto genovese, però usi le mandorle invece dei pinoli!" Wow.... non mi aveva mai sfiorato l'idea!!!
Bhe... ormai sapete come sono....detto, fatto! Ho preparato la crema di sedano!!!
A questo punto però se vi aspettate la ricetta con dosi precise.... mi spiace ma resterete delusi, stavolta niente dosi, io il pesto lo faccio sempre ad occhio e così anche questa crema!
Ma gli ingredienti ve li scrivo!!! Tutto nel minipimer e via, velocissimo!

Crema di foglie di sedano
Ingredienti:
-foglie di sedano mondate, lavate e asciugate
- mandorle (io senza buccia, ma credo vadano bene anche con la pellicina!)
- formaggio grattugiato e pecorino
- aglio
- olio
- sale
- pepe
- latte

Ok, il pepe e il latte non rientrano nella classica ricetta del pesto, ma il pepe a me piace tantissimo
e il latte l'ho usato per diluire un pò la crema invece di aggiungere tanto olio.
Con le quantità dovete regolarvi in base al vostro gusto...io ho abbondato coi formaggi!
E' ottima spalmata sul pane, accompagnata con verdure crude, buonissima per condire la pasta (Samuele se n'è mangiato un piattone enorme!) e anche da accompagnare a carne lessata o alla griglia...provatela!!!
Buona serata a tutti!
Paola

Aggiornamento del 23 giugno 2011: con questa ricetta partecipo alla raccolta di Angela: gemme di bonta': le mandorle

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