venerdì 29 marzo 2013

Zeppole di San Giuseppe

Perche' diciamolo...siamo un blog di squinternate!!!
Mai una volta che alla festa della donna pubblichiamo una mimosa, mai una volta che abbiamo la torta per il compleanno del blog, se compie gli anni un'amica la festeggiamo con un piatto di spaghetti ^___^, insomma... noi le ricorrenze le viviamo cosi'... e quindi  anche se e' Pasqua ed e' periodo di colombe, uova di cioccolato e pastiere....anche se la festa del papa' e' passata, ecco qua le mie zeppole! Meglio tardi che mai, no???


Zeppole di San Giuseppe
Ingredienti
500 gr di acqua
200 gr di burro
300 gr di farina
8 uova (numero indicativo * )
1 pizzico di sale
olio per friggere
crema pasticcera
amarene
In una pentola scaldare l'acqua con il burro e il sale. Appena il burro e' sciolto e l'acqua bolle, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare velocemente con un cucchiaio di legno. L'impasto si rassodera' velocemente formando una palla. Continuate a mescolare ancora un paio di minuti, l'impasto deve un pochino asciugare, lo sentirete sfrigolare un po'!
Spegnete il fuoco e mettete l'impasto in una ciotola a raffreddare (se lo lasciate nella pentola e questa e' a fondo alto rischiate che l'accumulo di calore continui la cottura!).
Una volta freddo si devono aggiungere le uova, una alla volta, aggiungendo un uovo man mano che il precedente e' stato completamente assorbito!

* ATTENZIONE: il numero delle uova e' indicativo, dipende infatti dalla grandezza delle uova stesse; la cosa a cui fare attenzione e' la consistenza dell'impasto che deve ricadere pesantemente dalle fruste formando un nastro.

Io metto l'impasto nel Ken con le fruste e inizio ad aggiungere un uovo, faccio assorbire e aggiungo il secondo e via cosi'.
Mettere poi il tutto dentro un sac a poche e formare le zeppole procedendo cosi':
tagliare dei quadrati di cartaforno di circa 8 cm per lato e usarli come base. Su ogni quadrato spruzzare dal sac a poche un cerchio di 6 cm di impasto, riempiendo anche l'interno; fare poi un altro cerchio al di sopra del prima, ma spruzzando impasto solo sulla circonferenza esterna, si deve creare una sorta di cestino!
Friggere ogni cestino in abbondante olio caldo. Immergere nell'olio ogni zeppola col suo quadrato di cartaforno che si stacchera' poi da sola dall'impasto e la toglierete dalla pentola.
Le zeppole si gonfieranno tanto. Toglietele dalla pentola quando hanno un bel colorito "abbronzato", asciugatele su carta assorbente e cospargetele di zucchero a velo.
Una volta fredde riempite i cestini con crema pasticcera (ricetta qui sotto) e decorate con una amarena sciroppata.


Crema pasticcera
Ingredienti:
1/2 litro di latte
4 tuorli
140 gr di zucchero
50 gr di maizena
la scorza di mezzo limone

Mettete la scorza di limone nel latte e fatelo scaldare (non deve bollire). Nel frattempo mescolate molto bene i tuorli con lo zucchero e quindi aggiungete la maizena. Versate ora sui tuorli il latte caldo, poco alla volta e mescolando bene con la frusta. Rimettete tutto il composto nella pentola e rimettete sul fuoco per fare addensare. Mescolate sempre con una frusta o una spatola in modo che la crema non appiccichi al fondo della pentola. La crema fatta con la maizena addensa all'improvviso...appena vi accorgete che sta rassodando e fa dei grossi grumi, toglietevi dal fuoco, mescolate energicamente con le fruste e quindi rimettete a cuocere ancora un minuto.
Versate la crema in una ciotola e fate raffreddare. Togliete la scorza dei limoni!

Bhe...quindi a questo punto non mi resta che farvi i miei piu' cari auguri per una felice e serena Pasqua!
Un abbraccio
Paola
Stampa il post

martedì 26 marzo 2013

FIDEUA' MEDITERRANEA PER MTC DI MARZO

di Vittoria

.......... CUCINANDO IN NAVIGAZIONE SU UNA GOLETTA DI 100 ANNI FA

 



Questo mese la sfida dell’ MT Challenge ci porta lontano, più lontano del solito, non solo come luogo, ma anche come tempo.
Con un bellissimo post coinvolgente ed entusiasmante La Mai, Il colore della Curcuma, ci trasporta tutti lungo le coste del mediterraneo, su una goletta dei primi del ‘900 in navigazione lungo le coste catalane e sulle trafficate rotte commerciali.

Dal diario di cambusa del cuoco di bordo

I marinai si occupano di veleggiare sicuri e veloci e a noi di cambusa l’arduo compito di sfamare tutto l’equipaggio.
Da pochi giorni abbiamo fatto scalo per il consueto rifornimento di acqua e sono riuscito a procurarmi qualche verdura fresca, carciofi e pomodori, un’arancia grossa e profumata e ho spedito il mozzo sugli scogli a raccogliere un po’ di frutti di mare. Ha trovato solo muscoli (come si chiamano nel mio dialetto ligure), ovvero cozze come le chiamate voi; niente altro, qui non ci sono sabbie e quindi niente vongole…..
Come ogni giorno abbiamo buttato le reti per arricchire la dieta con quello che il mare ci offre, ma oggi è stato un po’ avaro; l’unico pesce grosso è una bella pescatrice con la succulenta coda, un po’ di gamberetti, qualche bel gamberone, calamari e poche e piccole sardine.
Non certo pesce sufficiente da servire arrosto, niente di pregiato per il capitano che da bravo prepotente ieri si è mangiato solo lui due pesci squisitissimi (una sogliola e un’orata - mi sono rimaste solo le lische!!!) e tutto il riso che ancora avevamo in cambusa…… per fortuna ho ancora un sacchetto di fideus…... e poi cipolle, pane secco, qualche uovo, mandorle, spezie e fagioli non mancano di certo in cambusa…..
L’unico modo per sfamare tutti con queste cose è preparare una magnifico piatto che mi hanno insegnato pochi giorni fa durante la sosta a Gandia. Ho conosciuto un cuoco che mi ha confidato di avere inventato questo piatto proprio per sopperire alla scarsità di ingredienti.
E’ magnifico e ringrazio questo cuoco arguto che si è confidato con me.
Gli rendo onore nel trasmetterlo a voi!


Ricostruzione della cambusa al Museo Galata di Genova
foto da qui

 Mi sono subito entusiasmata per questo piatto che nasce dall’esigenza di recuperare ogni parte saporita del prezioso pesce e di sopperire alla scarsità di ingredienti pregiati.
E’ un principio che sta alla base anche della cucina ligure che ne ha fatto un’arte inventando sublimi piatti con ingredienti poverissimi. Quindi diciamo che gioco in casa!!!!!
Non conoscevo la Fideuà, parente stretta della più famosa Paella, ed è stata una scoperta piacevolissima.
Se volete saperne di più vi consiglio di andare a leggere il post di Mai che è bellissimo.

La scelta degli ingredienti è stata fatta sulla base della casualità (quello che avevo in frigo, che ho trovato al mercato e il recupero di ogni scarto saporito) ricercando però un sapore e profumi mediterranei, liguri, catalani, ma anche siciliani e nordafricani, per un piatto che riesca ad accomunare le coste del Mare Nostrum su cui tutti ci affacciamo e di cui tutti respiriamo l’aria profumata.


Ah, le dosi sono abbondanti, per circa 8 persone come piatto unico, io l’ho preparata per 12 ma c’erano anche altre portate…… è stata apprezzatissima, spazzolata fino all’ultimo spaghettino!!!!


FIDEUA MEDITARRANEA CON SALSA ALL’ARANCIA
Il procedimento facile, ma abbastanza lungo, però molte cose si possono fare in precedenza, conservarle in frigo e assemblare tutto all’ultimo. Io ho fatto tutto in un pomeriggio. La prima cosa da fare è pulire il pesce, poi mettere su il brodo e intanto fare il fondo di cottura, tostare i fideus, saltare i vari pesci e verdure. Io a questo punto ho inscatolato tutto separatamente e trasportato a casa di mia sorella dove c’era la festa di compleanno di mio cognato. Subito prima di andare a tavola ho scaldato le 2 “paellere” e terminato la preparazione assemblando tutto.



Il brodo di pesce:

2 lt acqua
1 foglia di alloro
1 carota
½ gambo di sedano
½ cipolla
foglie di porro
2 gambi di prezzemolo
1 fettina di zenzero
1 bicchiere di vino bianco secco
pesce di scoglio misto o scarti di pesce vario; io mi sono fatta dare teste e lische dal secchio degli scarti del pescivendolo…. allibito, hihihihi !!!! Ho avuto una testa di pesce lama, una di nasello, testa e lisca di una bella sogliola e di un’orata. Ho aggiunto poi i miei scarti di gamberi e pescatrice!
Far bollire tutto per 30-40 minuti, anche un’ora. Filtrare schiacciando bene gli scarti e tenere in caldo. Se lo fate il giorno prima imbottigliare, conservare in frigo

Il fondo di cottura speziato:

½ kg di pomodori da salsa spellati (io 1 lattina di polpa rustica, i pomodori ora non sanno di nulla…)
3 cipollotti o 1 cipolla
aglio 2 spicchi (io aglietti freschi 3)
vino bianco secco
la scorza di ½ arancia bio
il succo di mezza arancia
un cucchiaino di zucchero
olio extravergine di oliva
peperoncino a piacere
zafferano
paprika dolce e piccante
sale
rosolare brevemente cipolla e aglio nell’olio, poi aggiungere tutto il resto e fare restringere a fuoco basso.


Le polpettine di sarde:

400 gr di sardine, pulite, spinate e tagliuzzate a coltello
pane raffermo bagnato nel brodo di pesce
1 acciuga salata pulita e tritata fina
1 cucchiaio di pecorino
1 pugno di mandorle pelate e tritate
la scorza di ½ arancia bio
1 uovo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
peperoncino
sale
Amalgamare bene tutto, se il composto è troppo morbido aggiungere poco pangrattato.
Con 2 cucchiaini fare delle piccole polpettine, rotolarle nella farina e cuocerle immerse nel fondo di cottura allungato con un mestolo di brodo di pesce. Cuocere circa 10 minuti. Se asciuga troppo aggiungere brodo. A metà cottura staccare delicatamente le polpettine dal fondo con una spatola e scuotere il tegame ogni tanto. Fare intiepidire nel sugo che non deve restare troppo liquido, servirà poi per cuocere i fideos. Togliere le polpettine e tenere in caldo.



Saltare in padella separatamente, con olio e sale:

400 gr di fideos. Io ho usato cappellini spezzati cottura 3-4 minuti
1 kg di calamari non troppo grandi
½ kg di gamberi piccoli rosa (sgusciare e tenere gli scarti x li brodo)
8-12 gamberoni (uno a testa)
1 coda di rospo di circa 600 gr (sfilettare e tenere la lisca x il brodo)
1 kg di muscoli puliti e spazzolati
4 carciofi puliti, sbollentati e tagliati a fettine spesse

100 gr fagioli piccoli tipo cannellini secchi, da ammollare il giorno prima e lessare. Io avevo dei fagioli piccoli di un bel colore verdino comprati in spagna. Si chiamano proprio Verdinas e mi dissero che vanno bene con il pesce….. buonissimi!


Verdinas - fagioli spagnoli


- Nella paellera con poco olio tostare i fideos finchè prendono colore, ma non devono bruciare. Mettere da parte.

- Tagliare ad anelli e pezzetti i calamari e farli saltare a fuoco vivo nella padella precedente, cuocere 5 o 6 minuti finchè non evapora l’acqua che cacciano e mettere da parte al caldo.
- Sempre nella stessa padella saltare i gamberetti sgusciati per 2 minuti, salare e togliere subito. Tenere al caldo con i calamari.
- Saltare i gamberoni con poco olio e sale, dopo un minuto e mezzo voltarli, bagnare con una spruzzata di succo di arancia, dopo un minuto e mezzo togliere e tenere in caldo separati.
- Tagliare a cubetti la polpa di coda di rospo, fare saltare nella stessa padella con poco olio, bagnare con una spruzzata di vino bianco e portare a cottura con poco brodo e un cucchiaio di fondo di cottura al pomodoro e spezie. Cuocere finchè è tenera, ma non sfatta, circa 7-8 minuti. Togliere dalla padella e tenere in caldo con calamari e gamberetti.
- Nella padella mettere 2 mestoli di fagioli lessati e i carciofi scottati a fettine e saltare per qualche minuto con un cucchiaio di fondo di cottura al pomodoro e spezie e uno o due cucchiai di brodo in modo che si insaporiscano bene. Aggiungere al pesce in caldo.
- In una pentola con coperchio far aprire i muscoli coperti per 3-4 minuti al massimo scuotendo la pentola ogni tanto. Fare intiepidire, togliere la valva vuota e conservarli immersi nel loro brodo in modo che non asciughino.



Preparazione finale della fideuà:

Fare scaldare la o le “paelle” sul fuoco con poco olio, aggiungere il fondo di cottura e appena inizia a sfrigolare aggiungere il brodo di pesce necessario a cuocere i fideos e buttarli appena inizia a bollire mescolando bene e continuamente. Devono cuocere assorbendo il brodo tipo risotto. Nel mio caso la cottura è brevissima essendo cappellini, in tutto 3-4 minuti. Questa è la parte più difficile, bisogna azzeccare la dose di brodo corretta e il tempo di cottura ideale. Al primo esperimento infatti i miei fideos sono risultati scotti e tutto ancora troppo bagnato. Questa volta è andata molto meglio.
2 minuti prima della fine della cottura aggiungere tutto il pesce e verdure tenute in caldo (nel mio caso praticamente subito) tranne muscoli e gamberoni.
Nell’ultimo minuto aggiungere sopra i gamberoni e appena spento il fuoco decorare con i muscoli e portare in tavola immediatamente servendo a parte la maionese all’arancia di accompagnamento.







Maionese all’arancia
Fare una maionese molto soda con un uovo intero, olio di arachidi, sale, una punta di cucchiaino di senape e succo di arancia rossa al posto del succo di limone.
Aggiungere un cucchiaio di scorza di arancio grattugiata, mescolare bene, decorare con qualche scorzetta e servire con la fideuà.

 

Grazie Mai per avermi fatto conoscere questa bella ricetta e la sua storia, per averci dato l’opportunità di imparare una nuova tecnica, la storia e le avventure che accompagnano questo meraviglioso piatto.
Grazie anche a Daniela e Alessandra che continuano ad organizzare questa bella sfida arricchita anche da tante proposte collaterali che vale la pena di andare a leggere QUI per approfondire. Siete vulcaniche, continuo a chiedermi come fate!!!!


Questa ricetta partecipa all’MT Challenge di marzo



Mi sono resa conto ora che forse ci sono due dettagli che mi manderanno fuori concorso.
1) La pasta: tecnicamente sono spaghettini sottilissimi, ma si chiamano cappellini o capelli d’angelo.
2) I fagioli che richiedono una lunga cottura….. mah …vedremo quanto inflessibili sono le giudichesse.

Buona era buona, ve lo faccio dire da tutta la mia tribù familiare?

Buon lavoro, Vitto
Stampa il post

lunedì 25 marzo 2013

Torta con glassa all'arancia


TORTA PER CHIARA di Rosella

Breve premessa: la torta era per il compleanno della mia figlia più grande, che fa delle torte eccezionali ( cuore di mamma?) e con la quale non posso competere; per di più ero partita con una ricetta diversa, che la figlia più giovane non ha approvato, pertanto ecco qua. Ho seguito le indicazioni della Ale Raravis, con qualche ritocco.

TORTA CON GLASSA ALL´ARANCIA

Ingredienti
125 g di burro a temperatura ambiente, più quello per ungere
225 g di zucchero (125 +100) (io solo125)
4 uova grandi
1 arancia, grande (scorza e succo)
200 g di mandorle macinate
100 g di farina autolievitante

per la glassa al limone (io ho fatto quella all´arancia, usando il succo sopra citato)
225 g di zucchero a velo
1 limone

Forno a 180 gradi
Stampo rotondo con fondo amovibile, del diametro di 20 cm
Fondo imburrato e rivestito di carta da forno

Ho montato il burro con lo zucchero, ho aggiunto le uova, uno per volta, la scorza a filetti, poi la farina di mandorle. Le avevo intere; metà le ho frullate a farina con un cucchiaio di zucchero, le altre le ho macinate un po´ grossine: è piacevole sentirle sotto i denti.
Da ultimo ho unito la farina con il lievito, due cucchiaini ( la Ale parla di autolievitante, ma non ne avevo).
Ho unto di burro una teglia da 22 cm, l´ho coperta con carta forno e ho versato l´impasto. Sono stati sufficienti 30 minuti a forno statico.
Ho preparato la glassa con del succo di arancia, rosso, bellissimo, e l´ho versato sulla torta intiepidita. Ho usato una grata sotto la quale ho sistemato della carta forno per raccogliere la glassa eccedente e non sporcare il vassoio di portata.

La ricetta originale prevedeva una bagna di sciroppo d´arancia prima della glassatura, che la Ale indicava al limone.


A noi i dolci troppo...dolci non piacciono, perciò l´ho saltata, e comunque la torta è risultata soffice e assai piacevole. Ho decorato la glassa con altri filetti di scorza.

Rosella
Stampa il post

giovedì 21 marzo 2013

La Pastiera

Delle volte mi trovo davanti questa pagina bianca e dovrei iniziare a scrivere un post... e tutto questo bianco mi entra nella testa e non c'è verso di trovare un pensiero da scrivere...una frase...un aneddoto che faccia sorridere... che mica sempre si ha qualcosa da dire, anzi no... ne avrei anche tante di cose da dire, alcune anche da urlare forte, ma poi perché?
E infatti niente...solo bianco... e silenzio... perché a volte le parole non bastano.


E in silenzio mi sono gustata una fetta di Pastiera, seduta sul divano nel calduccio di casa, con le tende spostate per vedere fuori  la pioggia che non accenna a diminuire...
Della Pastiera ne avevamo parlato per mail con le altre amiche del blog, così mi era subito venuta la voglia di prepararla!
In rete ci sono tantissimissime ricette, io ho iniziato dal comprare la scatola di grano cotto e leggere la ricetta riportata li sopra, per poi adattarla ai miei gusti.


L'ho fatta così:

Pastiera

Ingredienti per la frolla
500 gr di farina
200 gr di burro
200 gr zucchero
3 uova
buccia di un'arancia grattugiata

Ingredienti per il ripieno
1 confezione di grano cotto
300 gr di latte
1 noce di burro
la scorza grattugiata di un limone
500 gr di ricotta
250 gr di zucchero
3 uova intere + 1 tuorlo
140 gr di cedro candito
3 cucchiaini di acqua di fiori d'arancio (ne andrebbe di più, ma io non amo che il suo aroma prevalga sul sapore del dolce)
cannella (facoltativa)

Ho preparato la frolla mettendo tutti gli ingredienti nel Kenwood con gancio k e lasciandolo andare fino ad ottenere una palla che ho compattato poi con le mani, avvolto in pellicola e messo in frigo a riposare.
La comodità della frolla è che si può tranquillamente preparare con un (ma anche due) giorno di anticipo.
Lo stesso la cottura del grano, io l'ho fatta la sera precedente. Io ho usato una lattina di grano già cotto, l'ho versato in una pentola a cui ho aggiunto il latte, la noce di burro e la scorza del limone grattugiata. Ho portato a bollore e poi abbassato la fiamma e continuato la cottura fino ad ottenere un composto cremoso...diciamo che me la sono cavata con meno di mezz'ora perchè a me piace che il grano non si disfi, mi piace sentirne il chicco all'interno della torta!
Il grano va poi lasciato raffreddare.
Mescolare ora la ricotta con lo zucchero (in alcune ricette viene indicato stesso peso di ricotta e zucchero....a "sentimento" mi pare eccessivo, di certo lo è per i miei gusti!), aggiungere il grano freddo, le uova, i canditi e l'acqua di fiori d'arancio. Come anticipato nell'elenco degli ingredienti, la quantità di questo aroma dovrebbe essere maggiore, ma...de gustibus...
La cannella a me piace e io una spolveratina gliel'ho messa, giusto per profumare!

Ho steso la frolla sottile e poi ho rivestito due teglie (io d'alluminio, ma ho messo comunque la cartaforno) di 23 e 24 cm di diametro. Versato il ripieno nei gusci di frolla e quindi aggiunte le strisce di decorazione.
Infornato a 180 gradi per un'ora, poi ho spento il forno e lasciato le pastiere all'interno per un'altra ora.

Alle amiche napoletane.... che ne dite ... l'interno puo' andare?

Ho letto poi che andrebbe preparata con un paio di giorni di anticipo rispetto a quando la si vuole gustare, quindi per Pasqua portatevi avanti!

Un abbraccio
Paola
E buona primavera a tutti!
Stampa il post

domenica 17 marzo 2013

Crostata bietole spinaci






Una torta che di solito preparo con la pasta matta che usiamo qui in Liguria ma questa volta avevo voglia di farla più golosa e così...

Crostata bietole spinaci
per la pasta brisèe
300 g farina 00
125 g burro pomata
un bel pizzico di sale
acqua ghiacciata qb

Per il ripieno
1200 g fra bietole e spinaci lessati
300 ricotta
300 crescenza
1 uovo
sale pepe
1 spicchio d'aglio
olio evo
noce moscata

Tritare le verdure e ripassarle in padella con due cucchiai di olio in cui si sarà imbiondito l'aglio. Fare asciugare bene le verdure e fare raffreddare, quindi aggiungere un uovo mescolando bene. L'uovo non sarebbe necessario ma serve ad assorbire l'eventuale umidità rilasciata dalle verdure e quindi non inumidire la sfoglia
Mettere farina, burro e sale nell'impastatrice e azionare il gancio foglia, versare acqua ghiacciata tanta quanto serve a formare una palla che si stacca dalle pareti della ciotola.
Con due terzi della pasta foderare uno stampo da crostata cm 22 e mettere in frigo a riposare. Avvolgere la restante pasta in pellicola e porre in frigo almeno mezz'ora
Sgocciolare bene la ricotta ed unirla alla crescenza mescolando bene per uniformare i due composti, regolare di sale e pepe e una grattatina di noce moscata.
Prendere la teglia rivestita di pasta ormai ben fredda, disporre sul fondo le verdure, spalmare sopra il composto di formaggi. Con la pasta restante stesa con il mattarello formare delle strisce da mettere sopra la torta. Infornare a 180° per circa 45'/50'. E buona sia fredda che appena intiepidita
Nadia
Stampa il post

venerdì 15 marzo 2013

Nut Cookies

E ad un tratto ti fissi con un ingrediente in particolare e diventa una specie di dipendenza!
In questo periodo sono in fissa con le noci... che mi sono sempre piaciute molto, ma ora sono diventate un'ossessione!


Tutto è nato all'assaggio di un cookie che mi ha fatta innamorare! Non era buono...era meraviglioso! Un sogno...era perfetto! E si che di biscotti ne ho assaggiati e anche di buonissimi, ma questo era incredibile, un morso e sono rimasta folgorata!
Da li in poi un unico pensiero in testa: riuscire a farli a casa!
Ho cercato in rete delle ricette e ce ne sono tantissime... quindi ho iniziato da questa che vi propongo, ma aspettatevene altre!
Devo proprio dire che sono buoni eh! Anzi, migliorano col tempo e infatti a distanza di giorni son diventati davvero buonissimi, ma non hanno la consistenza di quelli assaggiati, che erano più frollosi....ma ci arriverò!
Intanto vi offro questi!


Nut Cookies - ricetta vista qui
 Ingredienti per circa 40 pezzi:
110 gr di zucchero a velo
200 gr di burro a temperatura ambiente
1 uovo
260 gr di farina
1 cucchiaino di cremor tartaro
1 cucchiaino di bicarbonato
120 gr di noci tritate

Mescolare bene il burro morbido con lo zucchero a velo fino ad ottenere una crema, aggiungere quindi l'uovo leggermente sbattuto e amalgamare. Aggiungere ora la farina col bicarbonato e il cremor tartaro. Mescolare bene il composto e in ultimo inserire le noci tritate grossolanamente.
Aiutandosi con due cucchiaini fare delle palline di impasto e adagiarle sulla placca del forno coperta di cartaforno. Cuocere a 180 gradi per circa 12 minuti, quindi sfornare e cospargere di zucchero a velo prima che raffreddino. Lasciare raffreddare sulla placca prima di riporli in una scatola di latta.

Si conservano un paio di settimane se riuscite a non finirli prima! ^___^


Al prossimo biscotto!
Paola
Stampa il post

martedì 12 marzo 2013

Risotto allo spumante e rosmarino

E' tanto, tantissimo che non scrivo qui sul blog... praticamente un mese!
E' stato un mese denso di tantissime cose...ho finito il corso di pasticceria che stavo facendo, ho superato l'esame e sono ufficialmente una pasticcera...ancora non riesco a crederci! E ancora a distanza di un mese il giovedì sento la mancanza del corso e delle splendide amiche con cui ho condiviso questa avventura!
Solo che come accade dopo un grosso impegno...c'è un calo di prestazioni e infatti la stanchezza mi ha messo un freno e non sono riuscita a produrre molto!
Ma sto tornando eh!!!! Poi se ci mettiamo che le giornate si stanno allungando parecchio e le temperature iniziano ad essere accettabili (per i miei standard)...bhe, si... va decisamente meglio! :-)


E allora torno con un risotto, il mio piatto preferito! La ricetta è semplicissima, ma il risultato ottimo; fresco per via del rosmarino e con quella nota acidula data dallo spumante che contrasta bene con il dolce della mozzarella aggiunta a dadini direttamente nel piatto! Eccolo!


Risotto allo spumante con rosmarino - mio!
Ingredienti x 3 persone:
250 gr di riso Acquerello
1/2 cipolla
150 cc di spumante secco
2 cucchiai di olio evo
3 rametti di rosmarino fresco
100 gr di mozzarella fresca
pepe bianco

Tritate la cipolla finissima e mettetela a soffriggere in padella con l'olio mescolando sempre per non farla bruciare. Ho aggiunto anche un paio di cucchiai di acqua calda per stufare bene la cipolla e renderla più dolce (oltre che più digeribile). Appena assorbita l'acqua ho aggiunto il riso e fatto tostare mescolando spesso, quindi ho sfumato con lo spumante. Evaporato il vino ho iniziato ad aggiungere il brodo, un mestolo alla volta. Dopo il primo mestolo di brodo ho aggiunto il rosmarino lavato e tritato. Ho portato il riso a cottura e stavolta non ho mantecato, ma disposto il riso nei piatti l'ho cosparso di dadini di ottima mozzarella fresca, una spolverata di pepe bianco e un ciuffetti di rosmarino di decorazione.
Aspettare un paio di minuti prima di assaggiare, in modo che la mozzarella si sciolga.
Volendo si può aggiungere anche formaggio grattugiato.
  

Un abbraccio e buona giornata a tutti!
Paola
Stampa il post

domenica 10 marzo 2013

MONKEY BREAD



















Questo dolce mi ha incuriosito appena l'ho visto da Amouse bouche ma in realtà la ricetta originale viene dal sito Taste of Home.  Sembra quasi un Danubio ma non è farcito, è delizioso.
Parte del caramello mi è rimasto nello stampo probabilmente perché l'ho fato addensare troppo, lasciatelo più fluido. Ho usato delle noci tritate molto fini, mi andava così :-)

Monkey Bread

per l'impasto:
30 g di acqua
150 g de lait
150 g di latte
40 g de beurre
40 g di burro
30 g de sucre
30 g di zucchero
375 g de farine
375 g di farina
10 g de levure fraîche de boulanger
10 g di lievito di birra fresco
1 oeuf
1 uovo
1 cc rase de sel
1 cucchiaino raso di sale


Per il caramello:
160 g de casson160 g di zucchero
60 g de beurre
60 g di burro
40 g de crème fraîche liquide 30% de MG
40 g Panna da montare
 



 per finire 
70 g di noci pecan tritate
250 g de cassonade + 1 cc de cannelle ( facultatif, moi je n'en metspa250 g di zucchero di canna + 1 cucchiaino di cannella
150 g de beurrefondu
150 g di burro fuso

Scaldare il latte con l'acqua e il burro fuso, sciogliere il lievito di birra e lo zucchero poi aggiungere l'uovo e mescolare bene.
Dans un grandbolverser la farine avecle sel, verserlesliquides et pétrirjusqu'à ce que la pâtedevienne lisse et élastique (comme d'hab, soitavecvotrepétrinouavecvosmainsçafonctionneaussitrèsbien). Nella ciotola dell'impastatrice  mettere la farina, il sale, lo zucchero, versare liquidi e impastare fino a quando la pasta diventa liscia ed elastica.
Recouvrir d'un linge et 2 options: Coprire con un panno e fare riposare con  due opzioni:
- laisser 10 à 12 heuresau frigo pour effectuer la 1ere levée - Attendere 10 a 12 ore in frigorifero per fare la prima lievitazione
- laisserdoubler de volume à température ambiante, soit 1 heure à 1 heure 30 de patience. - Lasciate raddoppiare di volume a temperatura ambiente, 1 ora a 1 ora e 30 

Lorsque la pâte a levé, préparer le caramel en mettantdans une casserole la cassonadeavec le beurreet la crème fraîchepuislaissercuirejusqu'àépaississement, 3 à 5 minutes, c'est rapide. Quando la pasta sarà lievitata, preparare il caramello mettendo lo zucchero in una casseruola con il burro e la panna e cuocere fino a quando sarà addensato, da 3 a 5 minuti. En verser la moitiédans la moulepuisparsemerégalement de la moitiédespécan. Versare metà nella teglia e cospargere anche la metà di noci tritate. Réserver le reste. Tenere da parte il resto.

Dividere la pasta in palline da 20 g, ne verranno  circa 34 ... mais au final, vous pouvez les détailler de la grosseur que vous voulez, c'est ce que je me suis dit une fois terminé, pas plus gros mais plus fin sans souci. ma alla fine, è possibile farle delle dimensioni desiderate e quindi il numero è variabile. Passare ogniPasser chaques boules dans le beurre fondu puis dans la cassonade à la cannelle et les placer dans le moule. pallina nel burro fuso con lo zucchero di canna e la cannella e mettere nello stampo. Lorsque la moitié est en place, réchauffer à nouveau un peu le caramel afin de le liquifier et le verser sur les boules puis parsemer du reste de pécan. Quando la metà è a posto, versare ancora  un po 'di caramello  e mettere le restanti palline,  cospargere con le noci  rimanenti. Terminer en recouvrant des boules beurrées et cassonadées restantes. Terminare coprendo le palline con il caramello, zucchero e burro rimasti.
Laisser à nouveau doubler de volume. Lasciar raddoppiare di nuovo.



Préchauffer le four à 180°C. Preriscaldare il forno a 180 ° C.
Enfourner pour 30 à 35 minutes, Cuocere in forno per 30 a 35 minuti,

Lasciate riposare per 10 minuti, poi girare su un piatto di portata. Non si taglia ma ogni pallina viene staccata con le maniPrélever les boules avec vos doigts ...
 

Nadia






70 g de noix de pécan concassées


Faire tièdir le lait avec l'eau et le beurre fondu, y dissoudre la levure fraîche et ajouter le sucre puis l'oeuf et mélanger bien le to
Stampa il post

sabato 2 marzo 2013

Torta cioccolato banane e amaretti






























































Questa golosissima torta l'ho vista alla Prova del Cuoco ma in realtà viene dal blog Briciole e Fantasia

Ho seguito la ricetta alla lettera, anche i tempi di cottura vanno bene, ho solo cotto a 170° anzichè 180° perchè il mio forno scalda molto

 Torta cioccolato banane e amaretti

120g Farina 00
200g di Amaretti
70g di Zucchero semolato
80g Zucchero di Canna
5 Uova
3 banane
180g di Burro
150g Cioccolato Fondente al 70 % di cacao
1bicchierino di Rum
1/2 Bustina di Lievito Vanigliato
1/2 Limone
un pizzico di Sale
Cioccolato Bianco 

 In una padella antiaderente sciogliere lo zucchero di canna con 2 cucchiai d'acqua, aggiungere qualche goccia di succo di limone e le banane tagliate a metà e poi a pezzi lunghi, farle saltare per un minuto scarso poi sfumare con metà del rum.
Ridurre gli amaretti in polvere, sgusciare le uova separando i tuorli dagli albumi; sbattere i tuorli con lo zucchero semolato fino ad avere una massa chiara e spumosa. A questo punto unire il cioccolato fuso con il burro e intiepidito,  gli amaretti pestati, il rum rimasto e la farina setacciata con il lievito. Mescolare man mano che si introducono gli ingredienti e alla fine unire le banane caramellate fredde.
Montare a neve ferma gli albumi  e unire al composto mescolando dal basso verso l'alto . Versare tutto in uno stampo per torte con un diametro di 28-30 cm foderato con carta forno bagnata e strizzata e cuocere in forno caldo a 180° per 50 minuti circa. Fare raffreddare completamente e decorare con della cioccolata bianca fusa
Nadia 
Stampa il post
Related Posts with Thumbnails