mercoledì 30 giugno 2010

Cuoricini mou!

Stamattina ho rimorchiato!!!! Ebbene si, lo confesso cosi' senza troppi preamboli!!!
E ora vi racconto il perche', il percome e il perchi :-)
Dopo il Terminator-criceto di cui vi ho raccontato pochi giorni fa, oggi ho rimorchiato un'allegra brigata di 55/60enni... lo so che vi state ribaltando dalle risate, ma siccome io sono un'ottimista, anziche pensare che sto perdendo smalto, mi son detta che ho un fascino senza tempo. Si, si, sono sicura che e' cosi'!!! :-D
Ho accompagnato le belve all'oratorio feriale e sto camminando verso casa per andare poi in ufficio. Stessa strada tutti i giorni. Tutti i giorni passo davanti a Pierino, una trattoria che c'e' vicino a casa mia dove cucinano molto bene e ogni volta che passo sento certi profumini arrivare dalla cucina.... ogni tanto ci vado a pranzo con le belve, la domenica, quando abbiamo voglia di trattarci bene pur sentendoci a casa perche' l'ambiente e' proprio cosi'...genuino....da noi si direbbe "nostrano"! (ecco...sono ancora in modalita' "guida Michelin"...ahahah, ok la smetto subito!)
L'allegra brigata tutti i giorni si ritrova li' a bere un caffe', leggere il giornale e chiacchierare tra amici. Stamattina uno di loro era sulla porta e mentre passavo mi ha rivolto un gran sorriso, un saluto gentile e mi ha offerto un caffe'....io, che cammino sempre col mio passo da bersagliere, ben spedita, non sono proprio riuscita a rifiutare tanto e' stato carino il modo in cui mi ha rivolto l'invito, cosi' mi sono fermata!
Bhe...il caffe' era ottimo, la compagnia brillante e divertente, i complimenti molto galanti e sempre gentili, la mia giornata non poteva iniziare in modo migliore! Prima che me ne andassi mi hanno dato appuntamento al prossimo caffe', perche' essendo loro in 4 ci tenevano ognuno a offrirmi un caffe' ! Che dire.... fortuna che esistono ancora gli uomini di una volta!!!

E la ricetta di oggi???? Eccola!!! Copiata pari pari da Lory del blog La mercante di spezie che io trovo bravissima e sempre molto originale!

Caramelle mou

Per una cinquantina di caramelle ci vogliono 250 ml di panna, 250 gr. di zucchero, 30 gr. di burro e 60 di miele. Si mette il tutto in un pentolino e, rimestando continuamente ma senza produrre schizzi, si porta a bollore vivace fino alla temperatura di 120°-122° (se non avete il termometro da cucina prelevate con un cucchiaino un po' di composto e fatene cadere una goccia in una bacinella con acqua molto fredda, magari dove avervi messo qualche cubetto di ghiaccio. Se la goccia diventa una pallina che rimane solida tra le dita, la cosidetta "media bolla", il mou è pronto). Colate il tutto in stampini per cioccolatini o in una teglia ricoperta di cartaforno ed aspettate un paio d'ore. Se utilizzerete la teglia potete "tagliare" le caramelle a cubetti con un coltello dalla lama liscia appena imburrato o unto. Si possono conservare (ammesso che si riesca a resistere) in una scatolina di latta tra strati di carta forno oppure incartandole una ad una con della carta da caramelle che troverete nelle cartarie fornite.

Note di piccoLINA: io ho usato il termometro per arrosti che arriva giusto a 120 gradi, se non avete il termometro prima di fare la prova con la goccia nell'acqua fredda, aspettate almeno 20 minuti buoni da quando inizia a bollire, vedrete il tutto prendere il bel colorito del caramello.... ci vuole tempo.
Ho colato tutto negli stampini per il ghiacchio in silicone. Ho controllato che resistessero alle alte temperature. Visto il gran caldo ho pensato di mettere il composto a raffreddare in frigo: in questo modo le caramelle sono esattamente identiche alle Alpenliebe. Se si vogliono avere le Alpenliebe pero' consiglio di usare degli stampini piccoli piccoli, altrimenti avrete grosse difficolta' a mangiarvi una enorme caramella dura!!! Conservate nella scatola di latta invece mantengono la consistenza morbida delle mou. Ho usato un miele millefiori perche' non volevo che un altro tipo lasciasse un sapore troppo marcato. La prossima volta diminuiro' la dose di zucchero, magari 200 gr invece di 250. Credo anche che il burro si possa tralasciare vista la quantita' ridottissima e considerando che c'e' comunque molta panna!


Le rifaro' in occasione di qualche festa per bambini, magari infilando nel composto uno stuzzicadente in modo da ottenere poi dei simil lecca-lecca.
Un abbraccio
Paola

PS. anche con questa ricetta partecipo alla raccolta di Mara "la cometa pasticciona"
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lunedì 28 giugno 2010

Di tutte le mie passioni.... e della mia ultima creazione!

Ora l'ho capito...il mio rapporto col mondo blog e' una sorta di amore-odio, anche se odio e' una parola troppo forte per me e in questo caso invece di odio direi ansia.... e ora vi spiego il perche'!
Mi piace questo mondo, perche' avvicina le persone, ti fa incontrare gente che altrimenti non avrebbe mai fatto parte della tua vita e mi sta regalando nuove amicizie e belle scoperte, non solo ricette!
Mi mette ansia perche' mi conosco, perche' non riesco a stare con le mani in mano e vorrei fare mille cose... ancora non ho finito di pensare a una cosa che gia' ne sto studiando un'altra e in rete ci sono milioni di idee!!! Adoro le sfide e non so tirarmi indietro. Se vedo qualcosa che mi piace DEVO provare a farla, mi dico che se qualcuno di umano lo fa, perche' non posso riuscirci io??? La mia non e' presunzione, quanto piuttosto curiosita'! Non ho affatto l'idea di me come una persona in grado di fare tutto e bene, ma e' proprio un'eterna sfida con me stessa, un ricercare cose nuove, studiare nuove tecniche, un continuo mettermi alla prova, fare esperienza!
Cosi' un giorno e' capitato che facendo una passeggiata tra blog, saltando tranquillamente da un blog all'altro, scorro le varie blogroll, basta un click e mi trovo catapultata in un mondo lontanissimo da me: il cucito creativo! Ecco... se c'e' una negata per il cucito sono io! In famiglia quella brava con ago e filo e' sempre stata la mia sorellona Anna, lei ricama ad occhi chiusi, cuce abiti, lavora a maglia a chiacchierino e perfino a tombolo! Un'estate ricordo che in preda a una delle mie prime sfide con me stessa e avendo ereditato il tombolo di mia zia, mi ero messa d'impegno per imparare sotto la supervisione di mia sorella. L'idea era di fare un ricamo da inserire in un angolo di un fazzoletto, poca roba insomma.... bene... mi ci metto, imparo (piu' o meno) e... sono riuscita ad impiegarci talmente tanto da far arrugginire gli spilli dentro il tombolo! :-( In quella occasione mi e' stato appioppato (dal signorNO) l'appellativo di "fuoco di paglia" ad indicare che mi appassiono tanto velocemente a una cosa quanto velocemente riesco ad abbandonarla. Questo ovviamente ai suoi occhi....col tempo poi gli ho ampiamente dimostrato quanto si sbagliasse portando sempre a termine i progetti che mi ero prefissata, tie'! Sono una testona...eheheh!
Dal tombolo in poi sono passata per la fase maglia, punto croce, magliette disegnate, vassoi, decoupage, gioielli e ora sono atterrata qui: le bambole! Le bambole di pezza!!!! Mi son sempre piaciute, ma sinceramente non sono tutte belle!!! Invece quando ho visto questa me ne sono innamorata! L'ho trovata da Laura, se andate a fare un salto nel suo blog, Laura Country Style, scoprirete che ha veramente delle mani d'oro!!!
Quindi io, presa dall'entusiasmo, sono andata a recuperare tutte le stoffe che mi servivano e mi son messa all'opera! Quindi ho chiesto alla mia mammotta di aiutarmi a cucire a macchina altrimenti ci avrei messo un'eternita'! Lei, quando ha capito di cosa si trattava ha sorriso chidendomi se non avevo altro da inventarmi, ma mi ha aiutata volentieri!


Io poi ho preso, imbottito e assemblato i vari pezzi e il risultato e' questo:


Ovviamente l'ho trasformata in una piccola pasticcera inserendo nella tasca il mattarello e le formine per biscotti....



Che dire... con le spiegazioni di Laura e' stato abbastanza facile e sono davvero contenta del risultato!!!! Le mie belve quando l'hanno vista hanno detto che somiglia a me!!! ahahahah!!!
Alla prossima sfida!
Paola
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domenica 27 giugno 2010

Polpettone di fagiolini



Sono un pò ammaccata, con un braccio al collo, il destro, per un piccolo intervento alla mano, però non riesco a stare ferma. Soprattutto a non cucinare e allora mi avvalo del mio fido aiutante Federico, mio figlio, che mi fa "bassa manovalanza".
Ieri con la mia supervisione, ha preparato polpettone e muffins.
Questo polpettone è davvero molto semplice, ricetta della tradizione ligure, che ho leggermente modificato. Ottimo d'estate, verdura di stagione, l'unico problema è accendere il forno, ma il sacrificio ne vale veramente la pena.
Nella ricetta originale, i fagiolini lessi vengono ripassati in padella con olio e un trito di cipolla e funghi. Io evito il soffritto e metto tutto insieme, aggiungendo anche le carote.
La ricetta:

Polpettone di fagiolini

3 o 4 patate
300 g di fagiolini
40/50 g parmigiano
un pugno di funghi secchi ammollati e tritati
2 uova
una cipolla
2 carote
pangrattato
Olio evo
maggiorana (indispensabile)
Lessare fagiolini, cipolla e carote. Le patate meglio lessarle a parte, con la buccia. Passare al mixer i fagiolini e la cipolla, non troppo fini, unire i funghi e aggiungere le patate lessate sbucciate e le carote, tutto schiacciato con la forchetta, mi raccomando non passate al mixer altrimenti diventa colla. Unire il formaggio, le uova ed una spolverata di maggiorana tritata fine. Aggiustare di sale. Ungere bene una teglia spolverarla con il pangrattato e versarvi il composto, non deve essere molto alto, altra spolverata di pangrattato e con la forchetta incidere la superficie formando delle piccole righe. Versare un filo d'olio evo sulla superficie e infornare a 180° per circa 30/40'.
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giovedì 24 giugno 2010

Risotto con ciliegie e petto di pollo


E' un giorno qualunque, sto venendo in ufficio, e' molto presto e la giornata e' noiosa, di quelle che promettono solo pioggia e cielo grigio!
Sto parcheggiando la macchina o meglio (me la tiro un po'(si puo' dire???) )mi sto esibendo in uno dei miei perfetti parcheggi in retro di cui vado fierissima e cosa vedo??? Ad un tratto mi son trovata catapultata in una scena di un film che ho visto e rivisto un milione di volte, tutte le volte con la stessa suspance della prima!!! Terminator!!!!
Niente di tragico o truculento...vedo passare (ma sarebbe piu' corretto dire SFILARE) davanti a me un ragazzo, sicuramente un mio collega, (nel senso che lavora nello stesso sito dove lavoro io, ma non l'avevo mai visto prima) che stava tornando alla sua macchina per recuperare il badge per entrare... ok...descrivo meglio la scena: immaginatevi un marcantonio alto e muscoloso, pantaloni beige ben attillati sul lato B, camicia scura, occhiali da sole, capelli scuri ben acconciati e "gellati", pizzetto... cammina a rallentatore, passo lungo un po' molleggiato... sembrava veramente il mitico Arnold Schwarzenegger nella scena di Terminator quando esce dall'ascensore lungo il corridoio a scacchi, si guarda intorno in cerca di Sara Connor, la vede e si dirige verso di lei....
Ecco...infatti il marcantonio in questione, si gira verso di me e da dietro gli occhiali scuri sono certa che mi ha lanciato uno sguardo di approvazione per il mio meraviglioso parcheggio! La scena e' veramente a rallentatore perche' io faccio in tempo a immaginarmi tutto questo e a sospirare un "e questo da dove salta fuori???" che lui ancora sta passando e io mi immagino anche che rimanga particolarmente affascinato dalla mia presenza perche' cammina senza distogliere lo sguardo da me... e mi dico che siccome non ho una macchina particolarmente interessante, il soggetto di quel lungo sguardo devo essere io!!! :-)
Vabbe'...mi riprendo in fretta e mi incammino verso l'entrata dell'ufficio! Sono sulle scale e sento che il marcantonio e' dietro di me e si avvicina a passi lunghi e ben distesi...arriva vicino a me...mi supera e poi con una mossa ben calcolata, sicuro di se e sicuro di avere la mia attenzione, che fa??? Si toglie gli occhiali!!!! Sembrava un cricetooooo....ahahahah!!! Sono scoppiata in una bella risata!!!! Per la serie, anche i particolari contano!!! Vedete cosa puo' fare un paio d'occhiali????
E cosa centra tutto questo con la ricetta del risotto??? Niente, ma volevo raccontarvi una cosa che mi ha divertito molto!
La ricetta in questione invece l'ho trovata gironzolando tra blog e qui devo chiedere scusa a caratteri cubitali (o quantomeno in bold, quindi SCUSA)per non aver memorizzato il nome del blog! In realta' non ho memorizzato nemmeno la ricetta, l'avevo solo letta e mi aveva molto incuriosita, ma e' rimasta li' in un angolo della testolina finche' mi son ritrovata a farla! Quindi non so chi devo ringraziare per questa delizia e lancio un appello...se qualcuno l'avesse letta, nel blog originale o la riconoscesse come sua, me lo faccia sapere e correggero' il post citando la fonte... mille scuse di nuovo!!!

Risotto con ciliegie e petto di pollo - di una foodblogger che prima o poi ritrovero'!
Intanto specifico che la ricetta che avevo letto usava il petto d'anatra, ma nei commenti avevo letto che si poteva sostituire con petto di tacchino....io pollo!
Queste le mie dosi (per 2 persone):
180 gr di riso
150 gr di petto di pollo
15-20 ciliegie snocciolate e tagliate a quarti
brodo vegetale
1/4 di cipolla bianca
1 bicchiere di vino bianco secco
1 noce di burro
pepe q.b.

Ho tagliato il pollo a dadini, snocciolato e tagliato in quarti le ciliegie.
In una pentola ho fatto il soffritto con la cipolla tritata e 2 cucchiai d'olio extra vergine. Quando la cipolla ha iniziato a dorare ho aggiunto la carne, mescolato bene, aggiunto il riso e lasciato tostare un pochino. Ho sfumato quindi con del vino bianco secco, aggiunto le ciliegie e portato a cottura il risotto aggiungendo man mano il brodo. Alla fine ho mantecato con una noce di burro.
Nei piatti ho cosparso con una spruzzatina di pepe nero.


Se l'abbinamento vi pare insolito, vi dico che in effetti e' insolito, ma vi consiglio di provarlo perche' e' davvero una gran sorpresa! E' un risotto che io preparerei anche ad una cena importante, perche' ha un contrasto dolce-salato molto delicato che mi ha conquistata al primo assaggio! Il pepe alla fine ci sta d'incanto!
Bene...dopo la recensione da guida Michelin passo e chiudo!
Anzi no... con questa ricetta partecipo al calendario di Ornella per il mese di luglio!


Un abbraccio
Paola

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mercoledì 23 giugno 2010

TORTA CIPOLLE E POMODORI


Premessa: l'ho copiata quasi senza modifiche dal forum della Cucina Italiana, ma non ho salvato il nome dell'autrice, benemerita per tanta delizia. La foto testimonia...il gradimento della suddetta, consumata prima che ne potessi fotografare un pezzetto più consistente. Trovate la ricetta nell'archivio di CI, ma per comodità ve la ripropongo

Gr 750 di pomodori perini maturi e altrettanti di cipolle di tropea
3 uova
gr 50 di basilico
hg 1 olive nere (ne ho messe un po' nere e un po' verdi)
grana grattato
pasta al vino, come contenitore

Si tagliano a fette i pomodori e le cipolle e si mettono a cuocere con un po' di sale grosso. La ricetta dice 20 minuti, io ho proseguito assai di più, fino a cottura completa delle verdure ( un'ora almeno).
Si versano le verdure in un colino e le si lascia sgocciolare a lungo ( una notte)
Quando si sono asciugate le si trita con la mezzaluna ( tassativo) insieme all'abbondante basilico.
Si battono le uova, si aggiunge il parmigiano, le olive a fettine e le verdure.
Si riempie un guscio di pasta, lo si tappa con altra pasta e si pone la torta in forno fino a cottura.
Le cipolle non restano indigeste e il tutto è assai gustoso.
Buon appetito. Rosella
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martedì 22 giugno 2010

Crisp rolls


Da quando e' iniziata l'avventura del blog, mi son trovata catapultata in un mondo prima sconosciuto e con un linguaggio tutto suo che ancora non mi e' molto familiare...
Quindi ho iniziato a prender confidenza con parole tipo Giveaway, Contest, blog Candy, Swap... e non di tutti sono certa di aver capito il significato! Ma la parola che piu' di altre mi ha colpito e, devo ammetterlo, mi fa anche ammazzare dal ridere (ma non so spiegare il perche') e' il termine appetizer. Che fa tanta scena ma alla fine si tratta del caro vecchio antipasto, aperitivo, spezzafame, stuzzichino!
Ecco...io dico...abbiamo una parola tanto carina come stuzzichino e dobbiamo andare a complicarci la vita con gli appetizer??? Vabbe'... esiste la liberta' d'espressione e proprio per questo io continuero' a ridere leggendo appetizer e continuero' a chiamare i miei stuzzichini!!! :-)
Quindi vi parlo di questi stuzzichini la cui ricetta mi e' stata raccontata al telefono da un caro amico, Stefano, il gentleman, Mr. Pins!
Io come primo esperimento ho diminuito le dosi, ma il risultato e' ottimo, quindi la prossima volta aumento!
I crisp rolls alla fine non sono altro che dei piccoli panini tondi che dopo cottura vengono tagliati a meta' e tostati in forno fino a diventare ben secchi e croccanti, poi si conservano in scatole di latta e sono un ottimo stuzzichino perche' si possono farcire in mille modi diversi, vi riporto pari pari le parole di un'amica: "Sono libidinosi con burro e salmone affumicato o con le cremine strapiene di maionese ... I più 'morigerati' li spalmano con la confettura.. andrebbe sempre la base di burro..."
Sono un'ottima soluzione in caso di ospiti improvvisi. Stefano mi diceva che si possono usare anche come le friselle e in effetti ieri sera ne ho assaggiati alcuni ammollati nel pomodoro e sono favolosi. Fanno da base per bruschette, si possono aggiungere alle creme di verdura, insomma...c'e' da sbizzarrirsi!
E risolvono anche un "problema" che a volte si presenta rinfrescando il lievito madre... cosa ci faccio con gli avanzi di rinfresco se non devo panificare? Semplice...si rinfresca di nuovo, poi si impasta con altra farina, acqua, sale, si lascia lievitare, e si fanno i crisp rolls... qui di seguito come li ho fatti io!

Crisp rolls - da un'idea di Stefano
Ingredienti:
180 gr di lievito madre avanzato da un rinfresco
180 gr di manitoba
90 gr di acqua

Rinfrescare il lievito madre, si otterra' quindi un panetto di 450 gr. di lievito madre.

200 gr di farina 00
200 gr di farna integrale
100-120 gr di acqua
12 gr di sale
2 cucchiai d'olio extra vergine

Nell'impastatrice lavorare il panetto di lievito madre con le farine mischiate, aggiungere l'acqua e far assorbire. Aggiungere quindi l'olio e il sale in ultimo. Lasciar lavorare l'impasto per una decina di minuti, quindi spegnere l'impastatrice e lasciare il tutto nella ciotola, coperto, fino a raddoppio (a me ci son volute 4 ore, era una giornata fredda). Prendere quindi dei piccoli pezzi di pasta, fare delle palline (di circa 4 cm di diametro) e adagiarle sulla placca del forno coperta di carta forno. Infornare a 180 gradi per circa 20 minuti, ma qui dipende sempre dal forno, nel mio i tempi sono stati questi... ognuno conosce il proprio forno.
Sfornare e appena i panini sono maneggiabili, tagliarli con un coltello a lama seghettata e porre i mezzi panini con il lato tagliato rivolto alla teglia. Rimettere in forno fino a tostatura (circa 15 minuti).
Lasciar raffreddare e riporre in una scatola di latta e il gioco e' fatto!

E siccome e' da stamattina che litico col blog x pubblicare questo messaggio... approfitto per fare tanti tantissimi auguri a Miri per il suo compleanno e a Nadia di pronta guarigione!!!

Baci baci
Paola
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sabato 19 giugno 2010

Garganelli di farro e lenticchie

Le mamme sono un'invenzione favolosa!!!
La mia e' instancabile!
Ieri sera sono andata a trovarla per chiederle di aiutarmi a cucire una cosa a cui sto lavorando (ve lo raccontero' a esperimento finito...qualsiasi sara' il risultato, e' una promessa...o una minaccia?!?!?!) e la trovo che aveva appena finito di impastare. Le chiedo cosa avesse preparato e mi racconta che andando a fare la spesa aveva visto sugli scaffali della pasta dei maccheroncini lenticchie e farro di una nota marca di pasta. Cosi' a casa ha provato, di testa sua, a fare una pasta simile, optando per il formato garganelli (che a me piace tantissimo!). Avevo la macchina foto a portata di mano e non mi son fatta scappare l'occasione di immortalare la sua produzione, strappandole anche un sorriso divertito quando le ho detto che avrei messo la ricetta sul mio blogghino e lei mi ha risposto "sa l'e' 'l blogghino?!?!?!" ahahahah!!! Fantastica!!!

Garganelli di farro e lenticchie- della mia Adele!
Ingredienti:
200 gr di farina
200 gr di farina di farro
200 gr di farina di lenticchie
6 uova
2 cucchiai di acqua
sale

Frullando nel macinacaffe' il farro e le lenticchie otteniamo la farina che ci occorre alla preparazione. Mescoliamo le due farine alla farina bianca, aggiungiamo le uova, il sale e l'acqua. Questo impasto tende ad essere molto asciutto, quindi con l'acqua bisogna regolarsi e aggiungerne un cucchiaio alla volta fino ad ottenere la normale consistenza della pasta all'uovo.

Dopo aver steso la pasta in sfoglie si devono ricavare dei quadretti di circa 4 cm per lato, quindi prendendo un quadrato alla volta, partendo da un angolo, lo si arrotola sul manico di un cucchiaio di legno facendolo contemporaneamente passare sul rigagnocchi e il gioco e' fatto!!!
Il risultato e' questo!


Noi ieri sera ci siamo mangiati tutti i ritagli avanzati in una bella minestrina, ma la mia mamma pensava di preparare oggi a pranzo i garganelli con un sugo di zucchine e gamberetti! BRAVA!!!
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lunedì 14 giugno 2010

Salsa di noci...gusci di noci...navi di noci!


Per la serie "non si butta via niente"... vi racconto per cosa ho impiegato le noci che mi aveva spedito Mary oltre a usare i mezzi gusci come stampino per ricavare le mezze pesche della sua ricetta!
Da piccola mio nonno a volte mi costruiva delle navi con le noci; quando riusciva ad aprirne una senza rompere il guscio iniziava il divertimento!


Ci vuole veramente nulla ed è un giochino da niente, ma in un attimo mi sono ritrovata bambina. Ricordo le risate con le battaglie navali che facevamo.... quando avevamo tanti gusci passavamo i pomeriggi a disegnare le vele della nostra flotta e poi finalmente iniziava il gioco! Prendavamo un grande secchio, di quelli che usava la mamma per il bucato, ci mettavamo un pò di acqua e quindi c'era il varo delle navi! Si disponevano le due flotte una di fronte all'altra e il gioco era riuscire a far arrivare le navi sull'altro lato del secchio prima della flotta avversaria. Ovviamente non si potevano usare le mani, ma bisognava dare dei gran soffi dentro il catino... man mano ci siamo specializzate e abbiamo scoperto che soffiando dentro una cannuccia da bibita eravamo moooolto più precise e le navi più veloci! Altre volte mettavamo nel secchio anche dei bei sassi grossi e creavamo degli ostacoli o un percorso da far eseguire alle navi... insomma.... la fantastia non ci mancava!
I bambini di oggi invece hanno tanto... decisamente troppo e non devono far lavorare la testa per inventarsi un modo di passare il tempo, ma comunque credo che non si divertano come ci divertivamo noi, anzi....spesso si annoiano! Ho voluto fare quindi una mini flotta alle belve per vedere la loro reazione... bhe, devo dire che hanno gradito la sorpresa, soprattutto perchè avevano così la possibilità di giocare bagnandosi un pò e sapete che hanno fatto??? Gridando "affonda la flotta!!!!" hanno acchiappato le loro pistole ad acqua e fatto fare una misera fine alle mie belle navi! Bhe... sono veramente altri tempi!
Ne ho salvate solo 2 che ora stanno in cucina appoggiate alla mensola, le ho ribattezzate le due caccaravelle!!! ahahahah
In ogni caso, sono un'idea carina da usare come segnaposto in una merenda per bambini.

Ecco... e tutto questo cosa ha a che vedere con il titolo del post???
Bhe... avendo aperto tante noci, mi sono ritrovata con una bella scodella di noci sgusciate e così ho pensato di fare la salsa per condirci le tagliatelle!
Ho chiesto aiuto al volo alla nostra Nadiuzza che subito mi ha mandato la ricetta della salsa che fa lei: "mollica di pane, noci, aglio, pinoli, maggiorana, grana. Se vuoi panna! Baciotto"
Io però avevo già mescolato le noci alla ricotta...poi ho aggiustato secondo le sue indicazioni.


Salsa di noci - come l'ho fatta io!
100 gr di noci
100 gr di ricotta
2 spicchi d'aglio
1 cucchiai di formaggio grattugiato
1 cucchiaio di pan grattato
1 cucchiaio di maggiorana tritata (avevo solo quella secca!)
sale e pepe
latte q.b.

Nel mortaio ho tritato le noci con l'aglio, ho mescolato quindi con la ricotta e aggiunto poi tutti gli altri ingredienti. Alla fine ho aggiunto del latte, un cucchiaio alla volta, fino ad ottenere la cremosità che volevo. Se invece della ricotta avessi usato la panna, come indicato da Nadia, non avrei avuto bisogno del latte!
Un successo! Tagliatelle al sugo di noci spazzolate voracemente dalle belve con tanto di bis!!!

Alla prossima!!!
Paola
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domenica 13 giugno 2010

LA MIA TORTA CON LE ROSE




Finalmente sono riuscita a realizzare questo progetto che avevo in mente da parecchio tempo. L'occasione è il compleanno della mia nipotina adorata, nonostante si stia avvicinando ai 30 anni, per me è sempre la mia nipotina.
Devo dire che la torta è stata impegnativa anche se mi sono divertita a realizzarla. Purtroppo qui non trovo i marshmallow bianchi ma soltanto rosa, per cui mi sono dovuta arrangiare con i colori che avevo. Anche il verde è bruttino ma sono partita da una base rosa, quindi di meglio non potevo fare. Ho realizzato tutto con il fondant di marshmallow, tranne le rose gialle che ho fatto con il cioccolato plastico. Ho avuto difficoltà a lavorarlo per via del caldo, mi si appiccicava alle mani, quindi dovevo passarlo in freezer a raffreddarsi.
Sono abbastanza soddisfatta, le rose non sono certo fini ed eleganti, ma considerando quanto sono imbranata, come primo lavoro può andare.
La base è la Panarellina di Tina, una quattro quarti buonissima che ho aromatizzato al limoncello. Ho levato la calotta, incisa tutto intorno lasciando un bordo di 2 cm e scavata in modo da ottenere un guscio. Ho riempito il guscio con una mousse fatta con 200 g di fragole frullate, 200 g di ciocco bianco fuso e 200 g di panna montata. Ho aggiunto 6 g di colla di pesce per essere certa che il tutto rassodasse bene. Ho chiuso la torta con la calotta ricomponendo la torta e messa in frigo fino al giorno dopo. Quindi ho spalmato la torta con una italian meringue butter aromatizzata al limone e proceduto alla copertura e decorazioni. Ecco qui!
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giovedì 10 giugno 2010

Il mio week end campano. Terza parte: io, lei e le rose!!!

Ci siamo, eccoci al resoconto della lezione di decorazione di Anna.
Ma prima voglio raccontarvi di lei e tutte le sue caccavelle!
Allora...immaginate una bella cucina, spaziosa e luminosa, ben arredata e corredata di tutti gli attrezzi del caso. In ordine anche!!!! Poi basta aprire un’anta per venir catapultati in un mondo nuovo!!! Ma questa anta era solo la prima di una serie… insomma, ad un tratto mi son sentita come Alice nel paese delle meraviglie, anzi…ero PiccoLINA nella cucina delle meraviglie e della meravigliosa Anna! Vi dico solo che ero cosi’ entusiasta di tutto quel che vedevo che non sono nemmeno riuscita a fotografare, ho fatto solo pochi scatti perche’ non volevo perdere nemmeno un attimo per mettermi a giocare con tutte queste cose!!!



C’erano stampini e tagliapasta di ogni genere e forma, rulli, spatole, mattarelli, pennelli, attrezzi per modellare la pasta di zucchero, sac a poche, bocchette per sac a poche piccole, medie, grandi, adattatori per bocchette, spilli per fiori, pistilli, coloranti, polvere glitter e perlata, termometri, pasta di zucchero, stampi per cioccolatini, sacchettini spargizucchero (ne vedrete in una foto delle rose), dosatori, siringhe, estrusori... e molte altre cose che nemmeno ricordo... erano veramente tante!
"Paole’... almeno il minimo indispensabile te lo devi fare pero’!" E si…infatti sto gia’ rincorrendo su ebay il set di bocchette della Wilton e tra poco sara’ mio!!!!
Anna aveva preparato una tortina (una Sacher…non aggiungo altro!) che poi io avrei dovuto decorare, il che all’inizio mi ha messo un po' di agitazione perche’ non ho questa gran dimestichezza col sac a poche e non volevo fare "‘na ciofeca!" ahahahah!!! Cosi’ e’ iniziata la lezione su come fare fiori e foglie col sac a poche! Per allenarmi mi aveva preparato anche una bella (e buona) ganache col cioccolato fondente.
Su un foglio di carta forno che usavamo come base mi ha mostrato come fare fiori e foglie semplicemente usando la bocchetta giusta. Il gioco sta nell’inclinazione e nella giusta pressione da fare e rilasciare sulla sacca, ma con un po’ di tentativi si capisce come funziona. Con questo non voglio dire che sia facile, anzi...sono riuscita a fare foglie e fiori che non si potevano guardare, ma ci abbiamo riso su!
Ho provato anche a fare l’intreccio che da’ l’effetto cesto. Ho seguito le istruzione su un libro Wilton spiegato benissimo! Ecco, anche i libri dove vengono spiegate le varie tecniche sono tanti. Tutti meravigliosi e ben fatti! Il cesto e’ risultato sicuramente migliore delle foglie, ma comunque migliorabile (ma non l’ho fotografato, dovete credermi sulla parola!)! :-)
Ho fatto uno schema per mostrare come procedere nella realizzazione dell’intreccio, spero sia comprensibile!


La cosa piu’ divertente, anzi, direi esilarante e’ stata riuscire a fare le rose. La difficolta’ aggiunta era il caldo che smollava la ganache e quindi la rosa collassava su se stessa...
Anna mi ha mostrato i vari passaggi, ma passare dalla teoria alla pratica e’ tutt’altro che facile! Bisogna trovare la giusta coordinazione tra la mano che regge e ruota lo spillo e la mano che strizza il sac a poche e infatti nonostante il mio impegno, la prima rosa era un disastro.
Nella sequenza che ho scattato ad Anna pero’ si capisce abbastanza il procedimento anche se, come sempre la pratica e’ indispensabile!



Il beccuccio per le rose ha una forma a goccia stretta; la punta sta verso il basso, verso il chiodo, e la parte piu’ larga del beccuccio in alto.
Si inizia facendo dei cerchi man mano sovrapposti che vanno a formare una sorta di cono rovesciato abbastanza alto (nella foto vedere i passaggi 1,2 e 3) . Attorno alla punta del cono viene avvolta una striscia di pasta incrociandola (passaggio in foto 3), come similitudine potrei dire di mettere una sciarpetta al cono che e’ stato fatto.
Si devono eseguire poi 3 archi che si devono chiudere attorno alla sciarpetta (foto 4) e formeranno i primi 3 petali. Il secondo giro sara’ composto da 5 archi attorno ai 3 di prima e volendo un terzo giro di 7 archi (foto 5 e 6). A seconda poi della pressione esercitata sulla sacca e dal movimento di rotazione della bocchetta si ottengono petali piu’ o meno aperti che danno l’effetto del petalo arricciato o dritto. Questa cosa non la so spiegare meglio, bisogna proprio provarla con mano!
Con un po’ di pratica e un bel passaggio in frigo della ganache, sono riuscita ad ottenere anche io delle rose decenti.
Questa un'altra sequenza:


1 e 2 - faccio il cono sullo spillo
3 - sto facendo la sciarpina
4 e 5 - secondo e terzo petalo del primo giro (da 3 petali)
6 - primo petalo del secondo giro (da 5 petali)
7 - terzo petalo del secondo giro (da 5 petali)
8 e 9 - sto finendo il terzo giro (in teoria da 7 petali, in pratica nella mia rosa da un numero imprecisato!)

Abbiamo quindi decorato la Sacher.


Alla base ho fatto delle onde con una bocchetta a stella. Sulla superficie ho voluto provare questa tecnica dei ghirigori (non so il nome tecnico, non me ne voglia nessuno!), ma andrebbe fatta con una bocchetta piu’ stretta e con disegni piu’ fitti. Sul bordo quei ciuffi che si vedono non sono fiammette, ma dovevano essere dei fiori, solo che non sono riuscita a farli...ne sono venuti giusto un paio per puro caso :-D Al centro quindi abbiamo messo 3 rose fatte dalla sottoscritta (evviva!) e poi, la cosa magica e’ stata fare quelle foglioline attorno alle rose!Bellissime! La bocchetta e' perfetta! Venivano da sole.
Questo il risultato!


Mi e' piaciuto tantissimo decorarla! Ho un ampio margine di miglioramento, ma sono molto soddisfatta del risultato essendo la prima volta che facevo una decorazione del genere!

Ma non e' finita qui... abbiamo giocato anche con la pasta di zucchero!
Annina, non mi bacchettare...non mi ricordo i nomi delle varie rose, non ce la posso fare!!!!
Comunque ci sono due tipi di rose arrotolate, una arrotolata semplice(foto 8 qui sotto), cioe' partendo da una striscia rettangolare di pasta di zucchero, e una arrotolata doppia, cioe' partendo da una striscia ripiegata a meta' e usata dalla parte della piega di modo che la rosa risulti bombata. Semplici ma sempre d'effetto!
C'e' poi la rosa costruita petalo a petalo! (foto5) Questa e' semplicemente favolosa! Il risultato finale sembra una rosa vera (quando e' fatta dalle sante manine di Anna).


Si parte da una pallina di pasta di zucchero a cui poi si deve dare una forma sempre conica arrotondata. La parte larga fa da base. Si prende quindi un altro pezzettino di pdz tra le mani, lo si arrotola e poi lo si schiacchia con le dita nel palmo di una mano(foto3) cercando di ridurlo a una sfoglia sottile. Si avvolge quindi a sciarpina attorno al cono di pdz(foto 4). Con la stessa tecnica si fanno poi i petali che si aggiungono man mano al bocciolo allargandoli verso l'esterno per far sbocciare la rosa.
Nella foto 6 si vede come è possibile ondulare i petali per ottenere un effetto arricciato (rosa foto 7)
Ripeto, la pratica e' indispensabile per i risultati, ma anche qui sono molto contenta delle rose prodotte!
Anna e' stata un'insegnante eccezionale, con tanta pazienza e molto generosa nelle spiegazioni! E' sempre stata molto incoraggiante ma anche obiettiva, non si faceva scrupoli a criticare e poi darmi le dovute dritte per aggiustare la tecnica.
GRAZIE infinite Anna, mi hai insegnato veramente tantissimo!!! Anche oltre i fiori!

Per chi fosse interessato riporto qui di seguito i numeri delle bocchette utilizzate per decorare la Sacher:
Bocchetta 352 per le foglie attorno alle rose. (questa la voglio! Foglie bellissime!)
Bocchetta 70 per i decori alla base (e un altro tipo di foglie che non ho fotografato )
Bocchetta 190 per i fiori sul bordo della torta (le fiammette! ahahah)
Bocchetta 104 per le rose di ganache
Bocchetta 1 o 2 per il ricamo centrale (io avevo usato la 4)
Bocchetta 47 o 48 per il cesto (non usato x questa torta)

Spero sia tutto chiaro, ma per qualsiasi cosa chiedete pure e se sono in grado rispondero', altrimenti sono certa lo fara' Anna!
E prima dei saluti e' d'obbligo la ricetta di Annina per la sua Sacher meravigliosa!

Sacher - versione di Annina

Ingredienti:
cioccolato fondente 125 gr(la ricetta che ho mi dice cosi',ma io ne metto 200,mi piace cioccolatosa)
150 gr di burro
150 gr di farina(volendo,si puo' fare 150 di farina e 50 di amido,faccio sempre le mie modifiche)
zucchero 200 gr
5 uova
1 bustina di lievito
qualche cucchiaio di latte

Far sciogliere a bagnomaria cioccolato e burro.
Fuori dal fuoco, aggiungere lo zucchero e montarli. Continuare aggiungendo uno alla volta i tuorli, poi la farina con il lievito e le cucchiaiate di latte. A parte, battere gli albumi a neve e incorporarli al composto con una frusta a mano(rigorosamente). Cuocere a 180 gradi circa 40 minuti (prova stecchino).
Quando faccio la Sacher,la base la preparo sempre il giorno prima,il giorno dopo la farcisco e decoro. Tieni presente che nella Sacher originale (che ovviamente è segreta,per cui nessuna puo' essere l'originale) non andrebbe lievito. Per coprire io uso la ganache (l'originale non prevede proprio la ganache ma una cosa simile che noi non sappiamo) le proporzioni sono in parti uguali di panna e cioccolato es:200 gr di panna e 200 di ciocc.per la quantita' di ganache bisogna poi regolarsi da soli.


Un abbraccio a tutti!
Paola
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lunedì 7 giugno 2010

Pesche dolci - Due tradizioni e uno swap!

Finalmente ce l'ho fatta!!!! Sono in ritardo lo so, ma l'ultimo mese di scuola è sempre un massacro anche per me... ci sono pizzate di fine anno, feste di fine anno, riunioni di fine anno, le ultime verifiche... quest'anno anche le gite che sono state tutte rimandate a fine anno scolastico perchè il brutto tempo ci ha perseguitato a lungo! Ma in mezzo a tutte queste corse avevo ben presente questo appuntamento che mi aspettava anche perchè il pacco di Mary era sempre li sul tavolo in cucina ad aspettare di essere utilizzato!
Come avevo raccontato QUI quando ho aderito al contest di Mara sono stata abbinata a Mary, una simpaticissima vicina di blog che mi ha inviato un pacco con una ricetta tipica della sua zona e gli ingredienti per realizzarla!


Mary è emiliana e mi ha dato la possibilità di scegliere tra due ricette: la zuppa inglese e le pesche dolci. Siccome mi ha mandato gli ingredienti per entrambe le preparazioni, ho deciso di farle tutte e due, ma per ora ho iniziato dalle pesche dolci perchè fatte così non le avevo mai assaggiate! Ottime!


Pesche dolci - di Mary
Apro una parentesi per dire che Mary mi ha mandato la sua ricetta della pasta frolla, ma se abbiamo una nostra ricetta di pasta frolla è possibile usare quella. Chiusa parentesi.

Ingredienti per la frolla:
500 gr di farina
200 gr di zucchero
200 gr di burro
2 uova
1/2 bustina di lievito x dolci
scorza grattugiata di 1 limone e il succo
1 bustina di vanillina

Ingredienti per la crema pasticcera chiara:
1/2 lt di latte
2 tuorli
1 bustina di Novolina
scorza grattugiata di un limone
5 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di farina

Ingredienti per la crema al cioccolato:
1/2 lt di latte
2 tuorli
1 bustina di Novolina
6 cucchiai di zucchero
2-3 cucchiai di cacao amaro
3 cucchiai di farina
50-60 gr di cioccolato fondente tritato

Altri ingredienti:
20 noci abbastanza grosse
burro per ungere
Alkermes e Sassolino in parti uguali
zucchero semolato

Procedimento:
Aprire le noci a metà cercando di non spezzare i gusci. I mezzi gusci, svuotati, lavati, imburrati e infarinati serviranno poi da stampo per creare le mezze pesche!
Preparare la frolla impastando bene tutti gli ingredienti e lasciar riposare in frigo almeno mezz'ora.
Preparare la crema pasticcera chiara: portare a ebollizione il latte con la buccia di limone e lasciare poi intiepidire. Nel frattempo montare a zabaione i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina e la bustina di novolina. Aggiungere quindi il latte intiepidito e cuocere a fuoco basso continuando a mescolare. Lasciar sobbollire una decina di minuti finche non diventa ben densa.
Preparare la crema al cioccolato: montare a zabaione i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina e il cacao, diluire con il latte tiepido e aggiungere il cioccolato tritato. Portare a ebollizione su fuoco basso mescolando in continuazione. Lasciar sobbollire una decina di minuti finche non diventa ben densa.
Prendere la frolla, stenderla e ricoprire i mezzi gusci di noci. Cuocere in forno a 170 gradi per cirda 15 minuti. Lasciare raffreddare. Sfilare i gusci delle noci e abbiamo così ottenuto le mezze pesche. Riempire quindi mezza pesca con crema pasticcera e mezza con crema al cioccolato, unire le due metà, inzuppare la pesca ottenuta nel mix di Alkermes e Sassolino e infine rotolare nello zucchero semolato!
Il gioco è fatto!


Un consiglio che mi sento di dare è di preparale ma consumarle il giorno dopo quando la frolla ha assorbito il liquore e si è ammorbidita...sono veramente eccezionali!
Ringrazio Mary per avermi fatto conoscere questa ricetta e aver condiviso con me qualche racconto della sua vita! Grazie di cuore!
E un grazie va anche a Mara senza la quale tutto questo non sarebbe stato possibile!
Un abbraccio
Paola
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sabato 5 giugno 2010

Il mio week end campano. Seconda parte: la costiera!

Sabato mattina, ore 6, suona la sveglia!!!!
"Su Paola....devi correre a prendere il treno, stavolta cercando di non perderlo (certo non per colpa mia!), c'e' Annina che ti aspetta a Salerno!!!!"
Mi alzo, mi vesto, lascio l'albergo e corro verso la stazione....giro l'angolo e mi si para davanti uno spettacolo di brioche e cornetti e ciambelle e sfogliatelle.... non posso passare oltre indifferente, cosi' decido che mi merito una bella colazione e mi fermo! Cappuccino e sfogliatella.... 'nna bonta'! :-) Bene, la mattina del sabato e' iniziata decisamente meglio! E non ho perso il treno!!!
Arrivo a Salerno puntuale e trovo Anna ad accogliermi con suo marito Rocco! Che bello....nonostante non ci fossimo mai viste prima e' stato come ritrovare una cara amica, come abbracciare una sorella maggiore e Rocco e' una persona squisita, gentilissimo, un vero galantuomo senza mettere soggezione... nessun momento di imbarazzo; lì ho capito che niente sarebbe più andato storto! E non sbagliavo!
Abbiamo fatto una breve passeggiata sul lungomare di Salerno, ma la nostra meta era LA Costiera, l'unica, la meravigliosa, l'ineguagliabile Costiera Amalfitana!
Purtroppo il tempo a disposizione non era infinito e quindi avevamo deciso di fare un passaggio in macchina e fermarci invece a Ravello per visitare Villa Cimbrone.
Lungo il tragitto ero incantata a guardare certi scorci di paesaggio e di mare veramente favolosi. Bellissima la montagna tanto rigogliosa a ridosso della costa, il verde brillante della vegetazione, i mille colori delle piante fiorite e i loro freschissimi profumi... e l'odore del mare e tutto il suo blu! E anche due delfini!
Sembrava di essere in un film! Non sono riuscita a fare fotografie perche' ero troppo indaffarata a tenere a bada il mio stomaco in rivolta! Tutte quelle curve mi hanno messa a dura prova! Ma una sosta ad Amalfi ce la siamo concessa...spettacolo!!


La piazzetta del Duomo e' incredibile! Ci si arriva da una vietta che inganna perche'non capisci che davanti a te si aprira' questo gran spettacolo; dietro c'e' subito la montagna che incombe e non sembra possibile che invece dopo pochi passi la piazza si apra e a questo punto ti basta alzare lo sguardo per rimanere incantata! E tutto ha un fascino suo...anche la vecchietta in ciabatte affacciata al balcone e' incantevole! Gli omini seduti ai tavolini di un caffe' che chiacchierano, un ragazzo che scarica delle cassette di frutta bellissima, la gente che passeggia... meraviglioso!
Poi arriviamo a Ravello, a Villa Cimbrone! Una villa incantevole con un parco assolutamente magnifico!
Una balconata con vista sul mare! Incredibile!!!
Un roseto coloratissimo! Che profumo!!! Romanticissimo!
Un parco secolare grande e silenzioso che ti riappacifica col mondo (anche con i simpatici personaggi di Alitalia del giorno prima!)
Archi e colonne in stile arabo-siculo-normanno! Incantevoli!
Ogni angolo era più bello del precedente... bello, bello, bello!!!! Non c'è niente che potrei dirvi senza sminuire quel che è!


Ho fotografato solo alcuni dei fiori che c'erano a Villa Cimbrone, c'erano glicini, ninfee, orchidee selvatiche, ortensie, camelie....io mi sono concentrata sulle rose perchè poi Anna mi avrebbe insegnato a farle...ma di cioccolato!!! :-) Ma di questo vi racconterò nel prossimo capitolo!!!


Un abbraccio a tutti!
Paola
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martedì 1 giugno 2010

Il mio week end campano. Prima parte: Napoli!

Venerdi mattina, ore 4.00: suona la sveglia!!!
Sveglia Paola, devi correre, Napoli ti aspetta!!!! E' iniziato cosi' il mio week end ed era cosi' tanto che lo aspettavo che la levataccia non mi e' pesata per nulla!
Corro in aeroporto, arrivo in orario, sta andando tutto bene...peccato che una fila chilometrica al check in dove stavano imbarcando 3 voli (Roma, Napoli e Palermo) in un unico sportello a disposizione ha fatto si che ad un tratto si chiudesse il check in e io restassi a terra!!! Io e una ventina di altri increduli come me e indignati, come me, che col nostro bel biglietto in mano ci siam sentiti rispondere "dovevate arrivare prima!".
Ma sono una persona fiduciosa del prossimo quindi NON voglio pensare che il tutto sia stato architettato a dovere, come NON voglio pensare che MAGARI avessero fatto overbooking e si son cavati dai guai semplicemente dicendo che era ora di chiudere il check in....cosi' in questo caso la compagnia NON deve rimborsare ai passeggeri il costo del biglietto aereo e anzi, ne fa un gran guadagno facendo acquistare un nuovo biglietto....
Non vado oltre e vi risparmio i dettagli di questa enorme carognata messa in atto dalla nostra bella compagnia di bandiera!
Quindi io che non avevo nessuna intenzione di rinunciare al mio week end tanto atteso, mi son ricomprata un nuovo biglietto aereo sospirando solo "Napoli aspettami, sto arrivando!"
Vi dico subito che Napoli mi e' piaciuta molto! Certo l'impatto e' forte, io arrivo da un tranquillo e ordinato paesetto di provincia e mi son trovata catapultata in un mare di traffico, motorini che sfrecciavano ovunque, macchine e autobus che spuntavano da tutte le direzioni, claxon che strombazzano in continuazione, pedoni che si buttano in mezzo alla strada per attraversare perche' li' ho capito che il semaforo non e' mai rosso, ma e' "diversamente verde", quindi nessuno mai si ferma! ^-^


E poi palazzi.... quanti palazzi... uno ammassato sull'altro a formare una veduta della citta' veramente unica! Il primo pensiero e' stato "mamma che casino!", ma subito dopo "mi piace!!!" Mi guardavo intorno divertita, e sorridente! Mi piace Napoli perche' rispecchia un po' il mio carattere... un allegro caos, la frenesia delle grandi strade e la calma delle viette interne e poi quel suo vociare allegro e solare!
Mi sono letteralmente innamorata della zona di San Gregorio Armeno, piena di bottegucce a tema natalizio che hanno sempre il loro fascino anche fuori periodo! Gli artigiani al lavoro rispondevano con entusiasmo alle mie curiosita' mostrando con orgoglio le loro opere!
Ho trovato delle persone gentilissime e molto disponibili. Non mi sono sentita mai un'estranea.


E ho avuto anche modo di farmi una risata osservando qualche cartello curioso qua e la'... questo quello piu' divertente!!! :-)


Finisce qui la prima parte del resoconto e come va di moda dire ultimamente.... stay tuned!
Prossimamente vi raccontero' della costiera, Annina e la tortina e i nostri (miei, perche' Anna e' troppo brava!) pasticci col sac a poche!!!

Un abbraccio
Paola
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