venerdì 28 febbraio 2014

Strudel salato al forno

Non ho mai partecipato al contest di MTC ma seguo con interesse le ricette di Paola e Vitto, che sono sempre in prima fila con idee originali e stuzzicanti.
Sono andata a leggermi le regole e ho pensato di sovvertirle, provando ad utilizzare la pasta indicata per le preparazioni dolci per farne una salata.

Quindi ho utilizzato le dosi indicate:
150 g di farina
100 g di acqua
1 cucchiaio di olio
1 pizzico di sale

Per il ripieno:
2 patate lesse e fredde
4 zucchine medie
5 cucchiai di besciamella densa
5 cucchiai di stracchino
50 g di prosciutto crudo a cubetti
 pangrattato

Scaldate bene l'acqua e  versatela a poco a poco sulla farina mescolando, a metà lavorazione aggiungete sale e olio.
Per il tipo di farina che ho usato l'acqua era decisamente eccessiva, quindi per riuscire a lavorare la pasta ho dovuto aggiungere farina, quindi la prossima volta  metterò solo 80 g di acqua. In ogni caso dovete regolarvi sulla vostra farina, ma tenete la pasta il più morbida possibile.
Lasciate riposare l'impasto coperto per una mezzora, nel frattempo cuocete le zucchine tagliate a julienne in una padella con poco olio e sale.
Stendete sulla spianatoia un foglio di carta forno piuttosto grande, ben infarinato,  poggiatevi sopra la pasta e iniziate a stenderla col mattarello. Ogni tanto sollevatela dalla carta per staccarla. Dovrete ottenere un rettangolo di circa 40 x 50 cm.
Cospargete la pasta con pangrattato, con le patate tagliate a fettine sottili, poi  aggiungete i dadini di prosciutto crudo e le zucchine, precedentemente mescolate con 5 cucchiai di besciamella e altrettanti di stracchino.
Arrotolate aiutandovi con la carta forno, e sollevando la carta trasferite il tutto su una teglia da forno. Spennellate con uovo sbattuto e infornate a 200° per circa 30 minuti, fino a doratura.


Buon fine settimana
Bea!



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martedì 25 febbraio 2014

LO STRUCOLO DI MONTAGNA E I WALSER PER MTC DI FEBBRAIO

di Vittoria
Eccomi presente (per un soffio) all'appuntamento mensile dell' MT Challenge.





Questo mese sono felice, felicissima di esermi dovuta confrontare con una delle ricette che amo di più. Io che non amo particolarmente i dolci, lo strudel di mele lo adoro, Mari Lasagnapazza, la vincitrice della sfida di gennaio, non poteva farmi sorpresa più grande …………….E invece si è superata !!!! c’è riuscita!!!!!
Mi ha sorpreso ed emozionato proponendo lo Strudel classico alle mele e poi ANCHE lo Strudel salato, lo Strucolo bollito “in straza” triestino. Vi consiglio di andare a leggere il suo post dal quale traspare l’amore per la sua terra e una profonda conoscenza delle tradizioni. I suoi strudel  sono golosissimi. Decisamente non conoscevo questa versione bollita e ho deciso subito che l’avrei provata per imparare la tecnica di cottura abbastanza nuova (mia mamma faceva qualcosa di simile con la sfoglia da lasagne, ma io non ho mai provato).

Come tutti i mesi all’uscita della ricetta sono felice perché so che imparerò qualcosa di nuovo, poi mi si accavallano idee e possibilità, mi impantano e arrivo agli ultimi giorni che ancora non ho combinato nulla. Allora mi prende la frenesia, le idee vanno a posto come i tasselli di un puzzle e mi vengono in mente un mucchio di bellissime possibilità di sperimentare, ma non ho più tempo. AAAAAGGGHHHHHHHHH …………. Infatti eccomi qui ridotta all’ultimissimo momento a pubblicare la mia versione di Strucolo.

Ma vi voglio anche raccontare la storia di un popolo che attorno al 1250 per ragioni non chiare, emigrò attraverso i valichi alpini (percorribili in quel periodo più caldo) e si stabilì nelle valli al di là del Monte Rosa.



In questi giorni, cruciali per la fine di questa puntata della sfida, ho trascorso come tutti gli anni qualche giorno a Gressoney. Vorrei sempre passarci più tempo, io in montagna sto bene, mi sento “a casa” e sto particolarmente bene in questa valle arrampicata fino al ghiacciaio del Rosa, in un paesino piccolo e relativamente tranquillo. Una valle che nella sua parte alta, sotto il ghiacciaio, è abitata dai discendenti degli antichi Walser che colonizzarono questa valle e qualche altra intorno al Rosa, passando dai valichi che allora erano percorribili e poi furono nuovamente coperti dai ghiacci isolando queste popolazioni.
Questa storia mi ha sempre incuriosito e in questi giorni di relax mi è capitato di curiosare in una bella libreria e chiacchierare con la gentilissima proprietaria che mi ha raccontato molto della valle, della storia della colonizzazione e naturalmente delle tradizioni culinarie. 
Queste sono state raccolte dalla voce degli anziani e radunate in un bellissimo libro che ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire. Scritto in 4 lingue, italiano, francese, tedesco e titsch (il dialetto walser di Gressoney) raccoglie gli usi alimentari dell’ultimo secolo.

La cucina è poverissima, a base di polenta, orzo, erbe, cavoli, latticini, patate, mele, castagne, carne di piccoli animali e selvaggina, raramente carne bovina e infine il maiale che era il tesoro di famiglia, la cui carne si insaccava o si seccava.

Dalla lettura di questo libro ho tratto ispirazione per proporvi una versione di Strucolo che potrebbe fare parte di questa tradizione, ma naturalmente l’ho inventata!




Strucolo Walser

Per la sfoglia la ricetta di Mary

150 g di farina 00
50 ml di acqua
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1 pizzico di sale

Per il ripieno
500 g di patate da purè
50 g di burro di montagna
50 g di panna acida o yogurt colato
1 uovo
Sale
1 cipolla bianca grande
200 g di cavolo verza
200 g di bietoline o un misto di erbe tipo ortiche, cicoria, …
50 g di burro di montagna
Sale e pepe
100 g di toma di alpeggio di media stagionatura o fontina

Per il ragù
250 g di carne semimagra di maiale macinata
1 pezzetto di salsiccia
1 cucchiaio di trito di sedano, carota, cipolla
1 foglia di alloro
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 barattolo di passata di pomodoro
1 bicchiere di brodo

Preparare la pasta
Impastate tutti gli ingredienti lavorando bene, deve essere una pasta morbida, ma non appiccicosa. Fate riposare almeno mezz’ora.
NOTA: 
per avere una pasta morbida ho aggiunto un po' di acqua in più, diciamo che sarò arrivata a 75 ml, cioè il 50% del peso della farina, in pratica la pasta della Pasqualina :-)

Preparare il ragù di maiale (anche il giorno prima)
Fate soffriggere le verdure tritate con l’olio in una casseruola possibilmente di coccio, appena cominciano a colorire aggiungete la foglia di alloro e la carne tritata e la salsiccia sbriciolata e rosolate bene, fate evaporare tutto il liquido, bagnate con metà del brodo, aggiungete la passata di pomodoro e aggiustate di sale. Appena a bollore abbassate al minimo e fate cuocere semicoperto per almeno un’ora e mezza. Scoprite, fate restringere se fosse troppo liquido, regolate di sale e conservate al caldo.

Per il ripieno
Fate bollire le patate con la buccia cuocendole tanto, pelatele calde e schiacciatele con una forchetta aggiungendo il burro a pezzetti, quando sarà sciolto e amalgamato aggiungete anche lo yogurt e fatelo assorbire all’impasto, aggiungete l’uovo e fatelo assorbire, regolate di sale. Deve risultare un impasto sodo ma spalmabile.

In una padella saltate al burro la cipolla affettata fina, poi il cavolo affettato fino e per ultime anche le bietole a striscette sottili. Salate, pepate e fate asciugare bene le verdure che devono essere tenere, ma non disfatte. 



Preparazione dello strucolo

Nella casa in montagna non ho molta attrezzatura di cucina, quindi mi sono dovuta arrangiare. Il mattarello sostituito da una bottiglia, la pentola di fortuna, non era abbastanza fonda e per tenere lo strucolo sott'acqua ho usato un piatto rovesciato!!!!! 

Mettete a bollire dell’acqua in una pentola grande a sufficienza per lo strucolo che deve stare completamente immerso. Salatela subito prima di immergere lo strucolo.
Io ho rovinato una prima versione perché la parte che non stava immersa si è irrimediabilmente incollata al canovaccio, non fatelo anche voi!
Stendete la pasta su un canovaccio pulito e infarinato. All’inizio schiacciatela con le mani e poi proseguite con il mattarello. Dovete ottenere un rettangolo di circa 25x30. Non deve essere una sfoglia sottile come quella dello strudel dolce, ma spessa più o meno 1 mm.
Ricoprite la sfoglia con il purè lasciando circa 2 cm liberi sui bordi, sopra mettete le verdure e sopra ancora la toma a fettine sottili.
Arrotolate la pasta dal lato lungo aiutandovi con il canovaccio, dopo due giri ripiegate i bordi laterali in dentro e poi continuate ad arrotolare fino in fondo. Chiudete lo strucolo nel canovaccio come un salame, legate con uno spago le estremità e anche due o tre punti in mezzo.
Immergetelo nell’acqua salta a bollore e fatelo cuocere per circa mezz’ora. Tiratelo fuori dall’acqua e togliete il canovaccio.
Tagliate lo Strucolo a fette spesse un dito e servitene tre per porzione su un letto di ragù bollente. Servite subito con altro ragù a parte.








Questo strudel partecipa alla sfida dell’ MT Challenge di Febbraio



Ringrazio Alessandra e tutto il manipolo di pazzi aiutanti che tutti i mesi si impegna al massimo per organizzare questo bellissimo gioco. 
Andate a vedere da loro le bellissime ricette del Tema del Mese che arricchisce la sfida di bellissime ricette. 
A Febbraio è "La pasticceria Austroungarica"
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lunedì 24 febbraio 2014

Studel Primavera

L'avevo detto che mi era strapiaciuto il tema di questo mese e infatti per la prima volta riesco a partecipare con due proposte....in realta' questo sarebbe il terzo strudel che faccio, perche' ho preparato anche quello dolce con le mele (esageratamente buono! Grazie Mari per la ricetta!), ma lo postero' fuori gara perche' non ho fatto nessuna crema di accompagnamento dato che io lo strudel lo adoro cosi' com'e' e l'idea di dover fare per forza una crema solo per fargli una foto, ma che poi non avrei mangiato...bhe, anche no!
L'idea di questo strudel salato invece mi e' venuta una sera in preda ad una voglia irresistibile di junk food, in particolare cibo cinese....
Gli involtini primavera soprattutto mi fanno impazzire e cosi' perche' non provare a fare uno strudel primavera????


Man mano che ci pensavo mi si allargava un sorriso beato sul volto....si, si...gia' me lo sto pregustando.... Eccolo qua!

Strudel Primavera - Paola
Ingredienti per la pasta:
150 gr di farina
50 gr di acqua
1 cuchiaio di olio evo
1 pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno:
4 patate medie
1 noce di burro
1 uovo
1 carota
porro q.b.
crauto bianco q.b.
piselli q.b. (io piselli medi in scatola)
semi di sesamo
pepe

Salsa di soia

Prepariamo la pasta; riporto le indicazioni di Mari pari pari.
"Scaldate l’acqua, deve essere abbastanza calda ma non bollente. Setacciate la farina in un recipiente, aggiungete il sale e l’olio e versate a mano a mano l’acqua calda mescolando. Quando la farina avrà assorbito tutta l’acqua, togliete l’impasto dal recipiente e cominciate a lavorarlo con le mani su una spianatoia per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, quasi appiccicoso ma che comunque non resta attaccato alla spianatoia o alle dita. Mettete l’impasto a riposare, coperto da un panno umido o da una pellicola, per circa mezz’ora."

Per il ripieno: Sbucciare le patate e lessarle in abbondante acqua salata dinche' saranno morbide. Passarle nello schiacciapatate, aggiungere la noce di burro e l'uovo intero e mescolare per amalgamare il tutto. Lasciar raffreddare.

Stendere la pasta sopra un canovaccio infarinato, aiutandovi con un mattarello, fino ad ottenere una sfoglia quadrata di circa 30cm per lato.
Stendere il composto di patate sopra la sfoglia lasciando circa 2 cm dai bordi. Cospargere quindi di semi di sesamo, aggiungere la carota grattugiata a julienne, il porro tagliato a rondelle finissime, cosi' come il crauto affettato finemente. Mettere quindi i peselli e spolverare di pepe.
La quantita' delle verdure non e' indicata perche' vi dovete regolare a occhio o a vostro gusto, dipende anche da quanto grande riuscite a stendere la sfoglia.
Dopo aver sistemato le verdure, rivoltate verso l'interno i bordi laterali della sfoglia e aiutandovi con lo strofinaccio arrotolate lo strudel ben stretto e avvolgetelo poi nel tovagliolo legando le stremita' con uno spago da cucina.
Cuocete lo strudel in acqua bollente salata per 20 minuti. Toglietelo quindi dalla pentola, togliete il tovagliolo che lo avvolge e affettatelo tagliandolo in obliquo dello spessore di circa 1cm abbondante.
Servitelo accompagnato con salsa di soia!


Le belve rientrano da un pomeriggio fuori con gli amici, uno in giro in bici + parchetto + calcio, l'altro in oratorio a giocare a pallone tutto il tempo. Stanchi e soprattutto affamatissimi, appena vedono lo strudel cominciano:
"Ma tutta questa verduraaaaaa?!?!?!?"
"noooo, ma ci sono i piselli!!!"
"ma perche' non l'hai fatto di carne???"
"e la salsa che sapore ha???"

Ecco, non so come sono riuscita a mantenere la calma e gli ho servito lo strudel spruzzato di salsa di soia; risultato: silenzio....mugolii di piacere.... e poi
"buoooono!!!"
"mamma questa crema con le patate...falla ancora" "si chiama pure'!" "allora facci ancora il pure'!"
"dammi ancora la salsa"
"mamma ce n'e' ancora, veeeero?"
"come sono croccanti queste zucchine..." "sono porri amore!!!" "ah...che buoni!"
"mamma mi dai il biiiiis?"
insomma, ne hanno fatte fuori 4 fette a testa, quindi posso dire con certezza che e' piaciuto!


E con questo Strudel Primavera partecipo al
MTC n.36!





Buona serata a tutti.
Paola



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lunedì 17 febbraio 2014

Il mio strudel salato pensando alle vacanze....

La sfida di questo mese mi piace, ma mi piace proprio tanto tanto quindi inizio subito col ringraziare Mari delle bellissime ricette che ci ha proposto!
Sarà che lo strudel con le mele è uno dei miei dolci preferiti, sarà che invece lo strudel salato non l'avevo mai assaggiato ma mi ha intrigato da subito....sarà che ho bisogno di distrarmi dai guai riguardo il lavoro...insomma, avevo bisogno di mettere le mani in pasta e fare!
Si, ma tra il dire e il fare mancano le idee...se non che un giorno, presa da una voglia irrefrenabile di vacanze, mi sono messa a gironzolare sul web iniziando a organizzare le vacanze estive con le belve e quest'anno avremmo tantissima voglia di andare in Grecia!
Si, la Grecia....ottima idea! Anche per gli ingredienti di questo strudel!!!
E cosi' ho usato ricotta di capra e poi feta e olive nere per il ripieno dello strudel e le melanzane per la salsa di accompagnamento!
Ne è risultato un piatto freschissimo, dove tutti i sapori erano ben riconoscibili e ben amalgamati, la crema poi era assolutamente divina...nientemeno!


Strudel salato I love Greece - Paola
Ingredienti per la pasta:
150 gr di farina
50 gr di acqua
1 cucchiaio di olio evo
1 pizzico di sale
Ingredienti per il ripieno:
150 gr di ricotta di capra
200 gr di feta
60 gr di olive nere
1 uovo 
la buccia grattugiata di meno di metà limone
1 cucchiaino di origano
Ingredienti per la crema alle melanzane:
1 melanzana (la mia era circa 600 gr)
250 gr di latte
25 gr di burro
25 gr di farina
2 cucchiai di formaggio grattugiato
1/2 spicchio di aglio
sale e pepe q.b.

per impiattare:
burro fuso
formaggio grattugiato
origano

Ho preparato la pasta seguendo le istruzioni di Mari: impastato la farina con l'acqua ben calda, l'olio e il sale. Lasciato riposare mezz'ora prima di stenderla.
Per il ripieno ho sbriciolato le feta con le mani e poi l'ho mescolata alla ricotta, aggiunto l'uovo, le olive nere tritate grossolanamente, l'origano e profumato il tutto con la buccia del limone grattugiata.
Dopo il riposo, ho steso la pasta su di un canovaccio infarinato, cosparso il ripieno sulla superficie e ripiegati i bordi verso l'interno per impedirne la fuoriuscita. Ho arrotolato lo strudel aiutandomi con lo strofinaccio col quale poi ho arrotolato stretto lo strudel, legato i bordi ben saldi e fatto cuocere in acqua bollente salata per circa mezz'ora.
Nel frattempo ho preparato la salsa: ho cotto la melanzana in forno bucherellandola con i rebbi di una forchetta prima di metterla a cuocere. 180 gradi per circa 30 minuti e la melanzana era pronta.
Tagliata a metà e scavato la polpa che ho messo da parte.
Ho preparato quindi una besciamella: in un pentolino ho sciolto il burro con la farina, quindi ho aggiunto il latte freddo e ho portato a cottura continuando a mescolare finchè ho raggiunto la consistenza desiderata. Ho aggiunto quindi alla besciamella tutta la polpa di melanzana, due cucchiai di formaggio, aglio, sale e pepe e frullato tutto col frullatore ad immersione.

Ho messo tre cucchiai di salsa disposti a raggio e ho appoggiato quindi tre fette di strudel, aggiunto qualche goccia di burro fuso, origano e formaggio grattugiato....e buon appetito!!!!!



Buonissimo! Mi è piaciuta moltissimo la consistenza della pasta, mi è piaciuto il profumo di limone che si sposava a meraviglia col resto degli ingredienti.... da rifare sicuramente!
Con questa ricetta partecipo alla sfida del MTC di questo mese!!!


Ora devo proprio provare anche la versione dolce.... ma credo che replicherò l'originale proposto da Mari perché mi pare davvero un peccato stravolgerlo!!!
Buon inizio di settimana
Paola
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lunedì 10 febbraio 2014

BAVARESE VARIEGATA CON CUORE ALL'ARANCIA




E' ormai noto che adoro i dolci cremosi, in particolare le bavaresi che, come in questo caso, sono veloci e si possono preparare in anticipo. Una cena da amici cari, poco tempo per organizzarmi e cosa meglio di una bavarese per concludere un'ottima cena?

Bavarese con cuore all'arancia
Ingredienti:
600 ml di latte
6 tuorli
i semi di mezza bacca di vaniglia
180 g zucchero
20 g colla di pesce
50 g ciocco fondente
50 g ciocco gianduia
un bicchierino di cointreau, circa 50 ml
2 arance non trattate
600 g panna da montare

Mettere in ammollo la colla di pesce. Preparare la crema inglese. Scaldare il latte con la vaniglia. Mescolare lo zucchero con i tuorli, unire il latte caldo, portare sul fuoco e fare addensare portando il composto a 85°. Unire la colla di pesce ben strizzata, far sciogliere bene. Quindi dividere il composto in due parti uguali, ad una aggiungere il cioccolato tritato e fare sciogliere. All'altro composto unire la scorza grattugiata delle arance e il liquore. Fare raffreddare entrambi i composti, quindi unire la panna montata divisa a metà per ogni parte del dolce. In uno stampo di circa un litro e mezzo, precedentemente inumidito di liquore, versare il composto al cioccolato. Senza aspettare il raffreddamento, unire, versando al centro. il composto all'arancia. Porre in frigo a raffreddare per almeno sei ore. Sformare e decorare con riccioli di cioccolato e ciuffi di panna montata. Al momento del servizio, affettato, risulterà un cuore di crema all'arancia.
Mi dispiace di non avere una foto della sezione, ma non è stato possibile fare foto al momento :-)
Nadia


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venerdì 7 febbraio 2014

Mini quiche Pere&Formaggio

Si preannuncia un altro weekend grigio e piovoso... e di certo non e' di aiuto all'umore! 
L'unico lato positivo della pioggia e' che il campo da calcio si trasforma in una risaia e quindi le partite vengono regolarmente sospese...certo i ragazzi storcono il naso...io mi sforzo di fare un'espressione dispiaciuta quanto la loro, ma in realta' gioisco enormemente  di queste sospensioni! Lo so, sono pessima, non dovrei.... ma e' piu' forte di me, non avete idea dello scempio in bagno quando le belve disfano i borsoni dopo gli allenamenti o le partite, una sera faccio una foto e vi documento il prima e il dopo del lavello.... cose raccapriccianti, veramente!

Ma parliamo di queste mini quiche! Queste potrebbero farmi spuntare il sorriso in qualsiasi momento....
Le ho preparate per un aperitivo con la mia famiglia e sono piaciute davvero tanto!
La base e' la brisee di Knam che secondo me e' semplicemente favolosa! Il ripieno e' un classico intramontabile: formaggio e pere! Non serve aggiungere altro!
Anzi si...una cosa va aggiunta: abbondate e fatene parecchie, non ve ne pentirete!

Mini quiche Pere&Formaggio - Paola
Ingredienti per la pasta brisée: (ricetta E.Knam)
140 gr di farina
65 gr di burro
40 gr di acqua fredda
5 gr di sale
1 tuorlo

Ingredienti per il ripieno:
100 ml di panna
1 tuorlo
2 cucchiai di formaggio grattugiato
pere (io pere Martine, vanno bene anche le kaiser)
formaggio tipo fontina
pepe

Per prima cosa preparare la pasta brisée impastando tutti gli ingredienti, formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e lasciar riposare almeno 2 ore in frigorifero (potete farla anche il giorno precedente!)
Passate le 2 ore riprendere la pasta e stenderla con il mattarello su un foglio di carta forno in modo da poter rivestire gli stampini, bordi compresi. Con una forchetta bucherellate il fondo delle quiche poi metterle in frigorifero, la pasta deve restare fredda.
Mescolare la panna col formaggio grattugiato, il tuorlo e una spruzzatina di pepe. Mettere un cucchiaio di questa crema in ogni tartelletta, quindi adagiare un pezzo di pera inciso in superficie come vedete dalle foto e cospergete di dadini di fontina.
Cuocete in forno a 180 gradi per circa 25-30 minuti.

Sono ottime sia calde che tiepide che fredde!

Un abbraccio a tutti e buon fine settimana!
Paola
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mercoledì 5 febbraio 2014

Ossibuchi alla milanese

Storia di un ossobuco che provò ad una madre (io) la grandezza dei suoi figli (le belve).

Se ripenso a quand'ero piccola e al calvario che ho fatto patire a mia mamma per farmi mangiare, bhe...dovrei farla beatificare già da viva!
Non ricordo che ci fosse qualcosa che mi piacesse da impazzire al di la della mia tazza di latte e biscotti....non parliamo di minestre, che a casa nostra erano mooooolto di moda ma che io detestavo perché avevano i pezzi sempre troppo grossi! E mica c'era verso di fare un passato! Guai!
Non parliamo delle pentole di verdura così dannatamente verde che vedevo apparire in tavola...una sciagura per me...
Non parliamo nemmeno della carne che immancabilmente conservavo in un angolo della bocca facendo una palla che diventava poi enorme e dovevo riuscire ad ingoiare in qualche modo... che strazio!
Insomma...io non mangiavo perché mi piaceva, mangiavo perché dovevo... e quando dico dovevo... intendo che l'Adele mi inchiodava in un angolo della cucina e mi inforcava finchè non era vuoto il piatto e non valevano strilli e pianti...visto che le buone non funzionavano...lei usava maniere "energiche"!
Fortuna che poi crescendo sono migliorata, ma nessuno di casa ci avrebbe mai scommesso!
Quindi ora se faccio il paragone tra mia mamma allora con me e io ora con le belve.... bhe, tiro un gran sospiro di sollievo! Tutta un'altra faccenda!

Un giorno Matteo mi chiede di cucinargli l'ossobuco perché non l'ha mai assaggiato!
E' un piatto impegnativo, non una cosa da fare tutti i giorni, quindi una domenica in tutta calma riesco a cucinarglielo. La sua curiosità, oltre alla carne era data dal midollo!
Io da piccola sarei rabbrividita di fronte a tanta mollezza, lui invece sceglie l'osso col buco più grande, quello con più midollo.
Lo guardo in silenzio.... lui prende la forchetta, toglie il midollo gelatinoso dal buco e se lo infila in bocca.
Io a questo punto sarei morta di dispiacere....lui invece lo mangia! Per poi dirmi che mmmhmmm... si il sapore si... però la consistenza non gli piace! E si avventa sulla carne che invece gradisce moltissimo!

Mio figlio è un grande!!!!


Ossibuchi alla milanese - io li faccio così!
Ingredienti per 3 persone:
3 ossibuchi di vitello o vitellone (i miei erano di vitellone)
40 gr di burro
1 carota
1 cipolla
1 bicchiere di vino bianco
farina q.b.
brodo q.b.
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro

Ingredienti per la gremolata:
2 cucchiai di prezzemolo tritato
2 spicchi di aglio tritato
la buccia grattuggiata di un limone

Infarinare gli ossibuchi. In una pentola sciogliere in burro con la carota e la cipolla tritate a far rosolare. Aggiungere quindi gli ossibuchi, far colorire da entrambe le parti, sfumare col vino e una volta evaporato aggiungere il brodo. Il brodo va aggiunto 2 o 3 mestoli alla volta. La carne deve cuocere almeno un paio d'ore. A metà cottura io ho aggiunto il concentrato di pomodoro perché li preferisco "rossi", ma l'ossobuco classico è senza salsa!
Mescolare tutti gli ingredienti per la gremolata e aggiungerla alla carne a fine cottura, gli ultimi 10 minuti e poi servire gli ossibuchi accanto al classico risotto allo zafferano!

I ragazzi hanno divorato il tutto con grande entusiasmo.
Io sono troppo felice che loro siano due buongustai, che siano curiosi di assaggiare e non si lascino ingannare dall'aspetto... sono decisamente migliori di quanto fossi io alla loro età!
Che belve grandiose!!!!

Buon inizio di settimana!
Paola

NB: se NON si infarina la carne il piatto diventa assolutamente gluten free e quindi adatto anche ai celiaci!


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lunedì 3 febbraio 2014

E' DI NUOVO L'ORA DEL PATE' - VI ASPETTIAMO NUMEROSI

Nuovo evento importante per L'ORA DEL PATE', il libro dell'MT Challenge 
dove c'è anche una nostra ricetta!

Vi ricordate che a Dicembre è uscito questo bellissimo libro, ne avevamo parlato QUI e vi avevamo invitato tutti alla presentazione a Genova?

Ebbene ha avuto così tanto successo che è stato subito esaurito e è già andato in RISTAMPAAAAAA!!!!


Tutti stanno lavorando tantissimo per portare questo bellissimo libro in tutte le librerie in Italia in modo che tutti possiate trovarlo, ma la cosa più emozionante è che ci sarà un altro

GRANDE EVENTO 
A MILANO LUNEDI' 10 FEBBRAIO 2014  

vi riporto qui sotto l'invito 
e la rassegna stampa della casa editrice, la SAGEP di Genova,
 dove potete leggere tutta la storia della nascita questo libro, 
della collana che nascerà 
e del progetto Cuore di bimbo  della Onlus Aiutare i Bambini 
a cui contribuirete acquistando il libro

PARTECIPATE NUMEROSISSIMI, SARA' UNA BELLA FESTA! 



Comunicato stampa
 di SAGEP

Lunedì 10 febbraio 2014 – ore 18.30 – Presentazione del volume L’ora del paté a cura di Alessandra Gennaro, illustrazioni di Roberta Sapino, fotografie di Sabrina de Polo (Sagep Editori, collana I libri dell’MTChallenge, 144 pagine, euro 18,00) presso Mondadori Duomo di piazza Duomo, Milano – con la partecipazione straordinaria di Paolo Massobrio, Daniela Lucisano e Alessandra Gennaro.
 
A Natale ha fatto impazzire la blogsfera con il mantra “Questo Natale #bastabiscotti”.
Un caso editoriale: la prima tiratura esaurita in soli 6 giorni. Ora L’ora del paté, curato da Alessandra Gennaro, con illustrazioni di Roberta Sapino e fotografie di Sabrina de Polo, edito per i tipi di Sagep Editori (144 pagine, brossura con bandelle, euro 18,00) arriva finalmente a Milano, lunedì 10 febbraio 2014, alle ore 18.30 nello Spazio Eventi, posto al terzo piano di Mondadori Duomo (piazza Duomo, 1 – Milano). La presentazione sarà curata dal giornalista Paolo Massobrio e da Daniela Lucisano, nuovo direttore di “A Tavola”, con la partecipazione di Alessandra Gennaro.
 
Con L’ora del paté nasce la collana “I libri dell’MTChallenge”, sviluppo su carta della sfida di cucina più popolare del web (www.mtchallenge.com), che conta ad oggi un archivio di oltre 5.000 ricette inedite. Il volume comprende oltre ottanta ricette di paté, pani, cracker, grissini, burro e composte, conditi da aneddoti storici, suggerimenti tecnici e curiosità.

Grazie allo “style” innovativo, alla grafica accattivante, alle illustrazioni e composizioni fotografiche che seguono il gusto contemporaneo, il volume si posiziona in un segmento di mercato che sta spopolando nell’editoria mondiale: l’home made.

Le novità del volume: stile estremamente innovativo per i libri di cucina Made in Italy e la comunicazione online, che vede sul fronte molti tra i foodblog più seguiti della rete.

L’mtchallenge è una sfida culinaria sul web, nata per iniziativa di Alessandra Gennaro, nel maggio del 2010 e liberamente ispirata a The Daring Challenge: è il gioco in rete più grande d’Italia. Coinvolge una community di 150 membri che partecipano assiduamente a ogni gara, oltre ad un pubblico molto più ampio di lettori affezionati e di osservatori interessati, compresi i media che si occupano di cibo.

Acquistando il volume, inoltre, si sosterrà il progetto “cuore di bimbi” della Fondazione “aiutare i bambini” (www.aiutareibambini.it) di Milano.


Info line:
SAGEP EDITORI
tel 010 5959539
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