domenica 30 ottobre 2011

I muscoli ripieni alla spezzina




Questa ricetta proviene dalla famiglia di mio marito originaria di La Spezia. Inutile dire che ogni famiglia ha il proprio tocco personale nell'interpretare le ricette regionali, mia suocera la preparava in questo modo che mi pare si avvicini abbastanza a quella originale. L'esecutore è solitamente mio marito, come in genere nei piatti di pesce, con ingredienti rigorosamente ad occhio. Questa volta ho cercato di quantificarli e la propongo qui ,volutamente in questi giorni, in cui la natura si è così accanita su questa terra.


MUSCOLI RIPIENI


Sono molto sostanziosi, ne bastano 5 0 6 a testa. Anche perchè sono molto laboriosi.
2 kg di cozze (in Liguria li chiamiamo muscoli)
un mazzetto di prezzemolo
uno spicchio d'aglio, meglio nuovo
parmigiano e pane grattugiati
mezzo etto di mortadella
una bottiglia di passata grossa di pomodori (sarebbe meglio pomodori freschi)
2 uova
vino bianco
olio sale e pepe
un pezzetto di cipolla
Pulire accuratamente i muscoli. Preparare la salsa in una casseruola che possa contenere i muscoli in un solo strato. Fare aprire circa la metà dei muscoli, scegliendo i più piccoli, filtrare il liquido e conservarlo. Tritare fine la cipolla, fare stufare dolcemente in 3 0 4 cucchiai di olio evo, unire due manciate di muscoli prelevati dalle valve e tritati e una manciata di muscoli aperti a crudo con tutto il loro liquido. Sfumare con mezzo bicchiere di ottimo vino bianco secco, quando evaporato unire la passata di pomodoro e parte del liquido dei muscoli filtrato. Cuocere per circa 15'.
Preparare il ripieno. Sbattere le uova, unire una manciata abbondante di parmigiano, aglio e prezzemolo tritati, i muscoli aperti prelevati dalle valve e tritati, la mortadella tritata e pangrattato fino ad avere un composto morbido. Non usare sale, nè nel sugo nè nel ripieno, i muscoli sono già sapidi.
Ora viene la parte difficile. Prendere i muscoli crudi ad uno ad uno, ed aiutandosi con un coltellino separarli senza recidere il nervo che li tiene uniti, ma ruotandoli leggermente in modo che restino attaccati alla base. Mettere una piccola parte del ripieno dentro la valva e chiudere ricomponendo la cozza. Altrimenti si possono benissimo legare con filo bianco avendo cura di toglierlo prima di servire. Accomodarli in un solo strato nella pentola che contiene il sugo. La salsa li deve coprire, se non fosse sufficiente, aggiungere un poco di liquido tenuto da parte. Fare cuocere circa mezz'ora e servire caldo.

Il sugo, di una bontà infinita, si usa per condire le trenette


Nadia
Stampa il post

giovedì 27 ottobre 2011

Risotto sorpresa

Ogni tanto succede che le mie belvette se ne escano con alcune domande tipo : "Mamma, qual'e' il tuo cibo preferito? Ma quello che ti piace di piu' di piu' di tutti...!?!?"
Ma si puo' rispondere a una domanda simile??? Per me e' impossibile!!!! Ci sono troppi cibi che adoro, alcuni che mi piacciono da sempre, altri che ho imparato ad apprezzare col tempo, ma non riuscirei a stilare una lista definitiva, il podio sarebbe troppo affollato!!!! Di certo pero' il risotto e' uno di quei piatti che stanno ai piani alti della classifica....chevvelodicoaffa'!!!
Il risotto in effetti e' uno dei cibi che piu' mi riscalda il cuore, mi riappacifica col mondo dopo una giornata faticosa, e' la mia coccola se sto male... mi piace preparare tutti gli ingredienti, mi piace ripetere sempre gli stessi gesti, la stessa sequenza... il risotto e' una sicurezza, e' una certezza!
E lo mescolo, lo assaggio, lo annaffio col brodo e mescolo... sempre uguale, senza brutte sorprese, sempre ottimo! Finche' finalmente ha la consistenza che mi piace e allora me lo posso "gustare con gusto!!!"
Un sabato sera, di ritorno dalla spesa al supermercato (sovraffollato), stanca stanchissima, ho deciso che volevo un risotto per cena e senza che me accorgessi e' nato questo Risotto sorpresa.


Risotto sorpresa - di piccoLINA
Ingredienti x 2 persone:
100 gr di riso (io Vialone Nano La Pila)
50 gr di porro
150 gr di verza + 2 foglie
2 peperoni (erano quasi 400 gr)
40 gr di formaggio Emmental
4 fichi secchi
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
brodo di pollo q.b.
100 gr di vino bianco secco

Affettare finemente il porro e farlo soffriggere nell'olio. Aggiungere il riso, mescolare bene e lasciar tostare un pochino, quindi sfumare col vino bianco. Aggiungere poi il brodo di pollo, un mestolo alla volta fino ad arrivare a meta' cottura del riso, ci vorranno circa 10 minuti.
Ora aggiungere nel riso la verza tagliata a striscioline, l'Emmental a dadini e i fichi secchi anche loro tagliati a fette. Unire un po' di brodo per allungare il tutto, quindi mettere il riso all'interno dei peperoni precedentemente lavati, puliti e aperti. Mettere i peperoni ripieni in una pirofila con mezzo bicchiere di vino bianco sul fondo. Porre in forno a 180 gredi e cuocere per altri 15 minuti.
Servire ogni peperone adagiandolo su una foglia di verza pulita! Volendo si puo' aggiungere una spolverata di pepe nero!

Il riso ha mantenuto la sua consistenza soda anche con la cottura in forno... fantastico!
Ebbene si... e' un risotto inventato al momento, ma vi assicuro che e' una bonta'! E poi il fico li dentro ci sta d'incanto!!!!!
Allora? Vi ho convinti????

E non e' finita!!!!!! Siccome c'e' l'ingrediente rosso, ho pensato di partecipare al contest di Barbara e dato che si richiedeva una ricetta a basso contenuto di grassi, non solo ho usato un solo cucchiaio di olio, (vabbe'....sorvoliamo sull'Emmental), ma ho anche fatto il conto delle calorie del piatto e.... tenetevi forte! Ogni porzione e' di sole 305 calorie!!!! E vi assicuro che non e' un  piatto miserello!


Ps: per il fotografo Riccardo Bartalucci che si occupera' di dare un giudizio.... passi oltre... il buio della Brianza e le luci di casa mia non aiutano!!!
Un abbraccio
Paola
Stampa il post

mercoledì 26 ottobre 2011

I profiteroles per l'MTC di ottobre... e mi vergogno un po'!!!!

Stavolta mi son sentita Cracco in gonnella, perche' piena di dubbi lo sono stata dall'inizio e lo sono tutt'ora!
Solo di una cosa ero certa quando ho visto che sarebbe stata Stefania a decidere la ricetta dell'MTC di ottobre: che avrebbe proposto una ricetta di Montersino!
Io la montersinite non ce l'ho...anzi ho un rapporto molto contrastante con le ricette di Montersino... ho tanto adorato il suo panbrioche quanto detestato altri suoi dolci... ma ancora non ho capito se sono le ricette o chi le esegue...devo ancora studiarci un po'!
Pero' un punto a suo favore se l'e' preso con questi profiteroles!
Sono stata brava, ho seguito pedissequamente la ricetta al grammo, senza sgarrare!!!! Stefania poi aveva scritto un post precisissimo, anticipando le risposte a qualsiasi domanda, quindi andavo tranquilla!
Tranquilla fino a quando preparo il sac a poche e mi accorgo che ho un sacco di bocchette ma non quella liscia grande!!!! Evabbe'... posso usare i cucchiaini, ma posso anche usare la bocchetta a stella, mi usciranno dei bigne zigrinati! Vai coi bigne' zigrinati!
Li inforno sulla placca imburrata e rimango li ad aspettarmi la partita di curling come dalla Vitto....ma da me nulla... i bigne' se ne rimangono li fermi e immobili...ho un forno noioso!!!! Pero' iniziano a lievitare, evvai!!!
Bigne usciti perfetti! E fin qui e' fatta!
Riguardo il ripieno e la copertura avevo anche iniziato a fantasticarci su, finche' un giorno, a pranzo fuori con i bambini per festeggiare il compleanno del papa', non sento uscire dalla bocca di Alessio queste parole: "i profiteroles della Bindi sono i migliori" . Per i foresti, la Bindi e' un'azienda che nell'interland milanese prepara e distribuisce dolci a ristoranti e pizzerie. Diciamo che nella fascia dei dolci industriali e' una delle migliori, su questo non ci piove (e non sono pagata x la pubblicita'!). Ma potevo io restare impassibile davanti a questa affermazione??? Dubbi svaniti, ora ti preparo io dei veri profiteroles!!!!
Quindi: ripieno di panna e copertura di cioccolato...un po' fondente e un po' al latte! E venerdi sera e' stata la serata assaggio! Il verdetto delle cavie???? Sono buonissimi....di piu' degli altri!!!!!
Un piattino e' andato anche a casa del SignorNo che ha riportato il piatto vuoto chiedendo "ce ne sono ancora?" .
Quindi io la mia personalissima sfida l'ho gia' vinta.... ora...abbiate pieta' della foto che davvero non rende giustizia alla bonta' del dolce, ma per fortuna questo non e' un concorso fotografico! Io sono stata combattuta se pubblicarla o no perche' davvero mi vergogno di tanta bruttezza!!!! Ahahahah!!!!!


E in ultimo la ricetta, io ho fatto dose doppia!!!!!

Profiteroles - di Montersino (e Stefania)
Per 12 bignè

37 ml di acqua
5 ml di latte
33 gr di burro
35 gr di farina
1 uovo (circa 55-60 gr)
Un pizzico di sale
Versare l’acqua, il sale e il latte in un pentolino, aggiungere il burro tagliato a pezzetti e accendere il fuoco. Portare a bollore lentamente in modo che il burro si sciolga tutto mentre si scalda.
Quando il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare con un cucchiaio di legno. Far cuocere sul fuoco fino a quando il composto non si sarà asciugato un po’ e avrà formato sul fondo del pentolino una patina biancastra. Non verrà un impasto troppo sodo. Toglietelo dal fuoco quando inizierete a sentire un intenso profumo di burro cotto.
A questo punto trasferire tutto in planetaria con frusta a K. Azionate quindi le fruste e fatele andare per un minuto. Aggiungete le uova intere, una alla volta e non aggiungete il secondo se il primo non è stato completamente assorbito. Al termine dell’inserimento delle uova, dovrete ottenere una pasta dalla consistenza simile a quella della crema pasticcera.
Trasferite tutto in una sacca da pasticceria con bocchetta tonda liscia da 8-10 mm e modellate i vostri bignè su una teglia imburrata. Se non avete o non sapete usare la sacca da pasticceria, potete modellare i vostri bignè con due cucchiaini. "Schiacciate" la punta che inevitabilmente si formerà con il dito leggermente bagnato di acqua.
Non usate carta forno, rischiereste di non far gonfiare bene il bignè: meglio imburrare bene una teglia antiaderente.
Per una ricetta “leggera”, cioè povera di farina e ricca di burro come questa, sarà necessaria una temperatura di 220°.
Il forno deve rimanere chiuso per i primi 12 minuti, finchè cioè il bignè non si sarà gonfiato e avrà iniziato a colorirsi, poi la cottura va completata per altri 20-25 minuti con la porta del forno socchiusa per fare asciugare meglio.
Non aprite il forno finchè i vostri bignè non avranno completato la loro cottura e non saranno ben coloriti.

Per il ripieno:
200 gr di panna montata con 1 cucchiaino di zucchero a velo.

Per la copertura fondente:
80 gr di cioccolato fondente al 60%
70 gr di panna

Scaldare la panna, portandola quasi a bollore. Spegnere il fuoco e unirvi il cioccolato fondente tagliato a pezzi omogenei. Mescolare bene finchè il cioccolato non sarà sciolto. Fare freddare completamente. Quando la glassa sarà a temperatura ambiente (non mettetela, quindi, in frigo), sbattetela leggermente con la frusta a mano per pochi secondi. Vedrete che acquisterà subito consistenza: è pronta per glassare i bignè.

Per la copertura al latte:
100 gr di cioccolato al latte
100 gr di panna

Procedere come sopra.

E anche sto giro ce l'ho fatta!!! Io sempre tra gli ultimi, ma l'importante e' esserci (e divertirsi!)
Un abbraccio a tutti!
Paola
Stampa il post

martedì 25 ottobre 2011

Torta Rosa del deserto



Non so se conoscete i dolcetti rose del deserto, ebbene questa è un'altra cosa :-) in comune hanno solo i cornflakes, però è una torta buonissima, adatta alla colazione che piacerà sicuramente ai bambini. L'ho preparata per gli amici di mio figlio che bambini non lo sono più però hanno gradito moltissimo come il maritino, a cui, dice, non piace questo tipo di dolce. Non ho capito come mai si è spazzolato pure le briciole!
Anche questa ricetta viene dalla Prova del Cuoco. In questo periodo trovo degli spunti interessanti

Torta Rosa del deserto
Ingredienti
300g di farina 00,
180g di zucchero,
100g di burro,
3 uova intere,
1/2 bustina lievito
1 bicchiere di latte,
1 pizzico di sale,
3 cucchiai di rhum,
4 cucchiai colmi di nutella ( ho messo un vasetto piccolo e ci vuole tutto)
corn-flakes,
farina di cocco,
cioccolata, una tavoletta da 100 g
mandorle a scaglie.
Montare le uova con zucchero. Unire il burro fuso e tiepido e continuare a montare. Aggiungere il latte, il liquore o essenza di vaniglia (per i bambini). Infine unire la farina setacciata con il lievito.
Dividere il composto in due parti, ad una aggiungere la nutella e mescolare bene.
Imburrare abbondantemente una teglia 20x28 e versare il composto a cucchiaiate alternando i due composti. Oppure si può versare prima il bianco e poi quello scuro e con una bacchettina mescolare in cerchi concentrici.
In una scodella unire due o tre cucchiai di cocco, lo stesso di mandorle, il cioccolato tritato a coltello e due manciate di cornflakes. Versare questo composto sulla torta premendo con una forchetta per fare un poco penetrare. Porre in forno a 180° per circa 45', fare la prova stecchino.
Nadia


PS. IMPORTANTE!!! Con questa ricetta partecipiamo all'iniziativa di Patrizia per aiutare i bambini di Rocchetta Vara colpiti dall'alluvione!

Stampa il post

sabato 22 ottobre 2011

Crostata ricotta e pesto



Con l'ultimo basilico che avevo in terrazza fino a qualche giorno fa, ho preparato un pesto non troppo saporito, ormai non è più temperatura per il basilico, così ho provato a fare questa crostata vista alla Prova del Cuoco. Come pasta non ho usato la brisè prevista dalla ricetta ma la pasta matta con cui mi trovo benissimo, resta croccante come piace a me e non è troppo grassa, il che non guasta.


Crostata ricotta e basilico

Per la pasta:

200g di farina 00
100g di ricotta romana
1 uovo intero
50g di burro o 30g di olio
sale qb

Ripieno:

250g di ricotta mista,

3 uova intere

100g di fagiolini teneri lessati,

100g di prosciutto cotto

per il pesto:

50g di basilico piccolo,

1/2 spicchio di aglio,

olio qb,

25g di pecorino,

50g di grana grattugiato,

20g di pinoli,

sale e pepe bianco,

40g di grana grattugiato

Preparare le pasta con il mixer e farla riposare 30' in frigo avvolta in pellicola. Quindi stendere la pasta e foderare una tortiera di 24 cm di diametro lasciando debordare la pasta.Tagliare la pasta eccedente e tenerla da parte. Bucherellare tutta la superficie della pasta, anche i bordi e infornare a 200° per 5' o 6'. Confezionare il pesto nel mixer, ricordarsi di unire l'olio dopo aver frullato tutti gli ingredienti in una ciotola .

Preparare il ripieno. Mettere la ricotta in una ciotola, lavorarla in modo da renderla cremosa, incorporarvi il pesto, le uova precedentemente sbattute, i fagiolini lessati e tagliati a dadini e il prosciutto cotto anch'esso tagliato a dadini. Regolare di sale e abbondate di pepe.

Versare il ripieno nel guscio di pasta e con i ritagli formare una graticola sul ripieno.

Cuocere in forno a 180° finchè sarà dorata, circa 40'

Nadia



Stampa il post

giovedì 20 ottobre 2011

Sono armata.... di sparabiscotti!!!!


Non avete idea di quanto l'ho desiderata!!!! La sparabiscotti! Ho passato anni ad ammirarle nei negozi di caccavelle senza decidermi mai... probabilmente aspettavo quella giusta!
Quella giusta e' arrivata! Quando mi sono imbattuta nel sito della Marcato e l'ho vista non ho piu' fatto resistenza e senza quasi accorgermene l'avevo presa!
Poi, contrariamente a quanto accade di solito, per cui se compro qualcosa IMMEDIATAMENTE lo uso, con lei e' stato diverso! Avevo ancora un po' di timore, non nell'utilizzarla, ma di non ottenere quel che speravo!
Invece il lieto fine c'e' stato... ho cercato la ricetta che piu' mi convinceva, ho trovato l'attimo e io e la mia sparabiscotti siamo diventate amiche!
E dovreste vedere le mie belve come si divertono... vogliono scegliere ognuno una forma e via, sparano senza pieta'! Hahahahah


Biscotti di frolla montata
Ingredienti:
150 gr. di burro morbido
75 gr. di zucchero a velo
1 uovo
100 gr di fecola
125 gr di farina
un pizzico di sale
scorza grattugiata di un limone

Bisogna montare il burro con lo zucchero, io ho messo tutto nel Ken con le fruste.
Ho aggiunto l'uovo, il sale, la scorza di limone e in ultimo la fecola e la farina.
Ho messo quindi l'impasto nella sparabiscotti e l'ho sparato sulle teglie SENZA carta forno e SENZA imburrare! Avevo paura che tutto si appiccicasse e invece funziona! Ho passato quindi le teglie in frigo per far raffreddare l'impasto. Lasciatele almeno un paio d'ore. Si puo' preparare l'impasto la sera e lasciare in frigo fino al giono dopo, io ho fatto cosi' e non ho avuto problemi, in realta' piu' l'impasto e' freddo e meglio e'!
Cuocete i biscotti in forno caldo a 170 gradi (poi ognuno conosce il proprio forno) finche' risultano leggermente dorati, a me ci son voluti 14 minuti.
Ora dovete resistere senza toccare i biscotti finche' non saranno completamente freddi, perche' sono delicatissimi appena sfornati! Da freddi li potete riporre poi in una scatola di latta. Se resistono all'assalto dei golosi diventano sempre piu' buoni man mano che passano i giorni!

Questa e' la ricetta che ho considerato una base, per cui le volte successive ho provato a togliere la buccia del limone, dividere l'impasto in due ciotole e aggiugere ad una un cucchio di farina di cocco e all'altra un cucchiaino di orzo solubile (quello che si usa x la colazione). Entrambe le versioni sono state molto apprezzate... e non sono arrivate alla fase di fotografia...sigh! :-)

Ho provato poi una ricetta trovata nel ricettario Marcato, la trovate Qui, ma vi copio gli ingredienti e vi scrivo sotto come ho fatto io!


Biscotti caserecci
Ingredienti:
250 g di farina di grano tenero 0
250 g di farina di mais gialla
80 g di zucchero
160 g di burro
1 pizzico di sale
1 tazzina di latte
4 tuorli d’uovo
aromi a discrezione
(ad esempio: vaniglia, anice, rum, mandorla, ecc..)

Montare burro e zucchero, aggiungere le uova, il sale, le farine e il latte. Lavorare fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo (io tutto nel Ken). Mettere nella sparabiscotti e sparare direttamente sulla teglia. Preriscaldate il forno a 180° e infornate i biscotti per 20 minuti circa. A cottura ultimata togliete la teglia dal forno e lasciate che si raffreddino. Staccate i biscotti e decorateli a piacere.
Io avevo aggiunto mezza ciliegia candita prima di infornare.
NB: per questi non ho fatto il passaggio in frigo.

Questi al mais li ho trovati troppo poco dolci per i miei gusti... e' bella la consistenza rustica data dalla farina di mais, ma secondo me andrebbe diminuita! Magari li rifaro' aggiustando le dosi sui gusti di casa!
Per ora sono soddisfatta del risultato!!!!

Un abbraccio
Paola

PS: Ho aderito alla campagna per rendere il blog a impatto zero! Date un occhio qui e aderite numerosi!  Io di certo non avrei mai immaginato che il mio blogghino potesse inquinare fin quando non ho visto in rete di questa iniziativa e mi sono informata. Per cui ho deciso di aderire all'iniziativa, sponsorizzata da Doveconviene.it: "Il mio blog è a impatto zero" e sostenerla chiedendo con questo mio post di piantare un albero anche per il mio blog. Un albero riesce ad assorbire ogni anno dai 5 ai 10 kg di CO2 , il processo di riforestazione è gestito da iplantatree.org, mentre la partecipazione da parte dei blogger è totalmente gratuita. Doveconviene.it riunisce e digitalizza i volantini di molte catene della grande distribuzione permettendo all’utente di avere tutte le informazioni sempre e ovunque a disposizione. Doveconviene.it aiuta l’ambiente due volte, aiutando il processo di riforestazione e scoraggiando l’uso di carta per le attività promozionali degli esercizi commerciali. Non male, che dite????

Volantini a impatto zero grazie a Doveconviene



Aggiornamento del 17 Novembre: con questa ricetta partecipo al contest di Dolci creazioni e non soloLa cucina dei 7 peccati per la categoria Superbia, perche' insomma... non e' una semplice frolla, ma una frolla che si e' montata la testa! E poi l'avete vista quella ciliegina che se ne sta li altezzosa in mezzo ai petali??? Piu' superba di lei nessuno!

Stampa il post

martedì 18 ottobre 2011

L'IMPORTANZA DELLA PRECISIONE IN PASTICCERIA ...i Profiterolles e l'MTC di Ottobre!!!!

di Vitto



Ci voleva una sfida all’ultimo pasticcino per indurmi a realizzare una ricetta passo passo, seguendo rigorosamente la ricetta data da Stefania di Profumi&Sapori senza sgarrare.
Ebbene si, Alessandra, Daniela e Stefania sono riuscite laddove io sola in anni e anni di tentativi avevo fallito miseramente. La sirena dell’ingrediente “in più” o “invece”, la curiosità di “proviamo a mettere meno zucchero o più burro” “e perché non cambiare farina?” mi avevano sempre ammaliato e la mia cucina è sempre stata molto creativa, ma molto approssimativa. Ovvio che con questo metodo sperimentale è impossibile rifare una ricetta 2 volte uguale!
Ma volete mettere l’emozione (o il brivido di terrore) ogni volta che un piatto esce dal forno? Ta..da… chissà cosa esce stavolta!!!!!
Sorpresa, magia, stupore!
….e qualche volta anche orrore, ciofeca, spatascio!!!!!
Insomma avrete capito che mi piace vivere pericolosamente

magari anche in Vietnam ...con lui!

Ma stavolta NO!
Sarà mica che mi sto avviando a diventare una tranquilla vecchietta?


Stavolta mi sono detta che DOVEVO riuscire a riprodurre fedelmente almeno una ricetta.
Eppoi le regole di Ale e Dani sono spaventosamente inflessibili e minacciose:
“…è obbligatorio fare i bignè secondo la ricetta di Stefania.” “…per chi vuole aromatizzare la pasta choux, invece, è un po' più problematico: dovreste non alterare le proporzioni degli ingredienti della ricetta originale. Se prevedete aggiunte minime (….), che non prevedono altri interventi sulla ricetta, ok. Se invece volete intervenire in modo più massiccio (…..), preferiremmo di no”
E io mi sono spaventata assai (si si traumatizzata) e buona buona ho eseguito alla lettera.

Ecco a voi il risultato che in effetti è stato strepitoso.



Vi metto la ricetta originale di Stefania e le dosi fatte da me (quelle di Montersino, ciè circa 5 volte di più). Io ho fatto bignè piccolini e ne ho ottenuti circa 80 che sono ancora in parte in una scatola di latta e vengono farciti e mangiati tutti i giorni; mio figlio è felicissimo!
Io mi sono limitata a fare delle monporzioni con 4 bignè. Il minimo regolamentare era 3, in effetti come porzione andrebbe bene, ma fate un po’ una pila di 3 bignè!
Ringrazio Stefania e Montersino per i trucchetti che mi hanno permesso di ottenere bignè impeccabili nonostante io abbia un forno a gas che va a preghiere e calci, brucia sotto e non cuoce sopra, non sta chiusa la porta (ma un trucco è ben quello di socchiuderla, no?).

Passiamo alla ricetta, riporto in parte il testo di Stefania e poi le mie modifiche e commenti in rosso corsivo;
QUI trovate l’originale con moltissimi accorgimenti, spiegazioni e trucchi.


BIGNE'
Soffici e resistenti, Stefania ha dato dosi per 12 bignè, io con la mia avrei dovuto ottenerne 60 invece ne sono venuti circa 80, li ho fatti abbastanza piccolini.

Per 12 bignè (Stefania) Io (Luca Montersino da Scuola di Pasticceria)
37 ml di acqua 185 gr/ml acqua
5 ml di latte 25 gr/ml latte intero
33 gr di burro 165 gr burro
35 gr di farina 175 gr farina debole
1 uovo (circa 55-60 gr) 270 gr uovo intero (circa 5 uova)
Un pizzico di sale sale

Versare l’acqua, il sale e il latte in un pentolino, aggiungere il burro tagliato a pezzetti e accendere il fuoco. Portare a bollore lentamente in modo che il burro si sciolga tutto mentre si scalda.
Quando il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare con un cucchiaio di legno. Far cuocere sul fuoco fino a quando il composto non si sarà asciugato un po’ e avrà formato sul fondo del pentolino una patina biancastra. Non verrà un impasto troppo sodo. Toglietelo dal fuoco quando inizierete a sentire un intenso profumo di burro cotto.
A questo punto trasferire tutto in planetaria con frusta a K. Azionate quindi le fruste e fatele andare per un minuto. Aggiungete le uova intere, una alla volta e non aggiungete il secondo se il primo non è stato completamente assorbito. Al termine dell’inserimento delle uova, dovrete ottenere una pasta dalla consistenza simile a quella della crema pasticcera.
(il mio impasto mi sembrava un po’ troppo sodo, infatti ho faticato a fare i mucchietti in teglia)

Trasferite tutto in una sacca da pasticceria con bocchetta tonda liscia da 8-10 mm e modellate i vostri bignè su una teglia imburrata. Se non avete o non sapete usare la sacca da pasticceria, potete modellare i vostri bignè con due cucchiaini. "Schiacciate" la punta che inevitabilmente si formerà con il dito leggermente bagnato di acqua.
Non usate carta forno, rischiereste di non far gonfiare bene il bignè: meglio imburrare bene una teglia antiaderente.
Per una ricetta “leggera”, cioè povera di farina e ricca di burro come questa, sarà necessaria una temperatura di 220°.
Il forno deve rimanere chiuso per i primi 12 minuti, finchè cioè il bignè non si sarà gonfiato e avrà iniziato a colorirsi, poi la cottura va completata per altri 20-25 minuti con la porta del forno socchiusa per fare asciugare meglio.
Non aprite il forno finchè i vostri bignè non avranno completato la loro cottura e non saranno ben coloriti.
Nota mia: ho imburrato bene e abbondantemente 2 lastre da biscotti e ho fatto i mucchietti con la sac a poche trovando qualche difficoltà perché l’impasto forse un po’ troppo sodo non faceva presa sulla teglia e non si staccava dalla sacca. Dopo un po’ ho trovato il movimento giusto e le cose sono migliorate. Ho accuratamente schiacciato le punte dei mucchietti e infornato. E qui è cominciato il divertimento perché dopo poco i mucchietti di pasta hanno cominciato a scivolare lentamente su e giù per la teglia navigando sul sottile strato di burro fuso. Era una cosa buffissima che non mi è mai successa. Sembrava una gara di curling nella quale le “bocce” si toccavano leggermente e ciò bastava a farle partire in un’altra direzione.
Questo non ha assolutamente pregiudicato il risultato finale. I bignè viaggiavano qui e là, ma non si sono mai attaccati fra loro, si sono gonfiati regolarmente e sono venuti benissimo.

A questo punto le strade si dividono perché ho deciso di fare 2 versioni: dolce e salata




FARCITURA DOLCE

Ho scelto di farcire i bignè come suggerisce Stefania, con crema pasticcera di Montersino addizionata da poca panna montata.
(io ho fatto dosi quadruple, ma con solo 2 tuorli…non ne avevo altri!)

Per la crema chantilly (per farcire 12 bignè) (io di pù!):
63 ml di latte intero (250 gr)
12 ml di panna fresca (50 gr)
1 tuorlo (2 tuorli)
5 gr di maizena (20 gr)
24 gr di zucchero (50-60 gr)
60 ml di panna montata da aggiungere dopo (150 gr)
semi di mezza bacca di vaniglia (ho usato una punta di coltello di vaniglia in polvere, non quella sintetica! praticamente i semini già estratti dalla bacca, in barattolo)
Sbattere i tuorli con lo zucchero, i semi della vaniglia, la maizena e qualche cucchiaio di latte preso dal totale.
Nel frattempo portare a bollore il latte con la panna. Quando il latte sta per bollire, versarvi sopra la crema di tuorli, senza mescolare. La crema non si attacca, ma, anzi, si addensa subito. Quando si è rappresa, si può spegnere il fuoco e mescolarla delicatamente.
(io ho cotto mescolando per circa 5 min).
Quando pronta, trasferirla immediatamente in una ciotola e coprirla con pellicola a contatto.
Quando fredda, procedete a montare la panna ben fredda.
Montare la panna con le fruste ad alta velocità: fermarsi quando è ancora morbida: deve essere semimontata. A questo punto inserirla gradualmente alla crema pasticcera, mescolando delicatamente dall’alto verso il basso.
Quando pronta, trasferire la chantilly in una sacca da pasticceria con beccuccio stretto e lungo e usarla per farcire i bignè: forare la base con il beccuccio, spremere delicatamente la sacca e riempirli completamente: vedrete che il bignè si gonfierà e diventerà pesante. Se non avete o non sapete usare la tasca da pasticceria, potete tagliare il vostro bignè a metà, farcirlo con un cucchiaino e poi richiudere.
Ho una sola domanda:voi riuscite a forare il bignè con la punta della sac a poche piena di crema? A me si piegava la sacca, usciva la crema, ma il bignè mi guardava serafico e appena scalfito. Ho dovuto fare PRIMA tutti i buchini (e dentro erano meravigliosamente e perfettamente vuoti) con una bacchetta cinese e POI riempire. Dove sbaglio?
Nota mia: avevo sempre fatto la pasticcera con la farina, la versione con maizena mi è piaciuta moltissimo.



GLASSA
La glassatura del classico profiterole dovrebbe risultare liscia, lucida e consistente. Deve poter avvolgere il bignè senza colare troppo, permettendovi di creare una piccola e golosa piramide. Io ho trovato la mia dose perfetta, (intendo perfetta per me, in base al mio gusto personale) solo nel tempo, dopo innumerevoli prove e fallimenti, in una ganache al cioccolato fondente leggermente montata. Ma anche qui la scelta è libera, si può spaziare tra le dosi, gli accostamenti e i sapori più disparati.
Per la glassa di copertura (per ricoprire 12 bignè):
80 gr di cioccolato fondente al 60%
70 gr di panna
Scaldare la panna, portandola quasi a bollore. Spegnere il fuoco e unirvi il cioccolato fondente tagliato a pezzi omogenei. Mescolare bene finchè il cioccolato non sarà sciolto. Fare freddare completamente. Quando la glassa sarà a temperatura ambiente (non mettetela, quindi, in frigo), sbattetela leggermente con la frusta a mano per pochi secondi. Vedrete che acquisterà subito consistenza: è pronta per glassare i bignè.
io ho fatto la classica ganache con 100 gr panna e 100 gr cioccolato fondente copertura Zaini, non c’è scritto che percentuale di cacao. E’ venuta bella lucida e sufficientemente soda da non colare troppo



MONTAGGIO
Tuffate i bignè, uno alla volta, nella glassa. Scolateli con l’aiuto di una forchetta e adagiateli direttamente sul piatto da portata.
Formate una piramide di bignè glassati. Se la glassa tende a diventare troppo densa, riscaldatela nuovamente sul fuoco per 3-4 secondi, mescolatela e frustatela di nuovo. Tornerà lucida e della giusta consistenza. Quando avrete creato la vostra piramide, potete decorare con qualche ciuffetto di panna montata.
Il profiterole va conservato in frigo, ma poichè la glassa tende ad indurirsi, consiglio di lasciarlo mezz'ora a temperatura ambiente prima di consumarlo.
Io ho pi decorato le monoporzioni con palline al cioccolato e argentate o con scaglie di mandorla.



Con questa ricetta partecipiamo al MT Challenge di Ottobre
Baxi, Vitto






FARCITURA SALATA



Per la realizzazione dei Bignè ovviamente vi rimando su, in testa al post prima della versione dolce.
Per la farcitura salata volevo provare qualcosa di nuovo, ma nel frattempo legato alla stagione e alla mia terra, la Liguria dove in cucina riusciamo a fare meraviglie con ingredienti semplici, che una volta erano considerati poveri, spesso solo con le verdure. Come ripieno ho scelto un classico della cucina ligure di ponente ossia il “Brandacujun” cioè una meravigliosa e saporita crema fatta con patate e stoccafisso lessi. Una delizia vi assicuro.
Come crema di copertura e accompagnamento ho scelto il cavolfiore verde perché ha un gusto che si sposa bene con lo stoccafisso, è saporito, ma delicato e infine ha un bel colore verdino chiaro.



BRANDACUJUN
300 gr (da crudo, con pelle e lische) di stoccafisso (quello secco, non salato) già ammollato.
300 gr di patate gialle, che si disfino, ma non troppo farinose.
1 cucchiaio abbondante di prezzemolo tritato
1 spicchio di aglio tritato
olio extravergine a piacere, ma siate generosi
succo di mezzo limone (ma andate a gusto vostro)
sale
Fate bollire lo stoccafisso in acqua abbondante salata. Cuocetelo bene tanto la polpa è parecchio fibrosa e resistente! Scolatelo (tenete l’acqua per le patate) pulitelo bene da pelle e lische e mettetelo in una ciotola.
Nella stessa acqua fate bollire le patate già pelate, poi scolatele e schiacciatele con una forchetta con la polpa dello stoccafisso aggiungendo olio, succo di limone, sale, prezzemolo e aglio. Lavorate bene l’impasto finchè non sarà ben legato dalle patate. Devono restare pezzetti di pesce e qualcuno di patate. Se l’impasto dovesse risultare troppo sodo aggiungete qualche cucchiaio di acqua di cottura o ancora olio.
La tradizione vuole che il tutto fosse messo in una pentola ben chiusa col coperchio e poi sbatacchiato (brandato) con forza fino a ridurlo in una crema che avvolge i pezzetti di pesce. Il lavoro è molto faticoso quindi era destinato agli uomini di casa …da qui la seconda parte del nome!
Una volta che l’impasto è pronto servitelo in una ciotola accompagnandolo con pane tostato o crostini di polenta fritta (non le chips industriali vi prego) oppure usatelo per farcire dei vol au vent o i bignè come ho fatto io.
Si serve tiepido o a temperatura ambiente, mai freddo di frigo.



CREMA DI CAVOLFIORE VERDE
Mezzo cavolfiore verde bollito
Olio extravergine
Una tazza di besciamella con parmigiano
Sale, pepe
Latte ev per diluire

Frullate il cavolfiore con sale, pepe e olio. Deve essere una purea molto fine.
Aggiungete la besciamella un po’ alla volta finchè non ha la cremosità desiderata. Se troppo denso aggiungete anche un po’ di latte.



MONTAGGIO E DECORAZIONE
Per decorare servono:
qualche cavoletto di Bruxelles bollito e tagliato a metà
alcuni pezzi di cialda di parmigiano (parmigiano grattugiato messo a scaldare in padella in uno strato sottile finchè fonde, poi fatto raffreddare)

Farcire i bignè con il brandacujun tiepida, tuffarli nella crema di cavolfiore e disporli nel piatto singolo che avrete già velato con un leggero strato di crema verde. Sistemarne quattro a piramide e guarnire con i mezzi cavoletti alternati ai bignè e con i pezzi di cialda al parmigiano.
Ev. aggiungere ancora un po’ di crema facendola colare dall’alto.
Servire tiepido.

Nota:
la crema non è liscia, ma ha dentro dei pezzetti ed è anche abbastanza soda, quindi per farcire i bignè conviene aprirli a metà con un coltello e farcirli con un cucchiaino. La sac a poche rischia di intasarsi.

Anche con questa ricetta partecipiamo al MT Challenge di Ottobre
Baxi, Vitto



Stampa il post

domenica 16 ottobre 2011

Torta Perla Rubino di Montersino





Ho preparato questa bavarese per una cena tra amici, l'avevo in parte già fatta per la festa di Federico, ho voluto provare l'intera ricetta.
dal Blog Peccati di Gola di Luca Montersino

Ingredienti
Per la bavarese al cioccolato bianco:
250 g latte intero fresco
zucchero semolato g 50
100 g uova tuorlo
10 g colla di pesce in fogli
250 g cioccolato bianco
500 g panna
0,5 g vaniglia in bacche bourbon
Per la gelè ai frutti rossi:
200 g fragole purea
100 g lamponi purea
100 g mango purea
100 g zucchero semolato
10 colla di pesce in fogli
10 g succo di limone
Per la glassa bianca:
150 g panna
250 g cioccolato bianco
30 g sciroppo di glucosio
5 g colla di pesce in fogli
Pasta biscotto
2 uova
80 g farina
80 g zucchero
vaniglia
Montare molto bene le uova con lo zucchero e la vaniglia. A mano unire la
farina setacciata cercando di non smontare il composto. Spalmare sulla leccarda
foderata di carta e cuocere in forno a 180° per 7'.

Per la bavarese al cioccolato bianco:
portare a bollore il latte con i semi della bacca di vaniglia e versarlo sopra
i tuorli miscelati con lo zucchero;portare sul fuoco e cuocere sempre
mescolando fino alla temperatura di 85° C, togliere dal fuoco ed unire la colla
di pesce precedentemente ammollata e ben strizzata, unire il cioccolato bianco
a pezzetti ed emulsionare bene con un mixer ad immersione. Fare raffreddare ed
unire alla panna montata.
Mettere sul fondo dell'anello uno strato di pasta biscotto, uno di bavarese,
inserire il disco congelato di gelè e completare con altra bavarese fino a
bordo stampo.
Congelare il tutto, quindi togliere l'anello e glassare sopra una griglia con
la glassa bianca;
Per la gelè ai frutti rossi: mischiate un quarto delle polpe a scalare
con lo zucchero, quindi sciogliervi la colla unire le polpe fredde.
Per la glassa bianca: Portare la panna a bollore con il latte in polvere
e lo sciroppo di glucosio; unire poi fuori dal fuoco il cioccolato bianco a
pezzetti ed infine la colla di pesce. Emulsionare bene con un mixer
Mie considerazioni: la torta è buonissima per il mio gusto. Ho dimezzato le dosi della glassa (quelle riportate sono le mie) ma la difficoltà è stata quella di versare la glassa sulla torta congelata perchè si è rappresa immediatamente ed è stato impossibile spatolarla con gli scarsi risultati che si notano. Eliminerei del tutto la glassa che crea solo complicazioni. Altro difetto che ho trovato: la gelè è eccessiva rispetto alla quantità di bavarese, diminuerei di un terzo la quantità.
Gli ospiti hanno molto gradito, tanto che la fettina in foto è stato l'unico residuo rimasto
Nadia
Con questa ricetta partecipo al contest di Dolciechiacchere
Stampa il post

mercoledì 12 ottobre 2011

Muffin al limone e basilico!


Non fatevi ingannare dal basilico....NON sono muffins salati!
E non so nemmeno perche' li ho voluti fare cosi'.... avevo voglia di un sapore fresco e quindi ho pensato immediatamente al limone, ma volevo dare a questi muffins una nota particolare... un tocco stravagante e cosi' mi sono giocata il basilico!
Esperimento riuscito direi, dato che li hanno assaggiati anche delle amiche e ne sono rimaste intrigate!
La ricetta dei muffins a cui mi affido ciecamente e' la solita, quella di Stefano! Ve la riporto anche per comodita' e completo in ARANCIO con gli ingredienti inseriti in questo giro.


Muffins al limone e basilico - di Piccolina
Ingredienti:
300g. di farina 00 setacciata
1 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale
160g. di zucchero
100gr. di burro fuso tiepido
1 uovo
una bustina di vanillina (io estratto di vaniglia, 1/2 cucchiaino)
un vasetto di yogurt bianco Muller (150g) (io 200 gr.)
1 limone (succo e scorza grattugiata)
4-5 foglie di basilico

In una ciotola setacciare tutti gli ingredienti secchi (compresa la buccia del limone grattugiata e le foglie di basilico tritate); in un'altra sbattere l'uovo con un pizzico di sale, aggiungere quindi il burro fuso tiepido (io anche l'estratto di vaniglia che e' liquido) e lo yogurt e anche il succo del limone. Amalgamare bene e poi versare nella ciotola con gli ingredienti secchi.
Il segreto per avere dei muffins leggeri e' proprio quello di mescolare poco gli ingredienti, a differenza di come siamo abituati a fare con i nostri dolci. L'impasto deve essere non completamente amalgamato, e non importa se rimane qualche grumetto di farina: verra' incorporato durante la cottura e si dissolvera' (io ho aggiunto anche qualche cucchiaio di latte perche' l'impasto mi sembrava troppo asciutto).
Cuocere a 180 gradi (o secondo il proprio forno, nel mio 170) per circa 20 minuti senza aprire lo sportello.


Ottimi a merenda anche accompagnati da un buon the caldo!!!!
Per questo con questa ricettina partecipo al contest di Federica "L'ora del tea"
Stampa il post

sabato 8 ottobre 2011

Crostata alla crema cotta ananas e lamponi di Montersino























Questa torta l'avevo portata alla bellissima festa di Compleanno- Ferragosto che ha dato Vittoria nel giardino della casa della sua mamma. Un posto incantevole affacciato sul mare genovese.

Crostata alla crema cotta ananas e lamponi
ricetta tratta da Peccati di Gola di L. Montersino pag. 68

Per la crema:

320 g di latte intero fresco

160 g di panna fresca

240 g di zucchero semolato

145 g di uova tuorlo

30 g di fecola di patate

q.b. di buccia di limone

1 bacca di vaniglia Bourbon


Per la finitura:

160 g di pasta frolla

40 g di ananas sciroppato

40 g di lamponi

20 g di gelatina neutra
q.b. di zucchero velo.


Foderare uno stampo da crostata di cm 22 con i bordi alti con la pasta frolla, bucherellare il fondo e pareti. Nella ricetta Montersino riempe a crudo con la crema, io ho preferito cuocere la frolla in bianco per 5'.
In un pentolino bollire il latte con la panna e i semi della vaniglia e la buccia di limone. A bollore unire i tuorli montati con lo zucchero e la fecola. Mescolare energicamente e portare a cottura la crema.
Sul fondo della torta disporre l'ananas a pezzetti (ho triplicato la dose) e versare la crema. Infornare a 180° per circa 40°. Anche per la cottura ho fatto a modo mio discostandomi dalla ricetta che diceva di cuocere 20' a 220°. Una volta fredda decorare con i lamponi spolverizzati di zucchero a velo e gelatina neutra.

Con questa ricetta partecipiamo al contest di Menù Turistico Starbooks vinci un libro ogni mese




Nadia

Aggiornamento del 12 marzo 2011: con questa torta partecipo al contest 1blog compleanno del Molino Chiavazza

Stampa il post

lunedì 3 ottobre 2011

Un mazzo di fiori per festeggiare una dodicenne! E la festa continua....e anche l'estate!


Ma non e' fantastico questo strascico d'estate??? Non so voi, ma io lo adoro.... uscire la mattina con la T-shirt e non sentire freddo ha un che di miracoloso se abiti in Brianza e il calendario ti dice che e' Ottobre!!!!
Ieri, come tutti gli anni la prima domenica di ottobre, era la festa del paese (ve ne avevo parlato QUI)e come ad ogni festa che si rispetti, ogni anno arrivano le giostre!!! Da piccola adoravo andarci... ricordo che la mamma ci portava, potevamo fare solo pochi giri sui dischi volanti, mica si poteva salire su tutte le giostre! Ma poi tornando verso casa c'era l'immancabile sosta per comprare un cono di panna montata spruzzato di cacao! E mi ricordo benissimo che erano sempre giornate nebbiose e noi bimbe eravamo gia' incappucciate nei nostri cappelli.
Ieri, con le mie belvette, mia sorella, cognati vari e nipotine, siamo andati tutti insieme alle giostre!!! Ma che ridereeeee!!!!!
Io e mia sorella insieme sui dischi volanti, esattamente come 30 anni fa!!! Ci divertivamo come bambine in una sfida con le belve e le mie nipoti.... e vincevamo anche!!!! E poi gli autoscontri....vogliamo parlarne??? Che ai miei tempi salivamo sugli autoscontri per divertirci come pazzi....ora son pieni di ragazzine che sfilano! Si...loro sfilano pure sugli autoscontri!!!! Vestite con POCHI abiti MOLTO succinti, truccate che sembrano delle 25enni e invece hanno ancora i denti da latte e con un atteggiamento da diva che mi fa davvero ribaltare dalle risate!!!!
E allora arriviamo noi!!!! La famiglia Balconi al completo....e possiamo restare li solo a guardare??? :-) Ahhahaha, noooooo, ci siamo divertite un sacco!!!
Poi e' arrivato il turno delle giostre...ehm...mmm.... quelle con i seggiolini agganciate a luuuunghe catene, che girano e bisogna strappare il codino per vincere il giro, quelle con un nome che in un blog di cucina non sta bene, ma in inglese suonerebbe tipo "Kich in the back"...ahahah! Da bambina ci andavo con Gledis, la mia migliore amica delle elementari! Lei riusciva a lanciarmi in alto e io strappavo sempre il codino! Eravamo affiatatissime!
Ieri ci sono andata con Matteo!!!! Lui non ci era mai salito... ci siamo seduti e io mi sono subito agganciata al suo seggiolino pronta a lanciarlo!!! Le urla che riusciva a gridare quando lo spingevo in alto erano divertentissime!!! Non siamo mai riusciti a vincere il giro, ma vederlo scendere con gli occhi che brillavano di felicita' e' stato bellissimo! Sami ha deciso che e' ancora piccolo per farsi lanciare e cosi' lui stava vicino a Letizia, la cuginetta, e si godevano il giro senza "scossoni"!!!
Sono tornata bambinaaaaa!!!!!

Ma ora torno in me e vi mostro la torta che ho preparato a Letizia per il suo dodicesimo compleanno, ormai piu' di un mese fa!


Volevo regalarle un mazzo di fiori e ho deciso per delle facilissime margherite (ho lo stampino...grandioso!), non sono cosi' brava a realizzare fiori a mano!!!
La base e' la red velvet! Non l'avevo mai assaggiata ma mi ha intrigato dalla prima volta che l'ho vista! E poi ha un nome che e' un programma!!! In rete ci sono svariate ricette, questa e' quella che ho scelto io!

Red Velvet
Ingredienti (per due teglie da 23 cm di diametro):
250 gr di farina (io Molino Chiavazza)
1/2 cucchiaino di sale
15 gr di cacao
1 cucchiaino di lievito
113 gr di burro a temperatura ambiente
300 gr di zucchero
2 uova
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
240 gr di latticello (io 120 di yogurt intero + 120 di latte)
2 cucchiaini di colorante rosso
1 cucchiaino di aceto bianco
1 cucchiaino di bicarbonato

Ciotola 1 (farine): riunire qui la farina col cacao, il sale e il lievito. mescolare e amalgamare bene.
Ciotola 2: battere il burro morbido con lo zucchero (io ho usato il Ken), aggiungere le uova, una alla volta facendo assorbire prima di aggiungere il secondo e in ultimo l'estratto di vaniglia.

In un bicchiere capiente stemperare il latticello (io yogurt e latte) con il colorante rosso.
Versare il contenuto della ciotola 1 e del bicchiere nella ciotola 2, ma a cucchiaiate e iniziando e finendo con le farine. Amalgamare bene.
In una tazzina da caffe' miscelare aceto e bicarbonato (frizzano!) e aggiungere quindi all'impasto!
Versare in 2 teglie da 23 cm (io quelle in alluminio usa e getta) e cuocere a 175 gradi per circa 20-25 minuti.
Io non le ho cotte insieme perche' il mio forno non cuoce omogeneo e non volevo rischiare che la torta si suicidasse quando andavo a cambiarla di posto nel forno.
Se si fa la dose intera in un'unica teglia (da 28 o 30), allungare la cottura a 45 minuti e fare poi la prova stecchino.

La Red velvet mi ha letteralmente conquistata! E' la mia torta! E' morbida e umida, non e' uno stoppone che se non la bagni ti soffoca. E poi dopo cotta la cupola che si forma si appiattisce, quindi si presta bene anche per le decorazioni.
Io ho tagliato ogni torta a meta', ho ottenuto quindi 4 strati che ho farcito poi con 2 creme:

Crema bianca:
250 gr di mascarpone
250 gr di philadelphia
150 gr di zucchero a velo
200 gr di panna montata

Crema nera:
250 gr di mascarpone
250 gr di Nutella
200 gr di panna montata

Le creme sono assolutamente goduriose e due bombe caloriche... la panna ovviamente serve ad alleggerirle...ahahahah!!!!
Ripulire il contenitore delle creme con le dita non ha prezzo!!!!

La copertura della torta e' in cioccolato plastico!



La torta le e' piaciuta moltissimo ed e' stata spazzolata senza pieta' da tutti gli invitati. Una bella soddisfazione per me!

Un abbraccio a tutti e buon inizio settimana!
Paola

PS. con questa torta partecipo al candy di Laura di Zampette in pasta


23 Febbraio 2012: con questa torta partecipo al giveaway di Francy per il suo primo blogcompleanno!


12 marzo 2012: con questa ricetta partecipo al contest del Molino Chiavazza per il loro primo blog compleanno!
Stampa il post

sabato 1 ottobre 2011

E la festa continua.....

























Ancora una torta per i festeggiamenti del compleanno...l'ultima, non allarmatevi!


L'idea di questa torta l'ho presa dal Blog di Ilaria, che ringrazio per la pazienza nel rispondere alle mie domande!


Ho sostituito il pan di spagna che non amo molto con questa torta messicana, la cui ricetta mi ha passato la mia cuginetta americana. Devo dire che mi è piaciuta molto, il gusto è ottimo e si può farcire bene, essendo piuttosto compatta.


La decorazione è un esperimento non troppo riuscito, ho un pò pasticciato con la panna montata e la fascia di cioccolato... beh, è stata un pò un'impresa, ma migliorerò, spero. :-)


Per la base:

Torta tres leches


1/2 cups farina gr 180 (di cui 150 g farina e 30 g cacao)

1 teaspoon baking powder 5 g

113 gr di burro morbido

1 cup sugar 220 g

5 uova

1 teaspoon di vaniglia g 5

Scaldare il forno a 190° Montare il burro con lo zucchero, aggiungerel e uova una alla volta e la vaniglia; quando sono incorporate, unire la farina precedentemente setacciata con il lievito, 2 cucchiai alla volta. Infornare per circa 30', prova stecchino.


Per la meringa al cacao:
3 albumi
Il doppio del peso degli albumi di zucchero semolato
20 gr di cacao

Montare gli albumi a neve con un terzo dello zucchero quando inizia a montare unirne

ancora una parte e alla fine il restante zucchero e il cacao.

Formare un disco della grandezza della torta, alcune piccole meringhette e infornare a 100° per circa due ore.

Per la ganache al cioccolato

come mi ha suggerito Ilaria:

200 g cioccolato al latte

150 g panna da montare

una noce di burro

Scaldare la panna quasi fino al bollore, unire il ciocco e il burro, mescolare fino a completo scioglimento. Fare raffreddare in frigo e montare con le fruste elettriche.


Per la panna montata:

200 g panna da montare

due cucchiai di zucchero a velo.


Per la fascia al cioccolato:

300 g di cioccolato al latte


Quando la base sarà ben fredda, tagliarla a metà e inumidirla con una bagna al marsala. Spalmare il fondo della torta con una parte di ganache al cioccolato, coprire con il disco di meringa, spalmare di panna montata e terminare con la seconda metà di torta. Decorare con la ganache, le meringhette e la panna montata.

Per la fascia, sciogliere a bagno maria il cioccolato e farlo intiepidire. Preparare una striscia di carta forno lunga quanto la circonferenza della torta e alta quando il bordo. Stendere con un pennello il cioccolato sulla striscia preparata in uno strato abbastanza spesso. Fare raffreddare fino a quando il cioccolato sarà abbastanza consistente ma ancora morbido, applicare intorno alla torta premendo bene e mettere in frigo a rassodare. Quando sarà bene asciutto e solido, staccare delicatamente la carta forno.
Nadia














Stampa il post
Related Posts with Thumbnails