domenica 25 ottobre 2015

MTC 51 PICCIONE IN DOLCEFORTE CON QUENELLE DI CAROTE

Questa è la seconda ricetta che provo per la sfida dell'MTChallenge di Ottobre proposta da Patrizia Malomo di Andante con Gusto.
Prova fuori concorso perché ho perso tutte le foto dell'operazione di disosso e cucitura, ma il risultato mi è piaciuto moltissimo, quindi eccovelo qui.

Per la tecnica del disosso vi rimando alla ricetta pubblicata subito prima di questa,  QUI - il piccione è molto piccolo e la pelle delicata, quindi fate attenzione a non romperla, dovrete lavorare con coltelli più piccoli, adeguati alle dimensioni della vittima!



per il piccione ripieno:

1 piccione disossato
3 cucchiai di riso bollito – kalijeera a chicco piccolissimo *
50 g di carne tritata
50 g di pasta di salsiccia
Le regaglie del piccione, durello, cuore e fegatino
3 albicocche secche a dadini
1 cucchiaio raso di uvetta
1 cucchiaio raso  di pinoli
1 cucchiaio di brandy
1 uovo
1 cucchiaio di pangrattato
10-15 g di cioccolato fondente
Burro
Alloro
Peperoncino
Sale
Saltate in padella le regaglie con burro, alloro e sale, aggiungete carne e salsiccia, rosolate un attimo, poi aggiungete il peperoncino, le albicocche, l’uvetta e i pinoli, sfumate con il brandy, aggiungete il riso e fate insaporire bene. Quando sarà freddo aggiungere l’uovo battuto, il pangrattato e 3 quadratini di cioccolato fondente ridotti a pezzettini piccolissimi.
Farcite il piccione precedentemente disossato e cucite bene l’apertura.


* il riso Kalijeera, provenienza Bangladesh (a sinistra) a confronto con il nostro originario (a destra)



Il brodo
Sedano, Carota, Cipolla
La carcassa del piccione
alloro
sale
Fate sobbollire tutto insieme per un’ora, filtrate e tenete il brodo da parte in caldo




Qenelles di carote
2 carote
1 patata grossa
Burro
Salvia
2-3 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di parmigiano
1 uovo
Sale
Pepe
Lessate patate e carote con una foglia di salvia nell’acqua, poi frullatele e aggiiungete una noce di burro, sale e pepe. Quando sarà freddo aggiungete l’uovo battuto e un cucchiaio di parmigiano. Addensate con pangrattato fino alla consistenza adatta.
Formate le querelle con due cucchiai e adagiatele su una placca unta.
Aggiungete sopra un filino di olio e una spolverata di parmigiano.
Cuocete in forno a 200 gradi finchè avranno una crostina dorata.


Salsa dolceforte al cioccolato
Il fondo di cottura del piccione frullato e sgrassato
1 dl di aceto di mele
3 cucchiai di zucchero di canna
Peperoncino
20 g di cioccolato fondente
Brodo bollente
Sale
Fate sobbollire l’aceto con lo zucchero finchè non sarà ridotto della metà, poi unite il fondo di cottura, il peperoncino e quando tutto sarà bollente togliete dal fuoco e aggiungete il cioccolato. Mescolate bene perché si sciolga perfettamente e allungate con poco brodo fino ad avere la fluidità desiderata.
Filtrate accuratamente con un colino fino e conservate al caldo.


Cuocere il piccione ripieno
Mezza cipolla bianca
3-4 albicocche secche a dadini
30 g di lardo macinato
1 cucchiaio di brandy
brodo
Spalmate di lardo e cuocete in forno su un fondo di cipolla e dadini di albicocche secche. Bagnate con il brandy ed eventualmente poco brodo. Cuocere tre quarti d’ora bagnando spesso.
Togliere dal fondo di cottura e fare riposare in caldo coperto di stagnola.
Affettate il piccione e servitelo con la salsa bollente e le quenelle di carote.


Questa ricetta partecipa all’MTChallenge di Ottobre

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MTC 51: ANATRA D’AUTUNNO …….E NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA

Di Vittoria



In cucina non si smette mai di imparare!

per quanta esperienza abbiate, per quanti corsi possiate frequentare, ci sarà sempre qualcosa che non avete mai provato, uno scalino da superare, uno scoglio da aggirare.

E questasplendida sfida mensile si rivela una volta di più grandissima scuola di cucina e sprone a superare i propri limiti e questa volta per molti di noi anche le proprie paure e ribrezzi.

Si perché la vincitrice della sfida precedente, Patrizia Malomo di Andante con Gusto, in combutta accordo con Alessandra e lo staff di MTChallenge, hanno deciso di proporci una sfida tostissima. Il pollo ripeno, ma …ma…. Un “tepossino” a entrambe, ….va disossato!!!!

Una sfida che ha spaventato molti mettendoci davanti all’evidenza che, se si vuole cucinare sul serio, bisogna prendere coscienza di ciò che manipoliamo. Bisogna toccare con mano, nel vero senso della parola, la materia prima e imparare a trattarla e capire come gestirla. E con la carne molti di noi hanno reticenze e paure da superare. Insomma se vogliamo essere coerenti e cucinare carne, non possiamo delegare ad altri preparazione e manipolazione e toccarla solo quando è ridotta a un’anonima fetta che quasi nulla ha che richiami un animale vivo.

E la Patty ci va giù pesate e senza mezze misure; ecco le sue testuali parole, lapidarie, …..

 
Vi ricordo: la bestia è morta!
Adesso sta a noi dargli una fine degna del suo sacrificio.
Con questa prova, non voglio esagerare, ma si diventa grandi.
E se volete fare i fighi, disossate un pollo!

…….

il pollo ripieno fa festa, mette d'accordo tutti

e soprattutto vi farà apparire dotati di superpoteri.

Che effettivamente avete.


Allora, siete pronti?

Buttiamoci.

Dopo aver disossato diligentemente un pollo di prova …e averlo surgelato per futuri utilizzi, mi sono azzardata a cambiare pennuto. Procurarmi l’anatra non è stato facilissimo, ho dovuto ordinarla e fremere nell’attesa. Ma il gran giorno è arrivato e me ne sono tornata a casa con il mio pacchetto. Inizia l’avventura! Buttiamoci!

DISOSSARE L’ANATRA

Pulite e fiammeggiate l’anatra poi con una pinzetta togliete pazientemente tutti gli spunzoni duri dalla pelle.

Mettete l’anatra sul piano di lavoro e procedete a disossarla come spiegadettagliatamente Patty. Riporto le sue esatte parole perché non si potrebbe spiegare meglio, lei naturalmente parla di un pollo, ma l’anatra è identica, solo un po’ più grassa e robusta, farete solo un po’ più di fatica a staccare le giunture. Andate assolutamente a leggere il suo post perché le sue foto aiutano molto nel lavoro.
 
1.    Prendete il vostro busto di pollo eviscerato, pulito e fiammato per eliminare eventuali residui di piume. Rinfreschiamo subito un po' di anatomia andando a lussare entrambe le cosce. Con il busto del pollo dritto di fronte a voi, dovrete infilare il pollice della mano sinistra (se non siete mancini) nella cavità intestinale fino a toccare l'articolazione dell'anca. Con l'altra mano tirate indietro la coscia rompendo l'articolazione. Il femore deve uscire dalla cavità dell'anca. Fate la stessa cosa con l'altra coscia. 

2.    Dovete togliere la forcella dello sterno. E' una delle operazioni più delicate: ruotate il pollo sempre in posizione supina, con il petto verso di voi. Spingete indietro delicatamente la pelle della cavità del collo. Toccate la polpa del petto intorno alla cavità e potrete percepire la forcella. Incidetela con la punta del coltello.

3.    Con il coltello raschiate la carne intorno alla forcella in modo da farla apparire, quindi con delicatezza recidetela al vertice con il trinciapollo, facendo attenzione a non bucare la pelle. 

4.    La forcella è libera anche se l'osso lungo è ancora all'interno e verrà eliminato successivamente.

5.    Adesso ruotate nuovamente il pollo e mettetelo con il petto a contatto con il tagliere. Tenetelo   schiacciato con una mano ed incidete nel centro della spina dorsale scendendo dal collo alla coda. Qui troverete resistenza all'inizio ma poi proseguendo sarà molto più agile. Aprite quindi il pollo a libro. Via via che procedete nel lavoro, asciugatevi bene le mani cercando di averle sempre prive di grasso che inevitabilmente potrebbe rilasciare il volatile. Il coltello deve essere sempre ben fermo nella vostra mano. 

6.    Procedendo dall'alto verso il basso e dalla colonna verso l'interno, fate scorrere la lama del coltello appoggiandola alla cassa toracica ed incidendo in profondità, cercando i raschiare bene la polpa dalle costole. Procedete con calma da una parte e poi dall'altra. 

7.    A questo punto avrete quasi terminato la parte più difficile. La gabbia toracica sarà quasi completamente staccata dal petto. Resterà lo sterno che potrete sollevare e staccare dal basso verso l'alto. Una volta inciso nella lunghezza, si staccherà completamente il resto dell'ossatura. Toccate il bordo del petto all'altezza del collo ed eliminate la parte lunga della forcella sempre incidendo con la punta del coltello. Tenete la carcassa da parte.

8.    Adesso grattate via la polpa dalle ossa delle anche e staccate l'osso dalla giuntura della coscia con il trinciapollo. L'osso lungo della coscia sarà invece lasciato al suo posto per mantenere una bella forma finale. 

9.    Tagliate con il trinciapollo le ali all'altezza dell'articolazione. Quindi rimuovete il resto dell'ala in corrispondenza delle giunture. Spingete con il dito la pelle dell'ala all'interno della cavità che si sarà formata dopo l'eliminazione dell'osso.  

10. Il vostro pollo è disossato. Palpate con le mani la carne di tutta la superficie per sentire se qualche piccola scheggia di osso sia rimasta ed eventualmente eliminatela.

In vostro aiuto anche la preziosa guida della Dani Pensacuoca che con una grafica semplice rende tutto chiaro.




Questo è quello che sono riuscita a fare io. Sono orgogliosa!


Non ci resta che procedere con la ricetta prescelta:

ANATRA D’AUTUNNO FARCITA

1 Anatra circa 1,2 kg disossata
 
Il brodo
La carcassa dell’anatra privata del grasso e pelle
Sedano, Carota, Porro
Prezzemolo
Grani di pepe garofanato
Alloro
Sale
Mettete a bollire una pentola con abbondante acqua verdure e aromi, fate sobbollire per mezz’ora e poi mettete a cuocere la carcassa dell’anatra a pezzi. Salate e fate sobbollire un’ora.
Spegnete, fate intiepidire e filtrate.
Ricavate tutta la polpa dalla carcassa per la farcia del collo.



Il collo ripieno:
1 collo di anatra, solo la pelle pulita
La polpa ricavata dalla carcassa bollita
1 fetta di pane carrè
½ lt brodo
½ uovo battuto
Fegato, durello e cuore dell’anatra, già puliti e fatti a pezzetti
Poca carota e porro tritati
1 pezzetto di burro
1 foglia di alloro
1 cucchiaio di brandy
sale
2 o 3 bastoncini sottili di lardo
2 o 3 bastoncini sottili di carota sbollentata
5 o 6 pistacchi
Cucite una delle due estremità del collo.
Soffriggete in padella con un pezzetto di burro il trito di porro e carota e l’alloro, aggiungete le regaglie di anatra cominciando dal durello, poi il cuore e infine i pezzetti di fegato. Spruzzate di brandy. Tritate grossolanamente la polpa di anatra e unitela alle regaglie. Fate insaporire senza cuocere troppo. Fate raffreddare, poi unite l’uovo, i pistacchi e il pane ammollato in poco brodo. Salate e riempite il collo. Inserite qualche bastoncino di lardo e carota e chiudete il collo cucendo l’imboccatura. Mettete nel brodo e portate a ebollizione. Sobbollite una mezz’ora pungendo ogni tanto con un ago, poi lasciate raffreddare nel brodo.  


Mele e zucca caramellati al burro:
2 mele golden
1 fetta di zucca mantovana
1 cipolla bianca
Burro
1 cucchiaio di zucchero
sale
Tagliate a cubetti la cipolla, le mele e la zucca e saltateli nel burro con burro, zucchero e sale finchè non sono morbidi e caramellati. Tenete in caldo

Orzo ai funghi
100 g di orzo lessato
1 grosso fungo porcino sodo
1 spicchio di aglio
Qualche cucchiaio di brodo
Olio extravergine di oliva
Pulite il fungo, tagliatelo a dadini piccoli, passateli in padella con olio e aglio intero.
A metà cottura unite l’orzo ed eventualmente poco brodo. Fate insaporire e conservate al caldo.


La farcia dell’anatra:
200 g di pasta di salsiccia
200 g  di carne macinata
2 cucchiai di vino rosso
1 cucchiaino raso di cannella in polvere
2-3 cucchiai di orzo lessato
1 uovo
1 pizzicone di cannella

3 funghi porcini sodi
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
 
10 castagne lessate e sbucciate, più integre possibile
1 mela golden
1 noce di burro
Sale
Pepe
Alloro

Impastate insieme i primi 7 ingredienti.
Pulite i funghi, tagliateli a dadini piccoli, passateli in padella con olio, aglio intero e prezzemolo. Togliete l’aglio e fate raffreddare, unite al ripieno.
Tagliate a dadini la mela e saltate in padella con burro, alloro e sale. Quasi a fine cottura aggiungete le castagne e fate insaporire cercando di non romperle. Fate raffreddare e tenete da parte 5 castagne.
Stendete l’anatra sul tagliere con la pelle sotto. Salate, pepate e spalmate con il composto di carne senza esagerare. Sistemate sopra il misto di mele e castagne, al centro le 5 castagne tenute da parte e richiudete i due lembi laterali accostando la pelle e ricomponendo l’anatra.
Cucite con un filo di cotone e ago robusto partendo dal collo, chiudendo completamente. Fasciate di carta stagnola e mettete in frigo fino al momento di cuocere.

 
 
 
Per la cottura dell’anatra:
Brodo
Brandy
1 cipolla
1 pezzo di porro
2 mele golden
1 carota
Il grasso dell’anatra 
Sul fondo di una teglia mettete il grasso dell’anatra a pezzettini, le verdure a fettine e le mele a spicchi. Mettete sopra l’anatra, salate e infornate a 180 gradi. Quando comincia a sfrigolare bagnate con il brandy e cuocete per un’ora e un quarto punzecchiando spesso e bagnando con il fondo di cottura. Se asciugasse troppo aggiungete poco brodo.
A fine cottura togliere dal tegame e conservare al caldo avvolto in stagnola.


 
Sgrassare il fondo di cottura e frullare tutto ottenendo una crema. Regolare di sale e se troppo densa allungare con brodo caldo.

Affettare l’anatra in tavola e servire nappate di salsa e accompagnata dall’orzo, dalle mele e zucca caramellate e da fettine di collo ripieno.

 

Questa ricetta partecipa all’MTChallenge di Ottobre

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giovedì 1 ottobre 2015

Polpo alla griglia





Il polpo grigliato è una delle delizie della cucina greca, ho cercato più volte di replicare la ricetta ma sarà che il polpo non è saporito come i loro non sono rimasta soddisfatta. Invece questa ricetta, che non è greca, mi è molto piaciuta e l'ho già replicata diverse volte anche se non è ancora stagione piena per questo tipo di mollusco

Polpo alla griglia

Un polpo di un kg
uno spicchio d'aglio
una foglia d'alloro
una cipolla rossa
un pezzetto di zenzero fresco
un limone non trattato
tabasco
olio evo
sale

Portare a bollore abbondante acqua salata con lo spicchio d'aglio, l'alloro e poco sale. Immergere il polpo ben lavato e fare cuocere per un'ora circa. Provare la consistenza pungendo con i rebbi di una forchetta la base della testa. Fare intiepidire nella sua acqua
In una ciotola unire la cipolla tritata, un cucchiaino di tabasco, il succo del limone e la scorza di mezzo, lo zenzero grattugiato e quattro cucchiai di olio. Emulsionare bene con una forchetta quindi unire il polpo tagliato a pezzi grossi. Coprire con pellicola e fare marinare per qualche ora in frigo.
Sgocciolare il polpo dalla marinata e grigliarlo su di una piastra calda a fuoco vivace per circa 4/5 minuti per lato. Regolare di sale e servire irrorato con la marinata filtrata oppure no, io la lascio al naturale
 Nadia




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