venerdì 29 giugno 2012
Torta di pesche e amaretti
L'idea l'ho presa dall'amica Ilaria, con qualche variante, è venuta una torta molto buona e fresca
Torta di pesche e amaretti
1 kg di pesche noci
4 uova
150 g di zucchero
100 g farina 0
50 g farina di mandorle
100 g amaretti secchi
120 g burro
50 g cioccolato fondente
1/2 bustina di lievito
sale
Lavare molto bene le pesche e tagliarle a fettine senza sbucciarle. Montare le uova con lo zucchero e un pizzico di sale. Unire delicatamente con una spatola le farine setacciate con il lievito, gli amaretti sbriciolati, il cioccolato tagliato a coltello ed infine il burro fuso tiepido. Aggiungere le pesche e mescolare delicatamente. Mettere il composto in una teglia imburrata, meglio se rivestita di carta forno, di cm 18x30, infornare a 180° per circa 45'.
Nadia
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mercoledì 27 giugno 2012
FEGATO SCALOPPATO AL PORTO, CIPOLLE GLASSATE E VISCIOLE IN AGRODOLCE
Devo dire subito un GRAZIE a Elisa di Saporidielisa e al team di Menuturistico per la proposta per la sfida di questo mese: Le Scaloppine!!!!
Una ricetta semplice (in apparenza), che facciamo praticamente in ogni cucina italiana, ma leggendo il bel post di Elisa mi sono resa conto di tanti piccoli errori che si commettono per fretta o pigrizia e che spesso compromettono il piatto.
Una morbida fettina ricoperta di sughetto saporito si trasforma in un attimo in una cosa bruciaticcia, asciutta e appiccicosa, per nulla invitante.
Lei ci spiega benissimo il procedimento e la tecnica professionale per ottenere il meglio.
E ovviamente funziona!
Bisogna solo avere un pizzico di pazienza in più e avere pronti gli ingredienti giusti scelti per la ricetta perché l’esecuzione deve essere rapida.
Intanto ci ha anche insegnato o ricordato cosa sono e cosa significano termini di cucina molto precisi e professionale come deglassare, e la differenza importante fra fondo di cottura e fondo di cucina. Andate al leggere la sua proposta dove spiega tutto da vera professionista.
Io però non mi accontento, non ce la faccio.
Devo trovare un’idea che mi faccia innamorare.
Qualcosa di speciale da sperimentare.
Qualcosa che non ho mai fatto prima.
Lo so, amo vivere pericolosamente e la prudenza non è la mia specialità.
Quindi non mi decidevo mai a fare queste benedette scaloppine e giorno dopo giorno si avvicinava il termine della gara, comparivano meraviglie, ma dal mio cervello non scaturiva nulla di nulla!
Il bloccodello scrittore della cuoca? Forse si, fatto sta che la padella restava nell’armadio..........
.......finchè l’altra notte, complice una tosse secca fastidiosissima che non mi lascia dormire, finalmente ho “visto” le mie scaloppine.
Volevo qualcosa di saporito e stavo quasi per decidermi per la carne di cavallo quando un’altra mia passione ha fatto prepotentemente irruzione sulla scena. Ma certo, le frattaglie!!!! So che molti inorridiscono, mentre altrettanti le adorano (e un giorno mi deciderò a fare un invito frattagliesco per accontentare chi in casa non le assaggia mai).
Ecco come è nata la mia proposta per l’MTC di giugno. Non è propriamente estiva, ma assolutamente golosa tanto che marito e figlio l’hanno apprezzata nonostante non amino per nulla le frattaglie.
FEGATO SCALOPPATO AL PORTO
con Cipolle di Giarratana glassate e composta di Visciole in agrodolce
Per 2 persone
2 fette di fegato di vitello abbastanza sottili e uniformi (queste non si possono battere) di circa 100 gr l’una
Farina poca per infarinare il fegato
2 noci di burro chiarificato
2 cucchiai di Porto Ferriera, Riserva Dona Antonia invecchiato 8 anni.
100 ml circa di brodo ristretto di carne fatto con il mio dado casalingo, ricetta liberamente tratta da quella di Paola…..che viene da quella di Mapi
2 cucchiaini di composta di cipolle di Giarratana (ricetta qui sotto)
10 visciole in agrodolce intere con un po’ di composta e sciroppo (ricetta qui sotto)
Preparare un cucchiaino a testa di composta di cipolle scaldandola leggermente e aggiungendo una punta di peperoncino in polvere.
Pulire le fette di fegato da bordi, pellicine, tubicini e parti tenaci in modo che non si arriccino in cottura.
Tagliarle a metà, infarinarle leggermente e rosolarle 1 minuto per parte in una padella dove avrete fatto scaldare una noce di burro chiarificato con 2 foglie di alloro.
Salare leggermente e togliere le fette di fegato dalla padella appena dorate.
Deglassare il fondo di cottura con il porto incorporando bene tutti i succhi del fondo della padella, fare sfumare pochi secondi, aggiungere il fondo di cucina scelto (il brodo di carne ristretto) e ancora un poco di burro. Io ho anche aggiunto una leggerissima spolverata di farina per dare cremosità alla salsa.
Fare andare al massimo un minuto per legare bene i sapori.
Filtrare la salsa, rimettere le scaloppine in padella e nappare con poca salsa. Scaldare bene.
Sistemare 2 scaloppine in ogni piatto, nappare con la salsa calda, disporre in ogni piatto 5 visciole insieme a un poco della parte frullata e sciropposa, aggiungere la composta di cipolle e servire con una fetta di pane brioche tostato leggermente.
Composta di Visciole in agrodolce
500 gr di visciole grosse e ben mature e sode
500 gr di zucchero
100 ml circa di aceto di mele
Pulire le visciole e snocciolarle. Mettere in un pentolino con lo zucchero e l’aceto e fare sobbollire per 10 minuti schiumando. Con una schiumarola estrarre un terzo dei frutti e frullare il resto grossolanamente. Rimettere dentro i frutti interi e continuare a cuocere per almeno altri 10 minuti.
Raffreddando deve assumere la consistenza della marmellata, ma non eccessivamente asciutta.
Composta di cipolle di Giarratana
2 kg di cipolle bianche, carnose, tenere e dolci di Giarratana (RG)
1,6 kg zucchero semolato (si può metterne una parte di canna, diciamo 400 gr)
2 foglie di alloro
1 pugno di uvetta passolina (Corinto)
Affettare le cipolle e metterle a macerare una notte con lo zucchero, una o due foglie di alloro e due bicchierini di aceto di mele. Daranno molto liquido che NON va buttato!
Il giorno dopo mettere tutto al fuoco e cuocere a fuoco dolce come per una normale marmellata.
Invasare bollente e chiudere i coperchi; raffreddando faranno il sottovuoto.
Volendo si possono unire in macerazione uno o due pugni di uvetta Corinto, quella piccolissima e molto scura, tipica siciliana.
La composta deve risultare morbida, con i filetti di cipolla ben caramellati e una parte sciropposa.
Buona con carni arrosto e griglia, con formaggi stagionati e saporiti. Si conserva a lungo.
Le cipolle di Giarratana sono enormi dolcissime e veramente speciali, potete vederle QUI,
fanno anche una bellissima sagra il 14 agosto.
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Una ricetta semplice (in apparenza), che facciamo praticamente in ogni cucina italiana, ma leggendo il bel post di Elisa mi sono resa conto di tanti piccoli errori che si commettono per fretta o pigrizia e che spesso compromettono il piatto.
Una morbida fettina ricoperta di sughetto saporito si trasforma in un attimo in una cosa bruciaticcia, asciutta e appiccicosa, per nulla invitante.
Lei ci spiega benissimo il procedimento e la tecnica professionale per ottenere il meglio.
E ovviamente funziona!
Bisogna solo avere un pizzico di pazienza in più e avere pronti gli ingredienti giusti scelti per la ricetta perché l’esecuzione deve essere rapida.
Intanto ci ha anche insegnato o ricordato cosa sono e cosa significano termini di cucina molto precisi e professionale come deglassare, e la differenza importante fra fondo di cottura e fondo di cucina. Andate al leggere la sua proposta dove spiega tutto da vera professionista.
Io però non mi accontento, non ce la faccio.
Devo trovare un’idea che mi faccia innamorare.
Qualcosa di speciale da sperimentare.
Qualcosa che non ho mai fatto prima.
Lo so, amo vivere pericolosamente e la prudenza non è la mia specialità.
Quindi non mi decidevo mai a fare queste benedette scaloppine e giorno dopo giorno si avvicinava il termine della gara, comparivano meraviglie, ma dal mio cervello non scaturiva nulla di nulla!
Il blocco
.......finchè l’altra notte, complice una tosse secca fastidiosissima che non mi lascia dormire, finalmente ho “visto” le mie scaloppine.
Volevo qualcosa di saporito e stavo quasi per decidermi per la carne di cavallo quando un’altra mia passione ha fatto prepotentemente irruzione sulla scena. Ma certo, le frattaglie!!!! So che molti inorridiscono, mentre altrettanti le adorano (e un giorno mi deciderò a fare un invito frattagliesco per accontentare chi in casa non le assaggia mai).
Ecco come è nata la mia proposta per l’MTC di giugno. Non è propriamente estiva, ma assolutamente golosa tanto che marito e figlio l’hanno apprezzata nonostante non amino per nulla le frattaglie.
FEGATO SCALOPPATO AL PORTO
con Cipolle di Giarratana glassate e composta di Visciole in agrodolce
Per 2 persone
2 fette di fegato di vitello abbastanza sottili e uniformi (queste non si possono battere) di circa 100 gr l’una
Farina poca per infarinare il fegato
2 noci di burro chiarificato
2 cucchiai di Porto Ferriera, Riserva Dona Antonia invecchiato 8 anni.
100 ml circa di brodo ristretto di carne fatto con il mio dado casalingo, ricetta liberamente tratta da quella di Paola…..che viene da quella di Mapi
2 cucchiaini di composta di cipolle di Giarratana (ricetta qui sotto)
10 visciole in agrodolce intere con un po’ di composta e sciroppo (ricetta qui sotto)
Preparare un cucchiaino a testa di composta di cipolle scaldandola leggermente e aggiungendo una punta di peperoncino in polvere.
Pulire le fette di fegato da bordi, pellicine, tubicini e parti tenaci in modo che non si arriccino in cottura.
Tagliarle a metà, infarinarle leggermente e rosolarle 1 minuto per parte in una padella dove avrete fatto scaldare una noce di burro chiarificato con 2 foglie di alloro.
Salare leggermente e togliere le fette di fegato dalla padella appena dorate.
Deglassare il fondo di cottura con il porto incorporando bene tutti i succhi del fondo della padella, fare sfumare pochi secondi, aggiungere il fondo di cucina scelto (il brodo di carne ristretto) e ancora un poco di burro. Io ho anche aggiunto una leggerissima spolverata di farina per dare cremosità alla salsa.
Fare andare al massimo un minuto per legare bene i sapori.
Filtrare la salsa, rimettere le scaloppine in padella e nappare con poca salsa. Scaldare bene.
Sistemare 2 scaloppine in ogni piatto, nappare con la salsa calda, disporre in ogni piatto 5 visciole insieme a un poco della parte frullata e sciropposa, aggiungere la composta di cipolle e servire con una fetta di pane brioche tostato leggermente.
Composta di Visciole in agrodolce
500 gr di visciole grosse e ben mature e sode
500 gr di zucchero
100 ml circa di aceto di mele
Pulire le visciole e snocciolarle. Mettere in un pentolino con lo zucchero e l’aceto e fare sobbollire per 10 minuti schiumando. Con una schiumarola estrarre un terzo dei frutti e frullare il resto grossolanamente. Rimettere dentro i frutti interi e continuare a cuocere per almeno altri 10 minuti.
Raffreddando deve assumere la consistenza della marmellata, ma non eccessivamente asciutta.
Composta di cipolle di Giarratana
2 kg di cipolle bianche, carnose, tenere e dolci di Giarratana (RG)
1,6 kg zucchero semolato (si può metterne una parte di canna, diciamo 400 gr)
2 foglie di alloro
1 pugno di uvetta passolina (Corinto)
Affettare le cipolle e metterle a macerare una notte con lo zucchero, una o due foglie di alloro e due bicchierini di aceto di mele. Daranno molto liquido che NON va buttato!
Il giorno dopo mettere tutto al fuoco e cuocere a fuoco dolce come per una normale marmellata.
Invasare bollente e chiudere i coperchi; raffreddando faranno il sottovuoto.
Volendo si possono unire in macerazione uno o due pugni di uvetta Corinto, quella piccolissima e molto scura, tipica siciliana.
La composta deve risultare morbida, con i filetti di cipolla ben caramellati e una parte sciropposa.
Buona con carni arrosto e griglia, con formaggi stagionati e saporiti. Si conserva a lungo.
Le cipolle di Giarratana sono enormi dolcissime e veramente speciali, potete vederle QUI,
fanno anche una bellissima sagra il 14 agosto.
Questa proposta partecipa all’MTC di giugno
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lunedì 25 giugno 2012
Dolce freschezza d'estate di Montersino
Questo dolce viene dalla raccolta "Accademia di pasticceria" di Montersino. Un dolce, come dice il nome, molto fresco e piacevole al palato, l'acidulo delle albicocche sposa bene il dolce della chantilly e anche il contrasto delle consistente, morbido e croccante è accattivante. La ricetta di Montersino ha un errore nella grafica degli ingredienti, sono segnati 50 g di colla di pesce che sono ovviamente troppi, io ne ho messo 8 g e andavano bene. Riporto la ricetta con le minime variazioni che ho apportato
Dolce freschezza d'estate di Montersino
Per la chantilly alle albicocche:
250 g di purea di albicocche
100 g di zucchero semolato
375 g di panna
8 g di colla di pesce in fogli
2,5 g liquore alla vaniglia
Per il curd al limone:
30 g di succo di lime
100 g di burro
125 g di zucchero a velo
60 g di tuorlo
25 g di uova intere
5 g scorza di lime
Per le albicocche arrostite al forno:
800 g di albicocche
50 g di burro
50 g di zucchero a velo + 50 da aggiungere dopo la cottura
4 g di colla di pesce
Per la meringa al lime:
150 g di albume
225 g di zucchero semolato
2,5 g di scorza di lime
Per la finitura:
200 g di pan di spagna al cacao
150 g di pasta frolla
100 g di bagna ala vaniglia
Per prima cosa preparare il curd: fare fondere il burro sul fornello quindi aggiungere lo zucchero a velo mischiato alla scorza grattugiata del limone e il succo di limone, unire le uova sempre mescolando, portare su fuoco basso e fare addensare senza portare a bollore. Fare raffreddare. Nel frattempo tagliare a meta' le albicocche, privarle del nocciolo e metterle, rivolte verso l'alto, in una teglia. Spennellare ogni albicocca con del burro fuso e cospargere con abbondante zucchero a velo. Infornate a 160 C per 15 minuti.Una volta pronte unire ancora un poco di zucchero se fossero troppo aspre.
Per la crema chantilly: scaldare una parte di polpa di albicocche e sciogliere dentro gli zuccheri e la gelatina. Unite quindi il liquore e la restante polpa di albicocche fredda. Aggiungere il composto alla panna montata, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto e fare riposare in frigo. Assemblare il dolce: in un anello fare la base con un disco di pasta frolla. Disporre sopra uno strato di curd al limone ormai freddo e uno strato di pan di spagna al cioccolato. Pressate bene con le mani e inzuppate il pan di spagna con la bagna al liquore vaniglia, poi con l’aiuto di una sac a poche ricoprire con la chantilly all'albicocca. Livellate bene tutto con una spatola e mettere in congelatore. Nel frattempo preparare la meringa al lime: scaldare sul fornello zucchero e albume fino ad una temperatura di 48/50 C , trasferire in planetaria e montare bene. Prendere la torta ormai fredda e disporre sopra le albicocche ormai fredde e ridotte in composta (io ho preferito unire ancora 4 g di colla di pesce sciolta perchè le mie albicocche erano un pò acquose). Mettere in frigorifero per almeno 6 ore oppure in congelatore per un paio d'ore. Coprire la torta con la meringa al lime. La ricetta prevedeva di coprirla interamente, io ho preferito fare un canestro solo in superficie.Fiammeggiare tutta la superficie con l'apposito cannello e decorate a piacere .
Nadia
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sabato 23 giugno 2012
Scaloppine al marsala per l'MTC
Non ce n'è.... ogni mese il "toto-sfide" non c'è verso di azzeccarlo e il bello di questo gioco è anche questo, la sorpresa!
Questo giro è andata bene.... coi budini di verdura ho dovuto rinunciare per non provocare una sommossa delle belve che a confronto i black blocks gli fanno un baffo!
Con le scaloppine invece ero certa di farli felici e con i consigli preziosi di Elisa è stato anche meravigliosamente facile.
Ho dato un'occhiata alle varie proposte in gioco e quasi mi vergogno di proporre questa, ma queste sono le scaloppine che mi preparava sempre la mia Adele quando ero piccola, quindi insomma....ancora una volta non sono riuscita a sottrarmi al fascino dei ricordi e poi trovo che spesso la semplicità sia l'ingrediente migliore, quindi ve le beccate!!! ahahahah!!!
Scaloppine al Marsala - mie
Ingredienti per 3 persone:
350 gr di petto di pollo a fette sottili
farina q.b
1 bicchiere di Marsala secco
1 bicchiere di brodo di pollo
burro chiarificato q.b.
sale, pepe
Infarinare le bistecche di pollo. In una padella d'alluminio far sciogliere una noce di burro e rosolare a fuoco vivace le bistecche da entrambe i lati. Quando la carne sarà ben sigillata dalla rosolatura, salare e aggiungere una spolverata di pepe. Togliere ora la carne dalla padella e tenerla da parte. Sfumare quindi il fondo di cottura col marsala e con il brodo di pollo ( fatto col mio dado di pollo homemade ), far sobbollire per qualche minuto e aggiungere quindi una noce di burro e farlo sciogliere nella salsa ruotando la padella.
Invece di versare la salsa sulle scaloppine, io ho preferito rimettere la carne in padella, così da scaldarla.
Servire con un contorno di verdura, io mi sto uccidendodi fagiolini dell'orto del babbo e quindi li ho prima lessati e poi saltati in padella con un pochino di burro e uno spicchio di aglio! Poco prima di spegnere il fuoco ho dato una spruzzatina di aceto di mele.
Belve soddisfatissime del pranzetto!
Grazie ancora ad Elisa per il suo bellissimo post molto dettagliato!
Un abbraccio a tutti....io vado in vacanza per una settimana! Mi mancherete!
Paola
PS. si era capito vero che con questa ricetta partecipo all'MTC di giugno????? *__*
Stampa il post
Questo giro è andata bene.... coi budini di verdura ho dovuto rinunciare per non provocare una sommossa delle belve che a confronto i black blocks gli fanno un baffo!
Con le scaloppine invece ero certa di farli felici e con i consigli preziosi di Elisa è stato anche meravigliosamente facile.
Ho dato un'occhiata alle varie proposte in gioco e quasi mi vergogno di proporre questa, ma queste sono le scaloppine che mi preparava sempre la mia Adele quando ero piccola, quindi insomma....ancora una volta non sono riuscita a sottrarmi al fascino dei ricordi e poi trovo che spesso la semplicità sia l'ingrediente migliore, quindi ve le beccate!!! ahahahah!!!
Scaloppine al Marsala - mie
Ingredienti per 3 persone:
350 gr di petto di pollo a fette sottili
farina q.b
1 bicchiere di Marsala secco
1 bicchiere di brodo di pollo
burro chiarificato q.b.
sale, pepe
Infarinare le bistecche di pollo. In una padella d'alluminio far sciogliere una noce di burro e rosolare a fuoco vivace le bistecche da entrambe i lati. Quando la carne sarà ben sigillata dalla rosolatura, salare e aggiungere una spolverata di pepe. Togliere ora la carne dalla padella e tenerla da parte. Sfumare quindi il fondo di cottura col marsala e con il brodo di pollo ( fatto col mio dado di pollo homemade ), far sobbollire per qualche minuto e aggiungere quindi una noce di burro e farlo sciogliere nella salsa ruotando la padella.
Invece di versare la salsa sulle scaloppine, io ho preferito rimettere la carne in padella, così da scaldarla.
Servire con un contorno di verdura, io mi sto uccidendodi fagiolini dell'orto del babbo e quindi li ho prima lessati e poi saltati in padella con un pochino di burro e uno spicchio di aglio! Poco prima di spegnere il fuoco ho dato una spruzzatina di aceto di mele.
Belve soddisfatissime del pranzetto!
Grazie ancora ad Elisa per il suo bellissimo post molto dettagliato!
Un abbraccio a tutti....io vado in vacanza per una settimana! Mi mancherete!
Paola
PS. si era capito vero che con questa ricetta partecipo all'MTC di giugno????? *__*
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giovedì 21 giugno 2012
Cooking building Kraft, una serata divertentissima!
Martedi' ho avuto la possibilita' di partecipare ad una serata troppo carina organizzata da Kraft che ha coivolto alcune blogger e giornalisti in una sessione di Cooking building in cui, divisi per gruppi, abbiamo cucinato insieme un intero menu' dall'antipasto al dolce, coordinati niente meno che dalla grandissima Viviana Varese...insomma.... cosa volere di piu'????
Il tutto in una location fantastica, InKitchen loft a Milano, un grande spazio adibito a eventi e corsi di cucina, nato dal recupero di un laboratorio gia' esistente, molto luminoso e ampio, attrezzato con una grande cucina professionale...praticamente un sogno!
Un grazie speciale a Lara che mi ha offerto questa possibilita' e a tutti i ragazzi Kraft per la loro simpatia e disponibilita'!
Un abbraccio e buona giornata
Paola
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Il tutto in una location fantastica, InKitchen loft a Milano, un grande spazio adibito a eventi e corsi di cucina, nato dal recupero di un laboratorio gia' esistente, molto luminoso e ampio, attrezzato con una grande cucina professionale...praticamente un sogno!
Ho avuto modo di rivedere Simona e di conoscere altre ragazze davvero simpatiche tra cui Serena e Claudia.
I menu' da preparare erano 2, uno estivo e uno invernale e in tutte le preparazioni era previsto l'utilizzo dei prodotti Kraft, io sono stata felicissima di cucinare utilizzando Philadelphia che consumo in quantita' industriali, tanto che il signor Kraft potrebbe farmi socia di maggioranza!!!!
Finito di cucinare tutto ci siamo poi seduti a tavola a goderci una buonissima cena tutti insieme tra chiacchiere, risate e buon vino!!!!
Ecco qui cosa abbiamo cucinato e gustato, prometto di integrare il post con le ricette in seguito!
Antipasti: frittata con porri, patate e philadelphia - bocconcini di philadelphia con bresaola e limone
Primi piatti: cappuccino di crema di piselli, speck e crostini - pasta al pesto con olive taggiasche, pomodorini e jocca
Secondi piatti: carpaccio con verdurine - scaloppine di tacchino (non ho la foto)
Contorni: patate al forno - peperoni ripieni
Dolci: cheesecake al philadelphia Milka - mattonella di oro saiwa (non ho la foto)
Un grazie speciale a Lara che mi ha offerto questa possibilita' e a tutti i ragazzi Kraft per la loro simpatia e disponibilita'!
Un abbraccio e buona giornata
Paola
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venerdì 15 giugno 2012
Focaccia di Recco. Il mio post bianco
Da quando ho aperto il blog ho avuto modo di conoscere persone fantastiche e di fare esperienze che mai avrei immaginato... il web e' un mondo ricco di sorprese e iniziative davvero sorprendenti, alcune molto profonde e importanti, altre semplicemente di svago, come questa che vi voglio raccontare.
Quando mi ha contattata Mariachiara raccontandomi la sua proposta, l'ho trovata veramente divertente e ho subito accettato di collaborare alla diffusione dell'evento.
Vi copio la sua mail, cosi' capite!
Ciao a tutti
Mi chiamo Mariachiara, gestisco il blog thechefisonthetable.it insieme al mio compagno Fabrizio :)
Qualcuno di voi già mi conosce, di persona, per avventure di blog o per i mille casi della vita: forse, quindi, molti di voi già sanno che mi sono trasferita da poco a Torino, dopo 6 anni a Milano.
Tra le diverse cose che non ti aspetti di Torino, e che pochi ti raccontano, è che Torino è foriera di meraviglie, tra luoghi sorprendenti, giochi di luce ed eventi che non ti aspetti: è proprio per uno di questi eventi che vi scrivo, per invitare voi tutti a parteciparvi in quel modo che solo noi foodblogger riusciamo a creare.
L’evento (Cena in Bianco)
Qualche settimana fa, grazie a Lydia e al suo post su Gastronomia Mediterranea, ho scoperto l’iniziativa di Antonella Bentivoglio d'Afflitto, direttore creativo di The Kitchen of Fashion: una cena in bianco, qui a Torino, organizzata come flash mob, ossia con data e luogo segreti fino all'ultimo, per strade e piazze della città, a cui tutti sono invitati e tutti ne sono protagonisti. Gratis la partecipazione.
Potete vedere qualche esempio qui o, per rimanere a livello nostrano, tra gli splendidi Calycanthi.
Come funziona? (Istruzioni per l’uso)
Tutti i curiosi possono inviare una mail a cenainbiancotorino@gmail.com: il giorno prima dell’evento si verrà informati sul luogo e sull’ora dell’evento. Ogni partecipante dovrà portare con sé sedie e tavolino pieghevoli (bianchi!) e vivande al seguito, tovaglia bianca, piatti e bicchieri non di carta, magari candele, acqua e/o vino e ovviamente essere vestiti in bianco!
Suggestione massima! Si apparecchia e si sparecchia e non si lascia traccia :)
Tutti si possono iscrivere e più siamo, più sarà magico :)
Perché? (Motivi per cui le persone hanno idee bizzarre)
La cena in bianco ha lo scopo di riportare all'atmosfera del giocare in cortile, dello stare insieme per strada come nei vecchi paesi: vivere e riappropriarsi del territorio da un lato, essere protagonisti della città e non spettatori. Stare insieme in una piazza, in un luogo di scambio di connessioni umane, di contaminazioni di idee e di energie.
Noi foodblogger! (Perché siamo più bizzarri di tutti)
Facciamo un foodblogger-flashmob sul tema del bianco per promuovere l’evento?
Qualche tempo fa avevamo già realizzato qualcosa del genere per il Pic Nic in bianco dei Calycanthi http://www.thechefisonthetable.it/2011/09/26/il-post-bianco-il-pic-nic-dei-calycanthi/, ma ora vogliamo creare una rete di post ampissima e... segreta!
Sì, proprio come un flash mob all’esterno nessuno saprà la data tranne noi, e la rete sarà invasa di post in bianco con un effetto sorpresa, originale, fresco e bizzarro :)
Cosa possiamo fare (I dettagli)
L’invito è di produrre un post in bianco il giorno 15 giugno e di pubblicarlo tutti insieme possibilmente entro le 11 del mattino. Con post in bianco si intende: ricetta con un ingrediente bianco, ambientazione della ricetta con accessori tavoli sedie piatti bianchi, una foto con descrizione di qualcosa di bianco legato al food, una foto con descrizione di vino bianco...
Il post dovrà citare l’iniziativa della Cena In Bianco di Torino, e linkare alla pagina Facebook dell’evento https://www.facebook.com/CenaInBiancoTorino?skip_nax_wizard=true.
Col post possiamo invitare le persone a iscriversi alla Cena in Bianco mandando la mail a cenainbiancotorino@gmail.com e a partecipare all’evento!
IMPORTANTE: la data del post dovrà rimanere segreta all'esterno fino al giorno della pubblicazione, altrimenti l'effetto sorpresa verrà vanificato!
Le vostre adesioni (sono importanti)
Vi piace l’idea? Ovviamente se vivete a Torino e dintorni, vi aspettiamo tutti anche in piazza con golosi piatti bianchi. Se invece non riuscirete a esserci, e se l’iniziativa di Antonella vi piace, se magari pensate possa essere d’ispirazione per una Cena in Bianco nella vostra città, unitevi a noi e pubblichiamo il post tutti insieme il 15 giugno!
Sappiate inoltre che chi diffonderà e inviterà amici e contatti a iscriversi potrà essere citato come blog partner.
L'iniziativa torinese, la serie di post in Bianco , compresa questa mail, non hanno nessuno scopo commerciale: lo facciamo solo per stare insieme, divertendoci!
Aspetto le vostre mail di adesione, in modo da avere un’idea di quanti saremo!
Un abbraccio a tutti
Mariachiara e Antonella
Poi ho iniziato a pensare a cosa cucinare di bianco...pannacotta, risotto al parmigiano, baci al cocco... ma alla fine il bianco che preferisco è quello della crescenza! Così, avendo tra le mani la ricetta di quella adorabile strega della Vitto, sono andata sul sicuro e ho preparato la focaccia di Recco.
Risultato eccezionale! Certo il forno di casa non può competere con i forni professionali, ma la ricetta è perfetta e davvero facile da realizzare!
Focaccia di Recco - della Vitto
Ingredienti per una teglia da forno (circa 30x40 cm)
300 gr di farina manitoba (ma le nonne usavano farina normalissima...de Zena)
100 gr di acqua tiepida
50 gr di latte
30 gr di olio evo
1 cucchiaino di sale
Impastare in una ciotola larga. Deve venire una pasta morbida e non appiccicosa. Dividere in due parti, ungerle e mettere a riposare sotto una ciotola (scaldata in inverno).
Scaldare il forno al massimo possibile perché andrebbe cotta nel forno a legna che va a 350 gradi circa.
Al momento di cuocere la focaccia ungere bene la teglia, tirare una parte della pasta prima con il matterello e poi aiutandosi con pugni e braccia infarinate fino ad ottenere una sfoglia sottile ma assolutamente priva di buchi.
Adagiarla nella teglia facendola sbordare da tutti i lati
Coprire la sfoglia di pezzi di stracchino grandi come una noce. Ce ne vuole un pane da mezzo chilo.
Stendere la seconda sfoglia molto sottile, quasi trasparente e adagiarla sulla prima coprendo lo stracchino. Fare sbordare anche questa.
Passare il mattarello sui bordi della teglia per tagliare la pasta eccedente e nello stesso tempo saldare le due sfoglie.
Inumidire il tutto con un’emulsione di acqua/olio (non affogare, inumidire), pizzicare la superficie della pasta per fare 2 o 3 buchi da dove uscirà il vapore e infornare per 15 minuti. La superficie deve essere dorata e arrostita in qualche punto.
Servire caldissima e colante stracchino bollente perché fredda non è più buona al punto che quando la ordiniamo al ristorante a Recco, ne ordiniamo poca per volta in modo che arrivi sempre bella calda.
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Quando mi ha contattata Mariachiara raccontandomi la sua proposta, l'ho trovata veramente divertente e ho subito accettato di collaborare alla diffusione dell'evento.
Vi copio la sua mail, cosi' capite!
Ciao a tutti
Mi chiamo Mariachiara, gestisco il blog thechefisonthetable.it insieme al mio compagno Fabrizio :)
Qualcuno di voi già mi conosce, di persona, per avventure di blog o per i mille casi della vita: forse, quindi, molti di voi già sanno che mi sono trasferita da poco a Torino, dopo 6 anni a Milano.
Tra le diverse cose che non ti aspetti di Torino, e che pochi ti raccontano, è che Torino è foriera di meraviglie, tra luoghi sorprendenti, giochi di luce ed eventi che non ti aspetti: è proprio per uno di questi eventi che vi scrivo, per invitare voi tutti a parteciparvi in quel modo che solo noi foodblogger riusciamo a creare.
L’evento (Cena in Bianco)
Qualche settimana fa, grazie a Lydia e al suo post su Gastronomia Mediterranea, ho scoperto l’iniziativa di Antonella Bentivoglio d'Afflitto, direttore creativo di The Kitchen of Fashion: una cena in bianco, qui a Torino, organizzata come flash mob, ossia con data e luogo segreti fino all'ultimo, per strade e piazze della città, a cui tutti sono invitati e tutti ne sono protagonisti. Gratis la partecipazione.
Potete vedere qualche esempio qui o, per rimanere a livello nostrano, tra gli splendidi Calycanthi.
Come funziona? (Istruzioni per l’uso)
Tutti i curiosi possono inviare una mail a cenainbiancotorino@gmail.com: il giorno prima dell’evento si verrà informati sul luogo e sull’ora dell’evento. Ogni partecipante dovrà portare con sé sedie e tavolino pieghevoli (bianchi!) e vivande al seguito, tovaglia bianca, piatti e bicchieri non di carta, magari candele, acqua e/o vino e ovviamente essere vestiti in bianco!
Suggestione massima! Si apparecchia e si sparecchia e non si lascia traccia :)
Tutti si possono iscrivere e più siamo, più sarà magico :)
Perché? (Motivi per cui le persone hanno idee bizzarre)
La cena in bianco ha lo scopo di riportare all'atmosfera del giocare in cortile, dello stare insieme per strada come nei vecchi paesi: vivere e riappropriarsi del territorio da un lato, essere protagonisti della città e non spettatori. Stare insieme in una piazza, in un luogo di scambio di connessioni umane, di contaminazioni di idee e di energie.
Noi foodblogger! (Perché siamo più bizzarri di tutti)
Facciamo un foodblogger-flashmob sul tema del bianco per promuovere l’evento?
Qualche tempo fa avevamo già realizzato qualcosa del genere per il Pic Nic in bianco dei Calycanthi http://www.thechefisonthetable.it/2011/09/26/il-post-bianco-il-pic-nic-dei-calycanthi/, ma ora vogliamo creare una rete di post ampissima e... segreta!
Sì, proprio come un flash mob all’esterno nessuno saprà la data tranne noi, e la rete sarà invasa di post in bianco con un effetto sorpresa, originale, fresco e bizzarro :)
Cosa possiamo fare (I dettagli)
L’invito è di produrre un post in bianco il giorno 15 giugno e di pubblicarlo tutti insieme possibilmente entro le 11 del mattino. Con post in bianco si intende: ricetta con un ingrediente bianco, ambientazione della ricetta con accessori tavoli sedie piatti bianchi, una foto con descrizione di qualcosa di bianco legato al food, una foto con descrizione di vino bianco...
Il post dovrà citare l’iniziativa della Cena In Bianco di Torino, e linkare alla pagina Facebook dell’evento https://www.facebook.com/CenaInBiancoTorino?skip_nax_wizard=true.
Col post possiamo invitare le persone a iscriversi alla Cena in Bianco mandando la mail a cenainbiancotorino@gmail.com e a partecipare all’evento!
IMPORTANTE: la data del post dovrà rimanere segreta all'esterno fino al giorno della pubblicazione, altrimenti l'effetto sorpresa verrà vanificato!
Le vostre adesioni (sono importanti)
Vi piace l’idea? Ovviamente se vivete a Torino e dintorni, vi aspettiamo tutti anche in piazza con golosi piatti bianchi. Se invece non riuscirete a esserci, e se l’iniziativa di Antonella vi piace, se magari pensate possa essere d’ispirazione per una Cena in Bianco nella vostra città, unitevi a noi e pubblichiamo il post tutti insieme il 15 giugno!
Sappiate inoltre che chi diffonderà e inviterà amici e contatti a iscriversi potrà essere citato come blog partner.
L'iniziativa torinese, la serie di post in Bianco , compresa questa mail, non hanno nessuno scopo commerciale: lo facciamo solo per stare insieme, divertendoci!
Aspetto le vostre mail di adesione, in modo da avere un’idea di quanti saremo!
Un abbraccio a tutti
Mariachiara e Antonella
Risultato eccezionale! Certo il forno di casa non può competere con i forni professionali, ma la ricetta è perfetta e davvero facile da realizzare!
Focaccia di Recco - della Vitto
Ingredienti per una teglia da forno (circa 30x40 cm)
300 gr di farina manitoba (ma le nonne usavano farina normalissima...de Zena)
100 gr di acqua tiepida
50 gr di latte
30 gr di olio evo
1 cucchiaino di sale
Impastare in una ciotola larga. Deve venire una pasta morbida e non appiccicosa. Dividere in due parti, ungerle e mettere a riposare sotto una ciotola (scaldata in inverno).
Scaldare il forno al massimo possibile perché andrebbe cotta nel forno a legna che va a 350 gradi circa.
Al momento di cuocere la focaccia ungere bene la teglia, tirare una parte della pasta prima con il matterello e poi aiutandosi con pugni e braccia infarinate fino ad ottenere una sfoglia sottile ma assolutamente priva di buchi.
Adagiarla nella teglia facendola sbordare da tutti i lati
Coprire la sfoglia di pezzi di stracchino grandi come una noce. Ce ne vuole un pane da mezzo chilo.
Stendere la seconda sfoglia molto sottile, quasi trasparente e adagiarla sulla prima coprendo lo stracchino. Fare sbordare anche questa.
Passare il mattarello sui bordi della teglia per tagliare la pasta eccedente e nello stesso tempo saldare le due sfoglie.
Inumidire il tutto con un’emulsione di acqua/olio (non affogare, inumidire), pizzicare la superficie della pasta per fare 2 o 3 buchi da dove uscirà il vapore e infornare per 15 minuti. La superficie deve essere dorata e arrostita in qualche punto.
Servire caldissima e colante stracchino bollente perché fredda non è più buona al punto che quando la ordiniamo al ristorante a Recco, ne ordiniamo poca per volta in modo che arrivi sempre bella calda.
La focaccia e' ottima, ormai la faccio tutte le settimane perche' le belve voglio solo "la focaccia della Vitto"!!!! Un angolino (ma davvero ino-ino) avanzato ieri sera l'ho finito a colazione.... ahahahah!
Buon fine settimana a tutti!
Paola
martedì 12 giugno 2012
Zuppa inglese in crosta
Questa ricetta, Cucina no problem, volevo pubblicarla da tempo, adesso andrebbero cose un pò più fresche ed estive, però questa vale la pena di prepararla
Zuppa inglese in crosta
pasta frolla:
300 g farina
150 g burro morbido
120 g zucchero
un pizzico di sale
essenza di vaniglia
1 tuorlo e 1 uovo intero
crema pasticcera:
500 ml latte
essenza di vaniglia
150 g zucchero
50 g farina
20 g cacao
3 tuorli
un pacco di biscotti savoiardi
un bicchiere di alchermes
Preparare la frolla impastando prima burro e farina fino a formare un briciolame quindi aggiungere gli altri ingredienti, impastare velocemente, formare un panetto e mettere in frigo a riposare.
Preparare la crema pasticcera sbattendo i tuorli con lo zucchero, unire la farina e la vaniglia, aggiungere il latte caldo poco alla volta, portare sul fuoco e fare cuocere fino a quando si sarà addensata. Dividere la crema a metà ed unire ad una il cacao setacciato mescolando energicamente.
Stendere 3/4 della frolla in uno stampo con fondo amovibile con i bordi alti, diametro cm 24. Coprire il fondo con i savoiardi bagnati nell'alchermes diluito con un terzo di acqua, versare sopra la crema alla vaniglia. Procedere con un altro strato di savoiardi sempre inzuppati nel liquore e terminare con la crema al cacao. Con la pasta rimasta formare delle strisce da incrociare sulla torta. Infornare a 180° per circa 50°.
Purtroppo non ho la foto della fetta perchè la torta è stata portata ad una festa ma pare che l'interno fosse anche bello a vedersi con i vari strati colorati. Per la bontà non avevo dubbi, solo a descriverla mi viene l'acquolina :-)
Nadia
lunedì 11 giugno 2012
X-Kitchen, l'ultimo vincitore!
Bentornati a X-Kitchen,
se la settimana scorsa avete trovato "chiuso" è perché ero nel Sud della Francia, a caccia di buoni indirizzi e di nuove ricette. E ne ho trovate! Al punto che sto immaginando che un giorno, chissà, anch'io potrei aprire un ristorantino da quelle parti!
Ma veniamo a noi e facciamo subito un applauso a Francesca Antonioli, la più brava e fedele di maggio e la più veloce a risolvere l'ultimo enigma, che si aggiudica un corso di cucina alla scuola di Via del Gusto. Francesca ha lottato fino all'ultimo con la nostra Carlotta Negro che ha quasi vinto per la secondo volta!! Brave!
Soluzione: la ricetta a prima vista astrusa che mescolava frutta, farina e acqua gasata non è altro che quella del lievito madre. L'acqua e la farina bianca sono gli elementi attivanti della fermentazione di un lievito farinaceo, mentre il succo o la polpa di frutta (mele, albicocche o uva, ma l'ideale è il mosto) velocizzano il processo fermentativo. Dopo aver frullato, setacciato e impastato, si mette a lievitare l'impasto coperto dalla pellicola a 26-28° per 48 ore; poi reimpastare con pari peso di massa fermentata e farina e con il 50% di acqua, continuando con questi rinfreschi ogni volta che aumenta di tre volte il volume (occorrono circa 4 ore a 26-28°) finché il lievito non sarà bianco e alla giusta maturazione.
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se la settimana scorsa avete trovato "chiuso" è perché ero nel Sud della Francia, a caccia di buoni indirizzi e di nuove ricette. E ne ho trovate! Al punto che sto immaginando che un giorno, chissà, anch'io potrei aprire un ristorantino da quelle parti!
Ma veniamo a noi e facciamo subito un applauso a Francesca Antonioli, la più brava e fedele di maggio e la più veloce a risolvere l'ultimo enigma, che si aggiudica un corso di cucina alla scuola di Via del Gusto. Francesca ha lottato fino all'ultimo con la nostra Carlotta Negro che ha quasi vinto per la secondo volta!! Brave!
Soluzione: la ricetta a prima vista astrusa che mescolava frutta, farina e acqua gasata non è altro che quella del lievito madre. L'acqua e la farina bianca sono gli elementi attivanti della fermentazione di un lievito farinaceo, mentre il succo o la polpa di frutta (mele, albicocche o uva, ma l'ideale è il mosto) velocizzano il processo fermentativo. Dopo aver frullato, setacciato e impastato, si mette a lievitare l'impasto coperto dalla pellicola a 26-28° per 48 ore; poi reimpastare con pari peso di massa fermentata e farina e con il 50% di acqua, continuando con questi rinfreschi ogni volta che aumenta di tre volte il volume (occorrono circa 4 ore a 26-28°) finché il lievito non sarà bianco e alla giusta maturazione.
Ancora complimenti a Francesca, che aspettiamo a Via del Gusto, e un arrivederci a tutti voi che in questi mesi avete giocato con noi. X-Kitchen riapre dopo l'estate con nuovi enigmi e nuovi gialli da risolvere...
Un abbraccio
Italia
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X-KITCHEN
Sweet & Savoury
Immaginate di alzarvi tardi la domenica mattina, la giornata è soleggiata e c'è una leggera brezza che vi fa desiderare di poter restare in giardino, comodamente sdraiati sulla vostra poltrona preferita a leggere un bel libro.... non avete voglia di mettervi ai fornelli...è già tardi per la colazione, ma è presto per il pranzo... che fare????
Ho conosciuto Francesca, una ragazza dinamica e intraprendente che con due amiche, Antonella e Martina, hanno deciso di unire la loro passione per la cucina per dar vita a Sweet & Savoury - your brunch, our passion.
Francesca mi ha invitata all'inaugurazione di questa attività dove le ragazze hanno intrattenuto gli ospiti con tante piccole golosità dolci e salate adatte ad una colazione tardiva o un pranzo anticipato.... la location era davvero molto bella, un parco molto verde dove loro hanno allestito il servizio; tavoli molto ben apparecchiati e decorati con composizioni di fiori e verdure, una piacevole musica di sottofondo e il loro grande sorriso sempre!
Ho assaggiato diverse loro proposte, tutte davvero molto buone! Ottimo il panbrioche per accompagnare le loro marmellate e conserve homemade, buonissimi i mini muffins, sia dolci che salati, molto buone anche le quiche, così come diverse varietà di tè davvero interessanti!
Quindi... se vi capitasse di volervi concedere delle coccole una domenica mattina, o di dover organizzare una festa con amici e volete affidarvi a ragazze in gamba, mi sento di consigliarvi loro, il trio di Sweet & Savoury; guardate che carino il cesto col brunch che vi vedrete arrivare! Non è carinissimo????
Se volete contattare Francesca, Antonella e Martina scrivete una mail a: mailto:info@sweetandsavoury.it
Un abbraccio e buona giornata
Paola
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Ho conosciuto Francesca, una ragazza dinamica e intraprendente che con due amiche, Antonella e Martina, hanno deciso di unire la loro passione per la cucina per dar vita a Sweet & Savoury - your brunch, our passion.
Francesca mi ha invitata all'inaugurazione di questa attività dove le ragazze hanno intrattenuto gli ospiti con tante piccole golosità dolci e salate adatte ad una colazione tardiva o un pranzo anticipato.... la location era davvero molto bella, un parco molto verde dove loro hanno allestito il servizio; tavoli molto ben apparecchiati e decorati con composizioni di fiori e verdure, una piacevole musica di sottofondo e il loro grande sorriso sempre!
Ho assaggiato diverse loro proposte, tutte davvero molto buone! Ottimo il panbrioche per accompagnare le loro marmellate e conserve homemade, buonissimi i mini muffins, sia dolci che salati, molto buone anche le quiche, così come diverse varietà di tè davvero interessanti!
Quindi... se vi capitasse di volervi concedere delle coccole una domenica mattina, o di dover organizzare una festa con amici e volete affidarvi a ragazze in gamba, mi sento di consigliarvi loro, il trio di Sweet & Savoury; guardate che carino il cesto col brunch che vi vedrete arrivare! Non è carinissimo????
Se volete contattare Francesca, Antonella e Martina scrivete una mail a: mailto:info@sweetandsavoury.it
Un abbraccio e buona giornata
Paola
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venerdì 8 giugno 2012
Torta di fine scuola
Ciao carissimi,
dopo tanto mi rifaccio viva, non vi ho dimenticati, anzi, vi leggo spessissimo e qualche volta copio le prelibatezze che vengono pubblicate.
Scartabellando in vecchi libri di cucina ho trovato questa semplice torta che mi è riuscita morbidissima ed è stata spazzolata.
La propongo per festeggiare la sospirata fine dell'anno scolastico.
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dopo tanto mi rifaccio viva, non vi ho dimenticati, anzi, vi leggo spessissimo e qualche volta copio le prelibatezze che vengono pubblicate.
Scartabellando in vecchi libri di cucina ho trovato questa semplice torta che mi è riuscita morbidissima ed è stata spazzolata.
La propongo per festeggiare la sospirata fine dell'anno scolastico.
Ingredienti:
2 uova
250 gr. di zucchero
100 gr. di burro morbido
300 gr. di farina
100 gr. di mandorle
buccia di limone grattugiata
1 bustina di lievito
1/4 litro di latte
Preparazione:
Frullare le mandorle con lo zucchero, aggiungere il burro e
amalgamare.
Aggiungere un uovo alla volta e mescolare fino ad ottenere
una crema.
Aggiungere la farina setacciata con il lievito e alla fine
il latte.
Versare l’impasto in una tortiera imburrata ed infarinata,
cuocere a temperatura media per 1 ora.
Volendo, quando è raffreddata spalmare la superficie di marmellata o farcirla con una crema a piacere.
Per non farci mancare nulla, noi l'abbiamo accompagnata con una buona dose di panna montata
E' stata ancora più apprezzata nella versione cioccolatosa, sostituendo 30 gr. di farina con altrettanti di cacao amaro ed omettendo il limone.
Questa però non sono riuscita a fotografarla: sono sparite anche le briciole in un battibaleno.
E' stata ancora più apprezzata nella versione cioccolatosa, sostituendo 30 gr. di farina con altrettanti di cacao amaro ed omettendo il limone.
Questa però non sono riuscita a fotografarla: sono sparite anche le briciole in un battibaleno.
Vi lascio con questa immagine che mi fa tanta voglia di montagna, silenzio e relax.
Un abbraccione a tutti e buone vacanze!!!
Vale
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mercoledì 6 giugno 2012
Pollo in carpione
Proseguo con un'altra delle preparazioni per il buffet di qualche settimana fa! Il pollo in carpione!
E' una ricetta della tradizione piemontese che richiama il saor veneto e lo scapece napoletano....
Il pollo in questo caso è stato tagliato a striscioline così da essere più pratico per il buffet e sistemato in queste arbanelle è perfetto per un pic nic all'aperto! Un piatto freddo che in questa stagione conquista e che si può preparare in anticipo, così da non tenervi vicine ai fornelli se avete ospiti!
La ricetta l'avevo vista da Martina e mi era talmente piaciuta anche la sua foto che non ho resistito alla tentazione di scattarla simile!(Andate a vedere le sue...sono bellissime!)
Vi copio la ricetta come la trovate nel suo blog.
Pollo in carpione
Ingredienti per due persone:
400g di petto i pollo tagliato sottile e battuto
2 uova
farina
pangrattato
1 cipolla e 1/2
1 carota
1 gambo di sedano
120ml di aceto di vino bianco
120ml di vino bianco secco
1 cucchiaino di zucchero
sale e pepe
olio extravergine di oliva
aglio liofilizzato
olio di arachidi per friggere
passate i petti di pollo prima nella farina, poi nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato e metteteli da parte. Scaldate l'olio per friggere a 180° e cuocete i petti di pollo. Adagiateli sulla carta assorbente e aggiustateli sale e pepe. Quando avrete finito di cuocere i petti di pollo, cominciate a preparate la marinata. Tagliate la cipolla ad anelli sottili, la carota e il sedano a dadini e mettetela a stufare in 4 cucchiai di olio exravergine e quando sarano appassiti versateci il vino e l'aceto e aggiustate di sale. Alzate un po' la fiamma e portate a ebollizione, dopodiché fate restringere il sughetto così ottenuto della metà. Quando la marnata comincerà ad essere leggermente meno liquida e si sarà ristretta, aggiungete il cucchiaino di zucchero e un po' di aglio in polvere. Spegnete il fornello, tagliate le fettine di petto di pollo a pezzetti e mettetele in un contenitore alternandoli con la marinata. Lasciate raffreddare, chiudete il contenitore e riponete in frigo per almeno 24 ore. Prima di mangiarlo tiratelo fuori dal frigo e riportatelo a temperatura ambiente.
Con questa ricetta partecipo al contest di Patrizia : Oggi pranzo fuori per la categoria Tradizione rivisitata.
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E' una ricetta della tradizione piemontese che richiama il saor veneto e lo scapece napoletano....
Il pollo in questo caso è stato tagliato a striscioline così da essere più pratico per il buffet e sistemato in queste arbanelle è perfetto per un pic nic all'aperto! Un piatto freddo che in questa stagione conquista e che si può preparare in anticipo, così da non tenervi vicine ai fornelli se avete ospiti!
La ricetta l'avevo vista da Martina e mi era talmente piaciuta anche la sua foto che non ho resistito alla tentazione di scattarla simile!(Andate a vedere le sue...sono bellissime!)
Vi copio la ricetta come la trovate nel suo blog.
Pollo in carpione
Ingredienti per due persone:
400g di petto i pollo tagliato sottile e battuto
2 uova
farina
pangrattato
1 cipolla e 1/2
1 carota
1 gambo di sedano
120ml di aceto di vino bianco
120ml di vino bianco secco
1 cucchiaino di zucchero
sale e pepe
olio extravergine di oliva
aglio liofilizzato
olio di arachidi per friggere
passate i petti di pollo prima nella farina, poi nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato e metteteli da parte. Scaldate l'olio per friggere a 180° e cuocete i petti di pollo. Adagiateli sulla carta assorbente e aggiustateli sale e pepe. Quando avrete finito di cuocere i petti di pollo, cominciate a preparate la marinata. Tagliate la cipolla ad anelli sottili, la carota e il sedano a dadini e mettetela a stufare in 4 cucchiai di olio exravergine e quando sarano appassiti versateci il vino e l'aceto e aggiustate di sale. Alzate un po' la fiamma e portate a ebollizione, dopodiché fate restringere il sughetto così ottenuto della metà. Quando la marnata comincerà ad essere leggermente meno liquida e si sarà ristretta, aggiungete il cucchiaino di zucchero e un po' di aglio in polvere. Spegnete il fornello, tagliate le fettine di petto di pollo a pezzetti e mettetele in un contenitore alternandoli con la marinata. Lasciate raffreddare, chiudete il contenitore e riponete in frigo per almeno 24 ore. Prima di mangiarlo tiratelo fuori dal frigo e riportatelo a temperatura ambiente.
Con questa ricetta partecipo al contest di Patrizia : Oggi pranzo fuori per la categoria Tradizione rivisitata.
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lunedì 4 giugno 2012
CHEESECAKE ALLE CILIEGIE
Ciao a tutti!
Vista la bella giornata di ieri e la grande voglia di ciliegie, ieri abbiamo deciso di preparare un dessert fresco e molto dolce!
La ciliegia fra l'altro è uno dei frutti preferiti sia da me che dalla mia compagna.
La vicinanza ai colli Euganei ci facilita nella scelta di questo buonissimo frutto: qui a Montagnana siamo vicinissimi ai colli, e le ciliegie abbondano! Sono così grandi, carnose e succosissime!
L'idea è partita e ci siamo messi all'opera:
CHEESE CAKE RICOTTA E CILIEGIE
da la Cucina Italiana
(dose per 12 persone)
Base: biscotti secchi g 120 - burro g 80 - mandorle pelate g 30 - nocciole pelate g 30 - Maraschino -
Farcia e guarnizione: ciliegie g 700 - ricotta 500 gr - zucchero g 300 - panna montata g 250
colla di pesce g 12 - 4 tuorli - vanillina - limone - gelatina di albicocche - sciroppo di amarene
Base: passate lungamente al mixer le mandorle e le nocciole, mescolatele in una ciotola con i biscotti sbriciolati finemente, un goccio di Maraschino e il burro fuso, ottenendo un composto omogeneo che spalmerete in uno strato spesso sul fondo e sui bordi di uno stampo rotondo, a cerniera mobile, alto cm 8, largo (diametro) cm 18. Passate lo stampo in frigorifero finché il composto si sarà solidificato. Farcia e guarnizione: lavate le ciliegie e snocciolatene g 350, privandole anche del picciolo. Fate bollire per qualche minuto mezzo litro d'acqua con g 200 di zucchero e, in questo sciroppo aromatizzato con una spirale di buccia di limone, cuocete tutte le ciliegie (quelle snocciolate e anche le altre) per 3' dalla ripresa del bollore, poi scolatele e lasciatele raffreddare. Mettete a bagno la colla di pesce in acqua fredda. Cuocete a 112° lo zucchero rimasto (g 100), inumidito con un goccio d'acqua, poi versatelo sui tuorli raccolti in una ciotola e, lavorando con una frusta, montateli finché il composto sarà gonfio e freddo; a questo punto, aggiungetevi la colla di pesce, già strizzata e sciolta in una padellina calda, la ricotta e la panna montata; mescolate per amalgamare gli ingredienti, aromatizzate il composto con una bustina di vanillina, buccia grattugiata di limone, quindi versatelo nello stampo, sulla base di biscotti, sui quali avrete già disposto le ciliegie snocciolate. Tenete la torta in frigorifero per 6 ore. Guarnitela quindi con il resto delle ciliegie e lucidatela con la gelatina di albicocche tiepida, colorata con un cucchiaio di sciroppo di amarene. Tenete la torta in frigorifero fino al momento di portarla in tavola.
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Vista la bella giornata di ieri e la grande voglia di ciliegie, ieri abbiamo deciso di preparare un dessert fresco e molto dolce!
La ciliegia fra l'altro è uno dei frutti preferiti sia da me che dalla mia compagna.
La vicinanza ai colli Euganei ci facilita nella scelta di questo buonissimo frutto: qui a Montagnana siamo vicinissimi ai colli, e le ciliegie abbondano! Sono così grandi, carnose e succosissime!
L'idea è partita e ci siamo messi all'opera:
CHEESE CAKE RICOTTA E CILIEGIE
da la Cucina Italiana
(dose per 12 persone)
Base: biscotti secchi g 120 - burro g 80 - mandorle pelate g 30 - nocciole pelate g 30 - Maraschino -
Farcia e guarnizione: ciliegie g 700 - ricotta 500 gr - zucchero g 300 - panna montata g 250
colla di pesce g 12 - 4 tuorli - vanillina - limone - gelatina di albicocche - sciroppo di amarene
Base: passate lungamente al mixer le mandorle e le nocciole, mescolatele in una ciotola con i biscotti sbriciolati finemente, un goccio di Maraschino e il burro fuso, ottenendo un composto omogeneo che spalmerete in uno strato spesso sul fondo e sui bordi di uno stampo rotondo, a cerniera mobile, alto cm 8, largo (diametro) cm 18. Passate lo stampo in frigorifero finché il composto si sarà solidificato. Farcia e guarnizione: lavate le ciliegie e snocciolatene g 350, privandole anche del picciolo. Fate bollire per qualche minuto mezzo litro d'acqua con g 200 di zucchero e, in questo sciroppo aromatizzato con una spirale di buccia di limone, cuocete tutte le ciliegie (quelle snocciolate e anche le altre) per 3' dalla ripresa del bollore, poi scolatele e lasciatele raffreddare. Mettete a bagno la colla di pesce in acqua fredda. Cuocete a 112° lo zucchero rimasto (g 100), inumidito con un goccio d'acqua, poi versatelo sui tuorli raccolti in una ciotola e, lavorando con una frusta, montateli finché il composto sarà gonfio e freddo; a questo punto, aggiungetevi la colla di pesce, già strizzata e sciolta in una padellina calda, la ricotta e la panna montata; mescolate per amalgamare gli ingredienti, aromatizzate il composto con una bustina di vanillina, buccia grattugiata di limone, quindi versatelo nello stampo, sulla base di biscotti, sui quali avrete già disposto le ciliegie snocciolate. Tenete la torta in frigorifero per 6 ore. Guarnitela quindi con il resto delle ciliegie e lucidatela con la gelatina di albicocche tiepida, colorata con un cucchiaio di sciroppo di amarene. Tenete la torta in frigorifero fino al momento di portarla in tavola.
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