giovedì 4 febbraio 2010

Coniglietto furbo


In famiglia consumiamo pochissima carne di coniglio,
è una rarità vederla sui nostri piatti,
non mi fido di quello che si trova al supermercato
e, per pigrizia, non cerco un buon allevamento.
Però da quando è stato istituito il Mercato dell'Agricoltore,
dove si trovano prodotti veramente freschi e genuini,
il coniglio che presentano mi fa proprio voglia e così ieri l'ho acquistato.

Quando poi ho comunicato ai bimbi
che per cena ci sarebbe stato il coniglietto POCO furbo,
la piccola ha esordito «MA IO NON MANGIO ANIMALI MORTI !»
Al che ho trattato:
questa volta l'avrebbe mangiato come lo preparavo io,
la prossima, l'avrei portato a casa vivo, così avrebbe potuto azzannarlo,
anche con il pelo, dopo averlo rincorso........
Chissà come mai, ha capitolato!!



Per cuocere il coniglio io uso questo procedimento,
insegnatomi dalla mamma e senza dosi precise.

Mettere la carne a pezzi in un tegame, aggiungere 1 o 2 bicchieri di aceto bianco e far evaporare a fiamma alta.
Sciacquare il coniglio sotto l'acqua fredda.
Preparare un tegame con salvia, rosmarino, aglio (eventualmente altri odori a piacimento) un filo d'olio, aggiungere la carne, farla rosolare e portare a cottura con del brodo o, se si è utilizzato il sale per insaporire, con acqua calda.

Nel frattempo ho fatto bollire il fegato, una salsiccia, un filetto d'acciuga in un bicchiere di vino rosso.
Ho frullato finemente il tutto, aggiunto 1/2 cucchiaio di farina e un po' di burro e fatto addensare per una mezz'ora abbondante.
Alla fine ho spremuto meno di 1/2 limone, aggiunto un cucchiaio di capperi sott'aceto e fatto andare ancora per qualche minuto.

Ho accompagnato il coniglio con questa salsa, quella che è avanzata la userò stasera per condire le tagliatelle.

Di tutto questo non ho le foto. chiedo venia
Un abbraccio
Vale



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7 commenti:

piccoLINA ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
piccoLINA ha detto...

Vale scusa... mi spieghi meglio quando dici che metti la carne nella pentola con l'aceto e fai evaporare, ma poi dici che la sciacqui e poi la fai rosolare nell'altra pentola.... e' cosi'??? Non ho mai sentito di questo procedimento, mi incuriosisce!
Un abbraccio
P.

Ste ha detto...

Paola, credo che Vale applichi il metodo che si usa con i conigli ruspanti(vero Vale?) di far loro cacciare - in un modo o nell'altro, la loro acqua. Questo, immagino, è per togliere l'eventuale sentore di selvatico.
Questo metodo di far fare l'acqua lo indica anche la Barbagli nel suo bel libro, riferendolo infatti a conigli più grossi. Il suo coniglio ali carciofi e quello alla senape sono buonissimi.

Riguardo poi alle perplessità del consumo di coniglio di alevamento, riporto che i macellai della Coop cui mi servo mi hanno confidato - sottovoce - che loro non comprerebbero mai il pollame, ma che invece il coniglio è un animale che in allevamento non può essere forzto nella crescita, e che quindi riceve un'alimentazione più normale.
Però io non cucino mai il ocniglio per altro motivo: qui in casa mangiano in punta di forchetta, MAI mangerebbero con le mani! E allora, se devo veder sprecare così una ceatura, beh, ne faccio a meno.
Perché bisogna aver rispetto del fu essere vivente che si mangia, che sacrifica la propria vita a favore del nutrimento della nostra.
Ste

Vale ha detto...

Paola,
Ste è stato meraviglioso nello spiegare motivazioni e procedimento, non avrei potuto esprimermi meglio.
Probabilmente mia mamma faceva così perchè i conigli erano grossi e provenendo dalla campagna forse un fondo di selvatico lo conservavano.
Io non mi sono mai discostata da questo procedimento innanzitutto perchè mi piace come riesce e poi, dato che lo preparo una volta all'anno, non sento l'esigenza di cambiare.
Un abbraccio
V.

Mitica l'ultima frase di Ste!!
Su suo consenso potrebbe essere messa in evidenza all'apertura del blog.

piccoLINA ha detto...

Grazie della spiegazione, quindi è un metodo veloce che sostituisce la marinatura per togliere il selvatico! Non lo conoscevo. Mia mamma cucina spesso il coniglio, mio padre era un cacciatore e quindi da noi spesso si mangiava selvaggina...con le mani x spiluccare bene tutta la carne!
Un abbraccio!!!
P.

rosella ha detto...

E allora, Ste, perchè no ci proponi le ricette coi carciofi e con la senape? Grazie!!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
il metodo di inizio cottura indicato da Vale è quello che si usava in casa mia . Il coniglio lo si mangiava spesso ed ancora oggi è tanto sognato..quindi quando lo preparo.. non rimane là. Lo comprero al supermercato già pretagliato e pulito e non mi lamento della qualità. Certo non è di quelli che allevava mia suocera...
Un saluto
Clelia
Da me piace arrosto ma con le con le olive ricevo la OLA..

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