Non stavo piu' nella pelle!!!!
Avevo aderito allo Swap di Mara, sempre lei, di Pan di Panna, una ragazza che una ne fa e mille altre ne sta gia' pensando!
Questo giochino abbinava due foodblogger di diverse regioni che avrebbero dovuto scambiarsi un pacco contenente una ricetta tipica della regione di appartenenza con anche gli ingredienti secchi per realizzarla!
Bene...io sono stata abbianata a MariaLuisa, che pero' chiamero' Mary, perche' mi ha confessato di non amare il suo nome! Quindi, io sono stata abbinata a Mary, del blog Molly in cucina, una ragazza emiliana! E quando ho trovato nella cassetta della posta l'avviso di passare a ritirare il mio pacco mi son sentita felice come una pasqua! Non vedevo l'ora di correre a ritirarlo!
Quindi mercoledi in pausa pranzo sono corsa alla posta e sono tornata a casa stringendo a me il mio prezioso dono! Non vi dico che fatica aspettare ad aprirlo, perche' avevo i minuti contati e dovevo rientrare in ufficio!!! Ma e' stato bello anche cosi' perche' poi per tutto il pomeriggio ho continuato a immaginare cosa postesse esserci nel pacco, quale ricetta Mary aveva pensato di farmi preparare e cosa avrei scoperto di Mary, perche' ero sicura che avrei conosciuto un po' di lei aprendo quella scatola!
Non sbagliavo!
La sera arrivata a casa ho appoggiato tutte le cose sul tavolo e mi sono precipitata in cucina dove mi aspettava il pacco di Mary!
Non potete immaginare l'emozione aprendolo!!! La prima cosa che mi son trovata davanti e' stata una lunga lettera di Mary, scritta a mano, dove lei si raccontava e si presentava....la leggevo ed era come essere a fare una passeggiata e chiacchierare veramente con lei!
Poi c'era un plico di fogli, lo guardo e.... mi ha stampato le ricette del suo blog!!! Carinissima!!!!
Sollevo le ricette e sotto c'e' di tutto.... sono rimasta a bocca spalancata a guardare tutto il ben di dio che mi ha mandato!!!
La prima cosa che ha catturato la mia attenzione era questa scatola di gelatine... che io ADORO!!!! Ma lei come faceva a saperlo??? Fantastica!!! Le ho aperte all'istante!
Poi c'era una confezione di savoiardi morbidi mai visti prima che serviranno per la realizzazione della ricetta di Mary, delle bustine di Novolina (mai viste qui nei super), una bottiglia di Alchermes, una di Sassolino, delle noci buonissime, un sacchetto di funghi secchi raccolti da Mary e dal suo amore e per finire in bellezza.... uno spicchio di parmigiano!!! Tantissime cose!!!!
Ho passato tutta la serata a leggere e rileggere la sua lettera e mi sembra una cosa veramente incredibile che tra tante persone io sia stata abbinata a lei, perche' man mano che la scoprivo mi rendevo conto di quante cose abbiamo in comune!
Mary, non so davvero come ringraziarti, per tutto!!!!
E un grazie anche a Mara per questa genialata che ha avuto!
Domani volo a trovare la nostra Annina, ma appena torno mi metto all'opera per fare la ricetta di Mary, anzi LE ricette, perche' mi ha dato la possibilita' di scegliere tra due, quindi .... :-)
Un abbraccio!!!
Paola
giovedì 27 maggio 2010
La pizza dei bimbi!
Come promesso a Mara, per la sua iniziativa la cometa pasticciona, ecco che ripubblico i post con le ricette per bambini, in questo caso anche fatte dai bambini!!!!
Questo il post:
e una foto della nostra pizza a 6 mani!
Al prossimo pasticcio!Paola, Matteo & Samuele
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Questo il post:
Che io adori stare in cucina a impastare e pasticciare è risaputo, così come spesso ho raccontato di quando ci si mettono anche "le belve", Matteo e Samuele, a darmi una mano. Così ora che c'è il blog ho pensato di coinvolgere anche loro in questa avventura e quando ne hanno voglia fargli preparare qualcosa con le loro mani da inserire poi in questo spazio. Quando gliel'ho proposto hanno reagito con entusiasmo, tanto più che a scuola stanno facendo anche un laboratorio di cucina che li sta interessando molto. Ancora non gli è molto chiaro cosa sia un blog, quindi iniziamo per gradi, per ora loro mi aiuteranno e poi io scriverò dei nostri pasticci, finchè pian piano inizieranno loro a scrivere ricette e procedimenti. Alla domanda: " cosa volete preparare come prima ricetta?" la risposta è stata unanime: " LA PIZZA!!!!" ...chissà perchè ne ero sicura!!!Oggi, complice il blocco del traffico, abbiamo preparato la pizza. La ricetta è quella che uso di solito, frutto di tante prove che ci hanno portato al risultato che adoriamo e cioè una pizza alta, mollicosa, ma croccante!
Pizza - di piccoLINA
lievitino: (ore 11 circa)
5 gr di lievito di birra
100 gr di farina 00
100 gr di acqua
Impastare tutti gli ingredienti in una ciotola e mettere a riposare nel forno spento e chiuso.
impasto: (ore 14 circa)
350 gr di farina 00
150 gr di farina di semola rimacinata
240 gr di acqua
13 gr di sale
1 cucchiaino scarso di zucchero
3 cucchiai di olio extra vergine
Nella ciotola del Ken metto il lievitino e tutti gli altri ingredienti, quindi aziono e lascio impastare almeno 10 minuti. Ottenuta una pasta omogenea ed elastica, la divido in 3 panetti che stendo e metto sulla placca del forno a lievitare.
Ore 18 circa: accendo il forno, la temperatura a 180 gradi. Quando è caldo imforno le teglie e ogni 10 minuti inverto la loro posizione nel forno. In 30 minuti le pizze sono pronte.Gli orari sono sempre indicativi, a volte, come oggi, il lievitino lo preparo più tardi e poi sposto in avanti l'impasto; altre volte ho dimenticato il lievitino in forno anche un'ora in più ma senza avere problemi sul risultato finale. Mi trovo bene con questo metodo perchè riesco ad ottenere una pizza ben lievitata usando pochissimo lievito. Ne guadagna il sapore e la digeribilità!Ed ecco qui i miei due aiutanti all'opera!
e una foto della nostra pizza a 6 mani!
Al prossimo pasticcio!Paola, Matteo & Samuele
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mercoledì 26 maggio 2010
SOUFFLE' GELATO ALLE FRAGOLE
Domenica ho fatto questo dolcetto, ricetta presa dall'ultimo S&P. Buono, molto delicato di sapore. Secondo me è indispensabile servirlo con una macedonia di fragole oppure con un coulis di fragole. Io l'ho messo in un normale stampo da budino ma la ricetta prevedeva di metterlo in uno stampo da soufflè al cui bordo era fissata una striscia di cartone debordante cm 5, in modo che il composto debordasse all'interno del cartone. Una volta raffreddato e tolto il cartone restava questo bordo di gelato oltre lo stampo, molto decorativo.
C'è anche la versione al limone, buonissima, piacerebbe a Tina, se interessa la metto.
SOUFFLE’ GELATO ALLE FRAGOLE
300 fragole mature + alcune per decorare
200 g zucchero
4 albumi
350 g panna da montare
Lavare le fragole e pulirle, passarle al mixer. Filtrare il passato, metterlo sul fuoco e fare addensare, si dovranno ottenere 200 g.
In una casseruolina unire lo zucchero e 4 cucchiai d’acqua, portare sul fuoco fino ad ottenere uno sciroppo denso. Montare gli albumi, con un pizzico di sale, a neve molto soda, versarvi lo sciroppo di zucchero continuando a montare a bassa velocità.
Unire alla meringa il passato di fragole freddo e la panna montata. Versare nello stampo e porre in freezer per 4-5 ore. Sformare e decorare con fragole e panna montata.
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Prova di torta
Eureka! Sono riuscita a trovare il bandolo per alleggerire le foto. Questo è il mio esperimento. Siate indulgenti! Rosella
Biscotti al bacio
Riporto pari pari questo post che avevo inserito a febbraio perche Mara del blog Pan di Panna ha lanciato una iniziativa a cui non potevo non aderire; quando si tratta di aiutare qualcuno facendo quello che ci piace di piu', in questo caso cucinare, credo sia giusto contribuire, se poi si tratta di aiutare dei bambini allora divento ancora piu' sensibile all'argomento!
Per tutti i dettagli dell'iniziativa vi rimando al blog di Mara, quindi cliccate QUI, leggete e via col passaparola!!!
Ecco qua la locandina:
Brava Mara... ecco qui il mio contributo!
Eccoci alla seconda puntata dei pasticci in cucina con le belve!!! L'occasione e' importante...Samuele ha invitato una sua compagna di classe (non una qualunque...la sua fidanzata!!!!) a venire a casa nostra dopo la scuola e cosi' domani pomeriggio Giada verra' da noi!
Apro una parentesi: vi racconto le risate che mi sto facendo con Samuele innamorato!!!
Un giorno mi dice che ama Giada! Bene, allora gli chiedo se lei lo sa o no....
Lui non sapeva cosa fare e si limitava ad amarla in silenzio! Cosi' io gli ho consigliato di dirlo a Giada, altrimenti non avrebbe mai saputo se era ricambiato o no.... in ogni caso non avrebbe avuto nulla da perdere! Ci son voluti un po' di giorni, ma alla fine ha trovato il coraggio e si e' dichiarato (in realta' l'ha detto alle amiche di Giada che all'istante le hanno spifferato tutto...!!!); quando e' uscito da scuola quel pomeriggio mi dice: "mamma, Giada sa che la amo!"...evvivaaa! Passano 3 giorni e, sempre all'uscita da scuola, lo vedo correre verso di me con un sorriso enorme, non mi saluta nemmeno e mi annuncia felice: "Anche Giada mi ama!". Aveva i cuoricini che gli uscivano dagli occhietti, proprio come nei cartoni animati... tutto questo alla bellissima eta' di 7 anni! Chiusa parentesi!
Cosi' ieri sera abbiamo preparato dei biscotti per la merenda con Giada!
Li abbiamo chiamati Biscotti al bacio perche' il sapore ci ricordava tanto quello del gelato gusto bacio e poi ci sembrava beneaugurante vista l'occasione! Teneteli presente anche per un dolce dopocena in vista di San Valentino!
Biscotti al bacio - di Matteo & Samuele
Ingredienti:
150 gr di farina
100 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
1 uovo
40 gr di gocce di cioccolato
40 gr di nocciole tritate
2 cucchiai di cacao amaro
3 cucchiai di latte
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale
Nel Ken, col gancio a k, abbiamo lavorato il burro con lo zucchero, quindi aggiunto, sempre mescolando, l'uovo, la farina precedentemente mescolata al cacao, il lievito e il sale. In ultimo il latte, 3 cucchiai, ma regolatevi in modo da ottenere un impasto omogeneo ma sodo. A questo punto abbiamo inserito le gocce di cioccolato e le nocciole. Usando 2 cucchiaini (noi 4, 2 Matteo e 2 Samuele) abbiamo fatto dei mucchietti sulla placca ricoperta di carta forno.
Abbiamo infornato a 160 gradi per 18 minuti. Lasciati raffreddare sulla placca e poi riposti nel loro scrigno!!! Ecco qua il reportage!
Alla prossima! Buona giornata a tutti
Paola, Matteo & Samuele
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Per tutti i dettagli dell'iniziativa vi rimando al blog di Mara, quindi cliccate QUI, leggete e via col passaparola!!!
Ecco qua la locandina:
Brava Mara... ecco qui il mio contributo!
Eccoci alla seconda puntata dei pasticci in cucina con le belve!!! L'occasione e' importante...Samuele ha invitato una sua compagna di classe (non una qualunque...la sua fidanzata!!!!) a venire a casa nostra dopo la scuola e cosi' domani pomeriggio Giada verra' da noi!
Apro una parentesi: vi racconto le risate che mi sto facendo con Samuele innamorato!!!
Un giorno mi dice che ama Giada! Bene, allora gli chiedo se lei lo sa o no....
Lui non sapeva cosa fare e si limitava ad amarla in silenzio! Cosi' io gli ho consigliato di dirlo a Giada, altrimenti non avrebbe mai saputo se era ricambiato o no.... in ogni caso non avrebbe avuto nulla da perdere! Ci son voluti un po' di giorni, ma alla fine ha trovato il coraggio e si e' dichiarato (in realta' l'ha detto alle amiche di Giada che all'istante le hanno spifferato tutto...!!!); quando e' uscito da scuola quel pomeriggio mi dice: "mamma, Giada sa che la amo!"...evvivaaa! Passano 3 giorni e, sempre all'uscita da scuola, lo vedo correre verso di me con un sorriso enorme, non mi saluta nemmeno e mi annuncia felice: "Anche Giada mi ama!". Aveva i cuoricini che gli uscivano dagli occhietti, proprio come nei cartoni animati... tutto questo alla bellissima eta' di 7 anni! Chiusa parentesi!
Cosi' ieri sera abbiamo preparato dei biscotti per la merenda con Giada!
Li abbiamo chiamati Biscotti al bacio perche' il sapore ci ricordava tanto quello del gelato gusto bacio e poi ci sembrava beneaugurante vista l'occasione! Teneteli presente anche per un dolce dopocena in vista di San Valentino!
Biscotti al bacio - di Matteo & Samuele
Ingredienti:
150 gr di farina
100 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
1 uovo
40 gr di gocce di cioccolato
40 gr di nocciole tritate
2 cucchiai di cacao amaro
3 cucchiai di latte
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale
Nel Ken, col gancio a k, abbiamo lavorato il burro con lo zucchero, quindi aggiunto, sempre mescolando, l'uovo, la farina precedentemente mescolata al cacao, il lievito e il sale. In ultimo il latte, 3 cucchiai, ma regolatevi in modo da ottenere un impasto omogeneo ma sodo. A questo punto abbiamo inserito le gocce di cioccolato e le nocciole. Usando 2 cucchiaini (noi 4, 2 Matteo e 2 Samuele) abbiamo fatto dei mucchietti sulla placca ricoperta di carta forno.
Abbiamo infornato a 160 gradi per 18 minuti. Lasciati raffreddare sulla placca e poi riposti nel loro scrigno!!! Ecco qua il reportage!
Alla prossima! Buona giornata a tutti
Paola, Matteo & Samuele
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domenica 23 maggio 2010
TORTA FRAGOLE E PANNA
Era qualche anno che non facevo una torta panna e fragole.
All'improvviso,l'altro giorno,mentre mi trovavo al supermercato,sono stata invogliata da quei bei cestini di fragole.Mi sono detta:"perche' non fare una bella tortina semplicissima panna e fragole?".Eccola qua'! Non ci sono granche' di decorazioni,questo tipo di torta, deve essere abbastanza semplice,secondo me! Ovviamente,un semplice pan di spagna(senza lievito,rigorosamente)bagna fatta con acqua,zucchero e aromatizzata con liquore Strega.Il top,che vedete sopra e' una specie di gelatina(sempre alle fragole)che mi e' stata regalata.
Forse,vi aspettavate qualcosa di molto decorato,ma,spero,vi piaccia lo stesso!
Un bacio a tutte voi!
Anna!
giovedì 20 maggio 2010
Hamburger casalinghi
"Mamma andiano da McDonald's?????"
...
"Mamma andiano da McDonald's?????"
...
"Mamma andiano da McDonald's?????"
Quante volte mi son sentita fare questa richiesta dalle mie belvette!!!
Cosi' tempo fa ho iniziato con loro una battaglia di informazione su quanto siano schifidi i panini che si mangiano da Mac, delle schifezze di cui li imbottiscono e dei sapori tutti uguali (artificiali) che hanno i panini.
Devo dire che loro, da bravi buongustai, hanno capito e infatti ultimamente non me lo chiedono piu', con mio grande sollievo! E l'argomento e' chiuso cosi'
Poi che succede??? Succede che un giorno noto tra gli amici del blog anche Luvi! Che conosciamo dai tempi di TinaTinuk e quindi sono corsa subito a visitare il suo di blog! E che ti trovo???
La ricetta dei panini per hamburger !!!! E' stato amore a prima vista e senza accorgermene l'avevo gia' copiata e stampata!!!
La sera appena tornata a casa ho fatto l'impasto e cotto i panini! Il giorno dopo a pranzo i bimbi mi chiedono "Mamma cosa mangiamo oggi?" e io :"Vi va di fare McDonald a casa?" .
Mi hanno guardata un po' straniti ma quando hanno visto i panini la loro espressione si e' trasformata in entusiasmo e gioia!
Quindi di questo bellissimo pranzo devo ringraziare Luvi che e' venuta a trovarci proprio nel momento giusto! Ricetta ottima, Luvi e' una garanzia da sempre.
Ve la copio pari pari dal suo blog.
Panini per hamburger di Giorilli
Questa ricetta proviene dal libro Snack Food di Piergiorgio Giorilli, Editore: Gribualdo.
Ingredienti:( 3-4 teglie di panini da 60-100 gr)
1 kg farina media
250 gr latte
250 gr acqua
50 gr strutto
50 gr olio extravergine
35 gr lievito di birra
20 gr zucchero
20 gr sale
10 gr malto
Iniziate impastando farina, latte, acqua, zucchero, malto e lievito. Quando tutti questi ingredienti sono impastati aggiungete il sale e una volta assorbito unite la materia grassa: strutto e olio.Impastate per circa 20 minuti finchè otterrete un impasto liscio, non morbido.Mettete a lievitare/riposare in una scatola di plastica sigillata per 30 minuti. Spezzate l'impasto in porzioni da 60 gr (io ne ho fatte alcune da 100 gr), formate le palline e lasciate riposare sempre coperte da un foglio di nylon nella scatola di plastica col coperchio per altri 20 minuti. Foderate le teglie di carta forno. Prendete ciascuna pallina e schiacciatela a fondo con lo stampo da rosette, spennellatele con uovo sbattuto e capovolgetele su un foglio di carta forno su cui avrete messo abbondante sesamo. Fate una leggera pressione poi riposizionate i panini sulle teglie da forno foderate di carta. Lasciate lievitare nuovamente per un'ora sempre coprendo con il foglio di nylon. Infornate a forno ventilato a 220°C con vapore (teglia con acqua posta sopra) per 15 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare su una griglia.
Note di piccoLINA: Io ho dimezzato le dosi e ho fatto 5 panini da 70-75 grammi e 5 da 100 gr. L'impasto appena fatto sembra troppo compatto, invece lievitando si "rilassa" e la consistenza finale e' perfetta.
Il sesamo l'ho messo in una ciotola ampia altrimenti sulla carta forno ero certa che l'avrei sparpagliato in tutta la cucina! Al contrario di quanto pensavo rimane ben attaccato al pane e non si stacca, nemmeno dopo cotto! Io non ho lo stampo da rosette e ho usato un comune tagliamele
1 kg farina media
250 gr latte
250 gr acqua
50 gr strutto
50 gr olio extravergine
35 gr lievito di birra
20 gr zucchero
20 gr sale
10 gr malto
Iniziate impastando farina, latte, acqua, zucchero, malto e lievito. Quando tutti questi ingredienti sono impastati aggiungete il sale e una volta assorbito unite la materia grassa: strutto e olio.Impastate per circa 20 minuti finchè otterrete un impasto liscio, non morbido.Mettete a lievitare/riposare in una scatola di plastica sigillata per 30 minuti. Spezzate l'impasto in porzioni da 60 gr (io ne ho fatte alcune da 100 gr), formate le palline e lasciate riposare sempre coperte da un foglio di nylon nella scatola di plastica col coperchio per altri 20 minuti. Foderate le teglie di carta forno. Prendete ciascuna pallina e schiacciatela a fondo con lo stampo da rosette, spennellatele con uovo sbattuto e capovolgetele su un foglio di carta forno su cui avrete messo abbondante sesamo. Fate una leggera pressione poi riposizionate i panini sulle teglie da forno foderate di carta. Lasciate lievitare nuovamente per un'ora sempre coprendo con il foglio di nylon. Infornate a forno ventilato a 220°C con vapore (teglia con acqua posta sopra) per 15 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare su una griglia.
Note di piccoLINA: Io ho dimezzato le dosi e ho fatto 5 panini da 70-75 grammi e 5 da 100 gr. L'impasto appena fatto sembra troppo compatto, invece lievitando si "rilassa" e la consistenza finale e' perfetta.
Il sesamo l'ho messo in una ciotola ampia altrimenti sulla carta forno ero certa che l'avrei sparpagliato in tutta la cucina! Al contrario di quanto pensavo rimane ben attaccato al pane e non si stacca, nemmeno dopo cotto! Io non ho lo stampo da rosette e ho usato un comune tagliamele
Devo ammettere che con il primo panino e' stato una tragedia... sono entrata decisa nell'impasto col tagliamele e praticamente ho tranciato di netto l'impasto che quindi non aveva piu' la forma di una simil rosetta, ma di una fetta di mela! Vabbe'!!! Con gli altri ho aggiustato il tiro e devo dire che e' stato veramente divertente!
I panini sono sofficissimi ma reggono benissimo l'imbottitura! Ve lo dico perche' se vedavate il panino di Matteo...sembrava un grattacielo!!! deve aver fatto qualcosa come una dozzina di strati di tutto cio' che ha trovato in frigo!
Provateli! Sono davvero eccezionali...il guaio e' che son cosi' buoni che non si resiste alla tentazione di mangiarli anche senza ripieno! Ho gia' in programma il bis per il fine settimana!!!
Buon hamburger a tutti!!!!
Paola
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mercoledì 19 maggio 2010
I tagli di carne...dall' Arista al Vrazzulieddu!
Eccomi con un post di servizio o di pubblica utilita', per me in prima persona!
L'idea e' nata da una chiacchierata con Rebecca che mi diceva di non essere molto esperta di tagli di carne! Io meno di lei... e in effetti spesso mi e' capitato di leggere ricette dove si parlava di tagli di carne che non avevo mai sentito pronunciare, cosi' come mi e' stato chiesto a volte a che taglio corrispondesse la tal parte nominata in una mia ricetta, perche' anche la carne non ha un linguaggio unico ma di regione in regione, assume dei nomi diversi.
Bene, ho consultato un libro, L'Enciclopedia della Cucina, che mi regalo' mia mamma prima che mi sposassi. Non e' un libro di ricette ma di tecniche di cucina dove vengono spiegate un milione di cose, da come fare il pane a come temperare il cioccolato, da come disliscare e sfilettare il pesce a come fare conserve casalinghe...un bel libro interessante. Ero certa che li' avrei trovato qualcosa che risolvesse la questione dei tagli di carne e infatti c'era! Peccato che i tagli fossero scritti e descritti in inglese! Insomma, facciam gia' fatica a capirci tra italiani...se io a Milano dico magatello, a Bologna lo chiamano girello, se io dico roastbeef a Reggio Calabria dicono trinca... ci mancava solo di complicarmi la vita tentando di tradurre dall'inglese!!!
Cosi' ho ripiegato con il caro ed efficace Goooooogle! Ho trovato questo sito molto interessante, ma per comodita' vi copio di seguito tutte le informazioni.
TAGLI DI VITELLO
1 -Il filetto
E' assai più piccolo di quello del manzo, è un taglio pregiato, tenero e anche abbastanza costoso. Intero dà il meglio di sè cucinato arrosto, a fette o medaglioni, va cotto in padella con erbe e aromi.
2 - La fesa francese
E' un taglio di prima scelta che corrisponde alla "rosa" del bovino adulto ed è composto dalle stesse fascie muscolari. Questa parte è quella preposta per le paillardes, ma di qui si ricavano anche le scaloppine e le fettine per preparare gli involtini.
3 - La noce
Si trova sotto la fesa francese e, come quest'ultima, può essere usata per vari tipi di scaloppine, oltre che per ottimi arrosti.
4 - La sottofesa
E' un taglio situato sempre nella coscia. Ottimo per arrosti, fettine, involtini e anche brasati.
5 - Lo scamone
Precede la coscia vera e propria. La parte inferiore prende il nome di arrosto di codino. E' ottimo arrosto e a fette.
6 - I nodini
Hanno per base le vertebre lombari e sono composti dal filetto e dal controfiletto divisi da un sottilissimo osso piatto centrale collegato con l'osso superiore, tozzo e massiccio, con il quale forma una specie di "T".
7 - Il carrèComprende la parte dorsale del bovino. Dalle prime 7 vertebre anteriori si ricavano le costolette, riconoscibili per l'osso che assomiglia all'asticella di una bandiera e la rosetta di carne compatta. La loro "collocazione" ottimale è quella delle famose costolette alla milanese (impanate e fritte), ma si possono anche preparare alla griglia, in padella e persino con intingoli.
8 - Il magatello
E' un taglio situato proprio sotto la coda. Ha la forma di "siluro" e pesa al massimo un chilo e mezzo. Se lo si affetta diventa la classica scaloppina, se acquistato intero è insuperabile per la preparazione del famoso vitello tonnato.
9 - Il codone (o codoncino)
Confina con lo scamone ed è un taglio indicato soprattutto da tagliare a fettine. Davvero speciale se lo si usa per preparare le scaloppine alla pizzaiola.
10 - Il pesce o piccione
E' un piccolo taglio di seconda categoria, arriva al massimo ad un chilo di peso. Intero va bene per i bolliti, macinato per la preparazione di polpette, polpettoni e ripieni.
11 - Lo spinacino
E' uno dei pochi tagli di terza categoria del quarto posteriore ( insieme al geretto) e si usa per far tasche farcite.
12 - Il geretto posteriore
E' la parte alta della gamba e viene sezionato per preparare gli ossobuchi. Intero si chiama stinco.
13 - Il collo
Costituito da una grossa massa muscolare, richiede una lunga cottura perchè è ricco di tessuto connettivo. Si adatta bene a stracotti, bolliti, spezzatino e, tritato, è gustoso per polpette e polpettoni. Se lo si cuoce intero bisogna avere cura di tagliarlo in senso perpendicolare alla fibra perchè resti tenero e non filaccioso.
14 - Il reale
Si trova vicino al collo e viene ricavato dai muscoli che coprono le prime vertebre dorsali. Si tratta di un taglio piuttosto tenero. Intero va bene per umidi, bolliti e per la carne tritata. A fette fornisce ottime bistecche e involtini. Ma è indicato anche per i classici spezzatini.
15 - Il cappello del prete
Proviene dai muscoli della spalla. Infatti è una delle parti in cui viene divisa quest'ultima. Ha forma allungata e si adatta alle lunghe cotture. Infatti va bene per bolliti, umidi e spezzatini.
16 - Il fusello
Taglio di seconda categoria; anche lui proviene dai muscoli della spalla. Si utilizza soprattutto per gli spezzatini. Se lo volete cuocere intero, preferite un umido o un bollito.
17 - Il brione
E' un taglio molto irregolare, di seconda categoria. Data la sua struttura, se si cuoce intero in umido o brasato va preferibilmente legato. Si adatta anche alla preparazione di ottimi bolliti, ma soprattutto è il pezzo ideale per straccetti e spezzatini.
18 - La punta di petto
Forma un taglio unico con la pancia e viene suddiviso nei seguenti sottotagli: fiocco di punte (costituita dai muscoli addominali). La punta di petto è ottima arrostita, ma viene utilizzata prevalentemente per fare rotoli farciti. La parte della pancia, o pancetta, è piatta, piuttosto grassa e ricca di cartilagini, si utilizza per preparare i teneroni. Si divide il pezzo di carne in strisce larghe 2-3 cm. e si arrotola ciascuna su se stessa, si lega e si rosola con olio, salvia, aglio e rosmarino. Si sfuma con vino bianco e si continua la cottura per circa 2 ore a recipiente aperto.
19 - La fesa di spalla
Completa di osso, prende anche il nome di aletta o copertina di spalla. E' adatta per i bolliti. Se disossata, si chiama fesa di spalla e si può utilizzare per spezzatini, arrosti farciti e arrotolati, umidi e scaloppine.
20 - Il fiocco
E' un taglio di terza categoria. Si usa soprattutto lessato ed è un pezzo indispensabile per la preparazione dei tradizionali bolliti di carne misti.
TAGLI DI MANZO
1 - geretto posteriore
E' carnoso, ricco di tendini e contiene un osso con midollo. serve per ossobuchi, lo stinco arrosto e per il brodo
2 - Rosa
E' situata nella parte superiore della coscia ed è particolarmente adatta per fare ottime bistecche
3 - Noce
E' un taglio pregiato a forma quasi di "palla" adatto per fettine, arrosti e scaloppine
4 - Codone
E' un taglio di prima categoria che comprende le ultime vertebre della schiena. Fornisce gustose bistecche, ottimi brasati e arrosti.
5 - Magatello
Detto anche girello, si trova proprio a contatto della coda. Di forma stretta e allungata, serve per fare scaloppine ed è ottimo lessato e servito con salse
6 - Pesce
Sta tra il magatello e il geretto e serve per bolliti e stracotti
7 - Fetta di mezzo
E' la parte esterna della coscia, posta sopra la rosa. Si usa per arrosti, brasati e involtini
8 - Filetto
E' il taglio più pregiato (e anche più costoso): è formato da un fascio di muscoli che passano sotto le vertebre dorsali e che restano generalmente inattivi. Per tale motivo la loro carne è tenerissima. Si può mangiare crudo, arrostito, in tournedos.
9 - Scamone
Divide il roast-beef dall'anca ed è formato da grosse masse muscolari. Ottimo per bistecche ed arrosti.
10 - Scafo
E' un taglio situato nela parte anteriore della coscia. E' molto ricco di grasso e di membrene che vanno in gran parte eliminate, prima di utilizzarlo per spezzatini, oppure per farne carne tritata.
11 - Spinacino
E' uno dei tagli di seconda categoria del quarto posteriore. E' piccolo, situato sotto la noce ed è particolarmente adatto per fare polpettoni ripieni e rotoli farciti. Lo si può anche tagliare a tasca.
12 - Bianco costato di pancia
Detto anche "spuntatura di lombo", è la "pecora nera" del quarto posteriore perchè appartiene alla terza categoria. Può fornire ottimi bolliti e, disossato, si usa per lo spezzatino. Ha carne saporita e morbida per la presenza del grasso. In cottura aumenta di volume.
13 - Controfiletto o roastbeef
E' la parte centrale che proviene dalla costata disossata adatta per bistecche a arrosti
14 - Costata
E' situata nella parte centrale della schiena. Intera e completa di osso serve per preparare ottimi arrosti. Tagliata fornisce le cosidette entrecotes da cuocere in padella o alla griglia e, quando comprende filetto e controfiletto, diventa la famosa "fiorentina".
15 - Il fusello
Lungo e stretto è collocato tra il cappello del prete e il collo. Ha carne piuttosto magra ed è un taglio indicato per brasati, bolliti e spezzatini
16 - Le coste della croce
Comprendono 5-6 costole con una discreta quantità di carne. E' un taglio ricavato dai muscoli che coprono le prime vertebre dorsali, abbastanza pregiato, ma non eccessivamente costoso. E' adatto per bolliti e per brasati; tuttavia, disossato e arrotolato, può dare anche un buon arrosto.
17 - La pancia
E' un taglio piatto e lungo usato per arrosti arrotolati. Gli strati di muscolo si alternano con strati di grasso che danno alla carne sapore e morbidezza.
18 - Il fesone di spalla
E' un taglio di seconda categoria, contiguo al cappello del prete. Dalla parte centrale, che ha una forma regolare, si ottengono scaloppine, bistecche e fettine per involtini. Intero è adatto per brasati e stracotti.
19 - Il brione
Denominato anche polpa di spalla è, in pratica, la continuazione del fesone di spalla. Ha una forma piuttosto irregolare, è ricoperto da una pellicina che va asportata o incisa prima della cottura. E' adatto per fare brasati, bolliti e ragù.
20 - Il cappello del prete
E' un buon taglio di seconda categoria, di forma stretta e allungata. Proviene dai muscoli della spalla ed è particolarmente adatto per fare brasato, bolliti e spezzatini.
21 - Il reale
E' una parte ricavata dai muscoli che coprono le prime vertebre dorsali. E' abbastanza magro e ha bisogno di una lunga cottura, meglio in umido.
22 - Il collo
E' composto da una grossa massa di muscoli, nella quale si distinguono due parti: quella superiore a venatura più magra e quella inferiore più grassa. Adatto per spezzatini e carne tritata.
23 - La punta di petto
E' un taglio di terza categoria posto vicino al geretto. E' un pezzo che viene abbastanza sottovalutato, invece è piuttosto gustoso e in genere si usa per fare tasche farcite. E' tuttavia ottimo come arrosto.
24 - Il fiocco
Si trova accanto alla punta di petto e ne ha le stesse caratteristiche e i medesimi impieghi.
25 - Il bianco costato di reale
Di forma piatta è composto in parti uguali da osso e carne venata di grasso. Va bene per fare bolliti.
26 - Il bianco costato della croce
Ha forma appiattita e corrisponde alle prime 8 costole e ai relativi muscoli. Va bene per bolliti e brasati.
TAGLI DI SUINO
1 - Il collo
E' un taglio (corrispondente al reale della carne bovina) ricco di carne alternata con strati di grasso. Usato quasi esclusivamente in salumeria per la preparazione della coppa. Se si trova fresco, va cotto arrosto o brasato. La parte più vicina alla testa fornisce il guanciale.
2 - La spalla
Viene usata generalmente per la preparazione del prosciutto cotto di spalla. Fresca, può essere cucinata arrosto oppure stufata.
3 - Il carré
Si estende dalla settima costola fino quasi alla coda. E' uno dei tagli più pregiati e costosi. Intero è ottimo arrostito.
3A - Lonza
Si tratta del carré disossato che praticamente corrisponde al roast beef del manzo. La lonza è posizionata sopra il filetto e ha una forma allungata, quasi rettangolare. Intera è ottima arrosto, tagliata a fettine va cotta in padella come una scaloppa.
3B - Lombata
Si ricava sempre dal carré disossato che comprende lonza, filetto e muscolo centrale. Ottima arrosto e saltata in padella.
3C - Braciola
Si tratta del carré intero tagliato a fette tra una costola e l'altra. Le braciole si possono cucinare in padella con aromi e spezie ma sono superlative anche alla griglia e impanate.
4 - Il filetto
E' una fascia di muscoli (tenerissimi) che si trovano sotto la lonza. Ha forma sottile e allungata (35 cm per 7-8), carne molto magra, un po' più scura delle altre. Può essere cucinato arrosto (intero) oppure tagliato in scaloppine e a medaglioni.
5 - Le puntine
Sono il prolungamento in basso delle costole del carré. Si tratta di un taglio piatto e molto economico, usatissimo per la preparazione di ricette regionali. Ottime cotte in forno, in padella e grigliate.
6 - Il cosciotto
E' uno dei tagli più pregiati e normalmente viene utilizzato per preparare il prosciutto crudo. Fresco può essere cucinato arrosto: all'inglese, con la cotenna, o alla francese, senza. A proposito di cotenna: appena sotto c'è la fascia grassa, ovvero il lardo.
7 - La pancetta
Si trova sotto le puntine e si può usare fresca per fare ottimi arrosti. Ma viene spesso stagionata o affumicata.
TAGLI DI AGNELLO
1 - Il collo
E' un taglio molto saporito ed economico. ha carne piuttosto consistente che, per diventare tenera e succosa, richiede una lunga e lenta cottura. E' un pezzo adatto soprattutto per preparare spezzatini, oppure per brasati e se tagliato a fette molto sottili é ottimo per fare rotoli farciti.
2 - La spalla
Ha una forma rettangolare, con carne soda e abbastanza gelatinosa, ma comunque piuttosto tenera. Viene venduta quasi sempre già disossata, per questo è speciale per essere farcita, arrotolata e arrostita in forno a sul fornello.
3 - Il carrè
E' uno dei 2 tagli pregiati dell'agnello, ottimo arrostito. Se lo si taglia a fette tra un osso e l'altro, fornisce le costolette che devono essere sempre un po' spesse affinchè non induriscano in cottura. Si cuociono in padella, sulla griglia (diventano così le famose scottadito) oppure in forno con le patate.
4 - La sella
E' un taglio che si trova fra le ultime costolette del carrè e l'attaccatura del cosciotto. E' una parte molto carnosa e si presta particolarmente a essere arrostita o brasata. La sella comprende anche i due filetti dalla carne tenerissima. Questi ultimi, tagliati a fette piuttosto spesse, forniscono dei medaglioni che sono ottimi da cuocere alla griglia oppure in padella con salsine delicate.
5 - Il petto
E' un taglio che si trova nella parte inferiore dell'animale. Molto ricco di grasso e larghi ossi che vanno in genere eliminati prima di arrotolarlo e cuocerlo arrosto. Può venire anche farcito. Data la struttura dura e gelatinosa della sua carne, richiede una lunga e lenta cottura sia in casseruola sia in forno.
6 - Il cosciotto
E' l'altro taglio pregiato dell'agnello da cui, intero o disossato, si ottiene un eccellente arrosto. Generalmente il cosciotto viene prima fatto marinare per qualche ora con olio e erbe aromatiche oppure con vino bianco e verdure fresche (sedano, carota, cipolla) in modo che acquisti ancora più sapore. Poi va cotto in forno. I tempi di cottura prevedono, per un cosciotto ben cotto, almeno 20 minuti per ogni 500gr di peso a crudo.
I tagli bovini sono a volte suddivisi in gruppi di prima, seconda e terza qualità. La classificazione è basata sullo spessore delle masse muscolari e sulla quantità di grasso e di altro tessuto connettivale presente.
Prima qualità: filetto, roastbeef, fesa, sottofesa, scamone, noce,magatello
Seconda qualità: fesone di spalla, fusello, copertina di spalla o cappello del prete, polpa di spalla o brione, coste della croce, reale, biancostato, pesce
Terza qualità: punta, punta di petto, collo (parte più vicina alla testa), geretti, coda
Spesso vengono utilizzate denominazioni commerciali correnti per facilitare l'acquisto da parte dei consumatori:
polpa scelta per bistecche: fesa, noce e scamone
polpa scelta: sottofesa, magatello, spinaccino e codone
polpa di spalla: fesone di spalla, fusello e cappello del prete
polpa famiglia: brione, geretti disossati e reale
parte scelta: coste della croce e biancostato alto
parte media: punta di petto, pancia e biancostato di pancia
Riferendosi invece alla carne di vitello, vengono usate altre terminologie:
fesa sceltissima o francese: fesa
fesa scelta: noce, sottofesa e scamone
fesa famiglia: spalla
Ma non e' finita! Ho trovato anche una tabella comodissima che e' una sorta di "traduttore" regionale!!!
Eccola!
Se cliccate sopra dovrebbe ingrandirsi!
Questo e' quanto, ora mi metto a studiare tutto anche io.
Un abbraccio
Paola
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L'idea e' nata da una chiacchierata con Rebecca che mi diceva di non essere molto esperta di tagli di carne! Io meno di lei... e in effetti spesso mi e' capitato di leggere ricette dove si parlava di tagli di carne che non avevo mai sentito pronunciare, cosi' come mi e' stato chiesto a volte a che taglio corrispondesse la tal parte nominata in una mia ricetta, perche' anche la carne non ha un linguaggio unico ma di regione in regione, assume dei nomi diversi.
Bene, ho consultato un libro, L'Enciclopedia della Cucina, che mi regalo' mia mamma prima che mi sposassi. Non e' un libro di ricette ma di tecniche di cucina dove vengono spiegate un milione di cose, da come fare il pane a come temperare il cioccolato, da come disliscare e sfilettare il pesce a come fare conserve casalinghe...un bel libro interessante. Ero certa che li' avrei trovato qualcosa che risolvesse la questione dei tagli di carne e infatti c'era! Peccato che i tagli fossero scritti e descritti in inglese! Insomma, facciam gia' fatica a capirci tra italiani...se io a Milano dico magatello, a Bologna lo chiamano girello, se io dico roastbeef a Reggio Calabria dicono trinca... ci mancava solo di complicarmi la vita tentando di tradurre dall'inglese!!!
Cosi' ho ripiegato con il caro ed efficace Goooooogle! Ho trovato questo sito molto interessante, ma per comodita' vi copio di seguito tutte le informazioni.
TAGLI DI VITELLO
1 -Il filetto
E' assai più piccolo di quello del manzo, è un taglio pregiato, tenero e anche abbastanza costoso. Intero dà il meglio di sè cucinato arrosto, a fette o medaglioni, va cotto in padella con erbe e aromi.
2 - La fesa francese
E' un taglio di prima scelta che corrisponde alla "rosa" del bovino adulto ed è composto dalle stesse fascie muscolari. Questa parte è quella preposta per le paillardes, ma di qui si ricavano anche le scaloppine e le fettine per preparare gli involtini.
3 - La noce
Si trova sotto la fesa francese e, come quest'ultima, può essere usata per vari tipi di scaloppine, oltre che per ottimi arrosti.
4 - La sottofesa
E' un taglio situato sempre nella coscia. Ottimo per arrosti, fettine, involtini e anche brasati.
5 - Lo scamone
Precede la coscia vera e propria. La parte inferiore prende il nome di arrosto di codino. E' ottimo arrosto e a fette.
6 - I nodini
Hanno per base le vertebre lombari e sono composti dal filetto e dal controfiletto divisi da un sottilissimo osso piatto centrale collegato con l'osso superiore, tozzo e massiccio, con il quale forma una specie di "T".
7 - Il carrèComprende la parte dorsale del bovino. Dalle prime 7 vertebre anteriori si ricavano le costolette, riconoscibili per l'osso che assomiglia all'asticella di una bandiera e la rosetta di carne compatta. La loro "collocazione" ottimale è quella delle famose costolette alla milanese (impanate e fritte), ma si possono anche preparare alla griglia, in padella e persino con intingoli.
8 - Il magatello
E' un taglio situato proprio sotto la coda. Ha la forma di "siluro" e pesa al massimo un chilo e mezzo. Se lo si affetta diventa la classica scaloppina, se acquistato intero è insuperabile per la preparazione del famoso vitello tonnato.
9 - Il codone (o codoncino)
Confina con lo scamone ed è un taglio indicato soprattutto da tagliare a fettine. Davvero speciale se lo si usa per preparare le scaloppine alla pizzaiola.
10 - Il pesce o piccione
E' un piccolo taglio di seconda categoria, arriva al massimo ad un chilo di peso. Intero va bene per i bolliti, macinato per la preparazione di polpette, polpettoni e ripieni.
11 - Lo spinacino
E' uno dei pochi tagli di terza categoria del quarto posteriore ( insieme al geretto) e si usa per far tasche farcite.
12 - Il geretto posteriore
E' la parte alta della gamba e viene sezionato per preparare gli ossobuchi. Intero si chiama stinco.
13 - Il collo
Costituito da una grossa massa muscolare, richiede una lunga cottura perchè è ricco di tessuto connettivo. Si adatta bene a stracotti, bolliti, spezzatino e, tritato, è gustoso per polpette e polpettoni. Se lo si cuoce intero bisogna avere cura di tagliarlo in senso perpendicolare alla fibra perchè resti tenero e non filaccioso.
14 - Il reale
Si trova vicino al collo e viene ricavato dai muscoli che coprono le prime vertebre dorsali. Si tratta di un taglio piuttosto tenero. Intero va bene per umidi, bolliti e per la carne tritata. A fette fornisce ottime bistecche e involtini. Ma è indicato anche per i classici spezzatini.
15 - Il cappello del prete
Proviene dai muscoli della spalla. Infatti è una delle parti in cui viene divisa quest'ultima. Ha forma allungata e si adatta alle lunghe cotture. Infatti va bene per bolliti, umidi e spezzatini.
16 - Il fusello
Taglio di seconda categoria; anche lui proviene dai muscoli della spalla. Si utilizza soprattutto per gli spezzatini. Se lo volete cuocere intero, preferite un umido o un bollito.
17 - Il brione
E' un taglio molto irregolare, di seconda categoria. Data la sua struttura, se si cuoce intero in umido o brasato va preferibilmente legato. Si adatta anche alla preparazione di ottimi bolliti, ma soprattutto è il pezzo ideale per straccetti e spezzatini.
18 - La punta di petto
Forma un taglio unico con la pancia e viene suddiviso nei seguenti sottotagli: fiocco di punte (costituita dai muscoli addominali). La punta di petto è ottima arrostita, ma viene utilizzata prevalentemente per fare rotoli farciti. La parte della pancia, o pancetta, è piatta, piuttosto grassa e ricca di cartilagini, si utilizza per preparare i teneroni. Si divide il pezzo di carne in strisce larghe 2-3 cm. e si arrotola ciascuna su se stessa, si lega e si rosola con olio, salvia, aglio e rosmarino. Si sfuma con vino bianco e si continua la cottura per circa 2 ore a recipiente aperto.
19 - La fesa di spalla
Completa di osso, prende anche il nome di aletta o copertina di spalla. E' adatta per i bolliti. Se disossata, si chiama fesa di spalla e si può utilizzare per spezzatini, arrosti farciti e arrotolati, umidi e scaloppine.
20 - Il fiocco
E' un taglio di terza categoria. Si usa soprattutto lessato ed è un pezzo indispensabile per la preparazione dei tradizionali bolliti di carne misti.
TAGLI DI MANZO
1 - geretto posteriore
E' carnoso, ricco di tendini e contiene un osso con midollo. serve per ossobuchi, lo stinco arrosto e per il brodo
2 - Rosa
E' situata nella parte superiore della coscia ed è particolarmente adatta per fare ottime bistecche
3 - Noce
E' un taglio pregiato a forma quasi di "palla" adatto per fettine, arrosti e scaloppine
4 - Codone
E' un taglio di prima categoria che comprende le ultime vertebre della schiena. Fornisce gustose bistecche, ottimi brasati e arrosti.
5 - Magatello
Detto anche girello, si trova proprio a contatto della coda. Di forma stretta e allungata, serve per fare scaloppine ed è ottimo lessato e servito con salse
6 - Pesce
Sta tra il magatello e il geretto e serve per bolliti e stracotti
7 - Fetta di mezzo
E' la parte esterna della coscia, posta sopra la rosa. Si usa per arrosti, brasati e involtini
8 - Filetto
E' il taglio più pregiato (e anche più costoso): è formato da un fascio di muscoli che passano sotto le vertebre dorsali e che restano generalmente inattivi. Per tale motivo la loro carne è tenerissima. Si può mangiare crudo, arrostito, in tournedos.
9 - Scamone
Divide il roast-beef dall'anca ed è formato da grosse masse muscolari. Ottimo per bistecche ed arrosti.
10 - Scafo
E' un taglio situato nela parte anteriore della coscia. E' molto ricco di grasso e di membrene che vanno in gran parte eliminate, prima di utilizzarlo per spezzatini, oppure per farne carne tritata.
11 - Spinacino
E' uno dei tagli di seconda categoria del quarto posteriore. E' piccolo, situato sotto la noce ed è particolarmente adatto per fare polpettoni ripieni e rotoli farciti. Lo si può anche tagliare a tasca.
12 - Bianco costato di pancia
Detto anche "spuntatura di lombo", è la "pecora nera" del quarto posteriore perchè appartiene alla terza categoria. Può fornire ottimi bolliti e, disossato, si usa per lo spezzatino. Ha carne saporita e morbida per la presenza del grasso. In cottura aumenta di volume.
13 - Controfiletto o roastbeef
E' la parte centrale che proviene dalla costata disossata adatta per bistecche a arrosti
14 - Costata
E' situata nella parte centrale della schiena. Intera e completa di osso serve per preparare ottimi arrosti. Tagliata fornisce le cosidette entrecotes da cuocere in padella o alla griglia e, quando comprende filetto e controfiletto, diventa la famosa "fiorentina".
15 - Il fusello
Lungo e stretto è collocato tra il cappello del prete e il collo. Ha carne piuttosto magra ed è un taglio indicato per brasati, bolliti e spezzatini
16 - Le coste della croce
Comprendono 5-6 costole con una discreta quantità di carne. E' un taglio ricavato dai muscoli che coprono le prime vertebre dorsali, abbastanza pregiato, ma non eccessivamente costoso. E' adatto per bolliti e per brasati; tuttavia, disossato e arrotolato, può dare anche un buon arrosto.
17 - La pancia
E' un taglio piatto e lungo usato per arrosti arrotolati. Gli strati di muscolo si alternano con strati di grasso che danno alla carne sapore e morbidezza.
18 - Il fesone di spalla
E' un taglio di seconda categoria, contiguo al cappello del prete. Dalla parte centrale, che ha una forma regolare, si ottengono scaloppine, bistecche e fettine per involtini. Intero è adatto per brasati e stracotti.
19 - Il brione
Denominato anche polpa di spalla è, in pratica, la continuazione del fesone di spalla. Ha una forma piuttosto irregolare, è ricoperto da una pellicina che va asportata o incisa prima della cottura. E' adatto per fare brasati, bolliti e ragù.
20 - Il cappello del prete
E' un buon taglio di seconda categoria, di forma stretta e allungata. Proviene dai muscoli della spalla ed è particolarmente adatto per fare brasato, bolliti e spezzatini.
21 - Il reale
E' una parte ricavata dai muscoli che coprono le prime vertebre dorsali. E' abbastanza magro e ha bisogno di una lunga cottura, meglio in umido.
22 - Il collo
E' composto da una grossa massa di muscoli, nella quale si distinguono due parti: quella superiore a venatura più magra e quella inferiore più grassa. Adatto per spezzatini e carne tritata.
23 - La punta di petto
E' un taglio di terza categoria posto vicino al geretto. E' un pezzo che viene abbastanza sottovalutato, invece è piuttosto gustoso e in genere si usa per fare tasche farcite. E' tuttavia ottimo come arrosto.
24 - Il fiocco
Si trova accanto alla punta di petto e ne ha le stesse caratteristiche e i medesimi impieghi.
25 - Il bianco costato di reale
Di forma piatta è composto in parti uguali da osso e carne venata di grasso. Va bene per fare bolliti.
26 - Il bianco costato della croce
Ha forma appiattita e corrisponde alle prime 8 costole e ai relativi muscoli. Va bene per bolliti e brasati.
TAGLI DI SUINO
1 - Il collo
E' un taglio (corrispondente al reale della carne bovina) ricco di carne alternata con strati di grasso. Usato quasi esclusivamente in salumeria per la preparazione della coppa. Se si trova fresco, va cotto arrosto o brasato. La parte più vicina alla testa fornisce il guanciale.
2 - La spalla
Viene usata generalmente per la preparazione del prosciutto cotto di spalla. Fresca, può essere cucinata arrosto oppure stufata.
3 - Il carré
Si estende dalla settima costola fino quasi alla coda. E' uno dei tagli più pregiati e costosi. Intero è ottimo arrostito.
3A - Lonza
Si tratta del carré disossato che praticamente corrisponde al roast beef del manzo. La lonza è posizionata sopra il filetto e ha una forma allungata, quasi rettangolare. Intera è ottima arrosto, tagliata a fettine va cotta in padella come una scaloppa.
3B - Lombata
Si ricava sempre dal carré disossato che comprende lonza, filetto e muscolo centrale. Ottima arrosto e saltata in padella.
3C - Braciola
Si tratta del carré intero tagliato a fette tra una costola e l'altra. Le braciole si possono cucinare in padella con aromi e spezie ma sono superlative anche alla griglia e impanate.
4 - Il filetto
E' una fascia di muscoli (tenerissimi) che si trovano sotto la lonza. Ha forma sottile e allungata (35 cm per 7-8), carne molto magra, un po' più scura delle altre. Può essere cucinato arrosto (intero) oppure tagliato in scaloppine e a medaglioni.
5 - Le puntine
Sono il prolungamento in basso delle costole del carré. Si tratta di un taglio piatto e molto economico, usatissimo per la preparazione di ricette regionali. Ottime cotte in forno, in padella e grigliate.
6 - Il cosciotto
E' uno dei tagli più pregiati e normalmente viene utilizzato per preparare il prosciutto crudo. Fresco può essere cucinato arrosto: all'inglese, con la cotenna, o alla francese, senza. A proposito di cotenna: appena sotto c'è la fascia grassa, ovvero il lardo.
7 - La pancetta
Si trova sotto le puntine e si può usare fresca per fare ottimi arrosti. Ma viene spesso stagionata o affumicata.
TAGLI DI AGNELLO
1 - Il collo
E' un taglio molto saporito ed economico. ha carne piuttosto consistente che, per diventare tenera e succosa, richiede una lunga e lenta cottura. E' un pezzo adatto soprattutto per preparare spezzatini, oppure per brasati e se tagliato a fette molto sottili é ottimo per fare rotoli farciti.
2 - La spalla
Ha una forma rettangolare, con carne soda e abbastanza gelatinosa, ma comunque piuttosto tenera. Viene venduta quasi sempre già disossata, per questo è speciale per essere farcita, arrotolata e arrostita in forno a sul fornello.
3 - Il carrè
E' uno dei 2 tagli pregiati dell'agnello, ottimo arrostito. Se lo si taglia a fette tra un osso e l'altro, fornisce le costolette che devono essere sempre un po' spesse affinchè non induriscano in cottura. Si cuociono in padella, sulla griglia (diventano così le famose scottadito) oppure in forno con le patate.
4 - La sella
E' un taglio che si trova fra le ultime costolette del carrè e l'attaccatura del cosciotto. E' una parte molto carnosa e si presta particolarmente a essere arrostita o brasata. La sella comprende anche i due filetti dalla carne tenerissima. Questi ultimi, tagliati a fette piuttosto spesse, forniscono dei medaglioni che sono ottimi da cuocere alla griglia oppure in padella con salsine delicate.
5 - Il petto
E' un taglio che si trova nella parte inferiore dell'animale. Molto ricco di grasso e larghi ossi che vanno in genere eliminati prima di arrotolarlo e cuocerlo arrosto. Può venire anche farcito. Data la struttura dura e gelatinosa della sua carne, richiede una lunga e lenta cottura sia in casseruola sia in forno.
6 - Il cosciotto
E' l'altro taglio pregiato dell'agnello da cui, intero o disossato, si ottiene un eccellente arrosto. Generalmente il cosciotto viene prima fatto marinare per qualche ora con olio e erbe aromatiche oppure con vino bianco e verdure fresche (sedano, carota, cipolla) in modo che acquisti ancora più sapore. Poi va cotto in forno. I tempi di cottura prevedono, per un cosciotto ben cotto, almeno 20 minuti per ogni 500gr di peso a crudo.
I tagli bovini sono a volte suddivisi in gruppi di prima, seconda e terza qualità. La classificazione è basata sullo spessore delle masse muscolari e sulla quantità di grasso e di altro tessuto connettivale presente.
Prima qualità: filetto, roastbeef, fesa, sottofesa, scamone, noce,magatello
Seconda qualità: fesone di spalla, fusello, copertina di spalla o cappello del prete, polpa di spalla o brione, coste della croce, reale, biancostato, pesce
Terza qualità: punta, punta di petto, collo (parte più vicina alla testa), geretti, coda
Spesso vengono utilizzate denominazioni commerciali correnti per facilitare l'acquisto da parte dei consumatori:
polpa scelta per bistecche: fesa, noce e scamone
polpa scelta: sottofesa, magatello, spinaccino e codone
polpa di spalla: fesone di spalla, fusello e cappello del prete
polpa famiglia: brione, geretti disossati e reale
parte scelta: coste della croce e biancostato alto
parte media: punta di petto, pancia e biancostato di pancia
Riferendosi invece alla carne di vitello, vengono usate altre terminologie:
fesa sceltissima o francese: fesa
fesa scelta: noce, sottofesa e scamone
fesa famiglia: spalla
Ma non e' finita! Ho trovato anche una tabella comodissima che e' una sorta di "traduttore" regionale!!!
Eccola!
Se cliccate sopra dovrebbe ingrandirsi!
Questo e' quanto, ora mi metto a studiare tutto anche io.
Un abbraccio
Paola
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tagli di carne
martedì 18 maggio 2010
Torta soffice al limone e amarena
La settimana scorsa, gironzolando tra blog, sono passata da Tania di Dulcis in furno e sono stata presa da una voglia irresistibile dopo aver visto questa torta... Sono rimasta un pochino in adorazione ad ammirare quella forma di rosa e quello stampo in silicone... poi ho letto la ricetta e mi ha preso questa voglia urgente di torta soffice, non ne facevo da un po' e cosi' ho subito copiato la ricetta che Tania a sua volta ha avuto da un'altra foodblogger, Cherry, e come faccio sempre io "detto, fatto" il giorno dopo sfornavo questa torta buonissima!
Io non ho lo stampo a rosa e ho usato uno stampo a ciambella sempre in silicone.
Non ho apportato modifiche. Vado in fiducia, credo che se una ricetta viene pubblicata e' perche' ha superato la prova assaggio e soddisfazione e poi ...per dirla tutta.... non mi sento cosi' in gamba da riuscire a giudicare, leggendo una ricetta, se questa e' equilibrata, oppure va modificata, oppure io farei questa variante piuttosto che l'altra...insomma... almeno la prima volta la faccio pari pari, poi...magari...ci metto del mio.
Quindi vi trascrivo la ricetta esattamente com'e' nel blog di Tania:
Torta limone e amarena
Ingredienti (per uno stampo da 22cm):
3 uova
125g di zucchero
75g di burro fuso
200g di farina
100g di maizena
1 bustina di lievito per dolci
1 limone (la buccia e il succo)
un bicchierino di sciroppo all'amarena
latte se necessario
zucchero a velo per cospargere
Montiamo i tuorli con lo zucchero e la scorza del limone fino a ottenere un composto cremoso. Uniamo il burro fuso e il succo del limone e mescoliamo. Aggiungete la farina, la maizena, ed il lievito setacciati e il latte se l'impasto dovesse risultare troppo duro. Montiamo a neve ferma gli albumi ed uniamoli al composto mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Trasferiamo 1/3 del composto in una terrina ed aggiungiamo lo sciroppo di amarena e mescoliamo bene. Versiamo nello stampo il composto giallo e sopra quello rosa. Disegnamo dei cerchi con un coltello se vogliamo avere l'effetto screziato. Inforniamo a 180° per 45' minuti circa (facciamo la prova stecchino).
Sformiamo e lasciamo raffreddare sulla gratella. Cospargiamo con lo zucchero a velo e serviamo.
Ringrazio Cherry per la ricetta e Tania per le sue bellissime foto che mi convincono a provare quel che posta ancor prima di aver letto di cosa si tratta! E soprattutto per la sua simpatia e grande disponibilita'!
Non mi resta che dirvi...provatela!
Buona giornata
Paola
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Io non ho lo stampo a rosa e ho usato uno stampo a ciambella sempre in silicone.
Non ho apportato modifiche. Vado in fiducia, credo che se una ricetta viene pubblicata e' perche' ha superato la prova assaggio e soddisfazione e poi ...per dirla tutta.... non mi sento cosi' in gamba da riuscire a giudicare, leggendo una ricetta, se questa e' equilibrata, oppure va modificata, oppure io farei questa variante piuttosto che l'altra...insomma... almeno la prima volta la faccio pari pari, poi...magari...ci metto del mio.
Quindi vi trascrivo la ricetta esattamente com'e' nel blog di Tania:
Torta limone e amarena
Ingredienti (per uno stampo da 22cm):
3 uova
125g di zucchero
75g di burro fuso
200g di farina
100g di maizena
1 bustina di lievito per dolci
1 limone (la buccia e il succo)
un bicchierino di sciroppo all'amarena
latte se necessario
zucchero a velo per cospargere
Montiamo i tuorli con lo zucchero e la scorza del limone fino a ottenere un composto cremoso. Uniamo il burro fuso e il succo del limone e mescoliamo. Aggiungete la farina, la maizena, ed il lievito setacciati e il latte se l'impasto dovesse risultare troppo duro. Montiamo a neve ferma gli albumi ed uniamoli al composto mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Trasferiamo 1/3 del composto in una terrina ed aggiungiamo lo sciroppo di amarena e mescoliamo bene. Versiamo nello stampo il composto giallo e sopra quello rosa. Disegnamo dei cerchi con un coltello se vogliamo avere l'effetto screziato. Inforniamo a 180° per 45' minuti circa (facciamo la prova stecchino).
Sformiamo e lasciamo raffreddare sulla gratella. Cospargiamo con lo zucchero a velo e serviamo.
Ringrazio Cherry per la ricetta e Tania per le sue bellissime foto che mi convincono a provare quel che posta ancor prima di aver letto di cosa si tratta! E soprattutto per la sua simpatia e grande disponibilita'!
Non mi resta che dirvi...provatela!
Buona giornata
Paola
FRAGOLE E FIORI
Anche io nel mio piccolo ho una piccola produzione domenicale dolce
Ringrazio pubblicamente Anna G (detta Annina) che in quanto a decori non smette mai di stupirmi, suggerirmi invogliarmi ed indirizzarmi verso mille dolcezze, che vorrei fare tutte ma proprio tutte!! Solo a volte trovo il tempo per provare a fare qualche pasticcetto perchè il sac a poche mi piace davvero tanto. Ma dobbiamo ancora sintonizzarci bene, con calma...io ed il sac!
Ieri ho fatto questa tortina, cm 20 e forse neanche. Nulla di che, in fondo si tratta di una cheese a freddo. Possiamo chiamarla in mille modi 'chantosi' ma quella è. Quello che invece è bene sottolineare è la facilità di esecuzione: con un solo occhio attento alla colla, che richiede piccoli accorgimenti, la riuscita è assicurata. Davvero semplice! Sono andata a occhio, occhiali e fantasia. E fortuna che ho preso appunti mentre la preparavo perchè non è niente male. Metto volentieri la ricetta in questa Cucina:
FRAGOLE E FIORI -tina-
base: pds morbido alla mandorla alto circa un cm
1 uovo 10 gr farina 10 gr fecola 25 gr zucchero10 gr farina di mandorle
crema bianca:
200 di formaggio spalmabile(non philadelfia)
150 latte condensato
1 foglio di colla ammollata strizzata (gr 3,5)
ho montato il dolce usando l’anello da pasticceria. Ho messo dentro l’anello un disco di pds e sopra questo ho distribuito la crema bianca e messo in frigo. Nel frattempo ho frullato 300gr di fragole fresche con un paio di cucchiai di zucchero ed ho unito 2 fogli di colla di pesce preammolata, facendola sciogliere bene dapprima in un po’ di composto scaldato e poi inserita pian piano al restante composto di fragole. Ho aspettato che divenisse semifluida e quasi sul punto di compattarsi l’ho versata sopra al dolce già freddo, sopra la crema bianca, e l’ho quindi fatta riposare bene tutta la notte in frigo; infine l’ho decorata con crema al ciok bianco come da foto, ma in alternativa e per una più semplice decorazione, ci vedrei bene delle meringhe sbriciolate e fragole a ventaglio e qualche fogliolina di menta o come più ci piace.
E’ consigliabile servire –a piacere- con salsa di fragole tiepida da aggiungere al momento, a specchio, sul singolo piatto, sotto una fetta generosa!!
Per un’ottima degustazione suggerisco di togliere dal frigo mezz’ora prima del consumo! POI....a volte capitano gli avanzi, no?
Giusto per non buttare, li ho spatasciati in una bella coppa martini che lei da sola già si presenta bene :-)) quindi la salsa, fragoloni a pezzettoni ed una meringa che ci voleva assolutamente. Giusto perchè capita sempre qualcuno che è a dieta, no?
Tinuk
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lunedì 17 maggio 2010
PRODUZIONE DOMENICALE
Ieri il tempo è stato clemente anche se la temperatura non era molto alta però mi ha consentito di passare una giornata di festa fuori casa: l'annuale favata con gli amici di sempre. Favata quest'anno decisamente in ritardo rispetto agli anni passati, a causa del cattivo tempo ma finalmente ce l'abbiamo fatta. Mi ero già organizzata per preparare una torta con decorazioni, è tanto che voglio provare il cioccolato plastico, ma la mia amica mi ha chiesto una torta salata e non ho potuto rifiutarmi. Ho preparato questa ricetta di Sale&Pepe che mi è piaciuta moltissimo. Dovendola rifare userei la briseè al posto della sfoglia, il ripieno è molto ricco e la sfoglia si perde un pò, non si sente molto.
Sfogliata al prosciutto cotto e fagiolini
2 confezioni di pasta sfoglia
400 g di prosciutto cotto
250 g di fagiolini lessati
mezzo litro di besciamella
2 uova
150 g di emmental o gruviere
Preparare la besciamella con 50 g di burro, 50 g farina e mezzo litro di latte. Salare, pepare, grattatina di noce moscata e mentre è ancora calda, unire il gruviere grattugiato. Fare intiepidire e unire le due uova sbattute. Stendere un rotolo di pasta sfoglia in una teglia imburrata leggermente. Disporre sul fondo metà del prosciutto, coprire con metà besciamella fredda e i fagiolini lessati (io li ho tagliati a pezzettini), l'altra parte di besciamella e in ultimo il restante prosciutto. Coprire con l'altra sfoglia (io l'ho tagliata a losanghe con il rullo), sigillare i bordi e mettere in forno caldo 180° per 40'. E' preferibile consumarla tiepida.
Mentre noi (io e mio marito) "folleggiavamo" in riviera, mio figlio si consolava organizzando un barbecue a casa nostra per 10 ragazzi. A dirla tutta, ero un pò preoccupata:
1) Federico non aveva mai acceso un fuoco, non ha fatto neanche gli scout!
2) Dieci ragazzi di vent'anni in casa da soli non li ho mai avuti, anche se gli amici di mio figlio sono sempre i benvenuti
3) Mi domandavo come avrei ritrovato la casa al mio ritorno e "se" l'avrei ritrovata!
Invece, non solo ho ritrovato la casa ma anche in ordine, con la lavastoviglie fatta, le stoviglie riposte, la tovaglia LAVATA! E neanche una briciolina di pane in terra. Mi domando se mio figlio è vero!
Ho preparato un dolcetto per i ragazzi ed è piaciuto molto, tanto che mi hanno chiesto la ricetta. Ricetta che non ho, perchè l'ho elaborato sabato lì per lì. Quindi vedo di mettere insieme quello che ho fatto così qui sul blog non perdo la ricetta.
Dolce di fragole e cioccolato bianco
Per il biscuit:
50 g farina 00
50 g fecola
3 uova
80 g zucchero
Per la mousse:
350 g cioccolato bianco
300 g di fragole + 200g per la decorazione
250 g panna da montare
5 fogli di colla di pesce (10 g)
vaniglia
Montare a neve fermissima, con le fruste elettriche, gli albumi con un pizzico di sale unendo lo zucchero (meglio lo zeffiro) a metà. Continuando a montare unire i tuorli uno alla volta fino ad ottenere un composto molto gonfio. Abbandonare le fruste ed unire a mano, lavorando dal basso verso l'alto, le farine setacciate. Foderare la leccarda del forno con carta forno bagnata e strizzatissima, stendere il composto delicatamente livellandolo uniformemente. Infornare a 180° per 8'. Questo nel mio forno. Quando il biscotto è freddo, ritagliare due dischi da 24 cm l'uno. In realtà di dischi ne viene solo uno, per l'altro disco ho assemblato i vari pezzi di biscotto ritagliati.
Mettere a bagno in acqua fredda la colla di pesce. Frullare le fragole. Mettere metà passato in un penstolino e fare riscaldare, unire 300 g di cioccolato a pezzetti e sempre mescolando farlo sciogliere. Unire 4 fogli di colla di pesce ben strizzati e mescolare bene. Quando tutto è sciolto, aggiungere il resto del passato. Lasciare raffreddare completamente.
Mettere in un pentolino 50 g di panna, riscaldare ed unire 50 g di cioccolato e l'ultimo foglio di colla di pesce. Fare raffreddare. Montare il resto della panna (non ho messo zucchero perchè c'è il cioccolato bianco molto dolce) unire a filo, sempre continuando a montare, la panna sciolta con il cioccolato. Mettere una parte di questo composto in un sac a poche, servirà per la decorazione, il resto unirlo delicatamente al composto di fragole e cioccolato.
Preparare uno sciroppo di zucchero con pari quantità di zucchero ed acqua, unire due cucchiai di estratto di vaniglia e fare raffreddare.
Montare il dolce direttamente sul piatto da portata. Usare un anello di 24 cm foderato di acetato. Sul fondo disporre un disco di biscuit, bagnare con lo sciroppo alla vaniglia. Disporre tutto intorno alcune fragole tagliate verticalmente, mettere delicatamente una parte della mousse per fermare le fragole e porre in freezer a rassodare. Tirare fuori dal freezer, disporre sul composto rassodato le fragole tagliate a pezzettini, quindi il restante composto, il secondo disco di biscuit sempre bagnato e mettere in frigo a rassodare per qualche ora. Al momento di servire decorare con la chantilly al cioccolato bianco, fragole e zucchero a velo.
L'idea della mousse fragole e cioccolato bianco l'ho presa da una ricetta di Montersino.
Con questa ricetta partecipo al contest di Dolcitorte: Un'estate da fragola
Nadia
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venerdì 14 maggio 2010
Arista al forno
Nel mio immaginario ho sempre pensato all’arista come a una carne asciutta e stopposa, probabilmente perché devo averne assaggiate di asciutte e stoppose, finchè non sono stata a Firenze con i bimbi a trovare il caro Gentleman e lui ci ha portati a mangiare “da Nerbone” , al mercato coperto di Sant’Ambrogio.
Quindi, se avete in programma una gita a Firenze, dovete organizzarvi per fare un passaggio da Nerbone, che oltre i panini all’arista prepara anche lampredotto e altri piatti tipici.
Hahahaha…sembra una pausa pubblicitaria! Vabbe, diciamo che lo è, alla fine il passaparola è la pubblicità migliore e in questo caso è “parola di belve” che ogni 3 per 2 mi chiedono di tornare a mangiare da Nerbone! Questa foto l'ha scattata Matteo tra un morso e l'altro al suo panino.
Siccome Firenze non è proprio dietro l’angolo, ho pensato di provare a preparare io l’arista.
Ho visto alcune immagini in rete relative alla preparazione. Credo che d’ora in poi la preparerò spesso perché ci è piaciuta veramente molto, non era asciutta ed è anche veramente facile e veloce da preparare, una volta in forno possiamo dimenticarcene per più di un’ora.
Vi scrivo quindi come ho proceduto io.
Arista al forno – di piccoLINA
Ingredienti:
800 gr di lonza di maiale
2 bei rametti di rosmarino
4 o 5 foglie di salvia
4 spicchi di aglio
4 cucchiai di olio
½ bicchiere di vino bianco.
Fare un trito fine con gli aghi di rosmarino, la salvia e 2 spicchi di aglio. Io ho fatto tutto col coltello, senza mixer. Prendere un coltellino affilato e infilarlo quindi nella carne, sul lato della fetta, in modo da fare una fessura dentro cui poi si infila il trito ottenuto. Questo barbatrucco l’ho visto in un’immagine googoleggiando un po’ ed è semplicissimo ma molto efficace perché in questo modo la carne trattiene il trito e ne assorbe poi il sapore.
Legare la carne con un altro rametto di rosmarino, strofinare quindi la superficie dell’arista con del sale fino e del pepe.
Mettere in una pirofila con l’olio, il vino bianco e gli altri due spicchi d’aglio tagliati a fettine.
In forno a 200 gradi per circa 1 ora e ½. Ogni tanto con un cucchiaio bagnare l’arista col sughetto di cottura!
Buon appetito!
Paola
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domenica 9 maggio 2010
Rose e cioccolato! Auguri a tutte le mamme!!!
Una rosa, anzi tante! E speciali, proprio come lei, la mia mammotta fantastica!
Rose rosa, quasi rosse, e anche profumate...ma di cioccolata!
Ebbene si! Vi parlavo dei miei esperimenti col cioccolato plastico? Ecco la mia primissima produzione! Certo non è ai livelli della nostra Anna (che è inarrivabile!), ma per essere la prima volta che mi cimento in questo genere di decorazione posso dirmi molto soddisfatta, pur sapendo di avere un ampio margine di miglioramento! (Domandona difficilissima: secondo voi a cosa serviva quel bel nastro rosso messo lì attorno al bordo??? eheheheh)
Comunque posso dire che la mia mammotta era così contenta che non ha notato i difetti, o forse li ha notati, ma come avrebbe fatto qualunque mamma, ha reagito come se si fosse trovata davanti la torta migliore del mondo! Che invenzione le mamme!!! :-)
La torta era un semplice pan di spagna tagliato in 3 strati, farcito con crema chantilly e fragole, lo strato centrale bagnato con salsa di fragole, gli altri con latte. La copertura e le decorazioni in cioccolato plastico. La voglia di provare l'avevo da tempo, ma qualcosa mi ha sempre bloccata, finchè non ho visto da Tina di Mollica di pane l'uovo decorato fatto per il concorso "Decora la tua Pasqua con Caffarel"(è favoloso! se lo volete vedere cliccate QUI). Credo sia stata la semplicità con cui ha spiegato tutto ad avermi convinta! Quindi ho copiato la ricetta e ho provato!
Per fare le rose ho semplicemente tagliato una strisciolina di pasta e l'ho arrotolata su se stessa cercando di formare delle onde che potessero vagamente somigliare a un fiore... le foglie le ho ritagliate con un coltello. Per dare la forma curva le ho poi adagiate dentro tappi di plastica o appoggiate su pasta cruda (le penne e i tortiglioni vanno benissimo!)
La ricetta del cioccolato plastico è questa:
CIOCCOLATO PLASTICO (ricetta presa su http://www.notedicioccolato.it/index.php?Art=2374)
Ingredienti:
Cioccolato fondente o bianco g 100
Sciroppo di glucosio g 30
Sciroppo di zucchero g 15
Preparare lo sciroppo di zucchero mettendo sul fuoco, in una piccola casseruola, 22 grammi di acqua e 30 di zucchero; quando arriva a bollore si spegne, si lascia raffreddare e se ne prelevano i 15 grammi necessari per l' esecuzione della ricetta. Fondere a bagnomaria il cioccolato, lasciarlo intiepidire e incorporare allo sciroppo di glucosio ed allo sciroppo di zucchero. Lavorare con le mani, impastandolo bene. A questo punto il cioccolato plastico si presenterà più o meno untuoso, si lascia riposare e dopo mezz' ora o poco più sarà pronto per essere lavorato. Il cioccolato avanzato può essere avvolto nella pellicola trasparente ed essere utilizzato nei giorni seguenti: si manterrà sempre malleabile e il calore delle mani lo riporta immediatamente allo stato di assoluta plasticità. Se non si dispone di una raffinatrice o una macchina per la pasta a rulli si può stendere con il mattarello appoggiandolo su un foglio di carta-forno, questo se si vuole procedere a lavorazioni che prevedono una sfoglia ( la copertura di una torta, ad esempio ); se invece si vogliono eseguire altri lavoretti, allora si salta il passaggio e buona notte al secchio.
L'unica cosa che Tina non diceva è che per lavorare il cioccolato plastico dopo il riposo occorre impastarlo con zucchero a velo finchè perde la consistenza untuosa e diventa una specie di pongo.
Fortuna che io ho il pronto intervento telefonico che risponde al nome di Anna e appena mi son trovata tra le mani sta pasta molliccia indisciplinata l'ho chiamata!
Quindi, svelato il barbatrucco tutto è filato via liscio!!!
Per le rose e le foglie ho usato una tavoletta da 100 gr di cioccolato bianco (marca Novi, favoloso!)mentre per la copertura (il diametro della torta è 26 cm) ne ho sciolte 4 moltiplicando anche tutti gli altri ingredienti in proporzione, anche se alla fine un pò di cioccolato è avanzato, ma l'ho riutilizzato per fare delle altre rose! La prossima volto però devo assottigliare meglio la copertura perchè è venuta leggermente spessa. Insomma devo aggiustare il tiro!
Per colorare il cioccolato ho usato i coloranti in gel. Ho diviso l'impasto in 3 ciotole, una l'ho lasciata bianca, alle altre ho aggiunto una punta di colore scelto.
Anna mi ha detto invece di sciogliere il colorante nello sciroppo di zucchero, ma io avevo già fatto così e non ho avuto problemi, quindi potete procedere come preferite.
Un'altra cosa che mi ha detto Anna è che al posto del glucosio è possibile utilizzare il miele.
A chi volesse provare consiglio di buttarsi senza paura, è veramente semplice e anche molto divertente! Io l'ho trovato anche rilassante...insomma, vuoi mettere che bello mettersi a impastare una pasta morbida, tiepida e profumata di cioccolata????
Altra cosa da considerare è il sapore, perchè queste decorazioni, al contrario di quelle con MMF, si mangiano! Certo, anche quelle in MMF sono commestibili, ma di un dolce nauseabondo, mentre queste sono così buone che oggi i bimbi se le rubavano...in un attimo la torta è rimasta spoglia di fiori!
Ci ho talmente preso gusto che ho già in cantiere un'altra torta per un compleanno importante!!! Ma di questo vi racconterò tra qualche giorno, merita un capitolo a sè! :-)
Bene, credo sia tutto; vi lascio con il finale della poesia che mi ha recitato Matteo per la festa della mamma.
Ve lo devo dire???? Altro giro di lacrime!!! :-)
Auguri ancora a tutte le mamme!!!
Un abbraccio
Paola
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venerdì 7 maggio 2010
Di tutto un pò.... vi aggiorno!
Eccomi...rieccomi...insomma, sono qui!!! Si sentiva la mia mancanza??? Ragazzi che periodo!!!
Vorrei avere i superpoteri, come dice mio figlio!!!
Comunque...finalmente ho una serata relax e mi andava di fare due chiacchiere, quindi ...!
Non so se l'avete notato ma.... siamo sul calendario Ammodomio di Ornellina!!!! Siiii.... siamo il mese di maggio, con la ricetta del Crumble di fragole!
Ragazzi, che emozione è stata scoprire che per maggio eravamo stati scelti noi! Sono veramente contenta!!!
Ora invece sto partecipando allo Swap organizzato da Mara di Pan di panna... domani vado a spedire il mio pacco per Marialuisa, una amica blogger di Reggio Emilia... mi sto divertendo un sacco con queste iniziative!!!
Giovedi invece ero a Torino e ho avuto modo di prendere un caffè al volo con la nostra Miri!!!
L'ho trovata splendida!!! Peccato poter stare davvero pochissimo insieme, giusto il tempo di un abbraccio e 4 chiacchiere, poi io mi sono accodata al percorso per vedere l'ostensione della Sacra Sindone! Quanta gente che c'eraaaa!!!! Tutto il mondo si era dato appuntamento lì....
Noi avevamo organizzato una gita di famiglia...ahahah... in realtà organizzata da mio fratello, il signorNO....forse per questo sta diluviando tanto??? Mah....
Comunque.... c'erano i miei, mio fratello e come special guest star la nostra cara zia suora! E' una sorella di mia mamma, ora è a Vercelli, quindi abbiamo fatto una deviazione e per un giorno l'abbiamo rapita dai suoi doveri e dalle sue vecchiette da assistere!
Mia zia suora è fantastica! Una persona semplicissima, sempre sorridente, che sa gioire di niente e ha sempre la battuta pronta... è uno spasso insomma... e poi se c'è una cosa che mi fa tenerezza è vedere come lei e mia mamma (e gli altri loro fratelli) si abbracciano quando si vedono! Ci pensavo proprio giovedì quando le ho viste salutarsi la sera al rientro a casa... non si smette mai di essere sorelle, passano gli anni, ma il bene che ci si vuole non cambia, guardavo loro e pensavo che tra me e le mie sorelle (e anche il signorNO) sarà sempre così... e insomma, a me ste cose mettono la lacrima all'occhio, io poi ho le lacrime in tasca e piango sempre quindi.... vabbe!
Comunque...non chiedetemi che effetto mi ha fatto vedere la Sindone perchè non lo so....sto ancora metabolizzando! Credevo di avere un sacco di cose da dire trovandomi li davanti e invece mi sono ammutolita... C'e' da dire che siamo abituati a vedere il negativo fotografico mentre il lenzuolo vero è bianco e l'immagine impressionata è veramente lieve, quindi bisogna proprio fare attenzione e crecarla l'immagine... in ogni caso è emozionante, fede o non fede. !
Ma tornando a parlare di cucina e di pasticci.....complice il fatto che mia cugina mi abbia commissionato una torta, e spinta anche un pò da Anna, sempre lei (!!!ahahahah) mi son messa finalmente a pasticciare col cioccolato plastico!
Mi si è aperto un mondo! Bellissimo!!!! Ho sciolto una tavoletta e ho provato a colorare e fare qualche fiore... è rilassantissimo giocare col cioccolato! Ha una consistenza morbidissima, poi è tiepido, profumato e si lavora benissimo! Mi è piaciuto molto più del MMF che ogni volta mi metteva l'ansia in preparazione per la consistenza....o troppo molle, o troppo duro...non ci beccavo mai alla perfezione!
Quindi ora ho in cantiere due torte, perchè domenica è anche la festa della mamma e vuoi non prepararle una bella torta??? Invece le mie belve oggi appena tornate da scuola mi hanno letto la poesia e dato i regalini fatti in classe... ve lo devo dire che ho pianto? Ve lo dico! :-) sono una frana! ahahaha
Ok... ora si è fatto tardi quindi passo e chiudo!
Buonanotte a tutti!
Paola
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Vorrei avere i superpoteri, come dice mio figlio!!!
Comunque...finalmente ho una serata relax e mi andava di fare due chiacchiere, quindi ...!
Non so se l'avete notato ma.... siamo sul calendario Ammodomio di Ornellina!!!! Siiii.... siamo il mese di maggio, con la ricetta del Crumble di fragole!
Ragazzi, che emozione è stata scoprire che per maggio eravamo stati scelti noi! Sono veramente contenta!!!
Ora invece sto partecipando allo Swap organizzato da Mara di Pan di panna... domani vado a spedire il mio pacco per Marialuisa, una amica blogger di Reggio Emilia... mi sto divertendo un sacco con queste iniziative!!!
Giovedi invece ero a Torino e ho avuto modo di prendere un caffè al volo con la nostra Miri!!!
L'ho trovata splendida!!! Peccato poter stare davvero pochissimo insieme, giusto il tempo di un abbraccio e 4 chiacchiere, poi io mi sono accodata al percorso per vedere l'ostensione della Sacra Sindone! Quanta gente che c'eraaaa!!!! Tutto il mondo si era dato appuntamento lì....
Noi avevamo organizzato una gita di famiglia...ahahah... in realtà organizzata da mio fratello, il signorNO....forse per questo sta diluviando tanto??? Mah....
Comunque.... c'erano i miei, mio fratello e come special guest star la nostra cara zia suora! E' una sorella di mia mamma, ora è a Vercelli, quindi abbiamo fatto una deviazione e per un giorno l'abbiamo rapita dai suoi doveri e dalle sue vecchiette da assistere!
Mia zia suora è fantastica! Una persona semplicissima, sempre sorridente, che sa gioire di niente e ha sempre la battuta pronta... è uno spasso insomma... e poi se c'è una cosa che mi fa tenerezza è vedere come lei e mia mamma (e gli altri loro fratelli) si abbracciano quando si vedono! Ci pensavo proprio giovedì quando le ho viste salutarsi la sera al rientro a casa... non si smette mai di essere sorelle, passano gli anni, ma il bene che ci si vuole non cambia, guardavo loro e pensavo che tra me e le mie sorelle (e anche il signorNO) sarà sempre così... e insomma, a me ste cose mettono la lacrima all'occhio, io poi ho le lacrime in tasca e piango sempre quindi.... vabbe!
Comunque...non chiedetemi che effetto mi ha fatto vedere la Sindone perchè non lo so....sto ancora metabolizzando! Credevo di avere un sacco di cose da dire trovandomi li davanti e invece mi sono ammutolita... C'e' da dire che siamo abituati a vedere il negativo fotografico mentre il lenzuolo vero è bianco e l'immagine impressionata è veramente lieve, quindi bisogna proprio fare attenzione e crecarla l'immagine... in ogni caso è emozionante, fede o non fede. !
Ma tornando a parlare di cucina e di pasticci.....complice il fatto che mia cugina mi abbia commissionato una torta, e spinta anche un pò da Anna, sempre lei (!!!ahahahah) mi son messa finalmente a pasticciare col cioccolato plastico!
Mi si è aperto un mondo! Bellissimo!!!! Ho sciolto una tavoletta e ho provato a colorare e fare qualche fiore... è rilassantissimo giocare col cioccolato! Ha una consistenza morbidissima, poi è tiepido, profumato e si lavora benissimo! Mi è piaciuto molto più del MMF che ogni volta mi metteva l'ansia in preparazione per la consistenza....o troppo molle, o troppo duro...non ci beccavo mai alla perfezione!
Quindi ora ho in cantiere due torte, perchè domenica è anche la festa della mamma e vuoi non prepararle una bella torta??? Invece le mie belve oggi appena tornate da scuola mi hanno letto la poesia e dato i regalini fatti in classe... ve lo devo dire che ho pianto? Ve lo dico! :-) sono una frana! ahahaha
Ok... ora si è fatto tardi quindi passo e chiudo!
Buonanotte a tutti!
Paola
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giovedì 6 maggio 2010
TORTINO DI ALICI ALLA MAGDA
Le mie foto non sono bellissime, tra l'altro mi piacerebbe lavorarle un po', ma tant'è!
Questa è una ricetta di mia sorella, che vi trascrivo
TORTINO DI ALICI ALLA MAGDA
Ingredienti:
Alici fresche sfilettate
Pane ( mollica)
olio, aglio, origano, prezzemolo, pepe.
Frullare la mollica di pane, che deve essere sminuzzata.
Condirla con l'origano, l'aglio schiacciato, il prezzemolo, un po' di sale e il pepe.
Disporre la mollica sul fondo di una padella antiaderente; metterci sopra ordinatamente le acciughe, eventualmente in due strati, salando ciascuno e condendo poi con un filo d'olio.
Ricoprire il tutto con altro abbondante pane grattugiato e mettere la padella sul fuoco basso.
Lasciare proseguire la cottura per una decina di minuti, dopo di che il tortino va girato come una frittata.
Cuocere per altri dieci minuti, poi trasferire in un vassoio e servire caldo.
Alici fresche sfilettate
Pane ( mollica)
olio, aglio, origano, prezzemolo, pepe.
Frullare la mollica di pane, che deve essere sminuzzata.
Condirla con l'origano, l'aglio schiacciato, il prezzemolo, un po' di sale e il pepe.
Disporre la mollica sul fondo di una padella antiaderente; metterci sopra ordinatamente le acciughe, eventualmente in due strati, salando ciascuno e condendo poi con un filo d'olio.
Ricoprire il tutto con altro abbondante pane grattugiato e mettere la padella sul fuoco basso.
Lasciare proseguire la cottura per una decina di minuti, dopo di che il tortino va girato come una frittata.
Cuocere per altri dieci minuti, poi trasferire in un vassoio e servire caldo.
Veloce e gustoso ( come tutte le ricette con le acciughe).
Vi abbraccio. Rosella
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domenica 2 maggio 2010
TORTINO DI ACCIUGHE ALLA LIGURE
Inizia la stagione delle alici (noi liguri le chiamiamo acciughe). E' un prodotto che uso molto d'estate, è buono, fa bene e costa poco. Praticamente ogni settimana torno a casa con il mio pacchettino di acciughe, che mio marito pulisce sapientemente. Perchè io il pesce lo cucino ma non lo pulisco. Vista la frequenza nel consumo, nasce la necessità di variare almeno il modo di cucinare questi pesciolini. Io li preferisco in assoluto fritti, ma il mio colesterolo no! Allora oggi andiamo di tortino.
TORTINO DI ACCIUGHE ALLA LIGURE
500 g acciughe
2 patate grandi
3 pomodori sodi tondi o ancora meglio ciliegini
2 fette di pancarrè o pane casereccio
aglio e prezzemolo, origano
una manciata di pinoli
2 cucchiai di parmigiano
olio evo
sale e pepe
Pulire le patate, lavarle e affettarle con la mandolina a 3 mm di spessore. Farle sbollentare 3' in acqua bollente salata. Pulire le acciughe sotto l'acqua corrente eliminando anche la lisca centrale, metterle a scolare su di un tagliere inclinato.
Tritare nel mixer l'aglio, il prezzemolo ed i pinoli, quindi unire l'origano e il pane spezzettato e dare ancora una mixata. A questo composto unire il parmigiano.
Lavare i pomodori e tagliarli a fettine sottili eliminando i semi.
Comporre il tortino. Iniziare ungendo uno stampo che possa essere portato in tavola. Sul fondo disporre le patate leggermente accavallate, spolverare con il composto di pane preparato, sale e pepe, un filo di olio. Sopra le patate mettere le acciughe a raggiera, disponendo le code verso l'esterno. Altra spolverata di pane, sale e pepe, filo d'olio. Continuare con i pomodori e così via fino a terminare gli ingredienti. L'ultimo strato sarà di patate. Coprire con un foglio d'alluminio e mettere in forno 180° per circa 25', scoprire la preparazione 5' prima della fine, in modo che le patate possano gratinare. Per il mio gusto è migliore tiepido.
25' minuti di cottura sono anche eccessivi per questo tipo di pesce che cuoce in brevissimo tempo, ma sono necessari per le patate, in modo che possano finire la cottura.
Nadia
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