Di Vittoria
La ricetta di questo mese per l’MTC - - mi ha subito incuriosito per la sua apparente banalità:
quante volte abbiamo fatto e mangiato macedonia?
Quale modo migliore per convincere i recalcitranti a mangiare la frutta?
E quale per utilizzare la frutta che nessuno più vuole perché un po’ vecchietta? Togliamo i pezzetti brutti e …via! Un bel misto colorato piace a tutti!
Io poi ho preso l’abitudine di condire la macedonia con un cucchiaio di marmellata casalinga. Quella con i pezzi di frutta dentro ancora interi. Naturalmente niente zucchero, poi. A volte un cucchiaio di limone o di liquore.
E sapete perché? Perché faccio molta marmellata e in casa non la mangiano.
Solo nelle torte e ………..nella macedonia! …..ma una bella fetta di pane e marmellata… MAI, piuttosto il suicidio …………..con i biscotti industriali!!!!
Ma torniamo alla nostra macedonia che Fabiana ci ha proposto QUI
Altro che semplice e banale! Da pauraaaaaaaaaa!
Bellissima da vedere, mette allegria e anche un po’ di soggezione. Come si fa a rompere quell’armonia perfetta?
E come si fa a gareggiare con simile abilità? Manco ci provo che come minimo mi amputo un dito!
Invece ho pensato che questa macedonia aveva bisogno di un trono regale per brillare in tutto il suo splendore e così ho deciso, tanto per semplificarmi un po’ la vita, di adagiarla su un morbido e profumato “cuscino” di crème brulèe.
Una ricetta profumatissima trovata su un libretto appena acquistato da Amazon.it (Ale, te possinoooo!!!!! Acquistato insieme ad altri 20 credo). Si chiama “Crème Brulèe” di Josè Marechal. Ce ne sono 38 varianti meravigliose, ma per la macedonia mi è sembrata perfetta quella aromatizzata al cardamomo e io ci ho aggiunto anche lo zafferano per darle ancora più profumo e un colore dorato.
L’accoppiata mi è sembrata vincente: morbida e profumata crema, croccante caramello e fresca e acidula frutta condita leggermente con uno sciroppo di rum scuro e zucchero di canna.
Riporto la ricetta della crema e fra parentesi le mie varianti (non ce la faccio proprio a eseguire alla lettera!)
CREME BRULEE “INDIAN STYLE”
(4-6 creme monoporzione, io ne ho fatta una grande)
35 cl panna liquida
10 cl latte
90 gr zucchero semolato
5 tuorli
2 cl di acqua di fior d’arancio (io non l’ho messa)
(ho aggiunto un cucchiaino da caffè di pistilli di zafferano dell’Aquila, comprato a Navelli a luglio)
10 gr di semi di cardamomo o 4-5 pizzichi in polvere
50 gr di zucchero di canna
Scaldare latte, panna cardamomo e zafferano. Lasciare in infusione per qualche minuto fuori dal fuoco e se usate l’acqua di fior d’arancio aggiungetela.
(Mentre il composto si scaldava ho schiacciato bene i semi e i pistilli che altrimenti fanno fatica a rilasciare il polline giallo)
Sbattere energicamente tuorli e zucchero per sbianchirli.
Filtrare il composto caldo sulle uova battute e mescolare per amalgamare bene tutto.
Mettere in frigo a riposare per almeno 2 ore.
Regolare il forno a 95°
Distribuire la crema con delicatezza in ciotoline individuali (io una pirofila unica ovale).
Collocarle in forno perfettamente in piano, immerse in un bagnomaria.
Cuocere da un’ ora a un’ ora e 15 a seconda delle terrine usate. Le creme devono restare tremolanti e appena rapprese (io probabilmente le ho cotte un po’ troppo)
Mettere in frigo almeno un’ora prima di servire.
Al momento di servire spolverizzare con lo zucchero di canna e caramellare con il cannello.
Note mie:
ho avuto problemi di cottura perché il mio forno a gas e vecchio di 22 anni non tiene più le basse temperature e si spegne. Così la crema ha cotto con una temperatura oscillante fra i 50 e i 150 gradi. Alla fine mi sono scocciata e ho alzato a 170, così la superficie è rimasta tutta rugosa, o meglio bollicinosa invece che bella liscia.
Ho avuto problemi a caramellare: è venuta bene, ma non il classico strato duro e vetroso che si spezza con il cucchiaio. Un po’ di zucchero è rimasto crudo, altro troppo bruciato. Soluzioni? Se insistevo troppo con la fiamma bruciavo tutto.
Mentre la base cuoceva ho preparato la frutta: pesche kiwi e banane a fettine, uva bianca a mezzi acini, ribes sgranato. Ho preparato lo sciroppo scaldando rum e zucchero fino all’evaporazione dell’alcol e fatto raffreddare. Condito leggermente la frutta separatamente.
Al momento di servire la macedonia ho caramellato, disposto la frutta e portato in tavola.
Crema e frutta si prendono insieme a cucchiaiate, è molto conviviale, perhttp://www.blogger.com/img/blank.gif un pranzo elegante meglio fare le monoporzioni.
Visto che sono presenti spezie fortemente aromatiche e caratterizzanti, in abbinamento servirei un bicchierino dello stesso rum usato per lo sciroppo.
Con questa ricetta partecipiamo al MT Challenge di settembre.
Cantina Trodella a Lapio
1 ora fa
15 commenti:
Questo e' proprio un modo originale per presentare la macedonia! Buona :-9 baci
Bellissima idea e immagino golosissima!!
ciao loredana
Buonissima!
Ecco...la frutta in questo modo la mangio!!! baci ila
ammappa che meraviglia, anche la tua è da paura!!!
ottima idea per far mangiare la macedonia in modo diverso,il piatto si presenta molto bene...complimenti!!!
Vittoooo!!!! Aspettavo la tua versione della macedonia e non mi hai delusa!!!! :-9
Ho anch'io quel libro,una goduria autentica!!!
Ma che bontà...non ci avevo mai pensato!! Si presenta benissimo!!!! un bacione
cose che possono capitare con il forno, ad ogni modo è una bellissima idea, originale e ottima!
1. marmellata che non si mangia sul pane: celo
2. ricette che mai nella vita si riusciranno a seguire alla lettera: celo
3. libro di marechal sulle crème brulé: celo.
tutto il resto m'amanca...
come faccio a diventare uguale alla vitto???????
:-)
ci vediamo fra poco, ciao!!!
ale
Che finezza!!!!
Immagino la libidine nell'affondare il cucchiaio e recuperarne una crema morbida, profumatissima nella quale sprofonda la frutta con tutta la sua freschezza!!!
Grande lavoro, bravissima!!!!!
Mille grazie ed un abbraccio!
Fabi
Vittoooo, ma anche tu... dico anche tu ce la metti tutta per non farmi vincere..ti perdono solo perchè l'idea della marmellata è genialissima...un abbraccione, Flavia
la marmellata nella macedonia? genialeeeee!
e un cuscino così goloso lo vorrei subito, subito, subito!!
La marmellata nella macedonia è stata una folgorazione: ieri sera (visto che le ricette non si seguono MAI alla lettera) ho tagliato a dadini 4 pesche che languivano troppo mature in frigo, ci ho messo un cucchiaio di marmellata di percocche della mia mamma, il succo di mezzo limone e un tappino di guazzo. Il tutto è sparito in un attimo, e c'è mancato poco che non sparisse prima di cena: buonissimo!!! passata subito la dritta a mia madre che proverà subito, noi stasera si fa il bis con le prugne regina claudia :)
Grazie per questa chicca piccola ma golosissima!!!
Buongiorno a tutti quanti!!!!!
scusate la latitanza ma sono scappata qualche giorno a Istanbul a scoprire sapori, colori e odori totalmente nuovi e deliziosi.
Ho letto solo oggi i vostri commenti, vi ringrazio di cuore!
In effetti un cucchiaio o due di marmellata (io preferisco quelle a pezzi) nella macedonia ci stà alla grande e la soddisfazine di far ingollare ai miei uomini, per vie traverse, qualcosa che non vogliono mangiare, non ha prezzo! hihihihihi
Baxi, Vitto
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