di Vittoria Traversa
Monasteri, Abbazie, Templi, Sinagoghe o Moschee, i santuari di qualsiasi culto siano, mi hanno sempre affascinato e, ovunque mi trovi, ho piacere a visitare questi luoghi, dove trovo sempre molto da capire del popolo e del paese che sto visitando.
Se è possibile cerco anche di fermarmi a mangiare alla mensa condivisa, perchè anche la loro cucina è un mezzo potente per avvicinare e conoscere meglio la loro cultura e spiritualità.
Certo non è facile accedere a molti di questi santuari, spesso interdetti al pubblico, spesso di clausura. Ma c'è chi è riuscito a farsi aprire porte che solitamente restano chiuse al pubblico, ha avuto il permesso di mettere il naso (e il cucchiaio) nelle cucine, assaggiare e provare ricette antiche immutate nel tempo e infine riprodurre le ricette più significative di moltissimi di questi spazi sacri sparsi per il mondo.
Da questo è nato il libro che stiamo sfogliando questa settimana con @cook_my_books. Parliamo di ELYSIAN KITCHENS di JODY EDDY @jodyeddy con questo libro l'autrice ci dimostra come la filosofia culinaria monastica possa essere adottata da qualsiasi cuoco casalingo o chef professionista interessato a integrare pratiche di cucina sostenibili e consolidate nella propria vita quotidiana. Elysian Kitchens contribuisce alle conversazioni più importanti che si svolgono nel mondo del cibo oggi esaminando un patrimonio gastronomico che fino ad ora è stato praticamente inesplorato, di grande valore per l'attenzione che rivela ogni ricetta riguardo all'utilizzo di materie prime a km zero, alla sostenibilità e alla semplicita.
Per questa giornata conclusiva ho scelto di
portarvi in India, nelle cucine del GURDWARA BANGLA
SAHIB, imponente e magnifico Tempio Sikh in pieno centro di New Delhi. È
considerato dai devoti uno dei più importanti luoghi di culto del mondo, per
aver ospitato Guru Har Krishan, l'ottavo guru sikh, nel 1664.
Nel luogo in cui ora sorge il tempio sorgeva un bungalow appartenente a un
sovrano Rajput. L'ottavo guru sikh, Har Krishan si trovò ad alloggiare
qui durante un viaggio a Delhi nel 1664. In quell'anno, la città fu
investita da una terribile epidemia di vaiolo e colera, e il
guru stesso si prodigò per aiutare i malati, contraendo infine anche lui la
malattia.
Oltre un secolo dopo furono edificati numerosi templi sikh in città, tra cui il GURDWARA BANGLA SAHIB (qui trovate altre info), per
commemorare il soggiorno dell'ottavo guru e le sue azioni a favore dei malati.
Le cucine di questo Tempio si sono aperte per farci scoprire la bontà di un classico dolce indiano, il GAJAR KA HALWA - BUDINO DOLCE DI CAROTE E FRUTTA SECCA. La ricetta originale, dalle cucine del Gurdwara Bangla Sahib, è arricchita da latte condensato e paneer (formaggio fresco, tipo ricotta asciutta o primo sale) oltre ad essere profumata con cardamomo e zafferano e guarnita con frutta secca. Molto piacevole e originale, da gustare caldo o tiepido.
BUDINO DOLCE DI CAROTE E FRUTTA SECCA
Per 4 persone:
1.100 ml di latte intero
900 g di carote pulite e grattugiate
4 baccelli di cardamomo
2 o 3 fili di zafferano (o 1 bustina)
2 cucchiai di zucchero semolato
45 g di ghee (burro chiarificato)
125 g di paneer o primo sale morbido schiacciato
con una forchetta
1 lattina (circa 400 g) di latte condensato
zuccherato
2 cucchiai di anacardi tritati grossolanamente,
tostati
2 cucchiai di uvetta dorata
In una grande casseruola, scaldate il latte finché
non arriva quasi a bollitura (non fatelo bollire), mescolando di tanto in tanto
con un cucchiaio di legno. Aggiungete carote, cardamomo, zafferano e zucchero e
abbassate la fiamma a media. Cuocete finché la maggior parte del latte non sarà
evaporata, le carote saranno tenerissime e il budino inizierà ad addensarsi.
Mescolate spesso per evitare che le carote brucino e che il latte trabocchi. Ci
vorranno circa 15 minuti. Il colore diminuirà un po' a causa del processo di
cottura, ma le carote manterranno una tonalità incredibilmente vivida. Aggiungete
ghee e paneer e cuocete per altri 10 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Aggiungete il latte condensato e abbassate la fiamma al minimo. Cuocete per
altri 25-30 minuti, mescolando spesso per evitare che si bruci, finché il
budino non sarà abbastanza denso da reggere il cucchiaio in piedi. Togliete dal
fuoco e aggiungete delicatamente anacardi e uvetta. Servite caldo. Gli avanzi
si conservano in un contenitore coperto in frigorifero fino a 3 giorni.
Note:
- Il Paneer è introvabile, ma ho cercato in rete e ho scoperto che si può fare scaldando il latte, cagliandolo con succo di limone e colandolo poi con un filtro fitto per raccogliere i fiocchi addensati. Una specie di ricotta, da lasciare asciugare bene.
Questa Ricetta fa parte del progetto Cook_My_Books
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