Di Vittoria Traversa
Ultimo giorno della settimana dedicato alle meraviglia rivoluzionarie della cucina di Yotam Ottolenghi. Purtroppo il tempo è tiranno e mi sono ridotta ad oggi per contribuire con le mie ricette. Due sole aimè, che di Ottolenghi cucinerei tutto, sempre. Tempo per pulire permettendo, perché dopo una sua ricetta, la cucina è un campo di battaglia. Ma il risultato è cos’ delizioso che ripaga alla grande.
Questa settimana per @cook_my_books abbiamo sfogliato “OTTOLENGHI – THE COOKBOOK”, di YOTAM OTTOLENGHI, @ottolenghi libro datato 2008 con cui l’autore ha cambiato il modo di fare gastronomia.
“Una rivoluzione che ha abbattuto barriere fra ingredienti e tecniche, fra Paesi e culture, fra chilometri zero e mercati del mondo per mettere tutto in un dialogo proficuo e fecondo, tanto che oggi non c'è ristorante o libro di cucina che non risenta, in misura minore o maggiore, dell’influenza di questo immenso genio” (cit. @cook_my_books)
La prima ricetta che ho provato è un’insalata di couscous molto interessante per la compresenza di due diversi tipi di granuli: il cous cous classico e il mograbiah o cus cous gigante (sostituibile con la Fregola per noi). Il contrasto risulta molto piacevole all’assaggio e il condimento a base di pomodori cotti in forno fino ad asciugarli quasi completamente dona un sapore intenso e molto concentrato, ben bilanciato dalla freschezza del labneh.
COUSCOUS E MOGRABIAH CON
POMODORI ESSICATI AL FORNO
Couscous and Mograbiah with oven-dried tomatoes
Il mograbiah, una varietà di couscous gigante fatto con semola, è
comune in tutto il mondo arabo. È anche noto come couscous perlato o gigante e,
in Nord Africa, come berkukis. È più difficile da trovare del normale couscous.(cit.Autore)
In Italia è sostituibile con la FREGOLA sarda.
Per 6-8 persone
16 pomodori grandi e maturi, tagliati a metà nel senso della lunghezza
2 cucchiai di zucchero muscovado
150 ml di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di aceto balsamico
2 cipolle tagliate a fettine sottili
250 g di mograbiah o fregola
400 ml di brodo di pollo o vegetale
1 pizzico di fili di zafferano o ½ bustina
250 g di couscous
1 cucchiaio di foglie di dragoncello (o prezzemolo)
1 cucchiaio di semi di nigella
100 g di Labneh (segue ricetta)
sale marino grosso e pepe nero macinato fresco
Preriscaldate il forno a 150°C.
Disponete i pomodori, con la parte tagliata in alto, su una teglia da
forno e cospargeteli con lo zucchero, 2 cucchiai di olio d'oliva, l'aceto
balsamico e un po' di sale e pepe. Mettete in forno e cuocete per 2 ore, finché
i pomodori non hanno perso la maggior parte della loro umidità.
Nel frattempo mettete le cipolle in una padella grande con 4 cucchiai di olio d'oliva e fatele rosolare a fuoco alto per 10-12 minuti, mescolando di tanto in tanto, finché non diventano di un colore dorato scuro.
In una pentola di acqua bollente, cuocete il mograbiah (o la fregola)al dente; non tutti cuociono uguale, seguite le istruzioni sulla confezione. Scolate bene e sciacquate sotto l'acqua fredda.
In una pentola separata, portate a ebollizione il brodo con lo zafferano e un po' di sale. Mettete il couscous in una grande ciotola, aggiungete 3 cucchiai di olio d'oliva e il brodo bollente. Coprite con pellicola trasparente e lasciate riposare per 10 minuti.
Una volta pronto, sgranate il couscous con due forchette per eliminare eventuali grumi e renderlo soffice. Aggiungete il mograbiah cotto, i pomodori e i loro succhi, le cipolle e il loro olio, il dragoncello (non trovato, sostituito con prezzemolo) e metà dei semi di nigella. Condite con il sale e l'olio. Lasciate che il piatto raggiunga la temperatura ambiente.
Versate delicatamente su un piatto da portata, creando una specie di piramide, poi mette il labneh sopra (a palline o a cucchiaiate), irrorate con l'olio rimanente e decorate con il resto dei semi di nigella e altro dragoncello o prezzemolo.
LABNEH
Il labneh è un formaggio arabo fatto sgocciolando lo yogurt in modo che perda la maggior parte del suo liquido. Usate yogurt di latte di capra naturale o, se non disponibile, yogurt di latte vaccino intero naturale, ma non le varietà greche.
Questa ricetta richiede almeno 48 ore di preparazione. Se è troppo, puoi acquistare il labneh nei negozi di alimentari mediorientali. Conserva il labneh in frigorifero per usarlo come crema spalmabile, come qualsiasi formaggio cremoso. Un'opzione più laboriosa è quella di arrotolarlo in palline e poi conservarle in un barattolo di olio. Il barattolo sarà bellissimo, il formaggio si conserva per settimane a temperatura ambiente e le palline creeranno uno speciale effetto visivo se utilizzate, così come sono, in insalate e piatti di legumi.
Per 600 ml di Labneh
1 litro di yogurt di latte di capra naturale (o yogurt di latte vaccino
intero)
¾ cucchiaino di sale
Per conservarlo sott’olio e servirlo:
200-300 ml di olio d'oliva
10-15 g di menta secca
una buona macinata di pepe nero
Foderate una grande ciotola con un pezzo di garza o un altro panno
sottile. In un'altra ciotola, mescolate bene lo yogurt e il sale. Trasferite lo
yogurt nella garza, raccoglete i bordi del panno e legateli bene insieme per
formare un fagottino. Appendetelo sopra il lavandino o sopra una grande ciotola
e lasciatelo colare per 48 ore. A questo punto lo yogurt avrà perso la maggior
parte del suo liquido e sarà pronto per essere utilizzato come crema
spalmabile.
Per ottenere il massimo, lasciatelo appeso per un altro giorno.
Togliete il formaggio dal panno e mettetelo in un contenitore sigillato in frigorifero. Una volta raffreddato completamente, preferibilmente dopo 24 ore, arrotolate il formaggio in palline, delle dimensioni di un'oliva o di una noce.
Conservazione sott’olio
Prendete un barattolo sterilizzato di circa 600 ml di capacità. Versate
un po' di olio all'interno e adagiate delicatamente le palline nell'olio.
Aggiungete altro olio e continuate con le palline finché tutto il formaggio non
è nel barattolo e immerso nell'olio. Sigillate il barattolo e conservate fino
al momento dell'uso.
Prima di servire, spargete la menta e il pepe su un piatto piano e rotolateci dentro le palline.
Questa Ricetta fa parte del progetto Cook_My_Books