lunedì 25 maggio 2015

TRENETTE DELL’ESTATE E UNA STORIA DI FAMIGLIA PER MTC 48

di Vittoria

Questo mese è quasi passato del tutto e non me ne sono resa conto.
E’ stato un maggio strano scandito da eventi non troppo piacevoli che stanno cambiando le carte in tavola nella mia vita.
L’unico punto fermo è rimasta la cucina, o meglio il cucinare, che mi rilassa e mi rende il buonumore. I gesti precisi e ripetuti, obbligati, mi aiutano a riprendere le fila, a rimettere ordine in un momento in cui tutto si confonde, si annoda, si ingarbuglia. La mente sopraffatta da mille problemi e incognite smette di vagare e si ferma su cose semplici e precise. Mi devo concentrare su dosi e tempi e i sensi vengono catturati da odori sapori e colori. Cucinare mi restituisce serenità e chissà che non diventi la mia vita.


Ringrazio infinitamente Alessandra e tutto lo staff dell’MTChallenge perché proprio questo gioco, che poi è una meravigliosa scuola, mi ha offerto i momenti più sereni di questo strano periodo ed è con grandissima gioia che ho accolto la sfida del mese, La Pasta al Pomodoro lanciata da Paola di Fairies' Kitchen perchè è stata l’occasione per fare affiorare bellissimi ricordi legati alle estati della mia infanzia e giovinezza e questo mese ogni volta che prendevo in mano un pomodoro pensavo alla sfida e di rimando immediatamente ritornavo a quelle interminabili estati. Voglio provare a trasmettervi qualcosa di quei momenti in cui proprio il pomodoro ha avuto un ruolo di primo piano.

Ogni anno ad agosto la famiglia si riuniva nella grande casa paterna a Bra in Piemonte sotto “l’altro comando” della matriarca Nonna Ines, donna minuta e silenziosa che comandava a bacchetta tutta la numerosissima truppa riunita sotto il suo tetto. Lei, zia Lidia sua sorella, 4 figli, rispettivi coniugi e una torma di nipoti, noi 5 femmine, i miei cugini 4 maschi tutti più grandi di noi, inarrivabili, mitici….. poi c’erano almeno altre tre o quattro persone in aiuto e supporto, insomma un esercito.
Le nostre giornate si svolgevano in totale libertà fra campi vigne frutteti stalle e orto. In fondo al viale c’era “la Cascina” dove ho trascorso molte ore nella stalla a ingozzarmi di latte caldo di mungitura, nel pollaio a caccia di uova e nell’orto dove c’erano filari di pomodori enormi profumati caldi di sole.
A fine mese una parte di questi veniva consegnata su “alla Villa” e cominciava il rito della conserva per l’inverno. Mamma e zie organizzavano in giardino una postazione di lavoro con pentole e pentoloni, colini e mestoli, barattoli a decine, le “gomme” nuove arancioni brillanti e “La macchina per la salsa” la regina dell’evento!
Per qualche giorno si lavorava sodo e si facevano barattoli e barattoli di passata e pelati sufficienti per 6 famiglie. Anche noi bambine siamo state coinvolte da piccole e le nostre manine servivano per stivare i pelati nei barattoli.
Era affascinante poi vedere bollire i barattoli, tutti avvolti negli stracci, in un enorme pentolone di rame, nerissimo fuori e brillante dentro, su un enorme fuoco di legna. Spesso la bollitura si protraeva fino a buio e la scena era suggestiva. A noi bambine sembrava una pentola magica.
A tutte noi è rimasta la passione e ancora adesso che abbiamo passato i 50 anni, cerchiamo di ritrovarci tutte e cinque ai primi di settembre a Bra per ripetere il rito della conserva. 





Il metodo negli anni è cambiato e la salsa, che prima si faceva cuocere a lungo per restringerla, ora la facciamo in modo da conservare la freschezza del pomodoro con tutto il suo profumo estivo.
I pomodori lavati e tagliati in quattro vengono fatti bollire solo fino staccare le bucce e ad ammorbidirli leggermente, poi vengono colati (tolta l’acqua di vegetazione, si recupera una parte ricchissima di licopene gelatinoso) e vengono subito passati alla “macchina” …..che ora è elettrica. La passata, praticamente cruda, ma ben densa, viene imbarattolata, sigillata e subito si provvede alla sterilizzazione con bollitura ……sempre nel mitico pentolone, ma su più moderni bruciatori a gas, che anche il sapore affumicato mica ci piace più!
Tutto questo traffico dura in genere tre giorni di lavoro intenso e di chiacchiere, di tanta fatica, ma anche di risate, confidenze, conforto. Di condivisione e affetto, di liti furibonde e stanchezza.
Inevitabilmente qualcuna sbotta “Ma chi ce lo fa fare che la passata del super è così buona!”
...non è vero, la nostra è più buona perché l’abbiamo fatta insieme!



Ecco volevo dividere con voi questa bella cosa della mia famiglia numerosa e rumorosa, tutta stretta intorno a chi ha qualche guaio o per fare festa.

Cosa c’entra la ricetta di questo mese?

C’entra perché durante questa maratona pomodorosa ovviamente si deve mangiare e si mangia tanto pomodoro, pomodoro ovunque in ogni piatto come su ogni vestito, scarpa, faccia.
La tradizione vuole che mia mamma, la mitica Nonna Ibidi (pensieri positivi che non sta tanto bene ora) prepari la minestra di pomodoro con la passata appena fatta e a pranzo spaghetti al pomodoro veloce veloce. Come avete sentito la passata è di brevissima cottura e velocissima fattura; al momento viene ristretta ancora un pochino in padella, insaporita con aglio e alloro o solamente tanto basilico e ci si saltano gli spaghetti.
Qui vi propongo una versione con tante verdure perché insieme alla conserva di pomodoro, in quei giorni si preparano anche tante altre verdure per l’inverno. Antipasto misto o bunapetit, peperoni carnosi arrostiti e spelati, melanzane sott’olio, ecc…..



Trenette al pomodoro fresco e verdure al forno

Per 4 persone
350 g di trenette (io ho usato Voiello, belle ruvide)
2 spicchi di aglio in camicia
3-4 pomodori da salsa ben maturi e sodi, i costoluti pachino per esempio
4 cucchiaiate abbondanti di verdure estive al forno *** già pronte
Un ciuffo di basilico fresco
Olio extravergine di oliva
Sale
Parmigiano grattugiato


Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua per cuocere le trenette e mentre cuocete la pasta preparate il condimento.
Lavate i pomodori e tagliateli a cubetti, poi con il coltello provvedete a tagliuzzare ancora la polpa grossolanamente in modo da ottenere una massa tritata, ma non troppo.
In una capace padella scaldate l’olio con l’aglio schiacciato, quando comincia a colorire toglietelo e buttate il pomodoro, salate e fate cuocere a fuoco vivo (con il paraschizzi!!!) giusto il tempo che cuocia la pasta ben al dente. Quando sarà evaporato il liquido di vegetazione del pomodoro aggiungete mezzo mestolo di acqua di cottura della pasta e poi le verdure al forno. Mescolate amalgamando bene, aggiungete le trenette appena scolate e saltate velocemente perché si rivestano completamente di sughetto. Aggiungete il basilico strappato con le mani e lasciate al fuoco qualche minuto continuando a saltare perché assorbano in parte il condimento. Servite ben caldo con parmigiano grattugiato a parte per chi lo desidera.



VERDURE ESTIVE AL FORNO ***
Questo è un piatto che preparo spessissimo in estate perchè piacevolissimo da mangiare anche freddo, serve come contorno, come condimento per la pasta o la pizza o dei crostoni, insomma è un tuttofare.
Servono tutte le verdure che volete; di solito io metto cipolle, carote, zucchini, peperoni e melanzane.
Tutto tagliato a cubetti o striscette, ben condito con olio e sale, con aggiunta di erbe a piacere tipo alloro e rosmarino, e messo in forno medio per circa un’ora in modo che le verdure cuociano rosolando bene, ma rimanendo morbide, non secche. Consiglio di prepararne una dose abbondante e di conservarla in freezer per un sugo veloce o un aperitivo o per condire un riso in insalata.

Questa ricetta partecipa all'MTChallenge di maggio


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venerdì 22 maggio 2015

LE MARGHERITINE DI STRESA (OMAGGIO ALLE RITA)

La nostra Paola ha dedicato a sua madre, nel post precedente, una bellissima torta. Appena ne aveva parlato in anteprima a noi bloggsisters, io le avevo detto che quella torta, così soave e profumata era uguale alla Adele, donna a cui non puoi non rivolgere che pensieri dolci una volta conosciuta.
Mia madre Rita invece è una donna diversamente dolce, ma inversamente golosa. Per cui per Santa Rita le offro le Margheritine di Stresa. Anche perchè Rita è uno dei tanti diminutivi di Margherita. 
Le ricette che girano in rete sono pressapoco simili. Invece sono le forme date a questi biscotti che variano. Io ne ho dato questa interpretazione.


Margheritine di Stresa
Ingredienti
250 gr. di burro morbido
120 gr. di zucchero al velo
200 gr. di farina
200 gr. di fecola
4 tuorli di uova sode
la scorza di un limone grattata
la punta un cucchiaino di vaniglia

Vi dico la verità: io ho messo tutti gli ingredienti nel mixer e ho azionato le lame fino a che si sono amalgamati gli ingredienti. La frolla è piuttosto morbida, quindi necessita di un passaggio in frigo di almeno due ore. Trascorso il tempo si stende la pasta, usando un pochino di farina nella spianatoia, e si formano le margheritine. Poi si cuociono a forno caldo 180 gradi per dieci minuti esatti. Ora la ricetta finirebbe qui, ma ci sono delle osservazioni importanti da fare.


1) Cottura tuorli. Se volete conservare gli albumi per altre preparazioni allora procedete come consigliano in rete. Mettete i tuorli in una pirofila che vada al microonde, mescolateli e cuoceteli al micro per 15 secondi alla massima potenza. Poi togliete il recipiente e rimescolate i tuorli. Ripetete questa operazione per tre volte ancora e così ottenete i tuorli rassodati, senza spreco di albumi.
2) Lavorazione della frolla. Essendo molto morbida, ogni volta che ritagliavo le formine dei biscotti, l'eccedenza di pasta la riponevo in frigo in modo tale da avere la frolla fredda e più facilmente lavorabile. Nella spianatoia ponevo sempre una spolveratura di farina.
3) Cottura biscotti. Prima di cuocere le margheritine ho preferito un ulteriore passaggio in frigo delle teglie per dieci minuti. Una volta terminata la cottura le ho lasciate in teglia a raffreddare bene poichè sono molto friabili
4) Decorazione. Le margheritine più piccole (stampino ad espulsione) hanno nella sommità una perlina di mompariglia che ho attaccato prima della cottura con un pochino di albume. Una volta fredde le ho spennellate di marmellata di albicocche (un velo) e attaccate alle margherite più grandi. Spolverata di zucchero al velo.


Miriam

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mercoledì 20 maggio 2015

Buon compleanno Alice

Si dice che gli amici sono la famiglia che ci scegliamo... Ale-Alessandra-Tati-Drocchi-ziaSandra (e' sempre la stessa persona!) e' mia sorella per scelta!
Prima di esserle amica sono stata un dispiacere per lei e a pensarci oggi, dopo 24 anni, non riesco a credere a quanta strada abbiamo fatto insieme...e mi dico che e' stato solo per merito suo, perche' quando poteva decidere di detestarmi, ha deciso invece di abbracciarmi forte e  di questo non finiro' mai di esserle grata!
E di tante altre infinite cose devo ringraziarla, una in particolare e' di avermi regalato una bellissima nipotina adorabile, esattamente un anno fa!
Oggi Alice compie un anno! E' una bimba meravigliosa, con due occhioni azzurri come il cielo e un carattere da favola! Sempre sorridente e allegra con tutti....anche con me, nonostante non ci vediamo spesso!
Io ho avuto l'onore di preparale la torta per il suo battesimo e siccome non l'avevo mai pubblicata, oggi mi sembrava l'occasione giusta!
Tanti auguri piccolina....buon compleanno!


La torta era una base red velvet farcita con crema alle more. Purtroppo non ho una foto della fetta, mi spiace!
Ricoperta e decorata con pasta di zucchero. Ciuccio, fiori e bavaglia fatte da me, l'orsetto fatto dalla mia amica Sissi (grazie ancora!)


Buona giornata a tutti e buon compleanno ancora ad Alice!

Paola
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domenica 10 maggio 2015

Torta di mele, marmellata di albicocche e granella di mandorle...

...e tanti auguri alla mia Adele!!!! La mia mammotta fantastica!
Certo starete pensando che potevo anche fare uno sforzo più grande e creativo e prepararle una torta ricca e strabiliante, ma se conosceste l'Adele capireste che si...questa torta è esattamente come lei!
Perché la torta di mele è la coccola per eccellenza, è quella cosa che già solo il profumo ti riaggiusta la giornata, che una fetta non  basta mai, che la assaggi e sorridi, un dolce semplice ma con un cuore grande! è una medicina insomma.
E l'Adele è così! Una persona semplice con un cuore grande come il mondo, che ha sempre un sorriso e una parola per tutti e piace proprio a tutti!
E' la mamma che vorrei essere!
Ti voglio bene mamma! Auguri!

 
Torta di mele per l'Adele - Paola
Ingredienti: (per uno stampo da 24cm)
3 mele pelate e tagliate in quarti
1 vasetto da 125 di yogurt (io agli agrumi)
3 uova
1/2 vasetto di olio
2 vasetti di zucchero
3 vasetti di farina
la scorza di mezzo limone grattuggiata
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
3 cucchiai di marmellata di albicocche
3 cucchiai di granella di mandorle
 
La base di partenza è la torta allo yogurt. Versare in una ciotola lo yogurt e poi usare il vasetto vuoto per dosare gli altri ingredienti. Mescolare lo zucchero insieme allo yogurt, aggiungere le uova e amalgamarle al composto, quindi aggiungere l'olio, il sale, la scorza del limone grattuggiata e per ultima la farina mescolata al lievito. mescolare con un cucchiaio di legno per ottenere un impasto ben amalgamato. Si può fare nell'impastatrice o nel robot, ma l'impasto è morbido e non necessita di essere montato, quindi si fa facilmente anche a mano.
Sbucciare e tagliare in quarti le mele. praticare sul dorso delle mele dei tagli distanti 1/2 cm in modo che la mela cuocia meglio e se rimane scoperta dall'impasto crea anche un grazioso effetto a strisce.
Versare l'impasto nella teglia e quindi appoggiare i  quarti di mela ordinatamente uno accanto all'altro a raggera. Sopra le mele distribuire la marmellata di albicocche e quindi spolverare con la granella di mandorle.
Cuocere a 170 gradi per 35 minuti.
 
 
Volendo spolverare di zucchero a velo una volta raffreddata...ma anche no!
Qui una fettina ricavata da una mini tortina preparata a parte... per me! Insomma...sono mamma anch'io! Me la merito!!! ^___^


Tanti auguri a tutte le mamme!
Un abbraccio e buona domenica
Paola
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