Pagine

giovedì 30 settembre 2010

Pasta conquistabimbi!


Metti una sera a cena con:
1)le mie due belve---> voraci, golosi e mangioni!
2)Letizia, la mia nipotonza grande che fa smorfie davanti a qualsiasi piatto e piuttosto che darti la soddisfazione di svuotarlo sto benedetto piatto, lei ce ne lascia 2 o 3 penne/farfalle/tortiglioni quel che e'!
3)Emma la mia nipotina cucciola che non vuole saperne di stare seduta a tavola la sera!
Che fare??? Ho dovuto pensare a un piatto che conquistasse e mettesse d'accordo tutti e 4 i bambini in questione!
La scelta e' ricaduta innazitutto su un formato di pasta abbastanza piccolo per non mettere in difficolta' Emma.
Poi mi son fatta trasportare da un'improvvisa voglia di speck e....

Pasta conquistabimbi - di piccoLINA
Ingredienti per 4 bimbi diversamente assortiti (mangioni, brontoloni, smorfiosi e distratti):
300 gr di pasta
150 gr di speck a dadini piiiiiccoli
200 gr di ricotta
qualche cucchiaio di latte
1 scalogno
1 bustina di zafferano
pepe (facoltativo e solo se piace)

Cuocere la pasta col metodo descritto QUI, io faccio sempre cosi'!
Intanto preparare il sugo: in una padellina far rosolare lo scalogno tritato moooolto fine con un cucchiaio di olio extravergine. Aggiungere lo speck a dadini oppure se prendete lo speck affettato (io ho fatto cosi') tagliatelo a striscioline il piu' piccolo possibile. Fare insaporire, quindi aggiungere la ricotta e qualche cucchiaio di latte in modo da rendere il tutto abbastanza cremoso. Aggiungere quindi lo zafferano e continuare la cottura a fuoco basso finche' la pasta non sara' pronta e scolata. Condire quindi col sughetto, cospargere di abbondante formaggio grattugiato e far annusare il piatto ai bimbi! Resisteranno giusto il tempo di lavarsi le mani e correre a tavola!

Missione compiuta! Belve sfamate e contente! Tutte e 4!!!!


E per chiudere in bellezza la serata, piadine e nutella!!!


Punteggio finale:
PiccoLINA-belve: 2-0!!!!

lunedì 27 settembre 2010

Marmellata di pomodori verdi.


Vi ho visto che arricciate il naso e avete lo sguardo interrogativo mentre cercate di immaginarvi il sapore di questa marmellata! E' la stessa reazione che ho avuto io la prima volta che ho sentito di questa marmellata, anni fa. Al primo assaggio pero' mi ha conquistata tant'e' che tutti gli anni la rifaccio! Per chi ha la fortuna di avere un orto e' un'ottima soluzione per utilizzare i pomodori che in questo periodo non maturano piu' e quindi non vengono raccolti; ci si impegna e si segue il nostro orticello con passione e tanto lavoro, quindi perche' non goderci i frutti di tanta fatica fino in fondo?
Questa marmellata ha un sapore davvero particolare! A me piace sia a colazione che accompagnata ad un tagliere di salumi! Spalmata su un disco di pasta sfoglia e arrotolata a mo' di strudel cosparso poi di zucchero in granella e' da urlo!

Marmellata di pomodori verdi - di piccoLINA
Ingredienti:
1 kg di pomodori verdi
750 gr di zucchero
1 limone bio

Lavare bene e poi tagliare a dadini tutti i pomodori tenendo anche i semi.
Tagliare a dadini anche il limone eliminando solo i semi. Aggiungere ai pomodori e coprire con lo zucchero. Mescolare il tutto e lasciare riposare 12 ore o una notte.
Si sara' formato tanto succo. Scolare il succo in una pentola e iniziare a cucinarlo per farlo ridurre.
Nel frattempo passare la dadolata di pomodori e limone al passaverdura. Unire quindi al succo e continuare la cottura fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Io consiglio di tenere il tutto un pochino piu' lento delle solite marmellate perche' raffreddando la consistenza diventa piu' sostenuta. Invasare bollente e richiudere immediatamente cosi' che raffreddando i vasi vadano sottovuoto.
Quest'anno per la prima volta ho usato il minipimer invece del passaverdura: piu' comodo e veloce! Non bisogna comunque ridurre tutto a una crema, devono restare i pezzi.



Anche con questa ricetta partecipo al concorso "Crea un prodotto per le Tamerici"


Buona settimana
Paola

sabato 25 settembre 2010

La torta per Federico





Ieri è stato il compleanno di mio figlio, vent’anni! Ho voluto festeggiarlo con un dolce che racchiudesse tutti i gusti che lui predilige.
Ne è uscito un dolce buono, corposo, da gustare in piccole quantità perché ipercalorico, ma ogni tanto ci può stare.
Ho sbagliato la quantità di gelatina pensando che la crema pasticcera avesse già una struttura ed anche le decorazioni mi sono un pò “crollate”, avrei dovuto aggiungere più colla di pesce. Ormai sapete quanto io sia negata per le decorazioni quindi siate comprensivi, pensate che è la prima volta che scrivo con il cioccolato fuso messo nel conetto per decorare.

Buon Compleanno Tesoro mio!

LA TORTA PER FEDERICO

Per la pasta biscotto
2 uova
80 g zucchero
80 g farina
essenza di vaniglia

per la crema pasticcera
850 g latte
6 tuorli d’uovo
240 g zucchero
50 g farina
50 g amido di riso
150 g marsala
200 g cioccolato gianduia
1 l panna

8 bignè
16 g colla di pesce + 2 per la decorazione (sono pochi, almeno 24 g + 4)
50 g nocciole
amarene sciroppate

per le bagne
50 g sciroppo di zucchero
50 g marsala

50 g sciroppo di zucchero
50 g liquore alle ciliegie

Per la pasta biscotto montare a neve ferma i bianchi delle uova aggiungendo lo zucchero piano piano. Quindi unire i tuorli uno alla volta continuando a montare, aggiungere 2 cucchiai di essenza di vaniglia e la farina setacciata. Spalmare il composto sulla leccarda del forno coperta da un foglio di carta forno, infornare per circa 7’ a 190°. Fare raffreddare e ricavare due dischi del diametro di 18 cm.

Crema al marsala: sbattere tre rossi d’uovo con 120 g di zucchero, unire 25 g di farina e 25 g di amido di riso, stemperare con 150 g di marsala e 350 di latte, portare sul fuoco e sempre mescolando portare a cottura la crema. Toglierne un terzo e al restante, ancora caldo, aggiungere 8 g di colla di pesce prima ammollata in acqua fredda. Mescolare bene fino a quando la gelatina è sciolta quindi fare raffreddare.

Crema al gianduia: stesso procedimento, uova zucchero e amidi, quindi aggiungere 500 g latte, portare sul fuoco e quando la crema è pronta aggiungere il cioccolato spezzettato, fare sciogliere bene, toglierne un terzo ed al restante aggiungere 8 g di gelatina. Fare raffreddare.
In ogni terzo di crema tenuta da parte per la decorazione va sciolto un foglio di colla di pesce (2g)

Tostare le nocciole in forno e ridurle in granella.

Montare la panna. Tenerne da parte un terzo, dividere la restante a metà ed unire ogni singola parte a ciascuna crema fredda, lavorando dal basso verso l’alto per non smontare la panna.
Il terzo tenuto da parte, va anch’esso diviso ed unito alle altre creme tenute da parte per la decorazione.

Quindi procedere al montaggio del dolce direttamente sul piatto da portata coperto da un foglio di carta forno. Usare un cerchio diametro cm 18. All’interno disporre un disco di pan di spagna, bagnarlo con la bagna al marsala, coprire con la granella di nocciole e versare sopra la crema al gianduia. Mettere in freezer per mezz’ora. Coprire la crema al gianduia con il secondo disco di pan di spagna, inzuppare con la bagna allo cherry (ho in casa del liquore alle ciliegie che ho fatto io) quindi disporre uno strato di amarene sciroppate (anche queste le ho fatte io quest’estate) quindi coprire con la crema al marsala. Mettere in frigo per almeno sei ore.

Mettere le creme per la decorazione in due sac a poche con bocchetta spizzata. Riempire i bignè ( li ho fatti seguendo la ricetta di Francesca Spalluto) e procedere alla decorazione del dolce dopo aver tolto l’anello.
La targhetta è fatta con fondente marshmallow e la scritta con conetto e ciocco.

giovedì 23 settembre 2010

I frUllini ...caccavella o stramberia???


La risposta esatta e'...... biscotti!!!! Ahahahah!!!!
Tutta colpa di Samuele, il piccolo di casa, e anche questa sua trovata e' finita nel quaderno delle stramberie dei bambini.
Si, a casa c'e' un quaderno delle stramberie!
L'avevo iniziato con l'intenzione di appuntare i vari traguardi raggiunti dalle belve man mano che crescevano... le prime parole, i primi passi, il primo dentino che cade, insomma mi piaceva l'idea di non dimenticare tutti questi dettagli. Poi pero' capitava che tra le prime parole ce ne fossero alcune particolarmente divertenti, oppure situazioni comiche o frasi cosi' simpatiche che mai e poi mai avrei voluto dimenticare, cosi' pian piano il quaderno si e' arricchito di molte cose!
Devo essere sincera, la lettura di questo diario e' un ottimo ricostituente del buonumore...anzi no... fa proprio schiantare dalle risate! Almeno questo e' l'effetto che fa su di me!
Volete qualche esempio???? :-)
Matteo: mamma quando mi fai una fratellina? (tenero!!!)
sempre Matteo: mmmm, mamma, mettici un po' di basilico cosi'sapora! (il buongustaio!)
Samuele mentre si sta infilando un paio di pantaloni: ma io volevo i pantaloni con le maniche corteeee!!!!
Matteo arrabbiato con Samuele: a volte vorrei essere fratello unico!
Sami: "quando ci svegliamo e' domani?" io:"si, e' domani". La mattina dopo, Sami: "oggi e' domani?" io:"No, oggi e' mercoledi'" Sami:"non vaaaaaale, mi avevi detto che era domani!!!!"
Dopo una sgridata Samuele mi risponde secco: "e parla con la tua voce che questa non mi piace!" (secondo voi potevo restare seria???)
Divertentissimo!
L'ultima di Samuele e' stata proprio: che buoni questi frUllini!!!! Quindi FRULLINI siano!!!!


Per la ricetta devo ringraziare Porzia Losacco che anni fa su Cucina Italiana mi fece scoprire i suoi mitici Occhi di bue. Buoni come i suoi non ce ne sono!


Occhi di bue - di Porzia Losacco, ovvero i FRULLINI di Sami!!!!
Ingredienti:
Farina gr. 350
fecola gr. 150
zucchero a velo gr. 150
burro gr. 250
1 uovo (io 2)
un po' di marmellata (io anche Nutella!)

Con gli ingredienti dati (tranne la marmellata) prepara la pasta frolla, lasciala riposare per almeno 1/2 ora in frigo, poi ritaglia dei dischetti di circa 5 cm di diametro e in ugual numero discetti a cui toglierai il centro con uno stampino minuscolo.
Fai cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per 10 minuti circa, non devono colorire, devono rimanere piuttosto chiari!
Togli dal forno e sul rovescio dei dischetti interi poni un po' di marmellata, sui cerchietti un po' di zucchero a velo e mettili su quelli con la marmellata.


Nel mio forno metto la temperatura a 160, 10 minuti precisi, ma comunque ci si regola bene ad occhio! Io ne ho fatti meta' con la marmellata di fragole (quelli tondi) e meta' con la Nutella (i fiorellini)....
La frolla e' di una delicatezza inimmaginabile, si scioglie in bocca e le papille gustative esultano di gioia!
Con l'impasto che toglievo dal centro dei biscotti tondi sono usciti dei mini-frUllini carinissimi a forma di luna, stella e cerchio! Delle mini delizie che saltavano in bocca senza rendersene conto!!! :-)


Ve lo dico??? Devo dirvelo???? PROVATELI! Farete un figurone!!!
A presto
Paola

PS. Augurissimi alla mia sorellina e cognatino che oggi festeggiano 10 anni di matrimonio!
PPS: con questo post partecipo al giochino di Debora del blog "Diario della mia cucina" che ha deciso di premiare i suoi sostenitori con un premio ad un fortunato estratto! E anche alla raccolta, sempre di Debora sulla pasta frolla!!!!

lunedì 20 settembre 2010

Panini Laugenbrot


A chi piacciono i bretzel alzi la mano!!!!
Mmmm, bene, vedo che siamo in tanti!!! :-)

Allora dovete assolutamente provare questi panini che hanno lo stesso sapore dei bretzel....e uno tira l'altro!
Io li ho preparati in occasione di una merenda a buffet, accompagnati da un buon salame nostrano. Hanno suscitato la curiosita' di tutti che al vedere questi paninetti cosi' scuri li credevano bruciacchiati e invece no! :-)
La ricetta mi era stata suggerita da tempo, tantissimo tempo, da Stefano, sempre lui, Mr Pins! Presa da "Il pane delle Dolomiti" di Richard Ploner.


Laugenbrot - di Richard Ploner
Ingredienti:
300 gr di farina 0 (io ho usato tutta 00)
200 gr di farina 00
15 gr di lievito di birra fresco
270 gr di acqua
1 cucchiaino e 1/2 di zucchero semolato
30 gr di burro morbido
10 gr di sale
sale grosso, semi di papavero e di sesamo (facoltativi)

per la soluzione al bicarbonato:
1 litro di acqua
8 cucchiaini di bicarbonato di sodio
2 cucchiaini di sale

Sciogliere il lievito nell'acqua insieme allo zucchero, setacciare le farine in una ciotola grande e in un angolo versare l'acqua e il lievito, mescolare con poca farina a formare una pappetta e coprire il tutto con la farina rimasta. Tirare fuori il burro e lasciarlo a temperatura ambiente.
Lasciar riposare per 30 minuti circa; dopo il riposo questo composto diventera’ schiumoso. A questo punto iniziare ad impastarlo, o a mano, o nell'impastatrice. Aggiungere anche il burro a pezzetti e, infine, il sale.
Impastare il tutto e lavorare per circa 20 minuti, l'impasto e’ piuttosto morbido, ma non aggiungete altra farina. Fare un palla e metterla a riposare in una ciotola coperta per 30 minuti. Una volta lievitato, dividere l'impasto in 22/24 pezzi (di circa 35-40 grammi) e farne delle palline da far riposare sulla spianatoia mentre si porta ad ebollizione l'acqua col sale e il bicarbonato, circa 10 minuti.
A questo punto immergere pochi panini alla volta, 4 o 5, scolarli dopo 30 secondi, e man mano poggiarli poi direttamente sulla placca del forno coperta di carta forno. Spolverare subito con sale grosso, semi di sesamo, cumino o papavero, e accendere il forno a circa 210 gradi.
Non appena questo raggiunge la temperatura, circa 10 minuti, praticare dei tagli in superficie e mettere a cuocere per circa 20 minuti, o fino a cottura completa.

Consiglio a tutti di provarli, sono facili di esecuzione e danno grande soddisfazione!
Buon inizio settimana e.... a presto!
Paola

venerdì 17 settembre 2010

Di calcio, nonnismo e ....finalmente i Brownies!

Le belve quest'anno hanno deciso di iscriversi a calcio!!!
Io ho fatto sport sin da piccola, l'unica in famiglia! Complice il fatto che fossi la piu' gracilina di casa e il medico aveva consigliato ai miei di farmi fare sport, ho iniziato a 8 anni e non mi sono mai fermata! Non so quante paia di scarpine da volley ho consumato, le prime che ho avuto erano erano gialle e blu, proprio come i colori della grande Panini Modena che adoravo!
Ho quindi sempre incoraggiato le belve a praticare sport e fortunatamente a loro piace. Hanno fatto karate', nuoto e da quest'anno calcio. Ecco...il fatto che volessero fare calcio mi ha turbata un pochino perche' secondo me l'ambiente calcistico a differenza delle altre discipline e' quello un po' piu' per esibizionisti! Spiego: si bada molto a mettersi in mostra e poco a infondere i valori veri dello sport e quindi a fare spirito di gruppo! Questo almeno e' quello che ho sempre annusato nell'aria attorno alle squadre di calcio del paese dove vivo. Siamo solo alla seconda settimana di allenamenti ma gia' ho avuto conferma delle mie convinzioni.
Samuele non ha avuto problemi di sorta, ma avendo 7 anni e' ancora in un gruppo in cui si gioca allegramente tutti insieme e nessuno si sente migliore di altri.
Matteo invece ha 9 anni. Si deve inserire in una squadra di bambini che giocano insieme da almeno 4 anni (alcuni 5) e iniziano ad avere una certa confidenza con la palla, gli schemi di gioco e le tattiche varie. Matteo invece ha fatto sempre pochi tiri in giardino o con me al parco, inizia da zero.
Dopo il primo allenamento si sente dire da alcuni bambini che non lo vogliono in squadra perche' e' scarso! Lui devo dire che ha incassato il colpo senza battere ciglio, anzi, mi ha stupita dicendo che e' normale, deve imparare tante cose.
Io l'ho incoraggiato dicendogli di non permettere a nessuno di dirgli che e' scarso....ecchediamine ha appena iniziato!
Ieri sera e' tornato dall'allenamento in lacrime! E' rimasto 20 minuti nello spogliatoio cercando le sue scarpe in ogni angolo perche' erano sparite, per poi trovarle cacciate dentro uno dei gabinetti a mollo in un water!
E io che credevo che il nonnismo fosse un fenomeno da caserma, quindi estinto! Ah gia'....ora si chiama bullismo!!!
E li a spiegargli che e' difficile inserirsi in un gruppo gia' consolidato, che era solo uno scherzo(per nulla innocente, ma mica potevo dirglielo!)....ma e' dura per un bambino di 9 anni che vuole solo fare calcio per divertirsi dover fare i conti con la superbia dei compagni. Ed e' dura anche per me dover aprire gli occhi su questa realta', dover verificare sulla pelle di mio figlio che lo sport puo' fare male dentro e che chi dovrebbe sorvegliare che queste cose non accadano invece non ha mai lavorato sui ragazzi per infondere loro i valori di condivisione, fiducia, rispetto, aiuto, amicizia che lo sport ha in se'.
Amiche foodblogger, voi che fareste??? Io gli ho detto di portare pazienza e darci dentro con gli allenamenti e dimostrare sul campo quel che vale, perche' chi ha bisogno di questi scherzi per mettersi in mostra lo fa perche' non ha altre capacita' da far valere.
Ma essendo stata anche allenatrice di una squadra di pallavolo, so il fatto mio in quanto a disciplina e non avete idea di quante avrei voglia di dirne agli allenatori di questi piccoli teppistelli!!! Per ora faccio la mamma disciplinata e buona (ma che fatica!!!) e vi terro' aggiornati sugli sviluppi di questa faccenda!

Intanto consoliamoci con questi Brownies! Li avevo vista da Tinuccia, di Mollica di Pane e finalmente mi sono convinta a farli. Li avevo assaggiati in diverse occasioni, ma preparati personalmente mai. Quando ho visto i suoi mi son messa all'opera. Favolosi!!!!
La ricetta e' di Laurel Evans, la riporto pari pari.

Brownies al cacao - da Buon appetito America di Laurel Evans

Ingredienti:
150 gr di burro
250 gr di zucchero
75 gr di cacao
1/4 di cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
2 uova fredde
60 gr di farina
80 gr di pezzetti di noci o di noci Pecan (facoltativo) (io non le ho aggiunte)

Scaldare il forno a 180C° e sistemare la griglia nella parte più bassa del forno. Foderate di carta forno una teglia quadrata di 20cm.
Fondete a bagnomaria il burro, lo zucchero, il cacao e il sale, mescolando di tanto in tanto finchè il composto è liscio e caldo. Togliete dal fuoco il pentolino con il composto e lasciate raffreddare leggermente.
Unite la vaniglia e mescolate con un cucchiaio di legno. Incorporate le uova uno alla volta, mescolando vigorosamente dopo ogni aggiunta. Quando il composto è denso e omogeneo, unite la farina e mescolate finchè si amalgama, poi sbattete con forza per qualche minuto. Se le usate, unite le noci. Versate il composto nella teglia.
Cuocete finchè inserendo uno stecchino nel dolce, ne esce ancora leggermente umido, per circa 20-25 minuti. Fate raffreddare del tutto e tagliate in quadratini.

Io avevo una teglia rettangolare di circa 20x30 e ho calcolato 1 volta e mezza le dosi. DIVINI! Sono morbidi e scioglievolissimi. Da rifare e rifare e rifare...sempre!

Buon fine settimana a tutti!
Paola

mercoledì 15 settembre 2010

Ah....la Grecia!














Ah! La Grecia!

Dopo quattro anni sono finalmente tornata in Grecia a passare le vacanze! Che dire, mi sembrava di essere tornata a casa. I profumi, il sole caldo, i colori, tutto contribuisce a farmi stare bene. Chi come me condivide la passione per questa terra, sa di cosa parlo (vero, Rosellina?)
Per me la vera Grecia è il Peloponneso, i paesini poco battuti dai turisti, le taverne con le tovaglie di carta dove senti solo parlare greco, i kafeneio con gli uomini seduti ai tavoli (rigorosamente solo uomini) a sorseggiare ouzo allungato con ghiaccio, con i piattini dei mezes di accompagnamento.
Quest’anno, oltre alla solito giro a sud del Peloponneso, sono stata a Creta. Vi ero stata tantissimi anni fa e non ne ero rimasta molto entusiasta, ma diversa l’età e cambiato il tipo di vacanza che adesso faccio con la mia famiglia, ho pensato che l’avrei apprezzata maggiormente. Invece l’impressione ricevuta è stata ancora la stessa. Ero nella zona occidentale dell’isola, ho girato parecchio, visitando quelle che le guide segnalano come le spiagge più belle, a sud-ovest. Sicuramente spiagge belle ma niente di paragonabile a certi angoli di paradiso che incontri lungo la costa meridionale del Peloponneso. Per non parlare del tanto decantato sito archeologico di Cnosso: che delusione! La stessa che avevo provato la prima volta che l’ho visitato. Quel poco che è rimasto delle rovine, che sarebbero state affascinanti così com’erano, coperte di cemento per ricostruire gli edifici come dovevano essere in origine. Uno scempio. Le colonne finte dipinte, gli affreschi rifatti, i gradini mancanti delle scalinate, rifatti in cemento. Sembrava di essere sul set di un film storico!
Infine sono stata al museo archeologico della capitale Iraklio, sperando di vedere gli affreschi originali e quant’altro ritrovato nel sito. Altra delusione. Il museo chiuso da quattro anni per restauri, sostituito da una miserella mostra con i pezzi più importanti.
Per fortuna, tornata sul continente ho chiuso in bellezza andando a fare il bagno in una minuscola e deliziosa spiaggetta con vista sulle rovine di un antico tempio dedicato ad Hera, a Perahora, nei pressi di Corinto. Purtroppo ho scattato la foto che era già sera e non sono molto visibili le rovine.

-------------------------------------------------------------------------------------------------

Scive Rosella in merito alla Grecia:





Avrei voluto inserirmi nelle risposte a Nadia, anzi avevo scritto un mezzo romanzo sulle mie malinconie greche; riassumo: Abbiamo cominciato ad andare in Grecia più di venti anni fa, partendo dal Peloponneso, dai suoi siti archeologici da urlo e dalle sue propaggini in mare al sud (il Mani, in particolare che è la penisola mediana del Peloponneso), una terra allora rustica ma ospitale: gli anziani offrivano ancora agli uomini rezina e cetrioli salati ( e guai a rifiutare!). Allora non c'erano le digitali, ma dopo sì e per inserire le mie foto ho dovuto aprire un post nuovo ( Paolaaaa! si poteva fare diversamente? Si, l'ho sistemato io!!!). Così mi accodo a Nadia che conosce il mio amore per quella terra! Un abbraccio. Rosella

La nascita del riso Venere

In una delle mie quotidiane passeggiate nel mondo blog mi sono ritrovata a curiosare da Chiara e Angela, due Sorelle in pentola e il loro contest L'arte in cucina che mi ha affascinata immediatamente!


Mi son subito chiesta: "perche' dovrei partecipare?" Io non ne so niente di arte, sono proprio negata, non sono mai stata capace di disegnare, le ore di artistica erano il mio incubo... la mia vera passione sono sempre stati i numeri! Ammiro tantissimo chi conosce pittori e relative opere d'arte, stili architettonici piuttosto che i vari movimenti pittorici. Per me tutto questo e' un argomento nebuloso.
La risposta alla domanda sopra e' la stessa di sempre: adoro le sfide! E per me questa e' una bella occasione per mettermi in gioco.

Nel loro post, Chiara e Angela scrivono: "Quello che ci piacerebbe è stimolare la vostra fantasia, il vostro estro, creare finalmente con mano un'opera d'arte culinaria, ispirandovi ad una realmente esistente. Non createvi problemi per la bellezza della foto, non è quello che valutiamo. E' la presentazione estetica, il modo in cui sistemerete il vostro gamberetto per farlo somigliare a quel particolare di un quadro, il modo in cui taglierete il pomodorino per renderlo uno splendido sole al tramonto, come nella vostra opera preferita. Quindi ricapitolando, non vi chiediamo reflex di ultima generazione, prodotti introvabili o sculture di zucchero. Vi chiediamo tempo, voglia e passione.
Se avete queste tre perle rare, siete i benvenuti.
"

Perfetto, queste parole sono state un richiamo irresistibile e cosi' ho iniziato subito a pensare a cosa mi sarei potuta ispirare! Perche' e' vero che non ci capisco niente di arte, ma so bene cosa NON mi piace: non mi piacciono (piu' precisamente direi che le detesto) le nature morte, non mi piacciono i mezzibusti, non mi piacciono i quadri bui.
So anche cosa mi piace... mi piace il mare, il vento, la luce e ricordo di aver trovato tutte queste cose in uno dei quadri piu' conosciuti al mondo e che abbiamo la fortuna di avere qui nel nostro paese: La nascita di Venere del Botticelli. L'ho rivisto lo scorso anno in occasione di una visita a Firenze ed ero veramente incantata mentre l'osservavo e ascoltavo una guida d'eccezione, il mitico Gentleman, Stefano, Mr. Pins mentre mi raccontava di questo dipinto!


Da qui e' stato un attimo.... ho deciso che per questo contest mi sarei ispirata alla "Nascita di Venere" per creare il mio piatto: "La nascita del Riso Venere"!!! L'idea all'inizio mi sembrava un po' "sacrilega" nei confronti del quadro, ma non ho potuto rinunciarvi e cosi' man mano mi si sono chiariti tutti i dettagli!
Certo c'e' un netta differenza tra la Venere bianca del Botticelli e il colore nero del riso Venere, ma non potevo usare nessun'altra qualita' di riso, solo questo si chiama Venere! Ma siamo anche nel 2010 e ormai certi pregiudizi dovrebbero essere estinti!
Ovviamente il riso viene accompagnato in tavola servito nella conchiglia!
Venere mi piace perche' e' il ritratto della salute e della bellezza; e' bellissima con le sue curve e la sua morbidezza! Quindi il mio riso non poteva essere semplicemente bollito, ma cucinato come un vero risotto e mantecato con burro!
Sfumato con uno spumante secco con tante bollicine, perche Venere arriva dal mare e si trova dove il mare si infrange sulla spiagga formando quella schiuma molto simile a quella prodotta dallo spumante quando lo si versa nei bicchieri! Inoltre, proprio perche' arriva dal mare, sul piatto ho posato dei gamberi (non gamberetti che sono piu' "magri" come forma) che vorrebbero formare le onde!
Venere e' bionda! Cosi' anche il mio risotto lo e'; e' biondo di questa salsa vellutata allo zafferano!
Inoltre e' accolta con fiori, quindi ho sistemato dei fiorellini fatti con salmone (che non viene dal mare, ma il suo colore rosa si avvicina al rosa dei fiori presenti nel quadro!) a fare da contorno alla conchiglia.
Che dite....secondo me si somigliano tantissimo, vero??? :-)


Ecco, questa e' la mia ricetta creativa ispirata a un'opera d'arte!

Riso Venere con gamberi e crema di zafferano, ovvero "La nascita del Riso Venere" - di piccoLINA

Ingredienti:
200 gr di riso Venere
1 scalogno
1 bicchiere di spumante secco, io ho usato prosecco di Valdobbiadene
brodo vegetale q.b.
1 noce di burro

per la crema allo zafferano:
200 gr di panna da cucina
1 noce di burro
1 scalogno
1 bicchiere di prosecco di Valdobbiadene
1 bustina di zafferano
sale
pepe (facoltativo)

per i gamberi:
12 code di gamberi
3 cucchiai di olio evo
1 spicchio di aglio
brandy

Preparare il risotto: tritare lo scalogno finemente e far rosolare in pentola con un paio di cucchiai di olio evo. Quando e' dorato aggiungere il riso e tostare per qualche minuto quindi sfumare con il vino, mescolare bene e portare a cottura aggiungendo brodo vegetale quando serve (io ho fatto il brodo vegetale usando il mio dado di verdura home made). Ci vogliono almeno 4o minuti perche' il riso venere richiede una lunga cottura, ma rimarra' comunque sempre al dente! Mentre il riso cuoce si preparano i gamberi e la crema di zafferano.
Per la crema: tritare finemente lo scalogno, metterlo in un pentolino con il burro, far rosolare e aggiungere quindi il vino bianco. Lasciar ridurre il tutto fino a dimezzare il volume, quindi mettere lo zafferano facendo attenzione a scioglierlo bene e in ultimo la panna. Aggiustare di sale e lasciar cuocere per qualche minuto. Se piace (a me tantissimo) si puo' aggiungere una spruzzatina di pepe... e ve lo consiglio anche perche'...insomma... sta Venere e' nuda!!!! :-) quindi il pepe ci vuole! La salsa ha un gusto che mi e' piaciuto moltissimo, si sente il gusto fruttato e fresco del vino che con il profumo dello zafferano va a nozze! Il tutto ammorbidito dalla panna che da quel senso di beatitudine.... almmno questa e' la sensazione che da a me! :-)
Preparare i gamberi: pulirli e togliere il guscio, quindi rosolarli in olio e aglio. Sfumare con poco brandy e tenerli poi in caldo.
Quando il riso e' pronto, accomodarne un po' nella conchiglia e aggiungere la crema allo zafferano. Mettere un velo di crema anche sul piatto e appoggiarvi i gamberi in modo che diano l'idea del movimento delle onde. Decorare con i fiorellini ricavati dal salmone.


Bene...spero che il caro Botticelli non si rigiri nella tomba da tanto scempio, ma essendo lui un toscano doc sono certa che l'umorismo non gli manca e non me ne vorra'!
Io invece ci tengo tantissimo a ringraziare Angela e Chiara per questo contest carinissimo che e' stato una bella occasione per sperimentare e mi ha davvero molto divertita.
Buon appetito a tutti!!!!
Paola

martedì 14 settembre 2010

Ravioli di castagne e zucca


Si, lo so che e' ancora estate e settembre ci sta regalando delle bellissime giornate, ma io coi pensieri sono gia' proiettata in autunno, non so perche'! Se pensate all'autunno cosa vi viene in mente??? A me le zucche! Adoro le zucche e in questo periodo dell'anno ne faccio delle vere e proprie scorpacciate! Fortuna che il babbo le semina sempre e negli ultimi anni anche un mio collega è diventato un buon fornitore....e io ne approfitto spudoratamente! :-)
La zucca poi oltre a essere molto buona è anche un'ottima alleata per il nostro benessere; riporto pari pari da solofornelli.it :"La zucca non è solo bella a vedersi, è una preziosa alleata per la nostra salute. La proprietà principale della zucca risiede nell’altissimo contenuto di vitamina A, un importante antiossidante. Ma la zucca è anche nutritiva, rinfrescante, lassativa e diuretica, utile per chi soffre di astenia, infiammazioni urinarie, insufficienza renale, dispepsie e disturbi intestinali. E’ adatta per i bambini come per gli adulti e per gli anziani e di solito è molto gradita a tutti per il suo sapore dolciastro". Bhe, sul fatto che sia gradita a tutti si potrebbe discutere, a molti non piace, ma non è il mio caso quindi ecco che con la mia Adele abbiamo fatto questi ravioli utilizzando farina di castagne per la pasta (la ricetta la trovate QUI)e la zucca nel ripieno. Matrimonio perfetto!

Ravioli di castagne e zucca - della mia Adele e piccoLINA

per la pasta:
4 uova
120 gr di farina di castagne
280 gr di farina 00
1 cucchiaio d'olio evo
1 pizzico di sale

Impastare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto sodo. Avvolgere in un panno e lasciar riposare mezz'ora in frigo prima di stendere le sfoglie.

per il ripieno:
400 gr di zucca
1 patata
1 o 2 amaretti sbriciolati
sale e pepe

Cuocere a vapore la patata e la polpa di zucca quindi ridurre il tutto a purè schiacciando con i rebbi della forchetta. Regolare di sale, spolverare con poco pepe e aggiungere gli amaretti sbriciolati.
Con questo impasto fare dei mucchietti sopra la sfoglia di pasta alle castagne e ricavare i ravioli della forma che preferite, noi li abbiamo fatti quadrati.
Cuocere i ravioli in acqua bollente salata e condire quindi con burro e salvia e una abbondante spolverata di formaggio grattugiato.
Il contrasto dolce-salato dato dalla zucca con le castagne e il formaggio e la salvia è davvero eccezionale!
Ma questo è solo il mio parere!
Se a qualcuno va di provarli, poi fate sapere! :-)
Alla prossima
Paola

PS. con questa ricetta partecipo al calendario di Ornellina!!!!



E al contest di Aboutfood (4 novembre 2011)

mercoledì 8 settembre 2010

Sfoglie e girelle

Ok, è ufficiale, credo di essere la prima che si è beccata l'influenza.... :-(
E tutto sto ravvreddorone non mi da tregua, gironzolo per casa col rotolo di carta cucina sotto braccio e credo che anche i vicini del terzo piano mi abbiano sentita starnutire...evvabbè, chessaràmai!!!! Il bello di essere chiusa in casa è che posso passare le giornate in pigiama o in tuta, e se anche non mi pettino nessuno si scompone più di tanto!!! E poi con tutto questo tempo libero posso programmare anche un pò dei prossimi post visto che ultimamente mi son rimessa ai fornelli e ho ripreso ad usare il forno! Ho un sacco di cose da postare!!!!
Iniziamo con questi stuzzichini che ho preparato per un aperitivo.


Sfogliette al parmigiano - viste e riviste nel web
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
1 uovo
parmigiano grattugiato qb

Stendere la sfoglia e spalmare con l'uovo sbattuto metà della superficie. Cospargere di abbondante parmigiano. Ripiegare quindi la sfoglia a metà. Tagliare dei bastoncini larghi 1 cm e avvitarli formando una spirale. Adagiare sulla placca del forno e cuocere a 180 gradi fino a doratura (circa 15 minuti).


Girelle al pomodoro - di piccoLINA
1 rotolo di pasta sfoglia (tonda o rettangolare è indifferente)
patè di pomodori secchi qb

Vi avevo raccontato di quanto mi era piaciuto il patè di pomodori secchi e così ho pensato di spalmarlo sulla sfoglia e farci quindi delle girelline.... FA-VO-LO-SE!!!!
Anche queste in forno fino a doratura.
Tiepide sono eccezionali!

Vabbe dai... oggi ricette non ricette, la testa è un pò congestionata e di più non potevo fare. Prometto di impegnarmi di più nei prossimi giorni.

A presto
Paola

lunedì 6 settembre 2010

Torta fredda al limone

Questa e' una storia di donne! La storia di tre donne, che decidono di scuotere e rianimare non solo altre donne, ma un intero paesino di provincia!
Succede a Caidate di Sumirago, vicino a Varese! Tre amiche si ritrovano e decidono che oltre a lavorare, mandare avanti la casa, crescere i figli, accudire il marito e magari qualche animaletto domestico, lavare, stirare, fare la spesa, far fare i compiti alle creature, portarli ai corsi sportivi ...insomma, oltre tutto questo, mancava qualcosa! Iscriversi in palestra??? Fare un corso di decoupage? Naaaa.... troppo facile! No, loro decidono di fondare un'associazione culturale che coivolgesse e interessasse anche le altre donne del paese. Decidono di dare una sferzata di vita al loro paese. Passare dalle parole ai fatti e' stato immediato e cosi' si son date da fare, hanno cercato i locali dove far nascere questa associazione, si sono rimboccate le maniche per dar nuova luce agli ambienti e con la loro passione sono riuscite a contagiare tantissime altre persone che man mano si sono aggregate aiutandole in questo bellissimo progetto. E' nata cosi' "La casa di Atena"!
Il motto dell'associazione, apolitica e senza fini di lucro, e' "la conoscenza rende libere" e spiega da solo il motivo per cui sono previsti incontri con donne artiste, artigiane, studentesse, mamme, nonne, casalinghe, pensionate, professioniste, imprenditrici: donne diversissime tra loro, ma con un unico tratto che le caratterizza, avere storie ed esperienze da raccontare e da condividere. (fonte:VareseNews.it)

Ieri pomeriggio c'e' stata la festa di inaugurazione e io sono stata felicissima di poter partecipare, perche' una di queste tre donne e' Aurora, un'amica che fino a ieri era virtuale e ora e' anche reale. Ci siamo conosciute sul forum di Tina-Tinuk ma anche dopo la chiusura abbiamo continuato a scriverci mail mantenendoci in contatto. Aurora mi aveva parlato di questo progetto e mi aveva mandato l'invito x l'inaugurazione.... io avevo gia' un altro impegno quindi le ho risposto che non sarei potuta andare. Poi per una serie di cose l'impegno che avevo e' saltato e senza dire nulla ad Aurora mi sono presentata la'. E' stato bellissimo!!! Devo ammettere che non avevo mai provato ad immaginarmela e vederla per la prima volta e' stata una bella sorpresa, Aurora e' un'esplosione di sorrisi e energia! Mi ha fatto conoscere le sue amiche e la sua famiglia. Parlava dell'associazione con entusiasmo contagioso e naturalmente orgoglio per essere riuscita nell'intento. Non si aspettava tanta affluenza ieri, invece sembrava che tutto il paese non aspettasse altro. C'erano bambine, ragazze, donne e nonne, ma anche nonni, uomini, ragazzi e bambini, insomma proprio tutti. Il che significa che Aurora e le sue amiche hanno fatto centro!
GRANDISSIME!!!!


Bene... e la ricetta??? :-) Eccola qui....una torta su richiesta! Matteo, il buongustaio di casa, mi ha chiesto 2 strati di pan di spagna e 2 strati di crema al limone. Io l'ho fatta cosi':

Torta fredda al limone - di piccoLINA
Ingredienti:
Pan di spagna (2 dischi)
500 gr di ricotta
400 gr di panna
250 gr di marmellata di limoni
6 gr di colla di pesce
70 gr di zucchero (variabile a seconda dei gusti)

Ho preparato la crema mescolando la ricotta con la marmellata di limoni. Questa marmellata l'avevo fatta io lo scorso anno lasciandola piuttosto amarognola, per questo la quantita' di zucchero indicata e' variabile, perche' partendo da una marmellata comprata al super lo zucchero si potrebbe diminuire, dipende comunque dal gusto personale.
Quindi, ricotta e marmellata amalgamati, aggiustato di zucchero, aggiunto quindi la panna montata e in ultimo la colla di pesce ammollata e poi sciolta in un paio di cucchiai di latte bollente.
In un cerchio apribile foderato di acetato ho messo il pan di spagna, meta' della crema, il secondo strato di pan di spagna e la restante crema. I dischi di pan di spagna sono leggermenti bagnati con latte. Ho rifinito la superficie della torta con la spatola che da l'effetto rigato e poi decorato con fettine di limone. In frigo almeno 4 ore prima di consumare.
Buona e fresca!

Un bacione e a presto
Paola

venerdì 3 settembre 2010

E ad un tratto il dado.... di pollo!


E' stato grazie alla ricetta del dado di vegetale che ho conosciuto Cri, del blog "La zucca capricciosa". Poi un giorno chiacchierando con lei, mi dice: "Sai che l'ho finito? Adesso volevo provare a fare quello di carne, magari solo col pollo" ... ta daaaaan!!!!! Che ideona!!!! GRANDE CRI!!!! Anche io avevo finito le scorte, sia di quello vegetale che del dado di carne e cosi' ho pensato bene di mettermi subito all'opera e provare a fare il dado di pollo!
Sono partita dalla ricetta del dado di carne come base per regolarmi sulle quantita' degli ingredienti e alla fine l'ho fatto piu' o meno cosi':

Dado di pollo - di piccoLINA

800 gr di petto di pollo
300 gr di carote
200 gr di zucchine
100 gr di cipolla
200 gr di porro
una decina di foglie di salvia
1/2 kg di sale grosso integrale
1/4 di bicchiere di marsala secco
2 foglie di alloro

Ho ridotto a tocchetti la carne e tagliato a dadini tutte le verdure. In una pentola che potesse contenere tutto ho messo il sale sul fondo, quindi le verdure, la carne, gli aromi e il marsala.
Cuocere per circa 1 ore e mezza mescolando di tanto in tanto. Quando il sale e' completamente sciolto si puo' frullare tutto (io tolgo le foglie di alloro a questo punto) e invasare poi la crema ottenuta e conservare in frigorifero.
Con queste quantita' mi son venuti 4 vasetti da 400 gr circa.
1 cucchiaino equivale piu' o meno a 1 dado industriale.
L'ho testato immediatamente preparando un brodino, che in queste sere con la temperatura volta al fresco ci stava a meraviglia e mi e' piaciuto veramente.
Usato anche per insaporire delle verdure saltate in padella... ok, promosso a pieni voti!!!

Buon dado a tutti
Paola