di Vittoria
Iniziamo questo viaggio in Marocco con la più tradizionale e amata delle zuppe, l’Harira, la zuppa che rompe il digiuno del ramadan spandendo nell’aria il suo profumo speziato. Una zuppa ricca di verdure, legumi, pasta e carne, un vero pasto completo corroborante.
ebbene si, parliamo di cucina marocchina, perchè il libro protagonista di questa settimana su @cook_my_books, è Morocco di @jeff_koehler. L’autore ci conduce in un viaggio culinario attraverso la molteplicità di tradizioni e diversità di culture che si incrociano in Marocco.
Ecco come l’autore Jeff Koehler descrive l'HARIRA:
“Harira è la zuppa più conosciuta e amata del Marocco. Le famiglie
mangiano questa zuppa ricca di erbe e a base di pomodoro tutto l'anno. Durante
il Ramadan, tuttavia, è obbligatorio servirla e le pentole della zuppa cuociono
a fuoco lento nelle cucine di tutto il paese. Accompagnato da datteri e
biscotti mielati a forma di fiore cosparsi di semi di sesamo chiamati chebakia,
una ciotola di harira è il modo tradizionale per rompere il digiuno. La zuppa ha
una consistenza vellutata data dalla farina, o talvolta dall'uovo, è nutriente
e perfetta quando si è a stomaco vuoto.
Ho gustato l'harira attorno a numerosi tavoli di famiglia e
bancarelle di strada: ogni versione è stata diversa, ogni cuoco, ogni famiglia
ha la sua”
HARIRA
la zuppa tradizionale marocchina
Per 8 persone
455 g di manzo da stufato, tagliato a cubetti di 1 cm abbondante
170 g di sedano tritato finemente, solo le parti verdi tenere e le
foglie
1 cipolla media tritata finemente
15 g di prezzemolo fresco tritato finemente
15 g di coriandolo fresco tritato finemente
1 cucchiaio di burro o olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di zenzero macinato
½ cucchiaino di cannella in polvere
Sale e pepe nero appena macinato
700/800 g di passata di pomodoro rustica
3 cucchiai di concentrato di pomodoro
170 g di ceci in scatola sciacquati
30 g di farina
Il succo di 1 limone
30 g di spaghettinii o pasta per capelli d'angelo, spezzati in
lunghezze di 2 cm
Per servire:
1 limone tagliato a spicchi
12 datteri preferibilmente mejhoul
12 fichi secchi
In una pentola capiente mettete la carne, il sedano, la cipolla, il
prezzemolo, il coriandolo, il burro, lo zenzero e la cannella. Condite con sale e abbondante pepe. Coprite con 1,5 l di acqua, mescolate bene e portate a
ebollizione a fuoco alto, poi abbassate il fuoco al minimo, coprite e cuocete a fuoco
lento per 1 ora.
Aggiungete i pomodori, il concentrato di pomodoro e i ceci e ancora 360 ml di acqua. Coprite e cuocete a fuoco lento per 30 minuti.
Nel frattempo, in una piccola casseruola, scaldate 240 ml
di acqua a fuoco basso e scioglieteci la farina e succo di limone, sbattendo bene per non fare grumi.
Togliete dal fuoco, lasciate riposare per 10 minuti
e poi sbattete di nuovo. Aggiungete questo composto di farina alla zuppa versandolo lentamente a filo, mescolando continuamente. Cuocete per 10 minuti, mescolando spesso
per evitare che si attacchi. Aggiungete alla zuppa i vermicelli e cuocete
fino a quando la pasta è tenera, circa 5 minuti*. La consistenza della zuppa
deve essere vellutata. Servite in ciotole con spicchi di limone sul lato e con
i datteri e i fichi su un piccolo piatto.
Nota:
Ho cotto la pasta a parte, condita con un filo di olio e servita a parte, perchè non tutti la gradivano.
L'so marocchino di mangiarla accompagnata da frutta secca (ma anche da biscottini al miele) per noi è molto strano, ma il contrasto fra la zuppa speziata e la frutta dolce, è piacevole.
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