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martedì 7 maggio 2024

GYOZA - I RAVIOLI GIAPPONESI da JAPANESE HOME COOKING di MAORI MUROTA

 di Vittoria

Uno dei piatti più famosi della cucina giapponese, dopo il sushi, sono i GYOZA, i deliziosi ravioli, ripieni di carne o vegetariani, tostati in padella e poi portati a cottura a vapore.
La deliziosa crosticina croccante anticipa il ripieno morbido e succoso, il tutto condito da una salsina saporita.
Uno tira l’altro, per me non sono mai abbastanza, ecco perché ho imparato a farli.


Ma da dove vengono i Gyoza? Quali sono le origini? 
In italiano individuati come “ravioli di carne” i gyoza (餃子) sono i discendenti giapponesi degli jiaozi cinesi. Non esistono notizie ben precise su come i Gyoza siano nati e siano stati acquisiti dalla gastronomia del Sol Levante ma la divulgazione del piatto in Giappone coincide con il ritorno dei soldati che parteciparono all’invasione della Manciuria durante il secondo conflitto mondiale. C’è da pensare che i soldati giapponesi tornati in patria si siano portati dietro la ricetta di questo delizioso piatto di origine cinese. (da QUI)

 


Sembrava un lavoro complicato, ma quando @cook_my_books mi ha fatto conoscere JAPANESE HOME COOKING di @maorimurota tutto è diventato semplice! L’autrice spiega le cose con precisione e racconta tutti i trucchetti per semplificare il lavoro. 

Nell'introduzione al libro scrive “È del tutto possibile rispettare la cucina tradizionale familiare e allo stesso tempo cucinare con una mente aperta e pensare fuori dagli schemi. Questa è la mia versione della cucina giapponese di oggi (…) Spero che questo libro ispiri la tua cucina quotidiana e che ti piaccia preparare questi piatti. Sarò felice se ti aiuta a trovare la tua versione della cucina giapponese”

Ci racconta che, durante il primo lock-down, si è trovata lontano da ogni negozio che potesse avere prodotti giapponesi ed è stata occasione per riscoprire il piacere di fare tutto in casa da zero, come facevano mamma e nonna. Ha scoperto via via piccoli produttori locali di specialità giapponesi e rispolverato ricette antiche usando ingredienti nuovi. 

Così vi propongo di mettervi alla prova con i GYOZA, sia di CARNE che VEGETARIANI, partendo dalla pasta, che vi stupirà per la facilità con cui si lavora, proseguendo con i ripieni fatti di ingredienti reperibili facilmente e terminando con una cottura facile e veloce. Preparate le bacchette e al lavoro!


I GYOZA




Per 4-6 persone (40 gyoza)

 

Per la pasta:

400 g di farina tipo 0

1 cucchiaino di sale

200 ml di acqua calda

Per saltare in padella:

Olio di girasole o extravergine di oliva

100 ml di acqua bollente

1 cucchiaino di olio di sesamo tostato

 

Per lavorare l'impasto:

Fecola di patate o maizena

Farcitura a scelta da preparare in anticipo (di carne o vegana)

 

Preparate la pasta:

Mescolate la farina e il sale in una ciotola. Versate l'acqua calda e mescolate con le bacchette (o una forchetta). L'impasto deve avere la consistenza di tante piccole briciole. Una volta che l'impasto si sarà leggermente raffreddato, impastate con le mani fino ad amalgamare le briciole e formare una palla. Trasferitelo sul piano di lavoro e impastate per 10 minuti fino a ottenere un impasto completamente liscio. Formate di nuovo una palla lisciando le pieghe con le dita. Capovolgete l’impasto con la parte della chiusura sotto. Avvolgetelo in un telo umido e lasciate riposare da 30 minuti a 1 ora a temperatura ambiente. Dividete la palla in due e formate due cilindri, quindi tagliate ognuno in 20 pezzetti. Tenete coperto l'impasto per evitare che si secchi.

Sul piano di lavoro infarinato con amido, appiattite ogni pezzo con la mano. Poi tenete l'impasto con la mano sinistra e il mattarello con la mano destra. Appiattite una volta, girate l'impasto di 90 gradi, appiattite di nuovo, girate ancora l'impasto di 90 gradi e così via fino a formare una bella forma rotonda. Il disco deve essere circa 6 cm di diametro ed essere più spesso al centro (2 mm) rispetto ai bordi (1 mm). Infarinate entrambi i lati con l'amido e mettete da parte sotto un canovaccio. Ripetete il procedimento con tutti i pezzi di pasta.

Nota mia: potete stendere l’impasto allo spessore di 2 mm, tagliare dei dischi di 6 cm e assottigliarne i bordi.

Suggerimento: se non preparate la pasta fatto in casa, assicuratevi di acquistare involucri di gyoza (rotondi e bianchi) e non involucri di wonton (quadrati e spesso gialli).

 

 

Farcitura e formatura dei gyoza:

Mettete 1 cucchiaino di ripieno al centro di ciascun involucro di gyoza. Bagnate il bordo dell'involucro con il dito. Per chiudere il gyoza, piegate la pasta a metà sopra il ripieno e pizzicate insieme la parte centrale dei due bordi tra il pollice e il medio. Tra la parte centrale pizzicata e un lato, piegate per formare una piega e continuate a sigillare l'impasto tra i due indici, pizzicando fino alla fine. Ripetete per sigillare l'altro lato.

Dovreste ottenere cinque o sei pieghe. Disponete il gyoza su un piatto e premete leggermente il gyoza per appiattire il fondo.

 

Cottura. Si cuociono in due modi diversi, personalmente preferisco il primo, in padella.

 

Gyoza saltato in padella.

Per questa dose da 40 pezzi utilizzate una padella da 26 cm con coperchio pesante. Ungetela con 1 cucchiaio di olio, distribuendolo uniformemente con un pezzo di carta assorbente, e scaldate a fuoco medio. Rosolate la parte inferiore dei gyoza, assicurandovi che non si tocchino, cuocendo in più riprese se necessario. Versate quindi 100 ml di acqua bollente nella padella e coprite.

Cuocete per 7-8 minuti a fuoco basso. Se l'acqua dovesse evaporare prima della fine della cottura aggiungetene ancora un po'. Togliete il coperchio, irrorate i gyoza con 1 cucchiaino di olio di sesamo tostato e cuocete per un altro minuto fino a quando il fondo del gyoza sarà ben dorato. Non deve restare acqua sul fondo. Servite subito ben caldi.

 

Gyoza bollito.

Assicuratevi che i gyoza siano ben chiusi, altrimenti si romperanno nell'acqua.

Portate a ebollizione una grande pentola d'acqua. Mettete i gyoza nell'acqua. Una volta che i gyoza salgono in superficie, lasciateli cuocere per 4-5 minuti. Scolate e servite ben caldi.

 

 

RIPIENI PER GYOZA

餃子のタネ

 

Ripieno di maiale 豚肉餃子

 

Per 4-6 persone (40 gyoza)

 

7 g di funghi shiitake secchi (sostituibili con 50-80 g champignon freschi)

150 g di cavolo a punta, cavolo cinese o cappuccio nostrano + ½ cucchiaino di sale

300 g di spalla di maiale macinata

1 spicchio d'aglio, grattugiato

5 g (⅛ oz) di zenzero fresco, sbucciato e tritato finemente

½ cipolla piccola, tritata finemente

1 cucchiaio di salsa di soia

½ cucchiaio di salsa di ostriche

1 cucchiaino di olio di sesamo tostato

Pepe

 

Reidratate i funghi shiitake secchi immergendoli in 300 ml di acqua per 3 ore. Scolateli, eliminate il gambo e tritateli finemente.

Tritate finemente il cavolo cappuccio, salate, mescolate, lasciate riposare per 20 minuti, quindi strizzate con le mani per eliminare l'acqua in eccesso.

Mescolate il maiale con l'aglio e lo zenzero fino a renderlo pastoso. Aggiungete il cavolo e la cipolla, quindi la salsa di soia, la salsa di ostriche, l'olio di sesamo e pepe a gusto. Mescolate bene e mettete da parte in frigorifero.

 

RIPIENO DI VERDURE

野菜餃子 VEGAN

 

Per 4-6 persone (40 gyoza)

 

7 g di funghi shiitake secchi (sostituibili con 50-80 g champignon freschi)

1 zucchina grande (circa 200 g) + 1 cucchiaio di sale

1 carota (circa 150 g)

150 g di cavolo a punta, kale, cavolo cinese o cappuccio nostrano

250 g di tofu sodo

1 cucchiaio di olio vegetale (girasole) o extravergine di oliva

1 scalogno (circa 50 g) tritato

1 spicchio d'aglio tritato

5 g di zenzero fresco sbucciato e tritato finemente

1 cucchiaio e mezzo di salsa di soia

2 cucchiai di lievito alimentare – nei negozi bio, facoltativo

1 cucchiaino di zucchero grezzo

1 cucchiaino di olio di sesamo tostato

2 cucchiaini di fecola di patate o maizena

 

Reidratate i funghi shiitake secchi immergendoli in 300 ml di acqua per 3 ore. Scolateli (ma conservate il liquido dell'ammollo), eliminate il gambo e tritate finemente le cappelle dei funghi.

Grattugiate grossolanamente le zucchine con una grattugia, cospargete di sale e lasciare riposare per 15 minuti, quindi strizzate con le mani per eliminare l'acqua in eccesso.

Grattugiate grossolanamente la carota con una grattugia.

Sbollentate in abbondante acqua le foglie di cavolo cappuccio per 1 o 2 minuti, scolatele e strizzatele bene stringendole tra le mani, quindi tritatele.

Scaldate in una padella l'olio con lo scalogno, l'aglio e lo zenzero. Quando gli aromi inizieranno a sprigionarsi, aggiungete le zucchine e la carota. Rosolate per 2 o 3 minuti fino a quando la carota sarà ammorbidita. Aggiungete il cavolo cappuccio e i funghi e far rosolare per 2 minuti. Aggiungete la salsa di soia, il lievito, lo zucchero, l'olio di sesamo e l'amido. Mescolate e lasciate raffreddare completamente.


 

Questa Ricetta fa parte del progetto Cook_My_Books



giovedì 2 maggio 2024

FILETTO DI MAIALE CON PERE E NOCCIOLE da ANDALUSIA di Josè Pizarro

 di Vittoria

Il filetto di maiale è sempre la mia salvezza. A fette spesse, grigliato un minuto sulla bistecchiera, per cene veloci dell’ultimo minuto o rosolato in tegame con arancia, miele e peperoncino, per allestire una cena con ospiti improvvisi. La cottura veloce ne fa l’ingrediente ideale per la classica “porca figura”.

Ma mai, mai, mai mi sarebbe venuto in mente di servirlo freddo in insalata.



La scoperta di questa ricetta è merito di @cook_my_books, e dei meravigliosi libri che sfogliamo! Questo piatto freddo di FILETTO DI MAIALE CON PERE E NOCCIOLE  è una delle ricette che potete trovare in ANDALUSIA di Josè Pizarro @jose_pizarro 




Josè Pizarro è uno chef spagnolo con ristorante a Londra, dove 
propone una cucina fedele ad una tradizione con le sue tante differenze regionali, mostrandoci una varietà di piatti talora sorprendente. Niente è come l' Italia, ovviamente: ma anche la Spagna manifesta i suoi tanti volti in una cucina dalle identità territoriali ben definite.


Dicevo che a mia fantasia, mai mi sarebbe venuto in mente di servirlo freddo in insalata, per questo motivo q
uesta ricetta mi ha sorpreso e incuriosito e l'assaggio è stata una magnifica scoperta. ho trovato un modo nuovo, originale e fresco di servire il mio adorato filetto di maiale.

E' prevista la cottura al sangue, cosa che io amo, ma sconsiglio di lasciarlo quasi crudo come nell'originale. Ho allungato leggermente i tempi di cottura per  un risultato cotto, ma ancora rosato al centro. 
Il maiale che acquistiamo oggi è sano e sicuro, perciò non abbiate timore di lasciarlo poco cotto, avrete una piacevolissima sorpresa.

FILETTO DI MAIALE CON PERE E NOCCIOLE
Tenderloin with pears & hazelnuts



Per 4–6 persone

1 × 800 g di filetto di maiale (preferibilmente iberico) *(vedi note)
150 ml di olio extravergine d'oliva più altro per cuocere
sale e pepe nero appena macinato
50 ml di aceto di sherry o di mele
3-4 rametti di timo fresco
½ cucchiaio di cumino macinato
1 cucchiaino di pimentón de la Vera, dolce e affumicato
1 spicchio d'aglio grande tritato molto finemente 

Per le pere e le nocciole:
3 pere William mature *(vedi note) 
Il succo di 1 limone
50 g di nocciole con la buccia tostate 

foglioline di timo fresco per guarnire

Scaldate a fuoco alto una padella abbastanza grande da contenere il filetto di maiale. Strofinate il filetto con un po' d'olio e salatelo abbondantemente. Rosolatelo su tutti i lati per circa 4-5 minuti, fino a quando non sarà caramellato, quindi toglietelo dalla padella e sistematelo in un piatto fondo di vetro o ceramica, con gli eventuali succhi di cottura.

Mescolate l'olio, l'aceto, il timo, il cumino, il peperoncino e l'aglio in una piccola ciotola, quindi versate la miscela sul maiale. Coprite e marinate in frigorifero per almeno 8 ore, meglio tutta la notte.

Tirate fuori la carne di maiale dal frigorifero 30 minuti prima di servire, in modo che raggiunga la temperatura ambiente.

Poco prima di servire sbucciate le pere, togliete il torsolo e affettatele finemente, poi sistematele delicatamente in una ciotola con il succo di limone.

Togliete la carne di maiale dalla marinata, conservando il liquido, e tagliatela a fette spesse 1 cm. Disponete le fette su piatti individuali, o su un piatto di portata, con la pera e le nocciole tostate e versate sopra parte della marinata di maiale conservata. Completate con foglioline di timo fresco e servite con il resto della marinata in una ciotolina.

NOTE:

Pere: L’autore suggerisce la qualita “Comice” oDoyenné du Comice”, cultivar francese selezionata verso la metà del 1800. QUI trovate tutte le informazioni. In Italia non le ho mai viste, così ho controllato che tipo di pera fosse e la William mi è parsa un buon sostituto.

Cottura della carne di maiale: siamo abituati a cuocere completamente la carne di maiale, ma questa abitudine viene da periodi in cui gli allevamenti non erano controllati come oggi e il rischio di contrarre epatite era alto. Ai giorni nostri il rischio è davvero basso, gli allevamenti sono seriamente controllati, ma il maiale crudo comunque non risulta gradevole al nostro palato.
Questa ricetta prevede il filetto cucinato al sangue, nell’originale è davvero molto crudo. Io l’ho cotto in modo che risulti ancora rosato, ma comunque cotto. Regolatevi a vostro gusto, ma non cuocetelo troppo perché risulterà stopposo.



 Questa Ricetta fa parte del progetto Cook_My_Books

 

lunedì 29 aprile 2024

PANISSE CON MAIONESE ALLE ERBE PER IL CLUB DEL 27

 Di Vittoria

Eccoci al consueto appuntamento con il Club del 27 di MTChallenge. In ritardo di due giorni (travolta dalla famiglia), ma non potevo mancare all'appuntamento di Primavera.



Questa Primavera che si fa desiderare, la festeggiamo con le verdure in foglia, trionfo della rinascita della natura, con le erbe profumate che aggiungono profumi e aromi anche al più banale dei piatti, trasformandolo in una delizia.

Il libro da cui abbiamo raccolto le ricette è Leaf di Catherine Phipps, un trionfo delle foglie vegetali.

Leaf è una gioiosa celebrazione delle foglie commestibili in tutta la loro versatilità.
In termini di profilo di sapore, offrono un’immensa varietà: amarezza, piccantezza, pepato, agrumato, dolce. E visivamente le foglie sono un tripudio di colori e consistenze: dalle tonalità più chiare del bianco e del giallo, fino ai verdi più profondi e scuri, passando per i ricchi viola, rossi e rosa.

Dalla lattuga alle erbe aromatiche, passando per i cavoli e persino il tè, l’autrice esplora il mondo delle foglie “culinarie” attraverso una ricerca meticolosa, una scrittura evocativa e ricette infallibili. Con ricette che comprendono zuppe, insalate, brunch, antipasti, primi piatti, dessert, cottura al forno, conserve e bevande, questo è il libro completo e definitivo sulla cucina con foglie di ogni tipo.


Da oggi su MTChallenge trovate i link a tutte quelle che abbiamo provato noi del Club del 26. 


Da parte mia mi sono subito innamorata di tre o quattro ricette, ma la preferita è stata quella della classica Panissa genovese anche se l’autrice la “vede” dal punto di vista francese.



Catherine Pipps arricchisce l’impasto con il prezzemolo e serve le panisse caldissime con una salsa ricca di erbe. Utilizza anche il crescione, scottato e tritato, che regala una nota piccante. Non l’ho trovato e l’ho sostituito con l’erba di San Pietro (
Tanacetum Balsamita) aromatica e piccantina, che cresce nella mia aiola delle erbe. Utilizzata a crudo, senza scottarla, insieme alle altre.

*NOTA MIA: Se non trovate le erbe indicate, non preoccupatevi, ma create un vostro personale mix di aromi. Io per esempio ho utilizzato prezzemolo, menta, melissa, santoreggia, oltre all'erba di San Pietro, già citata.

“La Panisse è uno degli spuntini preferiti dal sud della Francia” scrive Catherine Pipps.
Io aggiungo anche tutta la riviera ligure, in particolare Genova, dove la Panissa è street food o stuzzichino da aperitivo molto gradito.
Ritroviamo la Panissa anche a Palermo, si chiamano Panelle, sottili fettine di polenta di ceci, sempre fritte e servite nel panino.

Ma cosa è la Panissa?
Si tratta di una polentina di farina di ceci, acqua e sale, cotta fino a che diventa soda, lasciata poi raffreddare viene tagliata in bastoncini e fritta, da gustare caldissima. In alternativa si taglia a cubetti e si salta in padella con olio e cipolla. Davvero gustosa.
Tradizionalmente si lascia raffreddare la polentina nei piatti fondi, ma è più pratico usare un contenitore rettangolare per tagliare meglio i bastoncini. Questi vanno fritti e mangiati, altrimenti diventano subito pesanti e gommosi



PANISSE CON MAIONESE ALLE ERBE
Panisse with green mayonnaise 



Per 4 persone

Per la Panissa:
200 g di farina di ceci
800 ml di acqua
Le foglie di un mazzetto di prezzemolo tritate molto finemente
Olio di semi di girasole per friggere, meglio se "altoleico"
Sale

Per la maionese verde:
2 cucchiai di prezzemolo tritato finemente
2 cucchiai di dragoncello tritato finemente
1 cucchiaio di cerfoglio tritato finemente
1 cucchiaio di aneto tritato finemente
per le tipologie di erbe vedi nota più sopra
1 uovo (se fate a mano solo il tuorlo)
1 piccolo spicchio d'aglio grattugiato finemente o schiacciato
1 cucchiaino di senape di Digione
1 cucchiaino di aceto di vino bianco
250 ml di olio di semi di girasole
1 mazzetto di crescione, solo le foglie, sbollentato, strizzato e tritato finemente
Una spruzzata di succo di limone
Sale

Mettete le erbe, l'uovo, l'aglio, la senape e l'aceto in un robot da cucina (o in una ciotola, se lavorate a mano) con un pizzico di sale. Iniziate ad aggiungere l'olio, poche gocce alla volta, fino ad ottenere un'emulsione, poi continuate ad aggiungere l'olio molto gradualmente, sbattendo continuamente o tenendo acceso il motore del robot da cucina, fino ad incorporare tutto l'olio. Aggiungete il crescione quindi assaggiate e aggiustate di condimento con limone e sale.
Tenete da parte

Oliate leggermente una teglia o un contenitore da 30 x 20 cm.

Mettete il prezzemolo in un piccolo robot da cucina e aggiungete 100 ml di acqua tiepida e frullate finché non sarà finemente tritato. Aggiungete altri 700 ml di acqua tiepida e mescolate per amalgamare.

Setacciate la farina di ceci in una casseruola e aggiungete 1 cucchiaino di sale. Iniziate a versare l'acqua al prezzemolo, facendola scendere gradualmente, mentre mescolate. Quando avrete ottenuto un impasto denso, aggiungete l’acqua rimanente a ritmo più veloce, continuando a sbattere continuamente, fino ad ottenere una pastella liscia e liquida. Quando tutta l’acqua sarà stata incorporata, mettete la pentola sul fuoco medio e iniziate a cuocere, mescolando continuamente perchè non attacchi, per 40 minuti circa. La pastella si addenserà improvvisamente. Continuate a mescolare finché li cucchiaio non resta dritto in piedi nella polentina.

Togliete dal fuoco, versate il composto nello stampo unto d'olio e distribuitelo uniformemente. Coprite con un canovaccio umido o con la pellicola trasparente e lasciate riposare per circa mezz'ora, finché non si sarà raffreddata e solidificata. dovrà essere soda al tatto.

Tagliate la panisse a listarelle grandi quanto patatine spesse. Versate l'olio d'oliva in una padella larga, fino a uno spessore di circa 1 cm. Friggete i bastoncini in più riprese, girandoli finché non diventano di un bel marrone dorato: la consistenza sarà ruvida e leggermente screpolata in alcuni punti, ma questo fa parte del loro fascino. Salate e servite subito con la maionese alle erbe.



 Questa ricetta contribuisce al Club del 27 di MTChallenge


TESSERA N:19

venerdì 26 aprile 2024

BANANAS FOSTER PANCAKES DA MAGNOLIA DI JOANNA GAINES

di Vittoria

Come si può resistere a questi BANANAS FOSTER PANCAKE?

Una ricetta dal sapore delizioso di banana, noci burro e caramello (non ci facciamo mancare nulla), una tentazione quasi irresistibile anche per una che i dolci non li ama molto, come sono io.



Non potevo evitare di provare un’altra ricetta per @cook_my_books, ancora da MAGNOLIA di JOANNA GAINES @joannagaines, fonte inesauribile di ricette semplici, ma deliziose e di sicuro “effetto wow”, ve ne ho parlato pochi giorni fa QUI nel post dei favolosi Lobster Rolls.

L’autrice unisce il Bananas Foster, famoso dessert americano, ai pancakes, per una colazione energetica, una merenda ultra golosa o un sontuoso dessert.

Ma cosa è questo dessert famoso in USA, da noi quasi sconosciuto?

“Il piatto venne ideato nel 1951 nel ristorante Brennan's di New Orleans durante un periodo in cui la città della Louisiana era divenuta un importante centro per l'importazione di banane dall'America meridionale. Il Bananas Foster prende il nome da Richard Foster, amico del proprietario del ristorante. Il Bananas Foster è un dolce a base di bananegelato alla vaniglia e una salsa caramellata contenente burrozucchero di cannacannellarum scuro e liquore alla banana che viene sottoposta a cottura flambé. Il dolce può essere accompagnato ad altri alimenti fra cui panna montata e vari tipi di frutta a guscio (nocinoci pecan, ecc.)  (fonte Wikipedia)

Questa la versione rielaborata da Joanna Gaines, troviamo la banana sia nell'impasto dei pancake, che sopra nella salsa Foster. Ovviamente, se lo fate per i bambini, omettete il rum.


BANANAS FOSTER PANCAKES

 


Per 4 persone

Per i Pancake alla banana:
250 g di farina 0 o 00
35 g di zucchero semolato
10 g di lievito in polvere
5 g (2 cucchiaini) di cannella in polvere
5 g (1 cucchiaino) di bicarbonato di sodio
½ cucchiaino di sale 
350 ml di latte intero
2 uova grandi leggermente sbattute
40 g di burro fuso, più altro per ungere la padella (io l'ho omesso)
1 cucchiaino di estratto di banana (io non l'avevo, l'ho omesso)
200 g di banane mature schiacciate, circa 1,5 o 2 piccole
Panna montata per servire (facoltativa)

Salsa Foster alle banane:
60 g di burro
150 g di zucchero di canna chiaro
2 cucchiaini di rum scuro o aroma rum
200 g di banane sode (circa 1,5 o 2 piccole), tagliate a fette spesse 6 mm circa
50 g di noci pecan tostate e tritate grossolanamente

Per preparare i pancake alla banana: 
in una ciotola media mescolate la farina, lo zucchero, il lievito, la cannella, il bicarbonato di sodio e il sale. Aggiungete il latte, le uova, il burro fuso e l'estratto di banana e sbattete con una frusta, fino a quando gli ingredienti saranno completamente amalgamati. Incorporate le banane schiacciate.

In una padella antiaderente da 30 cm, sciogliete 1 cucchiaino di burro a fuoco medio-alto. Usando un misurino da ½ cup (120 ml) per ogni pancake, aggiungi la pastella nella padella per preparare tre pancake alla volta, evitando il sovraffollamento. Potete usare una padella più piccola, cuocendoli uno per volta.
Cuocete fino a quando i pancake iniziano a fare piccole bolle in superficie, da 1½ a 2 minuti. Capovolgete e cuocete fino a quando l'altro lato sarà leggermente dorato, 1 minuto. Disponete le frittelle cotte su una gratella. Ripetete l'operazione, aggiungendo 1 cucchiaino di burro nella padella tra una cottura e l'altra.

Nota mia: per ungere la padella consiglio di usare un pezzetto di burro freddo avvolto in un foglio di carta da cucina, come un piccolo tampone. Strofinatelo velocemente sulla padella calda, ne filtrerà solo il necessario per ungere leggermente.

Per preparare la salsa Foster alle banane:
pulite la padella utilizzata per i pancake, quindi sciogliete il burro a fuoco medio-alto. Aggiungete lo zucchero di canna e mescolate fino a quando lo zucchero si sarà sciolto e la salsa si sarà addensata, circa 1 minuto e mezzo. Aggiungete l'estratto di rum, lasciate cuocere a fuoco lento per circa 30 secondi, quindi aggiungete 1 cucchiaio di acqua. Aggiungete con attenzione le banane a fette e le noci pecan nella padella. Mescolate fino a quando le banane e le noci pecan saranno ben ricoperte e riscaldate, circa 30 secondi.

Distribuite i pancake in 4 piatti e ricopriteli con un ciuffo di panna montata (se utilizzata). Versate la salsa sulle frittelle e servite subito.

Conservate i pancake (senza panna montata e salsa) in un sacchetto sigillato nel frigorifero per un massimo di 3 giorni. Conservate la salsa avanzata in un contenitore ermetico in frigorifero per un massimo di 3 giorni.



Suggerimento per preparare Bananas Foster come dessert:
in una padella da 25 cm, sciogliete 4 cucchiai di burro a fuoco medio-alto. Incorporate 150 g di zucchero di canna chiaro, 1 cucchiaino di vaniglia e ½ cucchiaino di cannella. Continuate a mescolare finché lo zucchero non si sarà sciolto, circa 1 minuto e mezzo. Aggiungete 2 banane a fette e 25 g di noci pecan tostate tritate nella padella e mescolate nella salsa fino a quando non saranno completamente ricoperte, 15 secondi. Togliete dal fuoco. Versate 60 ml di rum nella padella. Usate con attenzione un accendino per accendere il rum sul fuoco e fate oscillare delicatamente la padella mentre il fuoco si spegne naturalmente, per circa 15 secondi. Porzionate 1 kg di gelato in 4 ciotole e ricoprite con il composto di banane. Servite immediatamente.



 Questa Ricetta fa parte del progetto Cook_My_Books

giovedì 25 aprile 2024

PANINI SOFFICI DI ARAGOSTA da MAGNOLIA di JOANNA GAINES

di Vittoria

Non sono mai stata negli USA e logicamente non ho mai assaggiato queste delizie, ma è bastata una foto per farmi innamorare di queste soffici nuvole cariche di sapore. 



Doveva portarmici 
@cook_my_books!!!! in un viaggio nei sapori, che sto intraprendendo da oltre due anni, e ciclicamente torniamo negli USA per scoprire nuove cose

Per noi l’aragosta è un piatto regale e costoso, lasciato alle grandi occasioni. Certo non penseremmo mai di relegare quella polpa deliziosamente dolce in un panino! Sacrilegio!!!!  Ma ci sbagliamo… e anche tanto.

Certo non possiamo adagiarla su un comune panino, tantomeno in un triste panino da hot dog industriale. Qui ci vuole un cuscino regale. Ed ecco che entrano in gioco dei panini leggeri come soffici nuvole che, tostati e dorati nel burro diventano ragale cuscino per la polpa del re dei crostacei.

Vi svelo un altro segreto: provate a farli con la polpa dei gamberoni o degli scampi e avrete un boccone altrettanto delizioso.


La ricetta di questi deliziosi PANINI SOFFICI DI ARAGOSTA proviene da MAGNOLIA di Joanna Gaines @joannagaines, il libro protagonista della settimana per @cook_my_books.



Joanna Gaines la conosciamo in Italia per la trasmissione di arredamento CASE SU MISURA, ma non è solo arredatrice! Da una decina di anni gestisce (anche) il ristorante MAGNOLIA a Beverly Hills e nei suoi libri (questo è il terzo) ci racconta la sua cucina semplice, ma elegante, la sua idea di cibo, anche per la sua numerosa famiglia, anche come legame con il vissuto passato, come questa ricetta che ha assaggiato in viaggio di nozze.


PANINI SOFFICI DI ARAGOSTA
LOBSTER ROLLS


Per questo delizioso panino, si usano i panini (buns) da hot dog tipici del New England. Questi panini vengono cotti uno vicino all’altro in una teglia rettangolare, dai bordi alti, in modo che  in lievitazione (e in cottura) si attacchino insieme. Una volta cotti e raffreddati, si separeranno facilmente, ottenendo dei panini soffici e privi di crosta sui fianchi, che verranno imburrati, prima di passarli sulla piastra. Si otterrà un delizioso panino, con la superficie dorata e croccante, da farcire a piacere. (ricetta in fondo)

Per 2 - 4 persone

4 code di aragosta crude da 120/150 g
130 g di burro a temperatura ambiente
4 panini per hot dog stile New England* tagliati in due, ma uniti (segue ricetta)
5 g di dragoncello fresco tritato
5 g di prezzemolo fresco tritato
10 g di erba cipollina tritata
1 limone in quarti 

Portate a ebollizione una pentola capiente piena di acqua abbondantemente salata. Aggiungete le code di aragosta nella pentola e cuocete fino a quando i gusci saranno rossi e la carne sarà rosa chiaro, circa 8 minuti. Utilizzando delle pinze, estraete le code dell'aragosta e mettetele a raffreddare in una ciotola di acqua e ghiaccio.

Appoggiate una coda di aragosta fredda su un tagliere, con la parte piatta sotto. Usando entrambe le mani, premete con attenzione la coda finché non si spezza. Utilizzando le forbici da cucina, tagliate il centro della parte inferiore del guscio, evitando la polpa. Usando i pollici, aprite il guscio e rimuovete la polpa intera. Sciacquatela ed eliminate eventuali venature, quindi asciugatela con carta assorbente. Usando le mani, strappate la carne di aragosta in pezzi da 2.5 cm e metterla da parte. Ripete con le altre code di aragosta.

Spalmate un cucchiaino di burro sulla parte esterna (senza crosta) di ogni panino. In una padella a fuoco medio-basso, disponete i panini con il burro rivolto verso il basso e tostarli leggermente, girandoli una volta, fino a quando i lati esterni diventano marrone chiaro, 5 minuti. Mettete da parte.



In un pentolino, sciogliete il burro rimanente a fuoco medio-basso. Aggiungete il dragoncello e il prezzemolo e cuocete per 1 o 2 minuti. Aggiungete l'aragosta nella padella e lasciatela insaporire con il burro e le erbe fino a quando sarà calda, 2 minuti.

Usando le pinze, prendete con attenzione la carne dell'aragosta dalla padella e dividetela uniformemente tra i panini. Cospargete i panini con il burro alle erbe rimanente. Completate con l'erba cipollina e servite subito con spicchi di limone.

 



PANINI PER HOT DOG DEL NEW ENGLAND
new england hot dog buns


Questi panini per hot dog del New England sono il meglio di tutti i panini. La loro forma unica e la consistenza morbida li rendono così deliziosi che non tornerai mai più ai panini acquistati!

Per 10 pezzi  - Teglia per hot dog del New England *(vedi note sotto)

375 grammi di farina 00
2 cucchiaini di lievito istantaneo
2 cucchiai di zucchero semolato
30 grammi di latte in polvere
30 grammi di amido di mais
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai di burro non salato, ammorbidito
1 uovo grande
300 ml di acqua tiepida
1 uovo sbattuto per lucidare

Prepara l'impasto: aggiungi tutti gli ingredienti nella ciotola della planetaria, iniziando con ¾ di tazza d'acqua, e mescola fino a quando l'impasto diventa elastico e lucido, circa 5 minuti. Aggiungete altra acqua se necessario, fino a quando l’impasto sarà liscio, morbido e uscirà pulito dalle pareti della ciotola.

Lievitazione: trasferire l'impasto in una ciotola unta, coprire con pellicola trasparente o un canovaccio umido e pulito e lasciarlo lievitare in un ambiente caldo e privo di correnti d'aria fino al raddoppio delle sue dimensioni.

Prep teglia: ungi leggermente la padella per hot dog del New England o la tua teglia

Formare l'impasto: tagliare l'impasto in 10 pezzi uguali. Per la precisione potete pesare l'impasto, in questo modo otterrete 10 porzioni uguali. Stendere ogni pezzo in modo che sia circa 4x6 pollici, quindi arrotolare strettamente il lato più corto per formare una forma a tubo. Pizzica la cucitura per sigillarla e poi posizionala con il lato sigillato rivolto verso il basso, nella padella preparata. Ripeti con i pezzi rimanenti.

Riposo: Coprire la teglia con pellicola trasparente e riporli in un ambiente caldo e privo di correnti d'aria. Lasciarli riposare per altri 45 minuti o un'ora o fino al raddoppio del loro volume.

Preriscaldare il forno: preriscaldare il forno a 350 ° F gradi.

Cuocere al forno: Spennellate i panini con l'uovo sbattuto e trasferite la teglia nel forno preriscaldato. Cuocere per 15-20 minuti o fino a doratura.

Raffreddare: lascia che i panini si raffreddino abbastanza da poterli maneggiare comodamente. Toglieteli dalla padella e fateli finire di raffreddare su una gratella. Separare delicatamente i panini prima di conservarli o utilizzarli.





Appunti

Se usi lievito secco attivo, assicurati che sia attivato prima di aggiungerlo.

Per la precisione potete pesare l'impasto, in questo modo otterrete 10 porzioni uguali.

Mi piace tostare i miei panini al momento di servirli perché i lati dritti diventano perfettamente croccanti e dorati!

Se non avete il latte in polvere potete ometterlo dalla ricetta. Tuttavia, lo consiglio vivamente. Il latte in polvere è ciò che rende il pane più tenero, ottenendo un panino morbido e delizioso.

Per preparare questi panini per hot dog del New England, avrai bisogno di una padella speciale per ottenere quei lati piatti. Li potete trovare su Amazon.

Potresti creare il tuo vassoio con la pellicola. Ma se tutto il resto fallisce, puoi cuocere i panini molto vicini tra loro su una normale teglia per ottenere quei lati morbidi (che potrebbero non essere dritti come quelli tradizionali, ma saranno comunque morbidi e deliziosi).

Poiché abbiamo utilizzato il latte in polvere, questi panini possono essere conservati sul piano di lavoro, avvolti strettamente o in un sacchetto con l'aria compressa per un massimo di 5 giorni.

Per conservare i panini più a lungo, avvolgili singolarmente nella pellicola trasparente e mettili nel congelatore in un sacchetto per congelatore per un massimo di 2 mesi.

Note:
C’è naturalmente una teglia apposita per cuocere 10 panini, ma io mi sono arrangiata con una teglia quadrata a bordi alti (importante) in cui ho creato uno spessore da un lato, per avere i panini della lunghezza corretta, sufficiente per 5 panini, mezza dose.

La teglia originale è 15x6x1,5 pollici (circa 38x15,5x4 centimetri) La trovate QUI
La ricetta dei panini è di Jo Cooks


 Questa Ricetta fa parte del progetto Cook_My_Books