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lunedì 27 gennaio 2020

UOVA IN COCOTTE CON SPINACI E POMODORO PER IL CLUB DEL 27

Di Vittoria




























Eccoci al consueto appuntamento mensile con il Club del 27




Siamo nel cuore dell'inverno e, dopo le feste, abbiamo bisogno di una bella ricarica per ripartire alla grande con un pieno di energia che ci aiuti nel ritorno alla routine lavorativa.

Parliamo di supercolazioni energetiche, sia dolci che salate.

Io ve ne propongo una salata, da completare con del pane integrale tostato, succo di frutta e una bevanda calda, ma oggi su MTChallenge ne trovate molte, sia dolci che salate, tutte sfiziosissime. Provatene una ogni mattina per una partenza con ricarica.



QUI trovate la ricetta originale di Therese Caruana, io ho modificato solo il pomodoro; invece dei pelati ho usato pomodorini freschi e un po' di salsa 

UOVA IN COCOTTE CON SPINACI E POMODORO

Per 4 persone

4 uova bio
2 cucchiai d’olio d’oliva
1 cipolla media
150 g di spinaci freschi
8 pomodorini datterini
2 cucchiai colmi di salsa di pomodori datterini già pronta
1 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaino di sale
pepe macinato fresco
1/2 cucchiaino di paprika dolce
1 cucchiaino di salsa piccante (tabasco)
50 g di feta sbriciolata


Preriscaldate il forno a 180 °C.
In una casseruola, riscaldate l’olio e fate rosolare la cipolla per circa 5 minuti.
Aggiungete gli spinaci e cucinate per altri 2 minuti. Aggiungete i pomodorini tagliati a metà per il lungo, fate saltare per un minuto, spegnete e aggiungete la salsa e le spezie.
Dividete il composto in 4 stampi monodose leggermente oliati.
Rompete un uovo al centro di ogni stampo, sbriciolate della feta in superficie.

Infornate per circa 12-14 minuti, fino a quando l’albume risulterà rappreso mente il tuorlo deve rimanere fluido e cremoso.


















lunedì 6 gennaio 2020

LA MIA CIMA GENOVESE

 di Vittoria Traversa

La CIMA RIPIENA (A çimma pinn-a) è la regina delle pietanze genovesi, di origine remota, si trova in molte varianti anche nelle Riviere, sia di levante che di ponente, dove vengono aggiunti spinaci o bietole al ripieno di carne e uova.

Consiste in una tasca di carne ricavata dalla pancia del vitello (la parte che copre le costole) spessa circa mezzo centimetro, coperta da una pellicina su tutte e due le facce, piegata a libro e cucita, riempita di un composto di carne, frattaglie bianche, verdure e uova, lessata poi in brodo, raffreddata sotto un peso, affettata e servita fredda con salsa verde,  insalata, sottaceti o insalata russa. E’ un piatto elaborato tipico delle festività. Immancabile sulla tavola nel giorno dell’Epifania, che a Genova è detta Pasquetta, e per la scampagnata del Lunedì dell’Angelo, il giorno dopo Pasqua. L’origine storica del piatto rientra in quella tradizione culinaria genovese dedita all’utilizzo di pochi ingredienti della scarsa produzione locale e molti costosi di importazione che arrivavano a Genova da tutto il mediterraneo con le navi mercantili.

In una terra stretta fra mare e montagne subito impervie, dove il terreno coltivabile e da dedicare all’allevamento è scarsissimo, le massaie si sono sempre ingegnate a sfruttare al massimo ogni risorsa. Da qui la cucina della lavorazione e trasformazione di materie prime “povere” per realizzare piatti sopraffini e il sapiente dosaggio di erbe e spezie per arricchire e insaporire. In questo contesto nasce la “cucina del ripieno” con i ravioli, i pansoti, le torte di verdura e la Cima Ripiena dove si sfrutta un taglio di carne altrimenti inutilizzabile e si trasformano uova e frattaglie in un piatto elegante e di sicuro effetto scenico.
Introduzione
 di Alessandra Gennaro - da Il Calendario del Cibo Italiano by MTCallenge


LA CIMA RIPIENA
A çimma pinn-a


Per 6-8 persone

1 cima di vitello da 6 uova (circa 1 kg) (vedi note)
6 uova
1/3 cervella
100 gr filoni e animelle
100 gr carne di vitello
2 cucchiai colmi di mollica di pane bagnata nel brodo e ben strizzata
50 gr piselli finissimi (anche surgelati)
1 carota
2 cipollotti
20-30 gr parmigiano
Burro
Maggiorana
Sale, pepe

Per il brodo:
Sedano, Carota, Cipolla
Alloro, Timo
Sale, Pepe in grani 

Stendete il pezzo di carne sul piano di lavoro con la parte esterna sul tavolo e ripulite l’interno dall’eccesso di grasso e pelli rendendo uniforme lo spessore e stando ben attenti a non bucare la pelle. Piegatelo in due nel senso delle fibre, in modo da averle lungo il lato lungo, e cucite la tasca lasciando aperto parzialmente un lato corto che chiuderete dopo averla farcita. Usate il punto smerlo o punto coperta.

Riempitela di acqua per controllare che non ci siano perdite, altrimenti provvedete a chiudere le falle. Svuotatela, asciugatela esternamente e preparate il ripieno.


Tagliate la carne di vitello a dadini piccoli e saltatela in padella con poco cipollotto, qualche dadino di carota, burro e sale, non cuocetela troppo.

Spellate cervella e filoni e tagliateli a pezzetti piccoli. Scottate le animelle, spellatele e tagliateli a pezzetti piccoli. Saltate le carni in padella con burro e cipollotti affettati fini. Pulite la carota, riducetela a dadini e scottatela in acqua bollente con i piselli. Riunite insieme verdure e carni. Battete le uova con il parmigiano, sale, pepe, poca maggiorana tritata fina. Aggiungete le carni e le verdure. Deve restare un composto semiliquido, con prevalenza di uovo. Sistemate la tasca di carne in un recipiente alto e stretto e con l’imboccatura aperta per facilitarvi l’operazione di riempimento. Se qualcuno gentilmente ve la tiene, meglio. Riempite la tasca già cucita solo per metà se no in cottura scoppia. Cucite l’apertura rimasta cercando di lasciare dentro meno aria possibile.

Mettete la cima a bollire in una casseruola grande, coperta di acqua e con i gusti da brodo. Salate e portare a bollore. Fate sobbollire delicatamente almeno 1 ora e mezza a fuoco basso girandola ogni tanto e bucandola con un spiedo per evitare che scoppi e diventi irrecuperabile.

Spegnete il fuoco e quando non è più troppo calda tiratela fuori e mettetela a raffreddare sotto un peso. Quando è ben fredda e compatta tagliate a fette non troppo spesse

Accompagnate con: insalata verde, sottaceti, ratatuia, capponata o insalata russa

Da bere: Bianchetta del Tigullio


Note:

Il taglio adatto per fare la cima consiste in una tasca di carne ricavata dalla pancia del vitello (la parte che copre le costole) spessa circa mezzo centimetro, coperta da una pellicina su tutte e due le facce, che andrà piegata a libro, cucita su due dei tre lati, riempita e finita di cucire sul terzo lato, poi bollita e raffreddata.

Ripieni diversi: è uso della riviera ligure aggiungere al ripieno degli spinaci scottati, strizzati e tritati grossolanamente, oppure si possono aggiungere al ripieno spicchietti di carciofo e pinoli.

Astuzia: per evitare che, in caso di rottura, il ripieno vada nel brodo fasciate la cima in un telo bianco (senza odore di sapone) e legate non troppo stretto.

Avanzi: le fette avanzate si possono impanare e friggere come cotolette. Buonissime

 

 


MTC STORY - La tortilla di patate


Di Vittoria Traversa


Torniamo a cucinare insieme per il nostro amato MTChallenge




in tantissimi partecipiamo al Flash Mob di oggi, celebrando questo bellissimo gioco, con una carrellata di ricette. 
Sui social vedrete comparire molte delle ricette che hanno animato la sfida mensile in questo decennio, rifatte apposta per festeggiare. Qui trovate tutte le sfide che sono state fatte, dalla numero 1 di maggio 2010 alla numero 72 di aprile 2018. L’inizio e la fine entrambe sfide sulla Tortilla di patate, in mezzo un mare di golosità, di sfide tecniche, di scuola di cucina, di ricette regionali recuperate, di competenze trasmesse.

E anche per questa celebrazione di MTC STORY cosa c’è di meglio della saporita tortilla?

La ricetta della sfida è di Mai Esteve, la nostra catalana del cuore, del blog Il Colore dellaCurcuma.    
Da lei trovate tutti gli accorgimenti tecnici per ottenere la perfezione, qui vi metto la sua ricetta che ho replicato con gran piacere.





Ingredienti 
(per una padella di 20 cm di diametro)

600 g di patate sbucciate
5 uova (sempre dispari)
1 cipolla media dorata 
olio extra vergine
sale



Lavate le patate e sbucciatele, tagliatele a pezzi e friggetele con dell’ olio in una padella molto capiente, e dopo 5 minuti aggiungete la cipolla tagliata a fettine molto sottili. 
Salate mentre friggono e girate ogni tanto per non bruciarle, sarebbe meglio farle saltare in modo da non spappolarle troppo. Cuocete fino a che saranno dorate e croccanti.
In un recipiente grande sbattete le uova, salate e versate le patate avendo cura di non versarci l'olio ma lasciarlo nella padella. Amalgamate e controllate di sale.
A questo punto versate il composto nella padella con abbondante olio e cuocete a fuoco basso, facendo attenzione a non bruciarlo.
Con il mestolo di legno controllate che non si attacchi anche se il massimo per una tortilla de patatas è il gioco di polso facendo si che questa si muova dentro la padella e non si attacchi.
Dovete soltanto avere un piatto piano o un coperchio liscio, abbastanza grande da coprire giusto la padella, inumiditelo con dell'acqua dalla parte dove si appoggerà la tortilla, in questo modo scivolerà da sola e non farete fatica a rovesciarla, altrimenti vi assicuro che l'uovo si appiccica!
Allora mettiamo il piatto sulla padella, appoggiamo la mano sopra mentre con l'altra mano prendiamo la padella e la giriamo, accompagnando il piatto.
Ora dovete rimboccare la tortilla, mi raccomando sempre con un mestolo di legno, e in questo caso con la parte concava, e cominciate a rimboccare tutto intorno la frittata, come quando fate il letto,  per ottenere l’effetto “cuscinetto imbottito".

Nota: la tortilla non deve mai risultare secca o ben cotta dentro, deve risultare "bavosa", "umidiccia" … insomma un po' cruda! 




E piano piano vi metterò qui sotto tutti i link alle ricette che partecipano a questa festa: