Di Vittoria
Traversa
E
siamo agli sgoccioli anche di questo mese di Aprile, io continuo ad arrancare
in salita, e che salita, ma non potevo mancare alla sfida dolcissima lanciata da Dani e Juri diAcquaementa per questo MTC 56.
Ebbene si, con MTChallenge si continua a giocare e a imparare e
questo mese lo staff tutto con al comando Alessandra,
Juri e Dani si sono
messi d’accordo per lanciare la sfida più dolce e profumata che potevano.
QUESTO MESE BISCOTTI!
E
come sempre sembra facile ma non è così. E’ una sfida molto tecnica,
ricchissima di spunti da studiare relativi alla pasta frolla, i suoi
componenti, le tecniche di lavorazione e di conservazione. Su MTChallenge trovate
moltissimi post chiarificatrici, una vera miniera di sapere.
Ho scelto
di farvi assaggiare dei biscotti stupendi che ho assaggiato più volte nei miei
molteplici viaggi in sicilia. Son biscottini dal sapore particolare, tipici
della zona di Ragusa dove la coltivazione del carrubo è intensiva.
La
farina di carrube è l’ingrediente che caratterizza questi biscottini e ho avuto
la fortuna di procurarmela proprio a
Catania la scorsa settimana!
Fra
le tre ricette proposte da Dani e Juri di Acquaementa ho scelto la frolla classica sostituendo 50 g
di farina con altrettanti di farina di carrube.
Frolla classica di Leonardodi Carlo
Ingredienti:
- 200
g di farina
- 50 g di farina di carrube
- 125
g di burro (82% di materia grassa)
- 2,5 g di sale fino
- 1
g di buccia d’arancia (non trattata)
- 125
g di zucchero a velo
- 42,5
g di uova intere (un uovo piccolo)
Preparazione
Mescolare,
a mano o con la planetaria con la foglia, la materia grassa con sale e aromi.
Unire lo zucchero e le uova e lavorare il tutto fino a completo assorbimento.
Unire le polveri e lavorare fino a ottenere un impasto omogeneo.
Ho seguito tutte le istruzioni accurate che ci hanno dato Juri e Dani. Qui trovate tutte e tre le ricette originali con le istruzioni accurate.
Dalla ricetta originale ho modificato le farine e ho omesso due aromi che secondo me non sarebbero stati compatibili con la farina di carrube molto profumata.
Dalla ricetta originale ho modificato le farine e ho omesso due aromi che secondo me non sarebbero stati compatibili con la farina di carrube molto profumata.
La pasta ha riposato in frigo tutta la notte, poi ho steso e formato i biscottini tagliandoli e rigandoli con la tavoletta rigagnocchi.
Cottura a 170 gradi per 20 minuti. Fate attenzione alla cottura perchè non si percepisce la doratura.
Questa
ricetta pertecipa all’MTC 56 di Aprile
9 commenti:
Troppo simpatiche queste forme e golosissima la variante della carrube che sono certa gli conferisce un sapore unico :-)
Una delle ricette che replicherò sicuramente in versione totalmente gf :-)
Belli e poetici nella loro manualità...
le carrube le mangiavo da piccola, le adoravo. non sapevo nemmeno dell'esistenza di una farina di carrube!!1
Splendidi mi piacciono e m'immagino il gusto!
Cioè, quel colore cioccolatoso è dato dalla farine di carrube?
Ho un ricordo legato ai carrubi. Per ben due estati mio padre ha lavorato in un centro ippico a Marbella. Tutta la famiglia si trasferiva là da giugno a settembre per cui era una full immersion in una natura quasi nordafricana. La sera al tramonto mio padre raccoglieva i frutti di carrubo dagli alberi e li dava ai cavalli, ghiotti, ed uno a testa lo portava a me e mia sorella che come sorcetti, cominciavamo a rodere quei baccelli lunghi e rinsecchiti scoprendone un sapore non così sgradevole.
Adesso mi hai messo in mood nostalgia e vorrei davvero un piattino dei tuoi biscotti qui.
Bellissima idea cara Vittoria. Un abbraccione.
Ecco che impiago hai fatto della farina di carrube comprata insieme! E come sempre hai saputo creare qualcosa di incredibile. Vorrei terribilmente potergli dare un morso. La prossima volta che trovo la farina ci proverò sicuramente.
Vero ... ! C'ero anche io quando il pusher catanese ti ha venduto quella farina di carube!!!
Ne hai fatto un uso stupendo, questa farina è molto particolare e tu l'hai dosata benissimo, io al massimo ci ho fatto qualche torta, ma credo che la tua idea di usarla nei biscotti sia più azzecata!
Pensa che i tuoi biscotti mi ricordano anche un pò la forma spilungata delle carrube, che da piccola sgranocchiavo dopo i racconti del nonno che diceva erano la ciocolata dei poveri in tempo di guerra!
Bravissima donna marziana!!!! besos
Che meraviglia!! Non sono una grande amante della farina di carrube, ma potrei rivalutarla vedendo questi bellissimi biscotti. Complimenti Vitto, sono meravigliosi!!!!
mi devo riconciliare con la farina di carrube perché quando ero piccola associavo la loro forma e il loro colore a sapori avvolgenti e intensi come quelli del cioccolato. Ricordo il riso un po' amaro di mio papà, che ogni volta commentava che per la sua generazione quelli erano i dolci, specie nel tempo di guerra- e da allora le ho sempre associate a ristrettezze e povertà. Ora vedo 'ste meraviglie, che portano la firma della mia cuoca preferita... e mi sa che dovrò ricredermi anche su questo ingrediente :-)
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