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lunedì 31 marzo 2014

Formaggio spalmabile homemade

Produrre a casa quel che troviamo nei banchi dei super mi da una enorme, enormissima soddisfazione!
Prima di tutto perche' cosi' so effettivamente quel che mangio e infatti dopo essere capitata QUI e aver letto l'interessantissimo post che mette ai raggi-x il Philadelphia, non ci ho pensato due volte.... sono corsa a comprare quel che mi serviva per provare a farlo a casa, perche' le belve ne mangiano in quantita' industriale e allora meglio fare attenzione, no?!?!?


La ricetta per preparare questo formaggio spalmabile l'ho trovata da Erica che non finiro' mai di ringraziare!
Il procedimento e' facilissimo e veloce. Il risultato e' ottimo, approvato anche dai ragazzi, quindi direi, esperimento riuscito!


Philadelphia homemade
Ingredienti:
250 gr di yogurt greco (io ho usato il Total 0% grassi della Fage)
150 gr di panna da cucina
sale q.b.

In una ciotola mescolare lo yogurt con la panna da cucina e aggiungere il sale poco alla volta assaggiando man mano fino ad ottenere il gusto che fa per voi! Io ne ho messi due pizzichi.
Prendere un'altra ciotola, rivestirla con un tovagliolo di cotone all'interno e versare nel tovagliolo la crema di yogurt e panna. Chiudere il tovagliolo e legare con un pezzo di spago da cucina e appendere a sgocciolare. Io ho legato il tutto alla barra dello scolapiatti sopra il lavandino, cosi' che sgocciolasse direttamente li.
Lasciar scolare per 3-4 ore.
Trascorso questo tempo, strizzare per bene il contenuto all'interno del tovagliolo, aprire e mettere la crema di formaggio dentro una vaschetta o in un vasetto, come ho fatto io!
Conservare in frigorifero, si conserva tranquillamente per 4-5 giorni, di piu' non saprei perche' questo si che e' un formaggio fresco e comunque da noi e' sparito prima di arrivare al terzo giorno! ^___^


Nota: e' importante che usiate un tovagliolo lavato senza ammorbidente per evitare che il profumo venga assorbito dal formaggio.

E ora philadelphia fresco tutte le settimane! Ho gia' in mente un numero indefinito di varianti con erbe aromatiche e spezie.... non vedo l'ora di sperimentare!

Alla prossima ricetta!
Paola

venerdì 28 marzo 2014

DUE IDEE E DUE DEDICHE PER L'MTCHALLENGE DI MARZO

Di Vittoria




   IL SOUFFLE? 
   Si si proprio lui!!!!! 
   Delizioso ed evanescente

Non chiedetemi da dove mi è saltata fuori l’ispirazione per questa versione del soufflè!

Certo Fabiana di Tagli e Intagli, che ci ha proposto questa meravigliosa ricetta per la 37° sfida dell’MTC, ha la capacità di aprirci mondi nuovi e insospettabili della cucina. Lei è un’artista che ammiro con tutta sincerità, mai riuscirò a spingere la mia fantasia neanche vicino a dove viaggia lei, ma sicuramente le sue idee sono uno stimolo fortissimo a sperimentare…….
E se in ogni gara imparo qualcosa, mai come stavolta ho scoperto un mondo nuovo e sconosciuto.
Grazie a lei è stato sfatato assolutamente il mito del soufflè difficilissimo, del soufflè laborioso, del soufflè leggero a vedersi, ma pesante sullo stomaco.
Lei ci propone una versione di soufflé moooolto più semplice di quella che faceva mia nonna!
Sono stata conquistata dalla semplicità della ricetta e dal suo risultato spettacolare!
E’ stato più laborioso preparare la salsa di accompagnamento! 
A proposito andate a leggervi QUI e QUI tutto sulle salse. c'è moltissimo da imparare!
Ma torniamo alla mia sperimentazione che neppure io ci credevo ed ero sicura di uscirne con un pastrocchio e uno spatascio………… e invece no! Guardavo attraverso il vetro del forno e non ci credevo! …e ho un forno a gas bastardo, un vecchietto nevrotico che fa come gli pare, brucia sotto, non cuoce sopra, si spegne sul più bello….. eppure….. chissà come verrebbero nel mio forno nuovo che avrò nella nuova casa, se riuscirò ad avere una nuova casa….. ma questa è un’altra storia. 



Torniamo in cucina, quella di sempre con il forno vecchietto.
L’antefatto come sempre è un bel giro al mercato con i suoi profumi e colori che a questa stagione sono al meglio. Il sabato mattina solito giro di spesa settimanale sola soletta, una goduria!
Al banco del pesce prendo un bellissimo filettone di baccalà dissalato pronto da fare in umido, fritto, bollito…… o soufflè
Sorrido da sola, penseranno che sia un po’ tocca! 

Certo che una che alle 11 del mattino sorride a una “s-ciappa” di baccalà…..

Continuo il giro e inaspettatamente trovo dei bellissimi zucchini. Non è ancora stagione, ma sono veramente belli, quelli verde chiaro della riviera! 
 Non ci penso due volte! Presi! ..... 


.....e poco dopo trovo anche i fiori di zucca, questi veramente fuori stagione, ma belli belli colorati e profumati.





Mio figlio va matto per i fiori fritti, ma già nella mente si fa largo un’idea azzardata…indovinate un po’ cosa finirà nei fiori? IL SOUFFLEEEEE'????

 

Ebbene sì, l’idea malsana si è insinuata nella mia mente e da li non sloggia….. posso tergiversare, ma prima che quelle meraviglie perdano freschezza ecco a voi vi presento la prima proposta:

NUVOLE DI BACCALA’ IN FIORE DI ZUCCA
Per 4 porzioni ……con questa dose sono venuti 12 fiori soufflé più 2 ramequin monoporzione, più uno da due-tre porzioni. I fiori sono piccoli, ce ne vogliono tre a testa

 
 

Il Brodo di verdure aromatico
50 g circa di ognuna di queste verdure: carota, sedano con foglie, porro, cipolla, finocchio
1 spicchio di aglio vestito
1 mazzetto aromatico con timo, prezzemolo, basilico, menta, alloro fasciati in una foglia di porro
4 grani di pepe
1 lt di acqua
Bollire piano un’ora, filtrare e tenere da parte, ne servono 200 gr per la salsa e un po’ per il baccalà





La Salsa vellutata alla panna e menta
200 ml di brodo aromatico *
20 g di farina
20 g di burro
50 g di panna liquida 35%
Sale
10 foglie di menta fresca tagliate finissime o un pizzico di menta secca

Fare il roux chiaro: sciogliere il burro, aggiungere la farina, mescolare e tostare leggermente, poi diluire con il brodo poco alla volta, cuocere mescolando spesso fino a che la salsa addensa e perde il gusto di farina cruda, circa 10 minuti. Fuori dal fuoco regolare di sale e aggiungere panna e menta. Tenere in caldo.



Il Baccalà al latte e mandorle
400 g di baccalà dissalato
1/2 bicchiere di brodo aromatico (lo stesso della salsa)*
1/2 bicchiere di latte
1/2 cipolla bianca
1 cucchiaio abbondante di farina di mandorle
1 cucchiaio abbondante di farina
2 cucchiai di olio extravergine di oliva

Tagliare il baccalà a pezzi spinandolo accuratamente con una pinzetta, NON togliete la pelle. Infarinateli leggermente.
Fate imbiondire la cipolla in un tegame con l’olio, stufatela con poco brodo, non deve prendere colore.
Appena è morbida e il liquido asciugato aggiungete i pezzi di baccalà e rosolateli velocemente stando attenti a non bruciare la cipolla. Bagnate tutto con il latte, spolverate con la farina di mandorle e portate a cottura a fiamma bassa e coperto. A fine cottura deve essersi formato una bel fondo di cottura cremoso.
Levare la pelle, prelevate il baccalà necessario con il suo fondo di cottura, circa 200 g. e frullatelo; ev. aggiungete un cucchiaio di brodo se risulta troppo pastoso. Dal8 baccalà avanzato ricavate 4 cubetti il più regolari possibile, circa 2 cm di lato.


Gli “spaghetti” di zucchino in agrodolce
3 zucchine verdi riviera ben sode freschissime
Sale fino
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di aceto di mele
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio scarso di farina di mandorle
1 cucchiaio di mandorle in lamelle
qualche foglia di menta tritata finissima o un pizzico di menta secca

Tagliate gli zucchini prima a fette sottili e poi a filettini in modo da ottenere gli “spaghetti”. Cospargeteli di sale, mescolate bene e fate riposare un’ora. Sciacquate e scolate bene. Passateli velocemente in padella con olio e poco sale, non devono cuocere troppo, aggiungete la farina di mandorle, aceto e zucchero. Fate sfumare poi aggiungete anche le lamelle di mandorle che devono colorire appena e profumate con la menta. 
Equilibrate acidità e dolcezza a gusto e tenete in caldo.
 

e finalmente .... 




Il Soufflè
secondo la ricetta di Fabiana; mezza dose
15 g burro più quello per gli “stampini”
15 g di maizena
150 ml di panna liquida 35% grassi
200 g di polpa di baccalà al latte e mandorle *
12 fiori di zucca bellissimi, togliete delicatamente solo il pistillo, senza romperli.
Mix fatto con 1 cucchiaio ciascuno di pangrattato, parmigiano e farina di mandorle per ”infarinare” l’interno dei fiori

Scaldate il forno a 200° 

Preparate i contenitori per i fiori. Io ho usato delle formine da creme caramel (ma sarebbero meglio le formine da babà) con dentro un pirottino di carta da muffin, avevo il terrore che restasse tutto attaccato! Ho messo poi in ognuno un piccolissimo cubetto di burro e un pizzico di sale, quindi ho sistemato un fiore ben aperto. Con un pennello ho imburrato delicatamente i petali e il fondo dei fiori e poi ho cosparso con il mix preparato; non viene perfetto come uno stampo, ma funziona. Non ho messo in frigo per paura che si ammosciassero i fiori.



Preparate l’impasto del soufflè come dice Fabiana:
  • - Mescolare la maizena con poca panna fresca fuori fuoco.
  • - Portare ad ebollizione la restante panna, raggiunto il bollore unire il mix panna maizena mescolando sempre.
  • - Abbassare la fiamma e proseguire la cottura aiutandosi con una frusta a mano fino ad ottenere una crema spessa.
  • - Allontanare dalla fiamma ed unire il burro avendo cura di continuare sempre a lavorare.
  • - Rompere le uova tenute a temperatura ambiente, separando i tuorli dagli albumi, avendo cura di non toccare questi ultimi con le mani.
  • - Unire i tuorli uno alla volta, incorporandoli alla perfezione prima di introdurre il successivo.
  • Dopo i tuorli unite il purè di baccalà e infine i bianchi montati a neve ben ferma.
Ecco il trucco per avere una massa stabile suggerito da Fabiana:
  • - L'ultima indispensabile operazione è quella di montare gli albumi.  Devono essere ben stabili, ma non di cemento armato:((
  • - Ci si può aiutare unendo qualche goccia di limone che aiuta la montatura rendendola stabile. Gli acidi sono fantastici in certe situazioni:)))
  • - Sconsiglio invece la famosa presa di sale, in realtà a meno che non si monti a mano( faticando come bestie) non ha una reale utilità, anzi, il cloruro di sodio ha proprietà igroscopiche, quindi alla lunga sottrae acqua e destabilizza la struttura.
  • - Con delicatezza ed in più riprese unire gli albumi montati, badando bene di non smontarli, eseguendo movimenti verticali con una spatola e contestualmente ruotando la ciotola, il classico movimento en coupant;))))
  • - La massa deve risultare ben omogenea.

Riempite gli stampini/fiore con l’impasto. Ho usato un cucchiaino, è un’operazione un po’ laboriosa!!!!
Avanzerà dell’impasto, io ho fatto altri 2 stampini da mini soufflé e uno più grande, diciamo da 2-3 porzioni.







Infornate subito per circa 15-20 minuti ….con il mio forno nevrotico non colorivano mai!

Intanto preparate i piatti con una minitazzina di salsa, una forchettata di “spaghetti” di zucchini con qualche lamella di mandorla, una bella pennellata di salsa su cui sistemare un cubetto di baccalà. Lasciate lo spazio per un fiore soufflé e tenete in caldo.
Appena i soufflé saranno ben gonfi e dorati sformateli velocemente, sistemateli sul piatto già pronto e servite immediatamente. 



Non mi stancherò mai di ringraziare Fabiana che ci ha proposto questa meraviglia, Alessandra che si fa in quattro per organizzare al meglio e tutti quelli che contribuiscono a tenere vivo questo gioco, a fare in modo che di mese in mese si possano imparare cose nuove, sperimentare e “buttarsi a inventare”… anche con qualche spatascio, ma divertirsi a provare! GRAZIEEEEEE!!!!!

      Naturalmente questa ricetta partecipa all’MTChallenge di marzo


Questa ricetta voglio dedicarla alla mia piccola amica pelosa che dopo 15 anni di coccole (e graffi) non cè più. A lei il baccalà piaceva moltissimo!


E adesso il secondo soufflè tutto ligure e primaverile



UN SOFFIO DI PRIMAVERA DALLA LIGURIA





La primavera sembrava arrivata …….e invece no! E’ di nuovo brutto tempo, piovoso e freddo, come in pieno inverno. Vero che oggi c’era il sole, ma l’aria è ancora freddina, speriamo che cambi! Voglio l’arietta dolce e tiepida di primaveraaaaaa!

Oggi 28 Marzo è il compleanno di Nadia che se n’è andata a festeggiare a Parigi dove sta studiando il suo figliolo! Anche lei è genovese e anche lei scrive su questo blog a più mani così per questo compleanno le dedico il più tipico degli antipasti primaverili liguri: 

Fave e Salame

Le dolci e tenere fave novelle
il pecorino sardo fresco nuovo
e il salame,
quello tipico nostrano di S.Olcese
poco stagionato
e con un lieve sentore di aglio!

Questa volta però colgo l’occasione della nuova sfida dell’MTC di Marzo proposta da Fabiana di Tagli e Intagli, per trasformare tale fresco antipasto in un soffio delicato e profumato.
E’ un regalo, quindi deve essere originale ed elegante, ma sempre legato ai profumi e sapori della mia Liguria.

BUON COMPLEANNO NADIA



SOUFFLE’ DI SARDO SEMISTAGIONATO CON CREMA DI FAVE

IL BRODO
50 g carota
50 gr cipolla
50 gr sedano
1 foglia di alloro
1 gambo di prezzemolo
1 lt acqua
Fare bollire tutto per un’ora, filtrare e tenere in caldo.

LA CREMA DI BUCCE DI FAVE BIO
Le bucce di mezzo chilo di fave rigorosamente biologiche
Brodo q.b.
Poco sale
1 cipollotto fresco
4-5 fogliette di menta fresca o un pizzico secca
1 patata lessa
Olio extravergine di oliva
Sciacquare le bucce togliendo le parti dure e filamentose, tagliare a pezzetti e cuocere in casseruola coperte a filo con il brodo leggermente salato insieme al cipollotto a fettine.
Quando sono belle tenere frullare tutto con l’olio, circa un cucchiaio, aggiungendo qualche pezzetto di patata lessa se la crema fosse troppo liquida. Aggiustare di sale.

PER COMPLETARE
1/2 kg di fave freschissime e giovani, sbucciate anche della seconda pellicina; pulite circa un pugno
50 g di pinoli di Pisa leggermente tostati in padella
50 g di pecorino sardo fresco primaverile - la foto della forma viene da qui
8 fettine sottili di salame a pasta fina
Passare velocemente in padella le favette sbucciate con poco burro, sale e pochissimo brodo. Non devono perdere il verde brillante. Tenere in caldo
Tagliare il pecorino a dadini grossi come un cece e le fettine di salame a julienne (paglia)




Preparate i piatti: 
velate il fondo con la crema di fave, aggiungete un mucchietto di “paglia” di salame, decorate con i pinoli tostati, i cubetti di pecorino fresco e un cucchiaio di favette stufate. Aggiungete un bicchierino di crema di fave ben calda decorata anch’essa con qualche filo di salame, due pinoli, qualche favetta. Lasciate il posto per il soufflé che va aggiunto all’ultimo momento. Tenete in caldo.


Vabbè sono negata, lo vedo anche io che è è un mappazzone...... magari se usavo un piatto più grande........ abbiate pietaaaaaà





IL SOUFFLÈ AL PECORINO
secondo la ricetta di Fabiana; mezza dose
15 g burro più quello per gli “stampini”
15 g di maizena
150 ml di panna liquida 35% grassi
110 g di pecorino semistagionato grattugiato
2 cucchiai di Emmental grattugiato
1 cucchiaio di pinoli tritati fini con poco pangrattato

Accendete il forno a 200°
Preparate gli stampi imburrandoli bene, poi mescolate Emmental e pinoli e usate il mix per rivestire l’interno degli stampi. Mettere in frigo.




Preparate l’impasto del soufflè come dice Fabiana:
  • - Mescolare la maizena con poca panna fresca fuori fuoco.
  • - Portare ad ebollizione la restante panna, raggiunto il bollore unire il mix panna maizena mescolando sempre.
  • - Abbassare la fiamma e proseguire la cottura aiutandosi con una frusta a mano fino ad ottenere una crema spessa.
  • - Allontanare dalla fiamma ed unire il burro avendo cura di continuare sempre a lavorare.
  • - Rompere le uova tenute a temperatura ambiente, separando i tuorli dagli albumi, avendo cura di non toccare questi ultimi con le mani.
  • - Unire i tuorli uno alla volta, incorporandoli alla perfezione prima di introdurre il successivo.
  • - Unire il pecorino grattugiato amalgamando bene
  • - Montate gli albumi a neve ferma
Ecco il trucco per avere una massa stabile suggerito da Fabiana:
  • - L'ultima indispensabile operazione è quella di montare gli albumi. Devono essere ben stabili, ma non di cemento armato:((
  • - Ci si può aiutare unendo qualche goccia di limone che aiuta la montatura rendendola stabile. Gli acidi sono fantastici in certe situazioni:)))
  • - Sconsiglio invece la famosa presa di sale, in realtà a meno che non si monti a mano (faticando come bestie) non ha una reale utilità, anzi, il cloruro di sodio ha proprietà igroscopiche, quindi alla lunga sottrae acqua e destabilizza la struttura.
  • - Con delicatezza ed in più riprese unire gli albumi montati, badando bene di non smontarli, eseguendo movimenti verticali con una spatola e contestualmente ruotando la ciotola, il classico movimento en coupant;))))
  • - La massa deve risultare ben omogenea.
Suddividete l’impasto negli stampi preparati prima e infornate per 15-20 min, finchè saranno ben gonfi e dorati.
Sformateli velocemente (un’impresa, sono roventi!) sui piatti preparati e servite immediatamente, prima che il soufflé inevitabilmente si sgonfi!
Ecco com'è appena sfornato e come diventa dopo pochi minuti


Per vostra informazione, quelli avanzati li ho riscaldati il giorno dopo, sgonfi, ma comunque buonissimi!



Devo ancora una volta ringraziare Fabiana per averci dato questa occasione.
Inoltre Il tema del mese è stato “Un soffio senza lievito”, cioè gli impasti montati senza lievito. Grazie ad Alessandra che si fa in quattro per arricchire ogni sfida di spunti e idee nuove e grazie a chi ha studiato e sperimentato per presentarci queste ricette. Andate a vedere perché c’è veramente tanto da imparare.


Questa seconda ricetta partecipa anch’essa all’MTChallange di marzo

mercoledì 26 marzo 2014

Cercasi amici bugiardi...e il pate' di orata!

Quest'anno e' iniziato in salita... e anche ripida eh! E ancora non si vede la cima, quindi continuo ad arrancare, vado avanti, ma si fatica tanto!
Sto affrontando un licenziamento!
Che finche non ti tocca in prima persona non puoi capire la portata del dramma! Che speri sempre di non doverci passare, che hai due figli e senza lavoro come farai? Un licenziamento assurdo dato che la societa' e' sana e fa profitto, ma essendo americana, arrivano, ti acquistano, ti derubano di tutta la tecnologia, brevetti e conoscenze e poi ti buttano come spazzatura...o almeno ci stanno provando!
E un licenziamento e' come un lutto....va elaborato, va metabolizzato, va affrontato....e io ancora non so da che parte iniziare, mi sento atterrita, pietrificata, invischiata nelle sabbie mobili e non so che direzione prendere, non ho appigli...a tratti manca il respiro, manca la fiducia, manca la terra sotto i piedi.... e di notte ci provi a dormire, ma c'e' in sottofondo un brusio continuo che non da tregua, chiudi gli occhi ma non riesci a spegnere i pensieri che si affollano e non puoi metterli in ordine, e vorresti trovare un abbraccio sicuro che ti dica che andra' tutto bene e invece devi affrontare tutto da sola... ancora, sempre!
E poi incontri delle amiche...che per "confortarti" ti fanno notare che: "Paola, ma come sei sciupata!" "Ma sei dimagrita? Hai la faccia scavata..." "e si vede che sei preoccupata!!!" "uhuuu, che faccia stanca!!"

Ecco.... BASTA!
Ora lancio un appello serio: la mia autostima necessita' con urgenza di amici bugiardi! Si accettano anche amici veri, ma muniti di commenti bugiardissimi! Grazie!


E cosa faccio per consolarmi? Mi preparo un pate'!

Pate' di orate e arancia - Paola
Ingredienti:
3 orate
1 arancia
3 cucchiaini di erbe miste per pesce (io uso una miscela Cannamela)

100 gr di burro a temperatura ambiente
100 gr di formaggio spalmabile (io homemade, questo)
la buccia di mezza arancia
3 cucchiai di brandy
pepe nero

Lavare le orate eviscerate, appoggiarle ognuna su un foglio di alluminio, spolverarle con la miscela di erbe miste, mettere due o tre fette di arancia su ogni orata, rischiudere ogni pesce a cartoccio dentro l'alluminio e cuocere in forno a 170 gradi per circa 25 minuti.
Aprire i cartocci, togliere la pelle dei pesci e disliscare ogni orata. Io ho ricavato 550 gr di pesce pulito.
In una ciotola mescolare il pesce con il burro ammorbidito, il formaggio spalmabile, la buccia grattugiata dell'arancia, il pepe, il brandy e amalgamare bene con una forchetta. Io non ho frullato perche' preferivo il composto un po' piu' "rustico".
Assaggiare ed eventualmente regolare di sale!


Il pate' e' molto delicato. Un amico che l'ha assaggiato mi ha detto che avrebbe preferito un gusto piu' deciso. A me e' piaciuto cosi', perche' l'orata ha un sapore delicato e volevo che si sentisse! Non volevo coprirlo.
Con queste dosi mi sono usciti 5 vasetti di pate'. Volendo lo potete congelare e gustarlo poi in occasione di un aperitivo con gli amici, un buffet accompagnato da crostini di pane o anche come antipasto...come preferite.

Buona giornata
Paola

lunedì 24 marzo 2014

Oggi si mangia piemontese: la bagna cauda


Avviso preventivo. Astenersi puristi, quelli che dell'alito tosto per tre giorni non turba, quelli che degli effluvi dalle ghiadole sudoripare mentre sei in fila alla posta non impensierisce. E' questa, una versione leggera, primaverile e gentile della bagna cauda.
Questo piatto delizioso (salsa calda) è tipico della regione Piemonte, che mi ospita dal 1997. E' una preparazione che si ama o si odia. Io la amo. Soprattutto nella versione preparata dalla mia amica Barbara, che ha ereditato la ricetta da sua madre Rosa. Vi assicuro che è digeribilissima, non appesta nessuno e il giorno dopo non si percepiva nessuna ventata postuma tra coloro che hanno onorato il piatto, mentre si chiaccherava amabilmente.

:

Bagna cauda - di mamma Rosa
Ingredienti per sei persone
Tre teste di aglio
Mezzo chilogrammo di alici sotto sale spagnole
Mezzo litro di olio extravergine di oliva
250 ml di panna liquida
latte q.b.
Verdure di stagione (per noi carote, peperoni, sedano, cicoria belga, finocchio, sedano, patate lesse)
Essenziale poi avere una pentola di coccio e uno spargifiamma.

Procedimento
Il giorno prima munitevi di guantini e sbucciate le teste di aglio. Levate l'anima ad ogni spicchio e tagliate il medesimo a fettine.Mettete le fettine in un contenitore di vetro a chiusura ermetica, in mancanza di coperchio usate per ricoprire il contenitore la pellicola per alimenti.
Finito il lavoro, ricoprite l'aglio con del latte. Coprite e lasciate macerare per ventiquattro ore. Vi consiglio di riporre il contenitore in un luogo ventilato perchè l'odore è abbastanza persistente (io l'ho portato in garage!). Trascorso il tempo,dissalate ed eliminate la lisca centrale delle acciughe. Sciacquatele molto bene e lasciate scolare. Recuperate l'aglio, scolatelo dal latte e mettetelo nella pentola di coccio. Versate sopra tutta la quantità di olio, accendete la fiamma del fornello al minimo e poggiate lo spargifiamma. A questo punto mettete la pentola di coccio sul fornello e con un cucchiaio di legno cominciate a mescolare finchè l'aglio non si è sciolto completamente. Occorrono circa venti minuti ed è importantissimo tenere sempre la fiamma al minimo perchè il composto non deve mai e poi mai friggere. A questo punto, si versano nella pentola le alici che andranno anche esse a sciogliersi, sempre con la fiamma al minimo. Infine si versa la panna e si da una ulteriore mescolata. La mia amica Barbara, prima di fare riposare il composto ha frullato il tutto col minipimer, così da renderla più vellutata. Dopo un'ora di riposo, si è di nuovo acceso il fornello al minimo e sempre con lo spargifiamma abbiamo scaldato benissimo la bagna cauda che poi viene versata negli appositi cocci muniti di apertura dove si accende una candelina in modo che si mantenga sempre calda.
Si serve con delle verdure di stagione (cotte o crude), ma anche del pane.
Ringrazio ancora Barbara per averci insegnato questo piatto della tradizione, ancorchè allegerito. Per la versione dura e pura siamo a questo punto pronti.
Miriam

Ps: Con questa ricetta partecipo al contest di Chiara di  Kucina di Kiara

sabato 22 marzo 2014

Cake cioccolato arancia


















Un cake marmorizzato profumato all'arancia, perfetto per la colazione o il tè del pomeriggio.
La ricetta è di Fimère dalla quale trovo spesso ispirazione

CAKE MARMORIZZATO CIOCCOLATO ARANCIA
Ingredienti:
100 g di cioccolato fondente
30 g  di cioccolato in scaglie
100 g di cioccolato al latte
 1 arancia non trattata
3 uova
100 g di burro
qualche cucchiaio  di latte
180 g di farina
 1/2 bustina lievito in polvere
 100 g di zucchero (io ho messo un delizioso zucchero alla vaniglia che mi ha portato mio figlio da Parigi)

 Preparazione:
Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria.
Sbattere lo zucchero con  il burro ammorbidito. Aggiungere i tuorli uno a d uno.
Unire la farina mischiata al lievito ed il latte
 Dividere il composto in due ciotole. Nella prima aggiungere il cioccolato fuso e le scaglie e nell'altra la scorza d'arancia grattugiata .
Montare gli albumi a neve,dividerle a metà e unirle delicatamente nelle due paste.
Versare la pasta alternativamente in stampo da plum cake imburrato di cm 10 x 24
Cuocere in forno caldo a 180° per circa 30'
Togliere dal tegame e lasciate raffreddare.  Sciogliere il cioccolato al latte, versare sulla torta e lasciare indurire.
Nadia

lunedì 17 marzo 2014

Torta Sacher

Una torta che non ha bisogno di presentazioni...basta il nome! Non serve aggiungere altro!
In realtà una cosa va detta.... è la preferita del SignorNo che spesso mi stuzzica chiedendomi di fargli "una Sacher coi fiocchi", con l'unico intento di mettermi in difficoltà...l'infame! Ahahahaha!!!
Succede però che leggo questa ricetta all'Interno Otto di Paola e decido che è il momento di sorprendere il SignorNo!
Secondo voi com'è andata???


SACHER TORTE di Joseph Wechsberg da "Larousse Des Dessert"  di P.Hermé

200 g di cioccolato fondente (60%)
125 g di burro morbido
8  tuorli d'uovo
10  chiare
140 g di zucchero molto fine
125 g di farina tipo "00"
un pizzico di sale
un pizzico di semi di vaniglia

Per finire
marmellata di albicocche passata al setaccio.
300 g circa di glassa al cioccolato a vostra scelta
Per la glassa di copertura: ricetta di
Ilaria
200 ml di panna liquida
40 gr di glucosio
230 g di cioccolato fondente

Fondere il cioccolato. Fondere il burro. Mescolare i tuorli con una forchetta ed unirvi il burro fuso e poi il cioccolato. Unire il pizzico di sale e di vaniglia. Montare le chiare e appena sono leggermente spumose, unire gradatamente lo zucchero: continuare a montare fino ad ottenere un composto bianco, lucido e consistente, dove lo zucchero è ben sciolto. Unire le chiare al composto prima preparato, con il solito metodo: prima qualche cucchiaio di meringa per ammorbidire il composto, poi la restante, mescolando con delicatezza dal basso verso l'alto e dai bordi della ciotola verso l'interno, ruotando contemporaneamente la ciotola stessa. Infine unire la farina setacciata, delicatamente. Versare l'impasto su una tortiera da 26 cm imburrata e cuocere per circa 45 minuti in forno a 180°C.


Quando la torta e' raffreddata, tagliarla a meta' e farcirla con la marmellata di albicocche, spalmare un velo di marmellata anche sulla superficie della torta prima di ricoprirla con la glassa di cioccolato.

Per preparare la glassa scaldare la panna col glucosio ma senza portare a bollore. Versare quindi sopra il cioccolato tritato e mescolare con una spatola per far sciogliere il cioccolato.
Quando la glassa raggiunge una temperatura di 30 gradi, versarla sulla torta e farla colare ai lati in modo che rivesta tutte le pareti. Con un conetto di carta e 1 cucchiaio di glassa tenuto da parte ho fatto la scritta.

Un successone! Il SignorNo si è sprecato in complimenti, secondo lui è la torta più buona che abbia mai cucinato.... eh dai, son soddisfazioni!
Un abbraccio a tutti
Paola

mercoledì 12 marzo 2014

Finger food greco

L'origine di questa ricetta è la tiropita, tipica torta al formaggio  venduta ovunque in Grecia. Qui assume la forma di finger food mantenendo la bontà e golosità della torta grande


 Foto Paola


Triangoli alla feta

una confezione di pasta  fillo
g 250 di feta
50 g di groviera o parmigiano (andrebbe la kefalogroviera che simile al nostro groviera)
1 uovo
prezzemolo (facoltativo)
pepe
burro per le sfoglie

Sbriciolare la feta fino a renderla una poltiglia, unire groviera, uovo, prezzemolo e pepe. Formare un composto compatto. Srotolare la pasta e tagliarla in strisce di circa 6 cm di larghezza e coprirle per non farle seccare. Fondere il burro e con un pennello ungere una striscia di sfoglia alla volta. Mettere alla base un poco di ripieno ed avvolgere ogni striscia procedendo sempre a formare un triangolo come indicato nelle foto. Foderare una teglia con carta forno, disporre le focaccine preparate ed ungerle ancora con una pennellata di burro. Infornare a 180° per circa 15', fino a quando saranno dorate e croccanti. Servire calde accompagnate da una buona Retsina, tipico vino greco
Nadia

sabato 8 marzo 2014

COCKTAIL DI GAMBERI IN SALSA ROSA LAMPONE PER UNLAMPONELCUORE

di Vittoria

 

Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a "unlamponelcuore" intendono far conoscere il progetto "lamponi di pace" della Cooperativa Agricola Insieme, nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi. Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell'antica coltura dei lamponi e sull'organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull'aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti. A distanza di oltre dieci anni dall'inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola "ritorno" nella scelta del "restare".


8 marzo......
la festa della donna.....
di solito mi irrita lo scempio di povera mimosa e la sterile festa commerciale, ma quest’anno festeggio con piacere contribuendo a farvi conoscere una realtà femminile che neanche immaginavo, o meglio a cui non pensavo minimamente.
A farcela conoscere, in occasione della sfida mensile dell’MT Challenge, è stata AnnaMaria Pellegrino di LacucinadiQB in questo bellissimo post.
Lei ci ha raccontato una storia di donne coraggiose e noi abbiamo deciso di fare conoscere questa realtà a più persone possibile festeggiando così in maniera degna questo 8 marzo.

Oggi troverete ricette con i lamponi su circa 300 blog di cucina, noi partecipiamo con questo



COCKTAIL DI GAMBERI IN SALSA ROSA LAMPONE
Per 4 persone

24 gamberi grandi
Sedano carota porro prezzemolo per il brodo

1 uovo
Olio di semi di mais
1 cucchiaino di aceto di lamponi (io ho usato quello di mele)
1 sorso di rum invecchiato
1 cestino di lamponi
Insalatina misticanza
Olio extravergine
sale

Sgusciate i gamberi e teneteli da parte. Preparate il brodo con le verdure e aromi a piacere aggiungendo anche gli scarti dei gamberi. Filtrate, rimettete in pentola e tenete in caldo.
Preparate una purea con una decina di lamponi schiacciandoli con un cucchiaio e passandoli al setaccio per togliere i semi. Aggiungete un cucchiaino o due di aceto ai lamponi. Se dovesse risultare eccessivamente acida correggete con un pizzico di zucchero.


Fate la maionese con uovo, olio di mais e sale e poi, invece del succo di limone, utilizzate la purea di lamponi aggiungendola a gusto. Non deve venire eccessivamente acida. Alla fine aggiungete anche il sorso di rum. Regolate il sale e tenete in fresco.
Preparate la base di insalatina nei piatti condendola con poco sale e pochissimo olio extravergine.
Poco prima di servire cuocete i gamberi nel brodo bollente per uno o due minuti e scolateli bene. Disponetene 6 per piatto, aggiungete qualche lampone e ciuffi di maionese rosa lampone. 



 




Servite con fettine di baguette leggermente tostate e accompagnate con una coppa di spumante metodo classico in cui avrete sciolto un cucchiaino di purea di lamponi, decorata con tre o quattro lamponi freschi.









 





ANCORA QUALCHE NOTIZIA:



 


Dove si possono trovare i prodotti della Cooperativa Agricola Insieme (Da AnnaMaria Pellegrino)

- sono distribuiti da Coop-Adriatica e NordEst quindi si trovano più facilmente nel Veneto, Friuli Venezia Giulia, parte dell'Emilia e della Lombardia al confine. I punti vendita che hanno in assortimento i prodotti partono dai 1000mq in su;

- sono distribuiti anche da Altromercato e dal commercio equosolidale e dal loro sito (altromercato.it) è possibile, tramite anche una richiesta via email, ottenere i punti vendita;

- nel milanese vengono distribuito da MioBio, un gas molto attivo;
- Rada Zarcovick, la responsabile della cooperativa, sta prendendo accordi con le Coop che si occupano dei punti vendita della Lombardia e della Toscana per poter distribuire anche in queste zone i loro prodotti.

Per il momento queste sono le informazioni che abbiamo, per il resto mano a mano che avremo notizie lo aggiorneremo. Grazie a tutti da Anna Bonera

per quanto riguarda Coop Adriatica le confetture dei frutti della pace è in assortimento solo nel canale iper:
ADRIATICA BOLOGNA IPER BORGO
ADRIATICA BOLOGNA NOVA
ADRIATICA BOLOGNA LAME
ADRIATICA VENETO SAN DONA'
ADRIATICA VENETO SCHIO
ADRIATICA VENETO CONEGLIANO
ADRIATICA VENETO VIGONZA
ADRIATICA ROMAGNA IMOLA
ADRIATICA ROMAGNA RIMINI
ADRIATICA ROMAGNA LUGO
ADRIATICA ROMAGNA FAENZA
ADRIATICA ROMAGNA RAVENNA
ADRIATICA MARCHE PESARO
ADRIATICA MARCHE CESANO
ADRIATICA ABRUZZO SAN BENEDETTO
ADRIATICA ABRUZZO CHIETI
ADRIATICA ABRUZZO ASCOLI

 
CHI NE PARLA?




 


http://www.cavoloverde.it/public/articoli/eventi/dettaglio_articolo.asp?id=1936 
 
http://www.lazionauta.it/lamponi-di-pace/

http://www.argacampania.it/articolo4.asp?id=9887

http://www.santalessandro.org/2014/03/lamponi-la-bosnia/