di Vittoria
Eccoci di
nuovo alla scadenza della sfida mensile
dell’MTC gioco che continua ad appassionare il web grazie alla costanza e dedizione di Alessandra e di tutto lo staff di redazione. Grazie!
E per questo
MTC n.55 ci sfidiamo sul pesceeeeee!
Appena letto
il tema della sfida ho fatto i salti di gioia progettando di mangiare zuppette
per tutto il mese, poi ovviamente sono stata intralciata in tutti i modi e mi
riduco ad oggi ultimo giorno a presentarvi la mia proposta per questo mese.
Semplicissima
in apparenza attenti, perché la semplicità impone un gran rigore di esecuzione,
gli errori si pagano cari non essendoci nessuna particolare elaborazione a
mascherarli.
Come ci
racconta Anna Maria
nel suo post, il Broeto nasce come piatto povero
della cucina di bordo dei pescatori, che mettevano in pentola ciò che il mare
aveva offerto loro quel giorno e che era avanzato dalla vendita. L’intingolo brodoso a volte arricchito da
aromi o qualche verdura e dai pani duri di bordo che completavano il pasto
assorbendo il brodo saporito.
Una
“ricetta” in continuo cambiamento dato dalla disponibilità della materia prima
arricchita dai continui contatti e scambi culturali che apportavano diversi
sapori e aromi.
Questo
quindi è il vero tema della sfida, una ricetta sempre diversa, ma che unisce come
succede ogni volta che ci sediamo a tavola a condividere il cibo.
E ancora Anna
Maria - vi chiedo, alla luce del tema e della ricetta che ha reso
possibile questa sfida, avreste voglia di raccontarmi quando, nella vostra
vita, un momento legato al cibo ha fatto la "differenza"?
Ci ho
pensato su e ho capito che nella mia vita ci sono stati moltissimi momenti significativi
legati al cibo, ma uno in particolare mi ha colpito e a questo mi sono
agganciata per creare una zuppetta che per sempre resterà legata al quei
momenti e a questa sfida che mi ha veramente emozionato.
Il periodo è
l’estate scorsa, luglio in particolare.
Mia mamma, che ha sempre avuto una
salute di ferro e un’energia incredibile per i suoi 86 anni, stava
improvvisamente male da qualche mese e le cose precipitarono più velocemente di
quanto le nostre teste riuscissero a realizzare. A luglio la riportammo a casa sua
perché trascorresse gli ultimi tempi fra le sue cose, con tutti i problemi di
gestione di una persona malata terminale.
La casa si riempì di persone che furono
deliziose, gentili, efficientissime nel curarla e assisterla materialmente e
noi 5 figlie ci ritrovammo tutte intorno a lei a farle compagnia. Ognuna di noi
lasciò i propri impegni e ci alternammo per giorni confortandoci a vicenda. Nessuna
voleva allontanarsi e 5 famiglie si trasferirono li intorno alla matriarca per
un mese intero. I pasti si consumavano
tutti insieme intorno al grande tavolo in giardino o in cucina. Ognuno cucinava
qualcosa o portava da casa sua, ma l’importante era stare tutti insieme, con
mariti e figli vicini alla nonna. In quel mese abbiamo cucinato tantissimo
insieme nella cucina dove siamo cresciute, abbiamo riso e pianto, conosciuto
persone dolcissime e preso decisioni tremende, sempre intorno al tavolo e
sempre uniti.
Di questo
mese trascorso tutti vicini i nipoti hanno detto
“E’ stato il più bel regalo
che ci ha fatto la nonna andandosene, ci ha regalato un mese intero tutti insieme”
e questa affermazione ci ha colpito
moltissimo perché era semplicemente vero.
Insieme abbiamo ricordato i momenti splendidi
di tutta la vita con la mamma protagonista di mille episodi. In particolare ci tornarono in mente i
dettagli di un meraviglioso viaggio fatto negli anni 70 in Grecia. Viaggio
avventuroso in un paese che ancora era governato dal regime dei colonnelli.
Eravamo ragazzine e gli eventi politici ancora ci passavano lontani. Abbiamo il
ricordo di un paese meraviglioso e vergine dove i turisti non esistevano e
neanche le strutture turistiche. Noi viaggiavamo con tende e roulottes
fermandoci in spiagge meravigliose e deserte. Spesso si trovavano piccole
trattorie dove offrivano quello che avevano, non molto e principalmente verdure,
agnello, pollo e pesce. Pesce appena
pescato e subito cotto in modo molto semplice e sublime. A memoria di quel viaggio magico e della mia
mamma, la mitica Nonna Ibidi, vi propongo una semplice zuppa greca arricchita
dalla tipica salsa di uovo e limone che la rende sublime e inconfondibile. A lei sarebbe piaciuta moltissimo.
PSAROSUPA
AVGOLEMONO
(4 persone)
Per il
brodo
1,5 lt acqua
1
bicchierino di ouzo (io pastis)
½ gambo di
sedano
1 cipolla
piccola
1 carota
1 ciuffo di
finocchietto
2 gambi di
prezzemolo
Scarti dei
pesci e crostacei che ho usato per la zuppa
1 testa di
merluzzo regalata
1 striscia
di scorza di limone
Sale
pepe
Mettete
tutto a sobbollire a fuoco basso senza coperchio per mezz’ora. Recuperate la
polpa commestibile dalle teste di pesce, filtrate il brodo schiacciando bene e
tenete in caldo.
Per la
salsa
2 uova
Il succo di
2 limoni
1 cucchiaio
di farina
Sale
Battete le
uova con un pizzico di sale, aggiungete la farina e poi il succo di limone
(assaggiate prima di aggiungerlo tutto, dev’essere acidulo, ma non fastidioso).
Battete bene perché tutto sia ben amalgamato e senza grumi.
Per la
zuppa
800 g di
pesce da zuppa, quello che riuscite a trovare, io 1 gallinella, 1nasello, 2
triglie di scoglio, 4 codine di rospo piccoline
500 g di
muscoli (cozze) o altre conchiglie
300 g di
gamberetti
300 g di
totanetti
1 litro
circa di brodo di pesce
1 cipolla
piccola a fettine sottili
1 carota a
bastoncini
1 zucchino a
bastoncini
1 patata
piccola a dadini
1 spicchio
di aglio
1 ciuffetto
di finocchietto selvatico tagliuzzato
1 cucchiaio
scarso di prezzemolo tritato
2 cucchiai
di ouzo (io pastis)
Olio
extravergine di oliva
Sale
Pepe
|
simit |
per accompagnare
4 pani simit
(pane greco al sesamo) a testa o fette di pane casereccio tostato
1 bicchiere di ouzo (io pastis)
Pulite tutto
il pesce e squamatelo. Tagliate via teste e code e tenetele per il brodo.
Tagliate i pesci in due o tre pezzi.
Pulite bene
i totanetti e sciacquate i gamberi.
Pulite e
raschiate le cozze e fatele aprire velocemente. Tenetene una a testa con il mezzo
guscio e sgusciate le altre. Tenetele in caldo.
In un tegame
largo di coccio fate scaldare l’olio e rosolate l’aglio, poi aggiungete le
verdure già lavate e tagliate, fate rosolare velocemente, poi salate, bagnate
con il liquore e fate sfumare. Aggiungete le erbe, sale e pepe e portate quasi
a cottura le verdure bagnando con poco brodo di pesce. Aggiungete uno o due
mestoli di brodo e quando bolle disponete in tegame i pezzi di pesce più
grossi. Cuocete qualche minuto, poi continuate ad aggiungere i pesci più
piccoli, i totanetti e per ultimi i gamberetti.
Appena il pesce sarà cotto toglietelo delicatamente dal brodo insieme ai
pezzi di verdura e disponeteli in una
pirofila. Aggiungete anche i pezzi di pesce recuperati dagli scarti del brodo e
anche le cozze e tenete tutto in caldo in forno a 100 gradi.
Nel fondo di
cottura aggiungete il brodo necessario a 4 porzioni e scaldatelo fino al limite
del bollore, ma non deve bollire assolutamente. Versate dentro la salsa
avgolemono mescolando sempre con una frusta finchè non addensa in una crema
fluida. Regolate di sale e pepe.
Distribuite il
brodo nei piatti, aggiungete sopra i pezzi di pesce e verdure, decorate con le
cozze col guscio tenute da parte e con una foglia di prezzemolo e servite con
gli anelli di simit o con fette di pane tostato.